UN MASSONE EMERITO: VINCENZO RACUGNO

UN MASSONE EMERITO: VINCENZO RACUGNO

di

Vincenzo Tuveri

La Massoneria è la mia etica di vita, un insieme di regole fondamentali ed insostituibili di carattere morale e comportamentale”. Così Vincenzo Racugno ama raccontare ai profani il proprio modo di intendere la vita e il lavoro, in quello che è diventato un abile miscuglio alchemico ove vivono e convivono le soddisfazioni di una brillante carriera universitaria e di una lunga militanza tra le Colonne del Tempio.

E di questa militanza Vincenzo Racugno è fiero, accanito propugnatore della libertà, della fratellanza. Nato a Jerzu, il 4 novembre del 1920, da Michele e Paola Demurtas, Vincenzo Racugno vive a strettissimo contatto con numerosi padri della politica nazionale e isolana, quali Emilio Lussu, Francesco Cocco Ortu, Ugo La Malfa, respirando in pieno le idee politiche che lo porteranno sin da giovane ad interessarsi di politica. Con Armando Businco, uno dei padri del Partito Sardo D’Azione, è accomunato dall’interesse per la Medicina. Businco è docente di anatomia patologica a Bologna, fratello di Ottavio radiologo di chiara fama. Diciassettenne, Vincenzo Racugno raggiunge Cagliari per completare gli studi liceali iniziati a Lanusei e, conseguito il diploma si iscrive presso la facoltà di medicina dell’Ateneo Cagliaritano.

Dopo aver conseguito la laurea nel 1946 il giovane medico parte per Bologna dove Armando Businco l’ha appena iscritto nella scuola di radiologia: in due anni Vincenzo Racugno ottiene la specializzazione con il massimo dei voti. La sua terra rappresenta un grande richiamo al quale il giovane radiologo non può resistere. E’ nuovamente a Cagliari dove nel 1966 viene nominato direttore dell’Istituto di Radiologia.

L’ascesa ai massimi livelli della ricerca in campo radiologico, una fitta collaborazione con i massimi esperti internazionali e con gli istituti più prestigiosi nel campo radiologico non impediscono a Vincenzo Racugno di dedicarsi in maniera attiva alla crescita culturale e sociale della sua terra. In questi anni matura una scelta di campo, lasciando le file del Partito sardo d’Azione per confluire nel Partito Repubblicano. In questa compagine ricopre ruoli di rilievo quali la nomina ad assessore regionale alla sanità.

Del suo impegno in campo scientifico Vincenzo Racugno, profuso nella  ricerca “applicata per il bene e la salute del prossimo” porta i chiari segni nelle sue mani e nei piedi, rovinati da cinquant’anni di radioterapia: eppure quest’uomo prosegue con immutato impegno il suo lavoro scientifico che oggi lo vede maestro di tante generazioni di medici, più o meno giovani, che sono stati instradati nella difficile ricerca nel campo radiologico.

L’intensa attività di ricerca portata avanti conduce Vincenzo Racugno a risultati di grandissimo pregio, testimoniati da una produzione scientifica

di altissimo livello.

Il 27 giugno del 1997 è nominato, su decreto del Ministro dell’Università e della ricerca tecnologica, Professore emerito, a testimonianza della sua attività universitaria.

Dedito all ‘insegnamento ed alla organizzazione delle strutture sanitarie, Vincenzo Racugno con la sua ricerca scientifica individua una grave affezione cancerogena diffusa in Sardegna.

La cultura locale riteneva negli anni cinquanta che l’uso di fumare il sigaro con la brace viva rivolta verso il cavo orale, “a fogu aintru”, fosse una mera curiosità di carattere antropologico, priva di conseguenze patologiche: dopo una ricerca sul campo, condotta con l’innato indomito impegno, Vicenzo Racugno rivela a tutta la comunità scientifica la originalità di uno studio monografico, pubblicando l’opera “Leucoplachie e tumori nel palato dei fumatori di sigaro “a fogu aintru”.

Numerosissime le pubblicazioni prodotte durante la ricerca specchio della sua intensa attività, alla quale associa presenza costante, disponibilità umana e solidarietà verso i deboli.

La scuola di Cagliari, durante i trent’anni passati sotto la guida di Vicenzo Racugno, conferisce la qualifica e la specializzazione al oltre 300 medici.

L’uomo-massone Vincenzo Racugno è specchio dell’uomo-scienziato, impegnato nella ricerca: curioso, prodigo di consigli, attento alle esigenze del suo prossimo e sempre disposto a dare una mano di aiuto a chi si trova a doverne ricevere. Iniziato il 28 novembre del 1975, viene accolto all’interno della Rispettabile Loggia Hiram n. 657 all’Oriente di Cagliari: è questa una tra le più attive officine nella Valle del Campidano che lo vede impegnato a profondere i suoi ideali per il bene dei fratelli massoni.

La riconoscenza dei Figli della Vedova, radunati sotto le colonne della muratoria isolana, è grande verso Vincenzo Racugno: grazie ad una sua donazione la Casa Massonica di Cagliari trova una prestigiosa collocazione nell’antico quartiere di Castello, all’interno di uno dei palazzi gentilizi appartenuti alla famiglia Sanjust (il palazzo viene infatti acquistato con il suo grande contributo).

Il cammino all’interno della Muratoria è altrettanto prestigioso rispetto alla sua carriera universitaria. Primo Sorvegliante, Maestro Venerabile negli anni ’80 e Giudice del Tribunale Circoscrizionale della Sardegna: Vicenzo Racugno è stato uno dei pochissimi fratelli ad essere insignito per due volte dell’alta onorificenza dedicata a Giordano Bruno.

La Loggia Hiram n. 657 all’Oriente di Cagliari, in occasione del 20 0 anniversario della sua iniziazione gli ha dedicato una toccante cerimonia durante la quale gli é stata donata una pergamena celebrativa.

Nonostante il suo trascorso, la sua esperienza e sue doti riconosciute di abilissimo oratore, Vincenzo Racugno mostra la salda tranquillità e l’umiltà propria dei forti di spirito. Una vita la sua che sembra scandita dalla musicalità propria di uno dei geni della musica tanto cari al professore cagliaritano: Wolfgang Amadeus Mozart. Sua grande ed innata passione, la musica del compositore massone, lo trascina in animate discussioni sulla perfezione dell’arte musicale del maestro, con abili ed amabili citazioni tratte dall’opera che Vincenzo Racugno più ama: il Flauto Magico.

E di questa passione, della vitalità quotidiana e spirituale, Vincenzo Racugno si fa portavoce, riuscendo a trascinare con vera irruenza i fratelli. Grazie alla sua vitalità è nata, sotto le colonne del tempio cagliaritano, una nuova Loggia all’obbedienza del Grande Oriente d’Italia, intitolata a Wolfgang Arnadeus Mozart. •

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