OBBEDIENZA E LIBERO ARBITRIO
R. P.
“Voi resterete quindi libero di seguire i dettami della vostra coscienza, ma non sarete più libero di seguire la vostra indifferenza o il vostro capriccio”.
“Il primo dovere è il sentimento profondo di obbedienza. L’Obbedienza è l’origine di ogni energia, la sola arma ben temprata. Riconoscete il dovere come una necessità assoluta davanti alla quale ogni libertà scompare, ogni debolezza è colpa?”
Dal rituale di investitura al IV Grado
Obbedienza e Libero Arbitrio in una riflessione prettamente profana, possono apparire in completa antitesi, lontanissimi tra loro per ideologie e tradizioni. L’Obbedienza passiva a dogmi religiosi e culturali ha rappresentato per secoli l’unico sentire, e soltanto I ‘Illuminismo o l’uscita dallo stato di minorità ha risvegliato nell’uomo il coraggio di servirsi della propria intelligenza. Una presa di coscienza, Libero arbitrio, che comunque ha lasciato nell ‘uomo un senso di abbandono e disequilibrio per la perdita di quelle premesse inconfutabili su cui aveva basato la sua precedente esistenza. Una tesi ed una antitesi quindi, a prima vista senza soluzione di sintesi; ma a ben guardare attraverso la lente iniziatica, due temi che conducono a riflessioni importanti, ad un prezioso rapporto dialettico così precipuo nel nostro mondo Scozzese. Nel rituale del IV grado e nei successivi sono molti i richiami al Dovere dell’Obbedienza.
‘ ..L’Obbedienza è l’origine di ogni energia, la sola arma ben temprata. Riconoscete il dovere come una necessità assoluta davanti alla quale ogni libertà scompare.
Investito del IV grado sono stato onestamente colpito da altri aspetti e simboli, prestando, ahimè, meno attenzione al tema dell’Obbedienza E stato nel prosieguo e nell’approfondimento dei Lavori che il dovere si è rilevato in tutta la sua forza, quasi assolutista. Infatti, sia che si parli di Leviti che di Cavalieri, i rituali sono permeati del marcato richiamo all’Obbedienza; un impegno, che da un lato prettamente empirico evoca una fratellanza in arme, una declinazione militaresca a guardia e difesa del Tempio e dei Valori in esso rappresentati. Una Obbedienza direi fisica, esecutrice di ordini degli Alti Gradi; in questo senso calza senz’ altro l’aspetto della …sola arma ben temprata.
Certo che l’affermazione “. . .ogni libertà scompare. . ‘ sul momento mi spiazza; nell’Ordine l’esercizio metodico del dubbio, la libera scelta, sono cardini del discernimento e dell’accrescimento interiore, pilastri nel cammino iniziatico. Una arbitrio che si compie in primis attraverso 1a libertà da se stessi, o meglio da tutte quelle scorie profane che possono viziare la nostra capacità di giudizio. È importante quindi riflettere su cosa intendiamo per libertà di coscienza; non una mera scelta, una visione mentale fisica della libertà, che porti a passi inconsapevoli, accecati da passione e pregiudizi: questa non fa parte dell ‘essere iniziato, piuttosto della mente comune, è il sentire profano. Ed il rituale è li a ricordarci che: “. . . non sarete più libero di seguire la vostra indifferenza o il vostro capriccio “.
La nostra sarà piuttosto una libertà a un più alto livello spirituale, a uno stadio superiore, dove sono tutti quei principi etici che fanno parte del nostro essere iniziati. Non già essere liberi da qualsiasi vincolo, in scelte dettate soltanto da ragione ed esperienze empiriche, ma un arbitrio illuminato, dove ragione, etica e spiritualità si fondono ad un piano più profondo di libertà di coscienza, o meglio nel libero arbitrio, “. . .che può e deve fare leva sull’Intelligenza e la Ragione e sul Giudizio Interiore.. . “
Ed allora se è vero che .ogni libertà scompare. . . ” è ancora più vero che ” . . . voi resterete quindi libero di seguire i dettami della vostra coscienza. . . “, di seguire il proprio libero arbitrio così da diventare anch’esso ‘ …un ‘arma ben temprata ‘ strumento che si intrinseca e si estrinseca in una Obbedienza ad un livello superiore. Non un ‘obbedienza passiva, mero ricevimento-esecuzione di ordini e insegnamenti, ma attiva e vitale nel processo di crescita dell ‘Iniziato, una sintesi, dove non ci sarà più un mero adeguamento al dovere ma la capacità di comprendere e discernere l’Obbedienza stessa.
Così Obbedienza e Libero Arbitrio, a prima vista due temi in antinomia, si superano e si compendiano in quel . sentimento profôndo di obbedienza… ‘ . E una riflessione sorprendente, ma poi non più di tanto, giacché questo è il sale della Libera Muratoria: uomini, idee, esperienze empiriche e spirituali, che si incontrano, a volte si scontrano, spesso si plasmano a vicenda in un perpetuo processo in divenire.
E allora il Libero Muratore lavorando su se stesso, rectificando, può e deve cercare una Obbedienza ad un livello ancora più profondo, una fedeltà ad un Principio che sia fondamento per il nostro essere iniziati; un luogo dello spirito ” . . .al coperto ed al sicuro. . . “, dove trovare sempre nuova linfa nel cammino Scozzese, “Qualcosa di Indubitabile” come teorizzato da René Descartes, su cui poggiare “…valori non negoziabili…”
Se per il filosofo francese il cogito ergo sum era la chiave di volta, credo che il nostro luogo sicuro sia la scintilla divina che arde nel nostro spirito iniziatico. Una Fede in quella fiammella che, accesa la sera della nostra Iniziazione, si alimenta e si fortifica passo dopo passo attraverso i principi e i sentimenti massonici che incontriamo lungo il percorso, e che attendono nuova energia nelle tappe del cammino ancora da percorrere. Quindi ‘Deus meumque Jus”: non sentiremo quel senso di abbandono o spiazzamento che l’impegnativo cammino iniziatico ci mette di fronte, ma troveremo perpetuamente nuova forza in quella bussola, nell ‘Obbedienza profonda a quel Principio immanente, origine di ogni energia, che arde in noi e che sta a noi comprendere, moderare e compenetrare attraverso il libero arbitrio.