RIFLESSIONI TRA IDEA E REALTA’ (PENSIERO ED ESORTAZIONE)

RIFLESSIONI TRA IDEA E REALTA’ (PENSIERO ED ESORTAZIONE)

di F.A., Primo Sorvegliante,

Volendo in qualche modo identificare un’Idea della Massoneria che possa essere unanimemente accettata bisognerebbe chiamarla ‘dogma’,anche se la Massoneria è priva di dogmi, in quanto l’Idea/Dogma è il credere che sia urgentemente necessario che la società progredisca nello sviluppo morale e che ne sia capace. Questo sviluppo non è visto dalla Massoneria in associazione al progresso sociale e nemmeno al progresso della tecnica e dell’industrializzazione. Si sa bene, al contrario, che l’evolversi della società industriale moderna arreca alla natura ed alla qualità della vita danni imprevedibili ed a volte anche irreversibili.

La causa di ciò non risiede negli strumenti tecnici per se stessi ma soltanto nel modo di comportarsi degli uomini stessi. Le costrizioni poste dall’economia si scontrano con la consapevolezza della responsabilità di ciascuno. Allora bisogna che ognuno sia quanto mai preparato ed allo stesso tempo la società e quindi lo Stato devono vegliare affinché la mancanza di responsabilità di singole persone non abbia come conseguenza un pericolo per tutti.

Giungiamo quindi nuovamente e con maggiore intensità di prima a porre l’accento sulla necessità che coloro cui è affidata la responsabilità debbano essere uomini di elevata integrità morale e di qualità.

Ebbene la Massoneria interviene là dove crede di poter ottenere dei risultati e precisamente sul progresso morale del singolo individuo partendo dal presupposto dell’uguaglianza originaria di tutti gli uomini, dal riconoscimento del diritto di ognuno di vivere secondo il proprio fine, libero da costrizioni esterne, in una società responsabile del benessere di tutti.
Questa è certamente, per quanto incompleta, la riscrittura dei principi fondamentali del 1789: LIBERTA’, FRATELLANZA, UGUAGLIANZA.

L’assolutismo illuminato del XVIII secolo, mentre aveva reso più aperti gli schemi sociali tradizionali non aveva però fatto scomparire questi vincoli e dal momento che lo scopo della Massoneria era il superamento di questi ostacoli, essa divenne una forza emancipatrice che servi’ ad aprire la strada allo Stato moderno.

Questa spinta socio-politica si esauri’ progressivamente con l’affermarsi dello Stato di diritto però, il compito di raggiungere il superamento delle divisioni delle più diverse specie esistenti tra gli uomini non è divenuto ancora superfluo oggi. Al contrario si notano proprio nelle civiltà occidentali, specie nella politica, mancanza di pacatezza e preoccupazioni esagerate che dipenderebbero da insicurezza e dal turbamento della propria identità.

Non possiamo in questo scritto entrare in particolari, ma è un dato di fatto e sarebbe oltremodo auspicabile se le contese che avvengono in campo politico, senza voler sminuire le divergenze di opinioni, venissero condotte con lo stile del reciproco rispetto.

La Massoneria è sempre riuscita ad accomunare tra loro uomini di differenti confessioni, di convinzioni politiche divergenti e di diversa provenienza sociale; essa educa i suoi affiliati a giudicare gli altri non secondo le loro opinioni ma secondo il loro comportamento.

E’ in questo che la Massoneria crede di poter esercitare la propria influenza positiva. E’ per questo che vengono formulate le precise istanze morali e che al massone ne viene raccomandata l’osservanza con estrema energia.

Al di sopra di tutto vi è il rilievo dato alla Fratellanza che deve essere praticata verso tutti gli uomini e che non è pensabile senza la Tolleranza. Non si vuole con questo intendere la pura e semplice ammissione della vanità delle convinzioni altrui, si intende bensi’ il rispetto nei confronti del diritto altrui di costruire in modo autonomo i propri pensieri e di poterli esporre indisturbati. Altre virtù come la sincerità verso se stessi e verso gli altri, la tenacia e la diligenza, la pazienza, la lealtà, la premurosità, la puntualità, ecc vengono incoraggiate secondo l’importanza che hanno nelle sfere che loro competono.

Insomma possiamo dire che queste sono l’espressione della saggezza della vita.

Il loro orientamento, proveniente dalle norme etiche, non riguarda però solamente la convivenza degli uomini tra di loro. Viene infatti attribuita una cosi’ grande importanza al lavoro dell’uomo su se stesso che a colui che desidera diventare massone si chiede di ”aspirare con tutta la forza del desiderio al proprio perfezionamento in quanto uomo”.
In che consista questo perfezionamento può essere detto che ”Scopo della Massoneria è la trasformazione dell’interiorità ed il raggiungimento della piena espressione spirituale dell’uomo” e ciò nonostante si chieda all’affiliato di integrarsi nella Istituzione senza negargli in alcun modo i suoi diritti

Nel sodalizio massonico le diversità individuali non vengono annullate ma superate !

Fichte ha descritto il massone ideale in questo modo:

”La sua mente è limpida e libera da pregiudizi… Domina il mondo delle idee e sovrasta per quanto possibile l’area dell’umana verità…E’ eretto, severo con se stesso, si astiene dal dare esteriormente benché minimamente a vedere la sua virtù… Il sentimento dominante verso le debolezze del prossimo è di benevolo rincrescimento, mai di indignazione iraconda…”

Se si riflette sulle istanze morali poste al massone si constata che non vi è nulla che non sia già un postulato ovvio per ogni uomo di buon senso. Se poi si prende atto che mancando una dottrina di fede e qualsiasi precetto ideologico di verità, si riceve l’impressione che non si possa proprio parlare di una Idea massonica autonoma.
Tutti coloro che si sono occupati da profani di Massoneria hanno sempre avuto questa impressione e quindi ogni volta si sono esercitati nel tentativo di supporre che, dietro, dovesse pur esserci qualcosa di nascosto che giustificasse la saldezza dei vincoli e la forza vitale della nostra Società.

E in realtà i motivi ci sono. Ci si imbatte nel punto centrale del fenomeno se si volge l’attenzione proprio a quelle singolarità che suscitano le critiche di tutti gli altri.

Si pone allora la domanda su che cosa compiano in concreto i massoni. Che effetto producono le belle istanze morali ? Come può un uomo istruito provare la necessità di unirsi a questo sodalizio le cui massime sono cosi’ ovvie e valide in generale ?

Il punto determinante è che non basta riconoscere che i valori morali sono fondati e auspicabili. Per regolare la propria vita in loro conformità occorre risolutezza e la forza di volontà per seguirli. Il controllo della propria debolezza, dei difetti, degli errori non è che si possa raggiungere compiendo una sola azione isolata. Occorre esercizio e fortificazione costante.

Per ottenere questo risultato lo strumento dei massoni è il loro sodalizio fraterno. Essi sono convinti che sia più agevole osservare i precetti morali se ognuno si trova immerso in una compatta comunità di uomini che tendono al medesimo scopo. Questo sforzo collettivo crea già di per sé una forte sensazione che rende più facile sopportare le difficoltà.

Ma il fine soltanto non dà ragione della coesione del sodalizio massonico. Gli uomini che si riuniscono nella Istituzione sono effettivamente assai diversi l’uno dall’altro. E’ per loro naturale che l’interiorità di ciascuno si esprima del tutto liberamente. Questa predisposizione, nella società profana, porta l’uomo a trovarsi solo con il suo isolamento. L’Istituzione massonica annulla questo isolamento e conduce gli uomini a riunirsi in fiduciosa amicizia. Il vero segreto della Massoneria è saper trasformare degli estranei in amici.

Questo potere non è di natura teorica cioè tale che basta esserne semplicemente informati per poterne disporre. E’ piuttosto una consuetudine pratica, un esercizio, è il Rito, è il costume massonico.

Le comunità non vengono motivate altrettanto intensamente se non ci sono le consuetudini che vengono tramandate da tutti nel loro interno. Non sono solo le idee che creano un legame duraturo tra gli uomini ma esse hanno anche bisogno delle ”forme”.

Ricordiamo quale valore avevano nella nostra giovinezza le tradizioni della famiglia ed i riti praticati nelle ricorrenze più importanti. Anche per l’adulto rimane significativa quella scansione dell’anno che queste consuetudine segnavano.

Le usanze religiose o di impronta religiosa, nella vita dell’uomo moderno occidentale, non rivestono quasi più alcun significato. Si pensi tuttavia con quale rigore molti ebrei non ortodossi osservino le usanze delle ricorrenze solenni e quale importanza ha ancora oggi per la sopravvivenza del popolo ebraico, nella diaspora, il rito religioso in generale.

Il rito è per sua natura una rappresentazione. Consiste nel compiere azioni che non sono destinate ad uno scopo concreto ma alle quali si attribuisce un significato particolare. Ciò che effettivamente accade è assunto a simbolo di un avvenimento interiore.

La Massoneria è l’unica manifestazione rituale durevole apparsa nella cultura della moderna società, l’unica comunità, che tenga conto consapevolmente dei limiti della ragione e della sensibilità.

Gran parte delle forme rituali praticate dalla Massoneria non sono una sua creazione ma le sono state trasmesse dai costruttori medievali e dalle Gilde degli scalpellini. Il merito della Massoneria sta nell’averle rielaborate in forma di modalità rituali.

La Massoneria moderna ebbe inizio quando si comprese che le operazioni proprie del mestiere dei costruttori artigiani potevano essere interpretate in modo equivalente.

La ritualità massonica non produce effetti magici ma psichici, estetici, etici. Essa attinge a tutto il patrimonio culturale dell’Occidente e motiva il massone ad aprirsi, ad elaboralo ed a farlo fruttificare per dare senso alla propria vita e poterla costruire. L’interpretazione dell’ azione simbolica è molteplice, anzi i tentativi di interpretazione personali sono auspicabili e degni di rispetto.

Per chiarire questo punto vorrei richiamarmi ad uno dei simboli più significativi: la Bibbia, che nel rituale massonico è chiamata il Libro Sacro.

Dal punto di vista storico la cerimonia dell’Iniziazione è l’esperienza rituale centrale entro la nostra Istituzione e di gran lunga la più eminente il cui punto focale risiede nel solenne pronunciamento di una promessa. Per conferirle maggiore intensità si fece ricorso alla potenza evocatrice del Libro Sacro precisamente con lo stesso significato con cui ancora oggi i presidenti degli Stati Uniti conferiscono maggior vigore al loro giuramento stendendo la mano sulla Bibbia.

Si cadrebbe tuttavia in un equivoco sostanziale se si ponesse in relazione il contenuto della Scrittura Sacra con il simbolo che rappresenta in Massoneria. Si tratta solamente di un simbolo che allude alla relazione tra l’uomo e la Divinità e non di un riferimento ad espressioni specifiche contenute nel Libro che di volta in volta può essere impiegato (Bibbia, Corano, ecc).

Si può chiarire il senso riposto del rito massonico mediante un paragone: gli atti sacramentali della chiesa hanno come obiettivo l’unione cioè il congiungimento con il Cristo. L’obiettivo del rito massonico è invece l’unione degli uomini tra loro. E’ dubbio che un avvenimento di questo tipo abbia carattere religioso. Irrazionale e misterioso comunque lo è !

Il profano non può immaginare quale incanto avvincente emani dall’intimità di un evento che accade in un luogo nascosto. Dal luogo nascosto proviene la sensazione di trovarsi al sicuro e quella intimità trasmette la sensazione di trovarsi nella propria casa.

Forse ricorderete quello che provavate da bambini quando vi veniva confidato un segreto o quando voi ne affidavate uno ad un altro. Del tutto simile è il fascino che si diffonde dal chiuso dei nostri Templi. Il mantenimento di un segreto poi è anche un esercizio di auto disciplina.

Vi è anche un’altra importante considerazione. Il senso degli attuali rituali in Massoneria trova la sua espressione sostanziale nella cerimonia di Iniziazione che significa l’inserimento nella comunità di colui che ne è fuori e ne è estraneo. L’ingresso del profano nel gruppo, il cui istinto naturale sarebbe la difesa verso il nuovo venuto, avviene invece con la sollecitudine di tutti e il nuovo arrivato è visto come un essere appena giunto alla luce, un essere che sperimenta la propria nascita.

Non è vero che la realtà massonica sia in se stessa di poco conto. Assolutamente no! Vi è profusione di esperienze che colmano di gioia. Vi si incontrano di continuo uomini che con impegno encomiabile lavorano per il progresso delle loro piccole comunità.

Per loro esperienza i massoni hanno raggiunto la consapevolezza che, affinché una società di uomini possa essere fondata solidamente, debba essere dotata di atti formali cui affidarsi, ove gli ideali etici della comunità trovino espressione tangibile attraverso i sensi, ove parole elementari e gravi pronunciate più volte e con intensità, ove associazioni collegate a simboli semplici e quanto mai comuni possano risvegliare in uomini razionali, preparati opportunamente e volonterosi, percezioni durevoli.

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