Riflessioni del 2º Diacono sul genoma e l’ingegneria genetica
di I.P.
In questi ultimi 50 anni la medicina ha fatto piu’ progressi che nei 50 secoli
precedenti.
E questo con due successive rivoluzioni. La prima comprende nel 1936 i
sulfamidici e continua con gli antibiotici, la seconda concerne la scoperta del
codice genetico completo (sembra).
Queste due novità hanno trasformato il destino degli uomini. Da Ippocrate la
morale medica si è limitata a semplici regole, anche se incostantemente
rispettate: generosità, compassione, abnegazione, disinteresse.
Mentre la morale in questi ultimi anni, dopo la 2ª guerra mondiale, comincia a
perdere il suo significato e lo stesso uso di questa parola diventa desueto:
rinasce l’ETICA.
L’Etica, questa parola antica trasmessaci dalla cultura greca, dove comincia ad
esistere con Aristotele, differisce dalla morale tradizionale. L’ ETICA suppone
che ci si interroghi sui principi e che se ne discuta, ed ha in sé l’espressione
della misura.
Ora sarà meglio parlare di etica della biologia e della medicina, che era
fondata inizialmente su un doppio rigore: quello della scienza e quello della
morale.
Probabilmente le due missioni più nobili dell’uomo sono di accrescere e di
trasmettere la conoscenza.
Col progresso si fa avanti una terza missione: il buon uso dei progressi della
scienza, nel senso di favorirne gli effetti positivi e di scongiurarne gli
effetti negativi.
La rivoluzione biologica sta per dare all’uomo tre controlli: sulla
riproduzione, sull’eredità, sul sistema nervoso.
Volevo dilungarmi e condurre il discorso in un altro modo, ma proprio negli
ultimi giorni sono venuto a conoscenza, tramite i media, che negli ultimi anni
sarebbero nati almeno 30 bambini con il codice genetico di TRE (sic!) persone,
per assistere i genitori, altrimenti sterili. La medicina ha a che fare con dei
problemi che riguardano tutta l’umanità da millenni. Pensiamo all’aborto, agli
studi anatomici (una volta puniti con la morte), alla donazione degli organi,
alla determinazione della morte (in Giappone, per antica consuetudine non si
può per una settimana aprire un corpo), alla clonazione, allo studio del
genoma, ai test genetici, ai cibi transgenici, ecc.
Le scoperte del monaco moravo Gregor Mendel sono state un determinante aiuto
alla medicina e la genetica è ora al primo posto delle discipline biologiche.
Questa scienza ci può aiutare nella previsione delle malattie (diagnosi), nella
ricerca dell’identità e può essere utile nell’ingegneria genetica.
La diagnosi prenatale si fonda sul prelievo del tessuto del feto e dei diversi
costituenti ovulari, del liquido amniotico, del sangue e della pelle del feto.
Questa metodica può però avere anche gravi ripercussioni etiche. In siffatto
modo si decide il destino del bambino. In mano ad un dittatore può dare atto a
temibili misure di EUGENETICA. Si profila la possibilità di poter scegliere il
sesso, il colore degli occhi, l’altezza, la corporatura, il quoziente
intellettivo, tendendo ad una perfezione che porta in sé il germe della
malattia (supportata da un’élite circoscritta con fondi illimitati). Ora
sappiamo, dopo la scoperta del sistema dei gruppi sanguigni tissulari HLA, che
ci sono alcuni stati morbosi associati a determinati gruppi HLA, come il
diabete giovanile, il reumatismo, ecc. Spesso, certe società straniere chiedono
ai loro impiegati di conoscere il loro HLA, il che non è eticamente
accettabile.
Anche gli ACIDI NUCLEICI sono strettamente personali e si trovano in ogni
cellula di un organismo. Con i nuovi metodi di indagine (brevettati da società
commerciali) si possono cosÏ determinare le impronte genetiche di ogni singolo
individuo (criminali, paternità). Nel 1971, lo scienziato americano Paul Berg
dimostrò che è possibile modificare il patrimonio genetico del colibacillo e
farlo diventare un operaio utile all’industria farmaceutica, fabbricando
insulina. Nacque l’INGEGNERIA GENETICA.
Si prospettavano grandi, stupefacenti possibilità di modificare il patrimonio
genetico. Vari specialisti dell’ingegneria genetica, consci del potenziale
esplosivo delle nuove scoperte, si riunirono nel 1974 ad Asilomar negli Stati
Uniti e decisero di ricorrere ad una moratoria. Per 2 anni tutti i laboratori
impegnati in studi genetici si fermarono. Dopo due anni gli studi proseguirono
in condizioni di rigorosa protezione. Nell’ingegneria genetica dobbiamo
distinguere due distinti ordini di ricerca. Quelli che si prefiggono di
modificare un organo, trasferendo un gene nelle cellule dello stesso e le ricerche
che tendono a trasformare l’intero individuo, per esempio, trasferendo un
genoma di un uomo in un ovulo fecondato.
Nel primo caso si utilizzano le cellule di un organo, chiamate SOMATICHE. In
questo caso un solo organo è interessato. Queste sono ricerche utili per
correggere il malfunzionamento di esso (malattie dell’emoglobina, emofilia,
miopatie), e questi procedimenti non generano problemi per l’etica. Il secondo
caso invece può generare molti pericoli, soprattutto in mano a individui
pericolosi e senza scrupoli.
L’ingegneria genetica che agisce sul GENOMA e sull’intero individuo dovrebbe essere
bandita. Soltanto progressi futuri, che permetterebbero di modificare una
piccolissima parte delle cellule germinali, responsabili di una grave malattia
ereditaria, rispettando l’insieme della persona, potrebbero essere permessi.
Il mercato tende ad una commercializzazione dei progressi dell’ingegneria
genetica e si sta già da tempo tramando per brevettare il genoma (USA). Questo
dev’essere proibito. Si profila insomma un’alleanza tra la genetica,
l’eugenismo ed il denaro.
Importante è anche distinguere bene tra INVENZIONE e SCOPERTA. Il genoma,
scoperto dall’ingegneria genetica, tramite l’aiuto determinante dalla tecnica
(invenzione), che può essere brevettata, non deve essere brevettato.
La bioetica si sforza di promuovere i benefici e di limitare i pericoli.
Bisogna insomma rispettare l’individuo, la conoscenza, rifiutare il lucro e
stimolare la responsabilità dei ricercatori. Tutte norme in cui ci riconosciamo.
L’etica non riguarda soltanto i medici o i biologi ma tutti i cittadini
consapevoli.
Comunque è sempre difficile prevedere il futuro, e la stessa bioetica evolve
con i costanti progressi della scienza, così come anche i metodi informativi si
evolvono continuamente. Speriamo con ottimismo, che anche la formazione dei
cittadini si modificherà sempre più nel senso della saggezza, della verità,
dell’armonia e dell’osservanza di quelle leggi antiche, che la natura stessa ci
insegna e ci impone. Il mancato rispetto di queste leggi produce avvertimenti
dai nomi terribili: aids, BSE, allergie, avvelenamenti, diminuzione della fecondità,
inquinamento, cambiamenti climatici…
Riflessioni del 2º Diacono sul genoma e l’ingegneria genetica
di I.P.
In questi ultimi 50 anni la medicina ha fatto piu’ progressi che nei 50 secoli
precedenti.
E questo con due successive rivoluzioni. La prima comprende nel 1936 i
sulfamidici e continua con gli antibiotici, la seconda concerne la scoperta del
codice genetico completo (sembra).
Queste due novità hanno trasformato il destino degli uomini. Da Ippocrate la
morale medica si è limitata a semplici regole, anche se incostantemente
rispettate: generosità, compassione, abnegazione, disinteresse.
Mentre la morale in questi ultimi anni, dopo la 2ª guerra mondiale, comincia a
perdere il suo significato e lo stesso uso di questa parola diventa desueto:
rinasce l’ETICA.
L’Etica, questa parola antica trasmessaci dalla cultura greca, dove comincia ad
esistere con Aristotele, differisce dalla morale tradizionale. L’ ETICA suppone
che ci si interroghi sui principi e che se ne discuta, ed ha in sé l’espressione
della misura.
Ora sarà meglio parlare di etica della biologia e della medicina, che era
fondata inizialmente su un doppio rigore: quello della scienza e quello della
morale.
Probabilmente le due missioni più nobili dell’uomo sono di accrescere e di
trasmettere la conoscenza.
Col progresso si fa avanti una terza missione: il buon uso dei progressi della
scienza, nel senso di favorirne gli effetti positivi e di scongiurarne gli
effetti negativi.
La rivoluzione biologica sta per dare all’uomo tre controlli: sulla
riproduzione, sull’eredità, sul sistema nervoso.
Volevo dilungarmi e condurre il discorso in un altro modo, ma proprio negli
ultimi giorni sono venuto a conoscenza, tramite i media, che negli ultimi anni
sarebbero nati almeno 30 bambini con il codice genetico di TRE (sic!) persone,
per assistere i genitori, altrimenti sterili. La medicina ha a che fare con dei
problemi che riguardano tutta l’umanità da millenni. Pensiamo all’aborto, agli
studi anatomici (una volta puniti con la morte), alla donazione degli organi,
alla determinazione della morte (in Giappone, per antica consuetudine non si
può per una settimana aprire un corpo), alla clonazione, allo studio del
genoma, ai test genetici, ai cibi transgenici, ecc.
Le scoperte del monaco moravo Gregor Mendel sono state un determinante aiuto
alla medicina e la genetica è ora al primo posto delle discipline biologiche.
Questa scienza ci può aiutare nella previsione delle malattie (diagnosi), nella
ricerca dell’identità e può essere utile nell’ingegneria genetica.
La diagnosi prenatale si fonda sul prelievo del tessuto del feto e dei diversi
costituenti ovulari, del liquido amniotico, del sangue e della pelle del feto.
Questa metodica può però avere anche gravi ripercussioni etiche. In siffatto
modo si decide il destino del bambino. In mano ad un dittatore può dare atto a
temibili misure di EUGENETICA. Si profila la possibilità di poter scegliere il
sesso, il colore degli occhi, l’altezza, la corporatura, il quoziente
intellettivo, tendendo ad una perfezione che porta in sé il germe della
malattia (supportata da un’élite circoscritta con fondi illimitati). Ora
sappiamo, dopo la scoperta del sistema dei gruppi sanguigni tissulari HLA, che
ci sono alcuni stati morbosi associati a determinati gruppi HLA, come il
diabete giovanile, il reumatismo, ecc. Spesso, certe società straniere chiedono
ai loro impiegati di conoscere il loro HLA, il che non è eticamente
accettabile.
Anche gli ACIDI NUCLEICI sono strettamente personali e si trovano in ogni
cellula di un organismo. Con i nuovi metodi di indagine (brevettati da società
commerciali) si possono cosÏ determinare le impronte genetiche di ogni singolo
individuo (criminali, paternità). Nel 1971, lo scienziato americano Paul Berg
dimostrò che è possibile modificare il patrimonio genetico del colibacillo e
farlo diventare un operaio utile all’industria farmaceutica, fabbricando
insulina. Nacque l’INGEGNERIA GENETICA.
Si prospettavano grandi, stupefacenti possibilità di modificare il patrimonio
genetico. Vari specialisti dell’ingegneria genetica, consci del potenziale
esplosivo delle nuove scoperte, si riunirono nel 1974 ad Asilomar negli Stati
Uniti e decisero di ricorrere ad una moratoria. Per 2 anni tutti i laboratori
impegnati in studi genetici si fermarono. Dopo due anni gli studi proseguirono
in condizioni di rigorosa protezione. Nell’ingegneria genetica dobbiamo
distinguere due distinti ordini di ricerca. Quelli che si prefiggono di
modificare un organo, trasferendo un gene nelle cellule dello stesso e le ricerche
che tendono a trasformare l’intero individuo, per esempio, trasferendo un
genoma di un uomo in un ovulo fecondato.
Nel primo caso si utilizzano le cellule di un organo, chiamate SOMATICHE. In
questo caso un solo organo è interessato. Queste sono ricerche utili per
correggere il malfunzionamento di esso (malattie dell’emoglobina, emofilia,
miopatie), e questi procedimenti non generano problemi per l’etica. Il secondo
caso invece può generare molti pericoli, soprattutto in mano a individui
pericolosi e senza scrupoli.
L’ingegneria genetica che agisce sul GENOMA e sull’intero individuo dovrebbe essere
bandita. Soltanto progressi futuri, che permetterebbero di modificare una
piccolissima parte delle cellule germinali, responsabili di una grave malattia
ereditaria, rispettando l’insieme della persona, potrebbero essere permessi.
Il mercato tende ad una commercializzazione dei progressi dell’ingegneria
genetica e si sta già da tempo tramando per brevettare il genoma (USA). Questo
dev’essere proibito. Si profila insomma un’alleanza tra la genetica,
l’eugenismo ed il denaro.
Importante è anche distinguere bene tra INVENZIONE e SCOPERTA. Il genoma,
scoperto dall’ingegneria genetica, tramite l’aiuto determinante dalla tecnica
(invenzione), che può essere brevettata, non deve essere brevettato.
La bioetica si sforza di promuovere i benefici e di limitare i pericoli.
Bisogna insomma rispettare l’individuo, la conoscenza, rifiutare il lucro e
stimolare la responsabilità dei ricercatori. Tutte norme in cui ci riconosciamo.
L’etica non riguarda soltanto i medici o i biologi ma tutti i cittadini
consapevoli.
Comunque è sempre difficile prevedere il futuro, e la stessa bioetica evolve
con i costanti progressi della scienza, così come anche i metodi informativi si
evolvono continuamente. Speriamo con ottimismo, che anche la formazione dei
cittadini si modificherà sempre più nel senso della saggezza, della verità,
dell’armonia e dell’osservanza di quelle leggi antiche, che la natura stessa ci
insegna e ci impone. Il mancato rispetto di queste leggi produce avvertimenti
dai nomi terribili: aids, BSE, allergie, avvelenamenti, diminuzione della fecondità,
inquinamento, cambiamenti climatici…