LAVORO ORIGINALE DI RICERCA E TRADUZIONE

LAVORO ORIGINALE DI RICERCA E TRADUZIONE  

a cura di  Giuseppe Vatri

che ne autorizza la pubblicazione su questo

    Il Sovrano Grande Ispettore Generale Pyron, segretario del Sacro Impero, ha dato, in forma di istruzione, una Notizia sulla Libera Mur(atoria) e sulla fondazione dei Supremi Consigli del trentatreesimo grado.

    NOTIZIA

    L’origine della Libera Muratoria risale alla costruzione del primo tempio di Gerusalemme, sotto il regno di Salomone, l’anno del mondo 2992, 1012 anni prima della nascita del Cristo.

    La descrizione dei segni mistici per le iniziazioni, le sofferenze dei Muratori sotto i successori di Salomone, il racconto storico del fuoco sacro nascosto da Geremia e ritrovato da Neemia, sono consacrati in differenti capitoli della Bibbia.

    Di tutte le istituzioni divine e umane, la Muratoria è per noi la migliore, perché tutti i sui atti, concentrati nelle parabole, e rappresentati con dei geroglifici, hanno una tendenza continua verso la pratica delle virtù innate nel cuore dell’uomo, che lo richiamano senza posa al principio della legge divina e naturale, ne alteri feceris quod tibi fieri non vis (1).

    La Muratoria non è solo contemplativa, essa è anche attiva verso l’umanità sofferente; ed i suoi emblemi lugubri nel terzo grado simbolico non sono che un linguaggio mistico per esprimere che il vero Muratore è colmo di dolore, quando considera come l’universalità degli uomini non sia perfettamente felice.

    I Muratori stessi non sono sempre stati felici! Dopo la distruzione del terzo tempio, i più zelanti si ritirarono nella Tebaide, dove presero il nome di Kadosh, o Santi; essi coltivarono, nel ritiro, le conoscenze che i loro antenati avevano loro trasmesso e, aggiungendovi la scienza degli antichi misteri, dei quali Ermete Trismegisto, Orfeo, Pitagora, Platone, Virgilio, avevano divulgato la dottrina; è infatti a questi ultimi che si deve la conservazione delle alte scienze.

    Dopo le crociate, la loro scienza fu trasportata in Oriente, dove si formarono Arnaldo di Villanova, Raimondo Lullo, Ruggero Bacone, Tommaso d’Aquino, ed altri sapienti che hanno reso illustre la Muratoria.

    Le disgrazie dei tempi relegarono di nuovo una gran parte dei Muratori nei deserti della Tebaide, dove i loro successori coltivano ancora oggi le scienze che sono state loro trasmesse; altri si rifugiarono in Scozia, e si riunirono all’Ordine dei Cavalieri di Sant’Andrea che si era formato, in Palestina, a partire da gentiluomini Scozzesi. Essi vi presero il nome di Muratori Liberi e Accettati. Giacomo VI, re di Scozia, fu uno dei loro Grandi Maestri, e trasportò la loro Loggia a Edimburgo. Presto la Muratoria si sparse in tutta Europa: tutti i grandi vollero farsi ammettere alla antiche Iniziazioni d’Egitto, di Palestina, di Grecia, e nei nuovi misteri che facevano loro seguito.

    Dal 936, la Muratoria aveva preso consistenza in Inghilterra.

    Nel 1327, EDOARDO III ne aveva riconfermato le Costituzioni.

    Nel 1425, ENRICO VI fu ammesso nell’Ordine.

    Ma i segreti dell’Ordine rimasero chiusi tra pochissime persone le quali, legate dal loro giuramento, concordarono di non accordarne la conoscenza che a coloro che avessero meritato di conoscere quelle tradizioni.

    Da ciò, deriva questa diversità dei riti, questa moltitudine di gradi, che dividono, per così dire, la Libera Muratoria in altrettanti dogmi che gradi.

    Il Nord ha i suoi istituti, le sue parole, i suoi segni e toccamenti particolari; e questi stessi istituti sono ancora divisi in differenti sfumature.

    La Scozia, uno dei primi asili dei Muratori rifugiatisi, ha ugualmente la sua propria particolare Muratoria.

    L’Irlanda, l’Inghilterra, gli Stati Uniti, l’America Inglese, l’America Francese, l’Italia, e il suo Mezzogiorno, hanno così i loro dogmi, i loro segni, le loro parole e toccamenti.

    La stessa Francia ha sul suo territorio sistemi dogmatici differenti.

    Ciascuna di queste potenze Muratorie pretende di possedere in esclusiva la scienza ed i misteri dei primi Muratori, cosa che rende la Muratoria in qualche modo straniera a se stessa a causa delle difficoltà che essa esperimenta nelle sue comunicazioni.

    In tutti questi differenti sistemi dogmatici, ve ne è uno che appare concentrato in una liturgia più vicina alla Muratoria primitiva e a tutto ciò che appartiene alla Alta Muratoria professata sui due emisferi: questo dogma è quello conosciuto sotto il nome di Rito Scozzese Antico e Accettato, che contiene tutto insieme la simbolica e la mistica di tutti i Riti, le scienze filosofiche, ermetiche e cabalistiche, gli istituti della perfezione e della saggezza; infine, tutto ciò che si designa con il nome di Muratoria antica, di Muratoria moderna e di Muratoria rettificata.

    CARLO EDOARDO, ultimo rampollo degli Stuart, fu il capo della Muratoria antica e moderna. Egli designò, come Gran Maestro e suo successore, FEDERICO II re di Prussia.

    FEDERICO II accordò alla Muratoria una protezione particolare: essa era l’oggetto di tutta la sua sollecitudine.

    A quell’epoca, il Rito scozzese antico e accettato non era composto che dai venticinque gradi dei quali il Prin(cipe del) R(eal) S(egreto) era l’ultimo.

    Dei progetti di rinnovamento, delle discussioni sollevate in Germania del 1782, gli fecero temere che la Muratoria non divenisse la preda dell’anarchia di coloro che, sotto il nome di Muratori, avrebbero potuto tentare di degradarla, di avvilirla, di lavorare alla sua distruzione.

    FEDERICO prevedendo, nel 1786, che la sua vita non sarebbe più durata a lungo, concepì il progetto di concentrare il sovrano potere Muratorio del quale era rivestito, in un Consiglio di Grandi Ispettori Generali, i quali, dopo la sua morte, potessero regolare, conformemente alla costituzione e agli Statuti, il governo della Alta Muratoria.

    Il primo maggio 1786, egli portò a trentatré gradi la gerarchia dei gradi del Rito Scozzese antico e accettato, che era allora limitata a venticinque. Diede al trentatreesimo grado il nome di Potente e Sovrano Grande Ispettore Generale. La potenza data a questo grado, e destinata a reggere e governare il Rito, fu concentrata in un Sovrano Capitolo, sotto il nome e titolo di Supremo Consiglio dei Sovrani Grandi Ispettori Generali, trentatreesimo e ultimo grado del Rito.

    Il grado di Princ(ipe) del R(eal) S(segreto) che, all’epoca del 1786, era investito della potenza del Rito, fu allora classificato come trentaduesimo ed il suo potere sparì per fare posto a quello dei Sovrani Grandi Ispettori Generali.

    Il primo maggio 1786, FEDERICO ne fissò Costituzioni, Statuti e Regolamenti.

    L’articolo 5 dice, che non ci sarà che un solo Consiglio di questo Grado in ogni Nazione o Reame in Europa; due negli Stati Uniti d’America; uno nelle Isole Inglesi e uno nelle Isole Francesi.

    Ogni Consiglio non può essere composto che da nove Membri; ma l’estensione dell’Impero Francese ne ha fatto portare i membri a ventisette.

    L’articolo 8 vuole, che dopo la morte di FEDERICO II, i Supremi Consigli siano i sovrani della Muratoria.

    Di conseguenza è detto, all’articolo 12, che i Supremi Consigli eserciteranno, in ogni Nazione o Reame nel quale saranno stati stabiliti, tutti i poteri Muratori dei quali FEDERICO II era rivestito.

    Poiché ogni nazione è indipendente da tutte le altre nel Governo civile, FEDERICO aveva pensato che fosse più giusto che ognuna possedesse entro se stessa una Alta Corte Muratoria al di sopra della quale non vi fosse appello; e questa politica sarebbe risultata gradita ad ogni governo Muratorio, perché non sarebbero potute esistere sovrapposizioni di poteri.

    Uno spirito di invasione e di infrazione alle Costituzioni del 1786 ha tuttavia elevato, ben di recente, delle pretese contrarie. Il Supremo Consiglio di Francia se ne è lamentato! una Circolare del 14 settembre scorso, un Decreto del 30 gennaio seguente, ed infine una Circolare dello stesso giorno, che è stata inviata a tutte le Logge ed i Capitoli di Francia, ed ai Grandi Orienti esteri, fermeranno lo sguardo dei Muratori e li richiameranno alla Sovrana Potenza e alle Costituzioni del 1786.

    Dall’ Estratto dal Libro d’Oro del Supremo Consiglio di Francia, 1813.

    (1) E’ il noto non fare agli altri quel che non vuoi sia fatto a te.

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