IN INGHILTERRA AGLI INIZI DEL 1700

In Inghilterra agli inizi del 1700

C’è sostanzialmente consenso fra gli storici circa la data di nascita della Massoneria modernamente intesa: 24 giugno 1717, festa di san Giovanni Battista. Quel giorno i responsabili di quattro ‘logge’ di Londra si riunirono nella locanda ‘All’oca e al girarrosto’, e alla fine dei lavori fu decretata la costituzione della Grande Loggia Madre del mondo, affinché diventasse il punto di riferimento per tutte le associazioni libero-muratorie di cui avrebbe garantito la regolarità dal punto di vista statutario e simbolico.

Ma che cos’erano le logge? Il termine (lodges in inglese e loges in francese) designava nel Medioevo i luoghi allestiti nei cantieri preposti alla costruzione delle grandi cattedrali dove le maestranze edili, la cui alta professionalità aveva indotto forme di associazionismo corporativo, prendevano i pasti in comune, si riparavano dal maltempo e discutevano dei problemi di lavoro. Dallo scenario del cantiere medioevale si ricava anche il significato del termine Massoneria, che almeno in Italia ha soppiantato nell’uso Framassoneria o Franca-Massoneria: a partire da free stone infatti, come in Inghilterra si chiamava una pietra particolarmente adatta all’intervento del tagliatore, nacque per definire quest’ultimo il termine free-mason; la Francia a sua volta tradusse i termini inglesi rispettivamente con pierre franc e franc-maçon.

Costruttori gotici al lavoro, in una miniatura della metà del 1400. Si è a lungo dibattuto circa la possibilità che tali maestranze coltivassero e proteggessero conoscenze e segreti di natura esoterica, e se sia questo l’aspetto di cui la Massoneria avrebbe raccolto l’eredità. Tuttavia è ormai storicamente provato che la segretezza (per altro prevista dagli statuti di cui si ha documentazione dal XIV secolo in poi) riguardasse più che altro tecniche specifiche del mestiere.

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I ‘liberi muratori’ (distinti dai semplici muratori per un più alto grado di specializzazione tecnica) mantennero viva nei secoli anche dopo il tramonto della stagione gotica la tradizione del corporativismo, obbedendo a statuti interni più o meno connotati dalle varie realtà locali e continuando a chiamare ‘logge’ le loro associazioni. Solo dopo lo sviluppo della Massoneria moderna, a partire dalla storica data del 1717, il termine sarebbe stato utilizzato per indicare ancora i luoghi di riunione, ben diversi tuttavia da quelli allestiti nei cantieri medioevali.

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Fino ad allora infatti la prassi prevalente era quella di tenere le adunanze nelle locande, come quella in cui venne fondata la Gran Loggia di Londra. La locanda, d’altra parte, è un’ambientazione consona alla fisionomia sociale delle antiche logge inglesi. Numerosi documenti sicuramente autentici permettono di stabilire che, se l’ingresso di nobili colti (Massoni Accettati) nelle confraternite di tagliatori di pietra, basate sulle corporazioni locali e sulle relative tradizioni, era un fatto non raro in Inghilterra e in Scozia nel XVII secolo, i lavoratori manuali continuarono comunque, fino al primo quarto del XVIII secolo, a formare la grande maggioranza dei membri che costituivano le associazioni professionali alle quali erano affiliati, che si estendevano in tutto il Paese. «Di fatto le logge inglesi sono state dall’inizio e sono rimaste fino ai nostri giorni delle specie di club, dove il piacere, molto sentito dagli inglesi, di passare periodicamente una serata tra uomini, era arricchito dall’uso di un vocabolario pittoresco e dalla pratica di antichi costumi di cui il loro spirito tradizionalista gustava particolarmente il sapore. La Free-Masonry fu un’ístituzione specificamente inglese, un prodotto del suolo, una creazione rispondente alle abitudini sociali e alle disposizioni di una nazione passionalmente attaccata al suo passato, e di cui il particolarismo insulare e l’egoismo nazionale non hanno mai sognato di riformare il mondo» (R. Le Forestier La Massoneria templare e occultista nel XVIII e XIX secolo).

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