di
Sigfrido Hôbel
Talvolta capita che ad alcuni Fratelli la natura e le finalità dell ‘Ordine Massonico non appaiano del tutto chiare e che anche all ‘interno dell ‘Istituzione circolino delle idee vaghe e superficiali, se non del tutto erronee. Capita quindi che in alcuni casi si parli addirittura di crisi di identità e si invochi la necessità di una riflessione su noi stessi e sul carattere del nostro Ordine.
In realtà, i documenti ufficiali della Massoneria Italiana sono sufficientemente chiari ed esaurienti, se ci si prende la briga di rileggerli e di riflettere su quanto vi è scritto.
Né possono esservi molti dubbi per i Fratelli che vivono in modo profondo ed effettivo la loro esperienza iniziatica, e che, coscienti di cosa significhi una tradizione iniziatica, hanno sviluppato un certo livello di conoscenza del linguaggio dei simboli e delle dottrine esoteriche.
Consideriamo dunque, in primo luogo, quanto è scritto nei nostri documenti.
Negli Antichi Doveri del 1723, ai quali fa riferimento la nostra Costituzione, si legge, al Capo I : “Un Muratore è tenuto, per sua condizione, ad obbedire alla legge morale … la Muratoria diviene il Centro d ‘Unione, e il mezzo per conciliare sincera amicizia fra persone che sarebbero rimaste perpetuamente distanti’
La Costituzione della Massoneria Italiana, nel definire la natura dell ‘Istituzione, afferma quanto segue:
“La Massoneria è un Ordine universale iniziatico di carattere tradizionale e simbolico. Intende al perfezionamento dell ‘Uomo e dell ‘Umana Famiglia (Art. l)
“La Comunione Massonica Italiana, fatti propri gli Antichi Doveri, persegue la ricerca della verità ed il perfezionamento dell ‘Umana Famiglia; opera per estendere a tutti gli Uomini i legami d’amore che uniscono i Fratelli; propugna la tolleranza, il rispetto di sé e degli altri, la libertà di coscienza e di pensiero” (Art. 4: Principi e finalità)
Per quanto poi riguarda il “metodo” del lavoro massonico, la Costituzione afferma che la Massoneria “Segue il simbolismo nell ‘insegnamento e I ‘esoterismo nell ‘Arte Reale” (Art. 5: Metodi). Per quanto riguarda il Simbolismo seguito nell ‘insegnamento, è ovvio che ci si riferisce, in primo luogo, alla Simbologia massonica: Simbolismo del Tempio (Colonne, Volta stellata, Delta, Sole e Luna, Pavimento a Scacchi, Quadro di Loggia, Nappa a frastagli, ecc.)
- Simbolismo della Pietra Grezza e della Pietra Cubica e del Lavoro Muratorio
- Simbolismo degli Strumenti dell’Arte (Squadra, Compasso, Maglietto, Perpendicolare, Livella) Simbolismo dei Rituali.
Per quanto riguarda le finalità dell ‘ Istituzione, nel Rituale di Apertura dei Lavori in Camera di Apprendista, quando il M. Ven. chiede: “A quale scopo ci riuniamo?” il I Sorv. risponde: “Per edificare Templi alla Virtù e scavare oscure e profonde prigioni al vizio, e lavorare al bene e al progresso delI ‘Umanità”
Nell ‘Iniziazione al Grado di Apprendista, dopo aver invitato il candidato a riflettere profondamente su se stesso nel Gabinetto di Riflessione, meditando sulla scritta VITRIOL, il M. Ven. gli spiega che la Libera Muratoria può aiutare a sciogliere la benda, simbolo delle tenebre nelle quali è immerso l’uomo, dominato dalle passioni e immerso nell ‘ignoranza e nella superstizione. Il profano afferma quindi di cercare la Luce.
In seguito il M. Ven. accenna ai principi della LM, comuni a tutti i FF., affermando che sono immutabili e perfetti, e dicendo che la tolleranza è uno di questi principi. Parla poi dei Doveri: il primo è il silenzio, il secondo è di praticare la virtù e di soccorrere i Fratelli, il terzo è di conformarsi alle Leggi dell ‘Ordine e ai Regolamenti della Loggia.
Nell’iniziazione al Grado di Maesfro, i simbolici segreti del Grado sono racchiusi nella Leggenda di Hiram•
Hiram, il Maestro Costruttore del Tempio di Salomone, rifiuta di rivelare la Parola ai tre cattivi Compagni (identificati con l’ignoranza, il fanatismo e l ‘ ambizione) che lo colpiscono rispettivamente con il Regolo, la Squadra e il Maglietto.
“Hiram è morto… La Parola è perduta… Profonde regnano le tenebre”
Tre Luci (collegate alle Virtù Massoniche Forza, Bellezza, Saggezza) sono necessarie per annullare I ‘opera degli assassini, ritrovare la Parola e riprendere la costruzione del Tempio.
I passi citati sono in effetti già sufficienti per definire la natura dell ‘Ordine e le finalità dei suoi Architettonici
Lavori. Naturalmente, dato il loro carattere “simbolico”, gli insegnamenti massonici vanno interpretati.
Facciamo dunque riferimento, in primo luogo, all ‘autorevole Interpretazione in chiave morale degli insegnamenti e del Lavoro Massonico data dal Lenhoff (Il Libero Muratore), facendo riferimenti alle Costituzioni del 1723, e ad autori massonici come Fichte e Lessing:
L’Arte Reale è, secondo il Lenhoff, un’arte di vita per il Massone, basata sulla conoscenza di se stesso, I ‘autoeducazione e l’amore, è I ‘arte di edificare la propria anima, come I ‘umanità intera, a dimora dell ‘Eterno.
Il Segreto, incomunicabile ed incomprensibile per i profani, cui manca I ‘esperienza del senso etico delle usanze massoniche, consiste nell ‘accordo spirituale dei FF., nella loro capacità di penetrare nel più intimo santuario dell ‘Arte Reale.
La Massoneria, afferma ancora il Lenhoff, non è il santuario dei Cavalieri del Graal, come taluni vogliono credere, e l’Arte reale non è mistica, non possiede alcuna istruzione segreta, alcuna chiave per i misteri del mondo. Quello che distingue la Massoneria dalle antiche società misteriche è il suo contenuto: I ‘ ideale dell ‘Umanità.
Va ora osservato che il linguaggio simbolico tradizionale non si presta ad una lettura univoca, ma va interpretato a vari livelli: secondo i Cabalisti, vi sono quattro modi per interpretare le Sacre Scritture, e questi quattro gradi interpretativi della Torah (la Legge) sono espressi dal termine Pardes (Giardino), composto dalle iniziali di ognuno di essi:
- Peshat è il significato letterale della Torah e riguarda gli eventi storici narrati;
- Remez è il significato allegorico che illumina le formulazioni filosofiche delle Scritture; Derash è I ‘interpretazione morale;
- Sod, infine, è il significato simbolico e mistico che rivela gli aspetti occulti della Divinità, le leggi cosmiche e le loro connessioni con la vita umana.
La stessa suddivisione esegetica verrà ripresa dalla tradizione cristiana e Dante, nel Convivio, enumera i quattro sensi dell’interpretazione: letterale, allegorica, morale e anagogica.
- L’interpretazione allegorica ci dice qualcosa di più e di “altro”: l’allegoria (da allos Iogein: dire altro) utilizza le immagini per esporre dei concetti astratti secondo un linguaggio codificato dalla consuetudine di un impiego secolare.
- Dal discorso allegorico deriva il significato morale, nel momento in cui le allusioni e le analogie evocate dalle immagini vengono riferite a virtù morali ed a modelli di comportamento.
- L’Anagogia indica invece l’elevazione a livelli sublimi e trascendenti, e quindi il senso simbolico, mistico e metafisico delle Scritture.
Le motivazioni sociali e umanitarie attribuite alla Libera Muratoria, e le interpretazioni etiche del suo simbolismo, per quanto giuste e universalmente condivise, non colgono però, se non parzialmente, I ‘essenza della Massoneria, e ne danno una rappresentazione che solo in parte testimonia la sua qualità di Ordine iniziatico e di carattere simbolico e tradizionale, come recita la nostra Costituzione.
L’antica formula “Conosci te stesso” iscritta sulla soglia dei Templi, non alludeva infatti solo ad un processo introspettivo e di autocoscienza di tipo psicoanalitico finalizzato al miglioramento dei comportamenti umani e delle relazioni sociali, ma voleva piuttosto indicare la necessità che l’uomo giungesse a conoscere la natura più intima, profonda e divina del suo vero essere.
Pitagora, Platone, i Neoplatonici, gli scritti ermetici, parlavano, in tal senso, della pratica filosofica come conoscenza delle leggi che regolano I ‘Armonia cosmica, del destino delle Anime, del Demone (o Intelletto) toccato in sorte ad ogni uomo, e facevano riferimento alla reminiscenza delle passate esistenze. E malgrado l’impegno al silenzio osservato dagli iniziati, sappiamo che gli antichi culti misterici avevano il fine di condurre I ‘uomo alle soglie dell ‘Altro Mondo, mettendolo in condizione di percepire un ordine di realtà diverso da quello fisico e terreno.
L’equilibrio psicofisico, la pratica delle virtù, la dimensione etica, il sentimento di fratellanza, la solidarietà e l’impegno politico e sociale non costituiscono se non lo stadio preliminare, la pratica dei Piccoli Misteri, ed hanno lo scopo di perfezionare la natura umana per consentire all ‘uomo di raggiungere, in una condizione di perfetto equilibrio, la sua centralità, e quindi, la rinascita, o meglio, la rigenerazione del Maestro ucciso.
Questo stato è simboleggiato dal punto al centro della circonferenza (simbolo del Sole) o, in chiave diversa, con riferimento alla triplice costituzione dell’uomo, dall’Occhio nel Delta (l’ Unità, punto di partenza e compimento della Tetraktis), e corrisponde alla condizione dell’uomo che ha sgrossato e levigato la Pietra, ed ha reso armonica la sua personalità e le componenti del suo essere (la circonferenza orientata in rapporto alle quattro Virtù Cardinali, il Triangolo compreso fra le tre Luci).
Una volta raggiunto questo stato, l’iniziato è in grado di entrare nella sfera dei Grandi Misteri, il che comporta il suo distacco (temporaneo o definitivo) dal mondo del divenire e della manifestazione materiale, e dalla sua stessa personalità: grazie alla conoscenza e alla pratica iniziatica, raggiungendo uno stato di equilibrio e distacco, l’uomo può ritrovare il centro, immobile e immutabile, del suo essere, il luogo metafisico attraverso il quale passa l’asse invisibile che collega i vari stati dell’essere.
L’iniziazione non è pertanto qualcosa che riguarda semplicemente la sfera morale e sociale, ma è il punto di partenza di un percorso volto alla piena realizzazione spirituale dell ‘essere. Come sottolinea Guenon, I ‘Iniziazione consiste nella trasmissione di un’influenza spirituale (Luce, Verbo, vibrazione iniziale) che si imprime nella Materia Prima allo stato caotico, e la illumina. Da ciò l’importanza della regolarità iniziatica fondata sull’origine non umana di tale influenza spirituale e sulla sua ininterrotta trasmissione.
Per quanto riguarda il termine di Arte Reale, per comprenderne pienamente il significato, lo si deve mettere in rapporto all’altra definizione di Arte Sacra, in quanto i due termini, che possono essere messi in relazione al simbolismo delle due Colonne, riguardano due aspetti diversi e complementari dell’esperienza iniziatica, il primo dei quali è riferito alla sfera umana, naturale e terrestre, propria dei Piccoli Misteri, e quindi, alla realizzazione orizzontale della perfezione umana, corrispondente al ripristino dello stato dell’Uomo Primordiale. L’Arte Sacra riguarda invece la sfera trascendente dei Grandi Misteri, la realizzazione verticale dell’Uomo, la sua Ascesa attraverso i Cieli e la sua reintegrazione nello stato di Uomo Universale.
Allo stesso tempo, I ‘ Arte Sacra è quella del Sacerdote, concepito come colui che, avendo raggiunto il suo Centro, è in grado di operare come mediatore fra il mondo invisibile e quello visibile, e, nel nostro caso, è l’Arte del Maestro che, avendo raggiunto uno stato di perfetto equilibrio, ed in possesso delle chiavi per la retta interpretazione dei simboli, è in grado di trasmettere ad altri I ‘Influenza Spirituale della Tradizione massonica, di iniziare al Lavoro iniziatico e di “insegnare”.
Il tanto discusso “segreto massonico” non è infine che il simbolo di uno stato di Silenzio interiore, nel quale ci si separa dal mondo profano e si interrompe ogni comunicazione col mondo esterno e anche con se stesso (cessazione del dialogo interiore). Il Silenzio che gli iniziati agli antichi Misteri giuravano di osservare, il Segreto da custodire gelosamente, riguarda infatti esclusivamente l’ esperienza iniziatica in quanto esperienza vissuta e reale acquisizione di una conoscenza sovrarazionale, sublime e ineffabile: pertanto è solo in senso esemplificativo o simbolico che l’impegno al Silenzio e al Segreto è stato riferito ad altre forme di segretezza, come quella sui segreti di mestiere, sui riti o sull’appartenenza ad un Ordine iniziatico.•