TUBALCAIN
La parola di passo in 3 0 grado
di
Mercuzio
Le parole di passo nei vari gradi erano sconosciute ai rituali inglesi del 1724 e del 1730. Il rituale del 1724 contiene la parola universale Boaz, divenuta poi la parola sacra del 1 0 grado nel rituale del 1730 e contiene la parola sacra di Gerusalemme, Ghiblim, che sarà poi inserita nel 3 0 grado. L’inserimento delle parole di passo nei rituali avvenne più tardi, forse nel 1735, per una forma di premunizione nei confronti di fratelli dissidenti. La parola di passo Tubalchain fu adottata per la prima volta dalle logge francesi e del Reno, fra il 1730 ed il 1742, ed apparve nel libello “L’Ordre des Francs Maçon trahi…, Genève 1742 e nel DerNeuaufgesteckte Brennende Leucher…, Leipzig, 1746, nel periodo cioè in cui nella Massoneria apparvero i gradi ermetici, a cui il simbolismo di Tubalchain appartiene interamente. Troviamo tuttavia traccia di tale simbolismo, già allora allacciato all’ ermetismo ed alla Massoneria in un libretto inciso su lamine di piombo del XIV secolo, attribuito ipoteticamente ad un Del Nero fiorentino, le cui case sono ancora oggi, presso il cosiddetto cantone del Nero, in via del Corso a Firenze.
In questo libretto appare Tubalcain e poco prima la primitiva versione del Rebis di Basilio Valentino, portante in mano squadra e compasso. Questo libretto, a suo tempo commentato dal Reghini ci sarà importante più tardi per decifrare questo importante glifo massonico.
Ma proseguiamo per ora il percorso massonico di Tubalcain. Il Findel, nella sua “Histoire de la FrancMaçonnerie” riporta il testo di un antico manoscritto massonico conservato nel British Museum e pubblicato in primis dal FR.’. Cooke e poi dall’Encyclopedie, Londra. Questo antico manoscritto cita la fonte da cui derivano le sue cognizioni della storia, o mito, della primitiva massoneria e cioè il Polycronikon, 1492, Londra. In questa primitiva leggenda massonica, si cita Lamech, della settima generazione dopo Adamo, come padre di Jubal, inventore della geometria. Più avanti è citato Tubal-Cain, primo fabbro, che collaborò con i suoi fratelli all’ iscrizione su pietra di tutte le scienze ed arti, per salvarle dal prossimo diluvio. Da queste poche, ma significative tracce, si può quindi desumere che l’ attuale parola di passo del 3 0 grado ha un’ origine molto antica e che è stata usata esotericamente fin dal XIV secolo. Il Reghini cita l’opera “I Segreti del Massonismo svelati al pubblico, pag. 175 – Italia 1793” indicando che in tale testo si riportano le parole di passo dei primi tre gradi, secondo il rito simbolico e quello francese che lo ha ispirato. Thubalcain per il primo grado, Scibboleth per il secondo e Ghiblim per il terzo. Le logge di Rito Scozzese non avevano parola di passo, quella di 20 era Schibboleth, quella di 30 Tubalcain (Thuiler de trente-trois degrès de l’Ecossisme, 1821, Paris). Il Rito Scozzese di Palazzo Giustiniani, fino al 1929, diede anche al primo grado la parola di passo e precisamente quella del Rito Simbolico. Nel 3 0 grado inserì come parola di passo Maq-B ‘ nah. Attualmente Palazzo Giustiniani fino dal 1946, si è riconformata alle parole di passo del Rito scozzese universale.
SIGNIFICATO Dl TUBALCAIN
Tubalcain è citato dalla Bibbia (Genesi IV, 22) come il primo fabbro che abbia lavorato ferro e rame, ed è una parola composta dalle lettere TAU-VAU-BETH-LAMED, che si legge Thuval e QET-NUN, Qain. Nei primi rituali scozzesi il significato era espresso in “Orbis Possessio” il Tuiler etc. del 1821 lo spiega in questo modo: “si vede comunemente che questo nome è stato scelto per parola di passo, perché Tubalcain fu, secondo le scritture, il primo che forgiò i metalli”. Ma, se si riflette sulla significazione delle due parole ebraiche, si riconosce facilmente nel loro insieme, il fine segreto del Gerofante, del Templare, del Massone, di tutti i settari misteriosi, quello di governare il mondo per i propri principi e per le proprie leggi, scopo che si trova molto più chiaramente espresso nei gradi superiori.
Questo motto è, nel Rito Moderno, quello di “Passo dell’ Apprendista”
Questa traduzione dall’ebraico è contestata dal Reghini che, nella sua opera “Le parole sacre e di passo” afferma: Thubalqain, come Moabon è il prodotto di una corruzione fonetica. Sono due autorevoli scrittori massonici che ce lo dicono. Il Bernard nella sua Secret Discipline dice: “Per un singolare lapsus linguae, i moderni hanno sostituito Tubal-Cain nel 3 0 grado per Tymboxein, da seppellirsi. Questa, nell’ antica Chatechesis Arcani era la parola di passo, dalla rappresentazione simbolica dello stato di morte alla esistenza restaurata ed immortale.” Non meno categorico in proposito è l’Hutchinson: “11 massone che avanza a questo stato (3 0 grado) della Massoneria pronuncia la propria sentenza, che conferma l’imperfezione del secondo stadio della sua professione, e che comprova l’esaltazione del grado a cui aspira in un distico greco, che significa struo tumulum, io preparo il mio sepolcro, faccio la mia tomba nelle polluzioni della terra, sono sotto l’ ombra della morte. Questo distico è stato volgarmente corrotto fra noi ed ha preso il suo posto una espressione scarsamente simile nel suono, ed interamente consistente colla Massoneria e senza senso in se stessa. Se la traduzione massonica è quindi impropria, e le motivazioni storico-politiche addotte dalla Massoneria ottocentesca per tale traduzione appartengono al sotto-mito sinarchico proprio di tale periodo, il significato simbolico reale della parola Tubalcain va ricercato in un superiore contesto metafisico, che il suddetto libretto di alchimia ci svela, collegandolo nel contempo con il simbolismo massonico.
TUBALCAIN E L’ERMETISMO
Un libretto d’alchimia del XIV secolo.
Non possiamo, in queste brevissime note, commentare l’intero libretto, mettendone in evidenza le palesi connessioni con il simbolismo massonico e ci contenteremo di descriverne la parte grafica, in cui è contenuto un pittoresco ritratto di Tubalcain assieme ad altri simboli che ne definiscono perfettamente il carattere ermetico.
Ci vorremmo comunque permettere una breve trasgressione al tema particolare, per affermare che al di là del riinizio storico della Massoneria in Inghilterra, è certamente dall ‘ Italia che ci pervengono le più efficaci testimonianze della trasmissione massonica attraverso i secoli. Da fiorentino e buon amante e conoscitore della mia città, mi permetto di citare alcune testimonianze che sono rimaste ben visibili da secoli di tale trasmissione, anche se tali palesi testimonianze sono rimaste stranamente inedite negli studi massonici. Per il secolo XV ci rimane la nicchia dell’ Arte dei Maestri di Pietra e di Legname dove i Quattro Coronati sono già i patroni della Massoneria, e dove i simboli dell’ Arte (squadra, compasso, regolo etc.) compaiono nella predella di tale nicchia. Per i secoli XVI e XVII Francesco e Cosimo de Medici, nel salone dei 500 in Palazzo Vecchio, ritratti nella loro Apoteosi granducale, portano in mano squadra e compasso, mentre nella fontana dell’ Ammannati il segno astrologico dei gemelli ci insegna con correttezza la presa di maestro o cinque punti della maestria.
Nei documenti rimasti all’ Accademia del Disegno, certamente protomassonica, un alfabeto massonico del Cellini, composto interamente dai simboli che decorano anche attualmente i nosfri Templi ci dona la misura atemporale della spinta metafisica dell ‘ uomo alla costruzione interiore ed esteriore attraverso l’ esoterismo.
Ma ben altre ed importanti tracce si trovano in ogni città d’Italia, chiaramente visibili ed in attesa che
l’ attenzione dei Fratelli riscopra le proprie vicinissime radici.
Ma ritorniamo a Tubalcain ed al suo significato ermetico-massonico.
La prima pagina del libretto plumbeo fiorentino ci mostra il Sole e la seconda il crescente lunare. La terza ci mostra il carro di Febo che percorre i cieli ed il cui fulgore illumina le due precedenti pagine con il motto ermetico della Tabula Smeragdina: “Pater eius est Sol: mater eius est luna”.
Si parla qui della più splendente conoscenza dell’ ermetismo, quella della materia prima.
La quarta figura è Saturno con la sua falce in mano, il tempo, che scandisce le fasi dell’opera e nel contempo è allegoria del più pesante e vile dei metalli, il piombo, quella nostra entità carnale quanto psichica che deve essere trasformata in oro. L’iscrizione reca l’ impresa “Hic est pater et Mater eius, sive lapis noster et philoSophorum”
La quinta figura è il Rebis, un’ androgine dal doppio sesso, che reca nella mano destra il compasso e nell’ altra una squadra.
Ai lati della figura vi sono quattro stelle a cinque punte con i simboli dei pianeta Venere, Marte, Giove, Saturno, e sopra la testa vi è il Sole, a sinistra, ed a destra un crescente lunare. Nel centro, un Pentalfa reca il simbolo di Mercurio, il figlio dei luminari o Materia prima seconda, filosofale e non volgare. Il motto è : “Ego sum prima materia sapientis”.
La sesta figura, finalmente, è il nostro Tubalcain che reca nella mano sinistra una tavola con un triangolo che sormonta un quadrato e nella sinistra la croce elementare sopra il globo.
L’iscrizione è : “Ego sum Tubalchaimo qui dabo tibi verissim(um) secret(um) secretissimum nost(er)”
Tubalcain è, in alcuni raffronti analogici, Cristoforo, colui che fa passare le acque, o iniziatore, o Crisophoros, colui che porta l’Oro, o la sintesi dei Re Magi, che portano al fanciullo ermetico i tre doni ermetici, Potentia, Divitia, Sapientia, ma anche il portatore della pietra cubica o Arca o tomba di Hiram, in cui la materia deve andare in putrefazione per poter resuscitare sublimata. E’, soprattutto la conoscenza dell’Athanòr e l’ Athanòr stesso senza la quale rimane inutilizzata quella della Materia Prima. Senza tale conoscenza non è possibile dire: “Conosco l’ acacia” e passare nel numero dei Maestri. Innumerevoli altri elementi di simbologia analogica potrebbero dimostrare l’ effettiva trasmissione attraverso i tempi dell’ archetipo Tubalchain come precisa, esatta, crittografia di un oggettivo insegnamento.
In terzo grado si deve pur dire che la semiologia massonica non è più, come per i precedenti gradi, un fattore soggettivo buono tutt’ al più come un supporto meditativo, ma un vero procedimento crittografico di una docetica esatta, sottoposta al senso logico e razionale dei fratelli che non abbiano occhi ed orecchi ciechi e chiusi.
Perché se è vero ciò che afferma la Tabula Smeraldina che “Ciò che è in alto è simile a ciò che è in basso”, le stesse leggi che hanno vigore nel piano psichico lo hanno anche sul piano metafisico, ed è proprio la logica razionale, illuminata dalla intuitività, che può farci riscoprire quell’ insegnamento orale, la Parola, che la Massoneria ha perduto, ma che il Maestro Massone può riscoprire in sé.
Tubalcain può prenderci sulle sue robuste spalle, e farci passare quelle acque capaci di accendere il nostro fuoco interiore.•