LA PERLA DELL’IDEALE

LA PERLA DELL’IDEALE

di

Kabalicus

Contrariamente all’opinione comune non bisogna credere che tutte le gemme più bel le siano maledette, anzi, alcune di esse sono state considerate per secoli delle vere e proprie panacee, capaci di cose mirabolanti fino al punto di conservare il corpo dei defunti dalla corruzione della morte. Quella stessa essenza divina che le permea, come può rendere pericolosissime, può anche fame una benedizione per chi le possiede, una sicura protezione da ogni pericolo, una cura infallibile per qualsiasi male.

La perla, per esempio, che pur non essendo una pietra preziosa è sempre stata considerata come tale per la sua bellezza. purezza e rarità, ha rivestito in molte e diverse tradizioni un carattere simbolico quasi esclusivamente positivo. ricco e complesso.

Mircea Eliade, che ha diffusamente studiato il simbolismo della perla, dice in proposito: “…Sono state trovate perle, conchiglie, nelle sepolture preistoriche: la magia e la medicina le utilizzano; si offrono ritualmente alle divinità dei fiumi, occupano un posto privilegiato in alcuni culti asiatici; le donne le portano per ottenere fortuna in amore e fecondità.

Vi fu un tempo in cui la conchiglia, la perla, avevano dappertutto un significato magico religioso: gradatamente il loro campo si è ristretto alla stregoneria e alla medicina.

Perché la perla ha un significato magico, medicinale o funerario’?

Perché è “nata dalle acque”, perché è “nata dalla Luna”, perché rappresenta il principio femminile, yin, in quanto si trova dentro ad una conchiglia simbolo, appunto, della femminilità creatrice.

Tutte queste circostanze trasfigurano la perla in “centro cosmologico” nel quale coincidono i prestigi della Luna, della Donna, della Fecondità, del Parto. La perla è carica della forza germinatrice dell ‘acqua in cui si è formata; “nata dalla Luna” ne divide le virtù magiche e per questo si impone come ornamento femminile; il simbolismo sessuale della conchiglia le comunica tutte le forze che implica; infine la somiglianza tra perla e feto [e conferisce le proprietà genitali e ostetriche (l’ostrica pang “gravida di una perla, è simile alla donna che ha il feto nel ventre”, dice un testo cinese).

Da questo triplice simbolismo (Luna, Acqua, Donna) derivano tutte le proprietà magiche della perla, medicinali. ginecologiche e funerarie.

Nel Cristianesimo e nello Gnosticismo il simbolismo della perla si arricchisce e si complica senza tuttavia allontanarsi mai dall’ originario significato.

Sant’ Efrem, padre e dottore della chiesa siriaca, utilizza il mito antico della perla per illustrare tanto l’Immacolata Concezione quanto la nascita spirituale di Cristo nel battesimo del fuoco. Anche Origene, filosofo e teologo cristiano di Alessandria, insieme ad altri numerosi autori riprende l’identificazione di Cristo con la perla.

Nell’Inno della Perla degli Atti di Tommaso, celebre scrittore gnostico, la ricerca della perla simboleggia il dramma spirituale della caduta dell’uomo e della sua salvezza, e finisce per significare il mistero trascendente reso sensibile, la manifestazione di Dio nel Cosmo.

La tradizione mistica cerca sempre di raggiungere il suo ideale e il suo fine: ciò è chiamato “la perla dell’ideale”. 

 La ricerca della perla rappresenta la vera e propria ricerca dell’ essenza sublime nascosta nel profondo dell’ uomo, la sua immagine simbolica evoca la purezza, ciò che è nascosto, ciò che è perduto negli abissi e che è difficile da raggiungere.

Nella storia naturale, Plinio afferma che la bianca lucentezza delle perle è tanto maggiore quanto più è profondo il mare in cui esse nascono: in quei fondali, dove per la scarsa profondità delle acque riescono ad arrivare i raggi del sole, le perle nascono giallognole e imperfette; ma negli oceani, sul fondo dei quali regna un’eterna profondissima notte, si sviluppano gli esemplari più belli, di un candore impareggiabile.

La perla in ogni tradizione simbolica gioca un ruolo di centro mistico, rappresenta la sublimazione degli istinti, la spiritualizzazione della materia, la trasfigurazione degli elementi, il positivo compimento dell’evoluzione. Può essere facilmente connessa con l’androgino, l’uomo sferico di Platone, immagine dell’ideale perfezione delle origini e della fine dell’uomo. così come essa è il frutto della congiunzione del fuoco e dell’acqua secondo i musulmani, che immaginano anche l’eletto al paradiso racchiuso, insieme alla sua Urì, dentro a una perla.

Secondo alcune leggende, la perla nasce all’interno della conchiglia per effetto di un lampo o di una goccia di rugiada, e i miti persiani l’associano alla manifestazione primigenia, la divinità avvolta nell’oscura notte primordiale. L’Atharva-Veda la definisce figlia del Soma, che è tanto la Luna, quanto la bevanda di immortalità, e le attribuisce la virtù di allungare la vita.

Nella Cina antica vi era la convinzione che essa subisse una mutazione parallela a quella delle fasi lunari, ed era ritenuta simbolo di vita eterna. Analogo è il simbolismo delle perle infilate in un filo: sono il rosario, il sutratma, la catena dei mondi penetrata e tenuta unita dall’ Atman, lo Spirito universale.

La collana di perle rappresenta quindi l’unità cosmica del multiplo, l’integrazione delle componenti diverse di un essere nell’unità della persona: quando però è spezzata, essa diviene allora immagine di disgregazione, dell’ uni verso disordinatamente sconvolto, dell ‘ unità infranta.

Molteplici sono le maniere nelle quali si esplicano le virtù curative delle pietre, alcune bastava portarle come amuleti, altre era necessario ingerirle come medicine, ma qualunque fosse il modo. aiutavano sempre il corpo ad espellere il morbo che lo tormentava. o a tenerlo lontano.

La perla è un prodotto organico; essa nasce e si sviluppa nelle profondità del mare e soffre se non viene trattata con cura, e può deteriorarsi perdendo lentamente il suo splendore.

La medicina orientale la utilizzava per le emorragie, l’itterizia e per guarire indemoniati e folli. La luna, anche in Occidente, era considerata la maggiore responsabile di tutte le malattie mentali e quindi quale medicamento poteva essere migliore del frutto stesso dei raggi lunari?

In un trattato di medicina orientale del 1240 circa, la perla è consigliata per i mali che affliggono gli occhi, come antidoto per gli avvelenamenti, per guarire dalla tisi e come salutare ricostituente.

In Cina veniva usata per gli scopi curativi solo la perla vergine, cioè non perforata, perché il fatto che non fosse stata manipolata dall ‘uomo assicurava che anche le sue virtù erano rimaste intatte, non si erano disperse né indebolite.

A partire dal] ‘ottavo secolo il suo uso medicinale si diffonde anche in Europa e immediatamente la richiesta di perle aumenta, e con questa il loro prezzo.

Viene raccomandata da numerosi autori in special modo per l’epilessia, chiamata anche mal lunatico; per la pazzia, per la malinconia, per fortificare il cuore e come elisir di lunga vita.

Essendo stata per millenni l’ emblema della forza generatrice, della fecondità, la perla venne, in epoche più moderne. considerata un potente afrodisiaco. un ottimo rimedio contro la sterilità e un buon mezzo per facilitare i parti.

Presso i Greci le perle furono sempre in stretta relazione con divinità femminili, particolarmente Afrodite, nata anche Ici dalla spuma del mare, divenendo l’emblema dell ‘amore e del matrimonio. In Siria, Afrodite era chiamata “Signora delle perle” e a Antiochia “Margarita”. che vuol dire. appunto, perla.

Nella medicina araba le perle erano ritenute efficaci per eliminare Ie  macchie della cornea e quelle dei denti, usandole come dentifricio. per curare le palpitazioni cardiache, le paure e le angosce derivanti dal sangue intossicato.

Se si riesce a sciogliere le perle così da ricavarne un liquido trasparente, questo, frizionato sulle parti del corpo macchiato dalla lebbra. fa tornare la pelle sana e perfetta.

     Se invece si versano alcune gocce di questo stesso liquido nel naso, sparisce il mal di testa conseguente all’infiammazione dei nervi che si trovano nella zona oculare.

Nel Medio Evo si usava questa gemma per riuscire a scoprire i ladri: quando in una casa veniva a mancare qualche oggetto, la padrona recitava delle formule magiche particolari tenendo in mano una perla. poi la metteva dentro una coppa di vetro rovesciata e, fissandola. elencava i nomi di tutte le persone che conosceva o che sospettava: al solo pronunciare il nome del colpevole la perla si sarebbe improvvisamente mossa come se volesse fuggire, denunciando così infallibilmente il ladro.

Accanto alla tradizione che vede le perle come apportatrici di salute, amore e fecondità. ce n’è una che Ie considera portatrici di lacrime e disgrazie, in particolar modo per le donne sposate. ed è una credenza questa che in alcuni paesi è ancora avvertita e radicata.

Era ipotesi comune che a generare le perle fossero state le lacrime e che quindi dal dolore non potesse derivare altro che dolore. Una leggenda dice che Adamo ed Eva, dopo la morte di Abele, abbiano a lungo sconsolatamente pianto il loro amato figlio e che queste lacrime, cadendo nel mare, si siano trasformate in perle.

A seconda del colore le perle hanno un diverso influsso su chi le porta; quelle dalle sfumature azzurre rendono volubili e leggeri, quelle rosate donano costanza e perseveranza nei propositi, che saranno poi coronati dal successo, e assicurano fedeltà in amore.

Infine, quelle nere. tanto rare a trovarsi. portano grande fortuna e sono I ‘emblema della più leale amicizia e della più totale devozione.

“Herbis, verbis et lapidibus” (con le erbe con le parole e con le pietre), questo motto latino. usato di frequente nel Medio Evo, riassume efficacemente il concetto di terapia degli antichi: era soprattutto a questi tre elementi che ci si rivolgeva per portare soccorso all’uomo.’

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