MESSAGGIO PER L’EQUINOZIO Dl PRIMAVERA
Carissimi fratelli,
Si approssima la Pasqua che, quest’anno, segue l’Equinozio di Primavera, ricorrenza per noi Iniziati particolarmente significativa perché rappresenta un punto di equilibrio nella eterna tenzone tra Tenebre e Luce ancorché questa sia, ormai, avviata a trionfare nel Solstizio d’Estate.
Ai primi di maggio ci incontreremo in Gran Loggia e ci auguriamo che il voto responsabile degli italiani ci consegni una seconda Repubblica tutrice delle fondamentali libertà dell ‘uomo conscio dei propri doveri prima che dei propri diritti.
Quale che sia per essere tale situazione del mondo profano, abbiamo il dovere, come veri Massoni, di offrire a qualunque osservatore un’immagine di granitica compattezza perché la battaglia per la nostra sopravvivenza contro l’intolleranza, l’incultura, la stupidità non è ancora vinta e vi sono parecchie sacche di diffidenza, di pregiudizio, di odio da eliminare.
profana ed esaltare il lavoro formativo delle Logge, insostituibile crogiuolo di veri Uomini, allontanando coloro che siano incapaci di cogliere l’importanza del nostro ruolo di insostituibile forza morale nella moderna società.
La Gran Loggia di Montecatini, articolata quest’ anno su tre giorni, dovrà perciò rappresentare un prezioso momento di confronto di idee e di proposte costruttive sia sulle linee di azione della nostra Istituzione sia sul migliore sistema normativo che essa deve darsi per essere in armonia con le altre Massonerie regolari del mondo ed offrire alle Officine gli strumenti più agevoli e chiari per il loro funzionamento.
Dall ‘ ordine del giorno avrete notato che Vi abbiamo sottoposto alcune proposte di modifica o integrazione di vari articoli del Regolamento che è destinato ad essere applicato fintantoché una nuova Costituzione, frutto di attenta meditazione, non verrà approvata. Tali proposte provengono dall ‘ esperienza applicativa che ciascuno di noi ha maturato ed hanno trovato il conforto del consenso della Commissione Costituzione e Regolamento che le ha attentamente vagliate. Ovviamente saremo ben lieti di recepire e riportare in Gran Loggia tutte le proposte e gli emendamenti che vorrete suggerire anche in relazione al progetto di nuova Costituzione elaborato dalla Commissione Temporanea sulla base del materiale già acquisito nella Gran Loggia straordinaria del novembre 1994 ed a Voi trasmesso diligentemente per le Vostre valutazioni che saranno esaminate e riferite in Gran Loggia dalla Commissione Costituzione e Regolamento per ogni opportuna delibera.
Ad evitare malintesi sulle proposte concernenti il Regolamento, va chiarito che, dove si è adoperata per brevità la parola “Giunta” in riferimento ai Collegi Circoscrizionali, non si è inteso creare un nuovo organo ma semplicemente indicare sinteticamente il Presidente, il Vice Presidente e l’ Oratore, le uniche funzioni elettive e decisionali previste dall’art. 52 Cost. .
E, poiché siamo in termini di chiarimenti, da alcune osservazioni pervenute da qualche Officina, abbiamo con rincrescimento notato che il testo delle proposte di nuova Costituzione ricalcato pedissequamente, per le parti non modificate, su quello contenuto nel volume ristampato dopo le modifiche approvate nella Gran Loggia del marzo 1994 e fornito alla Commissione Temporanea, non ha riportato all’art. 5 le parole – si ispira al trinomio LI BERTA’ UGUAGLIANZA FRATELLANZA”.
Come potrete rilevare dal chiarissimo testo della circolare del Gran Segretario n. 9/GMS del 24 febbraio 1994 a tutti Voi ed ai Car.•.mi Fratelli aventi diritto, si faceva menzione dell’ art. 5 nel nuovo testo proposto per la modica alla Gran Loggia del marzo 1994 che lo approvò in tale formulazione.
E’ accaduto che, dopo la Gran Loggia, al tipografo fu trasmessa, con le modifiche apportate secondo i deliberati della Gran Loggia, tale circolare che conteneva a pag. 2 la maggior parte del testo dell’art. 5 ed a pag. 3 le parole di cui si è oggi lamentata l’omissione. Per evidente errore di impaginazione tali parole sono scomparse nel testo stampato della edizione del 19-20 marzo 1994 e l’errore è sfuggito alla Commissione.
Ma, evidentemente, quest’ ultima non ha inteso affatto eliminare lo storico e glorioso nostro trinomio e provvederemo, nelle copie da distribuire dell’edizione del marzo 1994, ad inserire una errata-corrige che ristabilisca la realtà. Altrettanto farete Voi nei volumi in Vostro possesso editi dopo il marzo 1994.
Giriamo a Voi le scuse del tipografo.
E vogliamo cogliere lo spunto che ci viene da questo errore umano per esortare i Fratelli, che hanno ipotizzato chissà quale disegno prevaricatorio e si preparano a solenni dichiarazioni in Gran Loggia nei confronti della Giunta e della Gran Maestranza, a ricordare che, nella nostra Istituzione, la lealtà e la buona fede debbono essere sempre presenti e che la tolleranza deve insegnarci a considerare anche l’assenza di malizia in eventuali errori.
Sicché siamo convinti che la Gran Loggia del maggio 1996 segnerà una tappa fondamentale nella costruzione di un Grande Oriente d’Italia rigenerato nello spirito e nella forma, pronto come deve essere ad affrontare le sfide del Terzo Millennio proponendosi al mondo come la più alta e indiscutibile forza morale.
Dovremo stringerci in una catena d’ Unione che non si scioglierà nel momento in cui torneremo ai nostri posti ma durerà in eterno come patto indissolubile di Amore e collaborazione reciproca leale e costruttiva.
Con auspicio di ritrovata vera Fraternità, concludiamo questo nostro messaggio augurando a tutti Voi, alle Vostre Logge ed alle famiglie di ciascun Fratello una Pasqua di pace e prosperità che si estenda al nostro amato Paese governato da cittadini che abbiano ben presente il senso dello Stato.
Col triplice fraterno abbraccio
IL GRAN MAESTRO
(Virgilio Gaito)