L’ANNO MAGICO

L’ANNO MAGICO

di

Paolo Caradonna Moscatelli

Annus come annulus, anello perenne e simbolo del ripetersi ciclico della Natura e del contemporaneo evolversi dello Spirito.

Simbiosi dell’uomo con la “natura ” e nella natura cui partecipa come soggetto attivo e passivo, ricettacolo di forze cosmiche e contemporaneamente padrone dell’ evoluzione che può imprimersi grazie ad esse.

Partecipe anche della “forza ” in senso generale, del “serpente forza che comincia e non finisce, ma che dalla sapienza trae forma per ripetersi all’infinito, uguale a se stesso.

Il simbolo dell’ouroboros, un cerchio chiuso, dimostra appunto il replicarsi immutabile ed eterno, ma statico nella perfezione della forma. Ma il “serpente guidato, la kundalini risvegliata, lascia intatta la natura della forza ma la incanala per l’evoluzione dello spirito. Poiché l’intera natura è, nella sua manifestazione, binaria, ecco nascere il caduceo quale trasformazione complessa della spirale, simbolo evolutivo.

Il rapporto dialettico tra il “serpente ” e lo “spirito ” è costante e il primo non esiste senza il secondo di cui è manifestazione e combustibile; quindi, il riappropriarsi consapevole della “forza ” e la capacità di dirigerla, secondo “saggezza “, là dove la bellezza la irradia per compiere il lavoro, è il grande compito dell ‘ iniziato.

In tal modo l’uomo è il dardo del Sagittario che inchioda il Serpente alla Croce, la Forza alla Materia e, dopo averlo domato e dopo averne tratto alimento, partecipa consapevolmente dei mondi superiori.

Ma la lettura di quell’ anello temporale che percorriamo ogni 365 giorni, lo studio degli eventi ciclici cui partecipiamo spesso da semplici e distratti spettatori, senza avvertire i mutamenti che si svolgono in noi e nei nostri piani sottili secondo ritmi immutabili, su indicazione cosmica (vedi la Tavola di Smeraldo) e secondo archetipi di verosimile origine iperborea, può aiutarci a comprendere.

Il vero anno magico si svolge in noi, secondo un simbolismo stagionale scandito da significativi momenti che ripercorrono il ciclo germinativo dal seme, alla pianta, al frutto; questi momenti cercherò di rendere sinteticamente.

Le date tradizionali, per quanto ormai mutate dalla precessione degli equinozi, sono ancora preferibili perché coincidono con feste attualmente osservate pur con un diverso significato nel quadro dello stravolgimento iniziatico attuato dalla Chiesa Cattolica.

L’ anno magico inizia il 31 Ottobre con la ricorrenza di Halloween punto centrale tra Equinozio d’ autunno e Solstizio d’ inverno.

Il giorno, come presenza solare, diminuisce e ha inizio I ‘Opera al nero, la semina, dove il seme muore per rinascere con nuova forza.

Il simbolismo dello Scorpione, segno zodiacale in cui cade la data suddetta, dimostra come la mutazione in Aquila sia segno delle potenzialità evolutive insite nell ‘ inizio dell ‘ intero ciclo.

Ed è questo il significato del morire che alimenta le paure del profano, gli ancestrali terrori della lunga notte iperborea, ed è sorgente liberatoria di forze oscure (la notte delle streghe).

Per i’ iniziato è il momento di avvertire in sé il seme della Sapienza, del proprio contrarsi spirituale per raccogliersi come terra intorno al seme; è il momento di capire che deve morire quanto c’è di profano e bisogna attendere e maturare la nova luce.

La seconda tappa è il solstizio d’inverno, porta degli dei, dove la putrefazione si compie, le scorie dovrebbero essere isolate e lo Spirito vivificante ha avvinghiato il Serpente e lo ha fecondato.

La putrefazione è lo sciogliersi, il solve alchemico dei due elementi. Il ricorrere in questa data degli antichi Saturnali, riti celebrativi di Satumo quale simbolo dello stato edenico primordiale e non quale Cronos, tempo divoratore dei suoi figli, coincide con il ritorno progressivo della Luce e con la speranza di essa.

E tale luce è anche l’ intelletto saturnino che illumina le prove dell’esistenza (vedi simbolismo zodiacale) e riconduce all ‘età d’ oro l’ iniziato.

Poco oltre questa ricorrenza, la festa di S. Giovanni Evangelista, trasfigurazione parziale e complessa di Giano bifronte, è guardiano della soglia varcata da pochi.

E’ dunque la festa simbolica del ritorno, del ritorno del Cristo, dell’età aurea, della discesa dello Spirito vivificante.

Dopo la germinazione e la putrefazione, la terza importante tappa è la purificazione dalle ultime scorie e questo avviene in coincidenza dell’inizio esoterico della primavera, il 2 febbraio.

E’ quindi da celebrare il “rinnovamento ” come ben simboleggiato dai “lupercali ” che cadevano in questa data.

Il mito della caverna, della Terra Madre che accoglie nel suo grembo fecondo i semi e li restituisce frutti, ben si attaglia all’iniziato che nel profondo della “camera dello core” vivifica i semi con la ‘sapienza” e li feconda con lo “spirito” e con il ‘mercurio divino ‘

Il mito della caverna che dal buio profondo restituisce alla luce, riporta anche al mito e al fenomeno della nascita come ben espresso dal lessico quotidiano, ma anche al meno noto periodo dell’immediato post-mortem, anticamera di un’altra nascita.

La tappa successiva è l’equinozio di primavera dove la natura erompe dalle zolle e si ottiene la fioritura, epifania essoterica del processo interiore.

La data cade tra il segno dei Pesci (esaltazione della Luna) e quello dell’ Ariete (esaltazione del Sole) e la congiunctio tra il principio maschile e il principio femminile, fecondata dalla Shin, realizza il Ternario, fonte di completezza.

Ma, il fiore è per sua natura androgino (perché contiene gli stami con il polline maschile e il pistillo con  l ‘uovo-femminile) e pertanto è necessario separare l’unità ancestrale per ritrovare il binario, materia prima della generazione e fonte, attraverso l’eterna attrazione degli opposti, di una nuova e più alta unità.

Il mito dell’androgino è anche il mito di Attis e di Cibele.

Cibele, inizialmente androgina, fu evirata da Bacco e dal suo sangue nacque il melograno; questo fecondò la figlia di un dio fluviale (simbolo delle acque) e nacque Attis.

Di esso si innamorò la madre Cibelema, poiché egli intendeva sposare una comune mortale dissipando la sua essenza, la madre lo fece impazzire ed egli si evirò e morì dissanguato il giorno delle nozze.

Dal suo sangue nacquero tutte le cose ed egli fu trasformato in “albero”.

Dall ‘ androgino, quindi, la separazione dei principi rende possibile perpetuare la vita.

Anche dal Caos primordiale nascono tutte le cose, subito separate nei due grandi principi, maschile e femminile, energie complementari ma anche modi di conoscenza; non a caso Adamo ed Eva si scoprono nudi (quindi sessuati) dopo aver assaggiato il frutto della “conoscenza”.

Entrambe tendono alla ricostituzione dell ‘ UNO. mutuandosi secondo la legge della specie, estinguendo “l’esilio della shekinnah” e creando sul piano animico anche il proprio lato oscuro (mito di Ecate). Questo ci invita a riflettere che l’unione degl i opposti deve domare il “serpente” per generare frutti che contengano anch’essi il “serpente”, ma senza consentirgli di dominare.

Dalla separazione della fecondazione, il momento d’inizio dell’estate esoterica che procede con il ritmo della espansione, cade nel segno del Toro quando tutto è pronto. E, questa riproduzione ci riporta, nel suo aspetto ciclico, all’UOVO, all’UNO, perché lo spirito già purificato, deve fecondare se stesso e condurre all ‘UOVO filosofico.

Nel solstizio d’estate, quando si è separato all ‘ Equinozio di primavera, fecondandosi a Calendimaggio, deve crescere.

Il frutto c’è, ma ancora occulto, e deve essere protetto per lo sviluppo ulteriore.

Tra Gemelli e Cancro, calano le forze solari fecondanti e pian piano predominano quelle lunari.

Mentre decresce la luce visibile, su altri piani aumenta quella iniziatica con l’ apertura della porta degli uomini e la discesa della Shin nel tetragrammaton permette il secondo momento di fusione tra umano e divino.

Torna qui con un altro S. Giovanni, un’ altra faccia di Giano bifronte, un altro guardiano della soglia.

E dunque, mentre nel solstizio d’inverno la Potenza Divina agisce sull ‘ iniziato perché maturi, nel solstizio d’estate è lo spirito fecondato dell ‘ iniziato a penetrare nell ‘ “uovo cosmico” alla ricerca dell ‘ immortalità.

E come dal solve si passa al coagula, così nel segno del Leone, a natura appagata dei suoi frutti, l’inizio dell’autunno esoterico” fissa e conserva quanto ottenuto.

Ma è anche la data in cui si festeggiava Anna Perenna, trasfigurazione della Grande Madre, simbolo della generazione appagata ma perpetuantesi perché l’uovo-cosmico è pronto ad un nuovo ciclo e il seme alla nuova Opera.

E ad esso fa seguito l’Equinozio d’autunno nel segno della Bilancia, dove il Sole comincia a declinare e tutto si prepara ad un nuovo inizio.

I risultati devono essere “pesati”, la notte spirituale deve essere sconfitta e altri e più alti traguardi devono essere preparati.

E come guardiano si erge Michele, che come I’ antico Mithra, è signore del fuoco e della caverna, padrone e dominatore delle forze oscure, del lato erinnico della natura.

E nella spada di Michele o nell’ albero di Mithra, il serpente viene domato per essere ancora alimento nella lotta perenne e nel perenne cammino. •

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