V.I.T.R.I.0.L.

V.l.T.R.1.O.L.

di Franco Coggiola

Il termine «V.I.T.R.I.O.L. » ci rimanda subito al gabinetto di riflessione, al momento in cui, dopo la morte mistica, è incominciato il nostro cammino iniziatico.

Sulle pareti scure, infatti, tra alcune scritte ammonitrici, spicca l’acrostico alchemico «V.l. T.R.I.O.L. VISITA INTERIORA TERRAE RECTIFICANDO(QUE) INVENIES OCCULTUM LAPIDEM (od anche VISITA INTERIORA TUA…), che è il maggiore assioma della scienza ermetica, noto a molti, ma compreso da pochi, frutto della scienza antica che trova riscontro nella moderna «scienza» massonica.


«V.l. T.R.I.O.L.» richiama infatti il significato della ricerca, dell’analisi dell’intimo e del perfezionamento: in altri termini è l’ampliamento del concetto dell’introspezione socratica «NOSCE TE IPSUM» (conosci te stesso) ed anche dell’affermazione agostiniana «IN INTERIORE HOMINE HABITAT VERITAS » (la verità sta nel profondo dell’io).

Ho anche letto, ma non intendo  oltre su tale interpretazione, «V.I.T.R.I.O.L. = vetriolo = acido solforico ad azione dissolvente scoperto nel XVII secolo da Basilio Valentino, alchimista, filosofo e scienziato del suo tempo. Questi rappresentò il simbolo acrostico nel noto disegno: il triangolo, la linea chiusa, senza uscita e le parole inscritte “corpus, anima, spiritus” , tutte connesse con le sette parole dell’aforismo di cui stiamo trattando. E il tentativo di dare una duplice interpretazione, alchemica e filosofica, correlata agli elementi costitutivi dell’Uomo… »

Analizziamo le singole parole:

VISITA: comporta una partecipazione fisica e spirituale alla ricerca costante verso INTERIORA TERRAE (TUA): ma in quale modo? Nel pensiero ermetico la terra — uno dei quattro elementi che costituiscono il mondo unitamente ad aria, acqua e fuoco — viene sempre associata allo stato fisico dell’Uomo.

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VISITA INTERIORA TERRAE (TUA) è pertanto un categorico inVito all’Uomo a studiare il proprio corpo, a comprenderne tanto il valore quanto la miseria, tanto la forza quanto la debolezza, il suo vivere/esistere e la sua morte: è il primo, indispensabile passo verso la realizzazione dell’imperativo «NOSCE TE IPSUM» sopra ricordato.

Un primo esame ci consente subito di realizzare che non siamo solamente corporeità, ma una pietra grezza che deve essere sgrossata, levigata e rettificata dalla forza del pensiero. E mi pare che sia qui particolarmente valido il simbolo della pietra: infatti il sistema speculativosimbolico dell’alchimia, dove si ha la graduale trasformazione della pietra grezza in pietra filosofale, ben si ricollega al sistema speculativosimbolico dell’Arte Reale che consiste nel graduale sgrossamento della pietra grezza, nella quale il Libero riconosce la sua personalità in fase di evoluzione iniziatica.

RECTIFICANDO(QUE): rettificare, migliorare le nostre qualità poiché il viaggio iniziatico comporta, come tutti noi ben sappiamo, il graduale, ma continuo, incremento dell’impegno di ricerca per avvicinarci alla Luce, per scoprire la corretta visione della vita come tensione costante al miglioramento e, quindi, alla perfezione, ben consapevoli del fatto che, come scrisse Dante Alighieri, …«fatti non foste a viver come bruti, ma per seguire virtute e conoscenza».

OCCULTUM LAPIDEM: la pietra occulta, 1a pietra filosofale degli alchimisti è lo scopo ultimo della ricerca: è, simbolicamente, la pietra che possiede non già i poteri di trasmutare vili metalli in oro, ma di trasformare l’Uomo in essere degno di venire illuminato, di realizzare la costruzione perfetta del tempio interiore, dell’OPUS MAGNUM. Ritengo che si debba illustrare il profondo significato dell’acrostico «V.l. T .R.I O.L. » nei lavori di Loggia affinché i Fratelli Apprendisti intraprendano con noi il cammino iniziatico e noi, più anziani, ricominciamo umilmente con loro a ripercorrerlo insieme.

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Il simbolismo massonico fa corrispondere alla levigazione paziente della pietra l’opera di purificazione e rigenerazione spirituale, animica e fisica dell’Uomo.

Il viaggio iniziatico del Massone è sempre all’interno dell’Uomo – IN INTERIORE HOMINE – per raggiungere la piena coscienza di ciò che egli è, corpo e spirito, e di ciò che deve aspirare ad essere; è un cammino che non può avere mai fine perché lo spirito dell’Uomo anela a ricevere sempre più Luce.

È il viaggio iniziatico avviato in un piccolo locale buio dove, illuminata soltanto da una fioca luce di candela, spiccava la scritta «V.I.T.R.I.O.L.».

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