I TRE PORCELLINI

I TRE PORCELLINI

Di M. M.

I primi riferimenti bibliografici della storia de “I tre porcellini” risalgono al XVIII secolo, tuttavia la paternità è stata attribuita a una versione gratuita compilata dallo scrittore australiano Joseph Jacobs (1854 -1916). Occorre aspettare Walt Disney, quando riprese questa storia trasformandola in un film diventato famoso a livello internazionale, per avere il suo successo.

Nel 1933 la storia de “I tre porcellini” fu presentata per la prima volta nelle sale cinematografiche. Sette anni dopo, nel 1940, lo stesso Walt Disney che molti dicono fosse massone altri solo un membro dell’Ordine De

Molay (para massonico), mise nelle stesse sale anche un’altra storia di un altro massone, Carlo Collodi, il famoso “Pinocchio”, una storia che in realtà era un romanzo con contenuto iniziatico. “Pinocchio”, noto per avere un messaggio    esoterico molto importante per la Massoneria, divenne presto un classico per bambini.

La storia dei tre porcellini ci racconta le avventure di tre fratelli nella loro continua lotta per sopravvivere alla fame divorante di un lupo cattivo, costruendo case in cui vivere e cercando di stare lontano dai cattivi sentimenti di quel lupo. I tre porcellini simboleggiano l’evoluzione e il progresso dell’essere umano, dall’infanzia, all’età adulta e alla vecchiaia, vale a dire dallo stato di immaturità, alla condizione di maturità totale sia nell’aspetto emotivo che nell’aspetto caratteriale; la morale della storia è che l’uomo deve imparare

nel corso della sua vita a gestire i conflitti con intelligenza e saggezza.

I tre porcellini rappresentano anche i tre gradi della Massoneria Simbolica: l’Apprendista, il Compagno e il Maestro Muratore; il lupo cattivo rappresenta la società piena di vizi e fame di entrare a far parte di un sistema di consumatori.

La storia inizia con i tre porcellini che hanno voglia di giocare e divertirsi il più possibile; cercano, infatti, di ridurre il tempo da dedicare al lavoro di costruzione delle loro case per avere più tempo libero. Sono quindi rappresentate due forze, da una parte il lavoro e dall’altra l’ozio, la lottacontinua che l’uomo affronta ogni giorno per ottenere le cose più facilmente e senza troppa fatica, il libero arbitrio che può portarci sul lato più semplice, ma forse soccombendo a quei vizi per i quali l’anima lotta nel suo lungo cammino di

superamento.

Il primo porcellino costruisce la sua casa con paglia e fieno; il lavoro facile e veloce gli  permette di uscire per giocare e divertirsi senza accorgersi del male che si cela rappresentato dal lupo. Questo porcellino rappresenta i primi anni dell’essere umano in cui l’innocenza dell’infanzia potrebbe portare a fare le cose con molta leggerezza; l’inesperienza può far precipitare l’essere umano su un sentiero pieno di insidie e disagi.

Il secondo porcellino costruisce una casa in legno, un po’ più solida ma comunque debole nella sua struttura; non fa attenzione alla sicurezza dando rilevanza all’apparenza perché la casa dall’esterno sembra solida. Anche lui ritiene che con un lavoro meno impegnativo può avere più tempo libero per divertirti e giocare. L’età adulta dell’essere umano fa camminare in modo più cauto, prendere decisioni, ma sempre per inesperienza, si può soccombere alla superficialità delle proprie azioni. Si può vivere dando maggiore rilevanza alle apparenze, ma dentro si è ancora deboli nella formazione morale e spirituale. È importante

sottolineare che questa età dell’essere umano è afflitta da dubbi e molte decisioni spesso finiscono per mettere fine al proprio percorso spirituale, facendo cadere l’uomo nelle grinfie del  vizio e dei piaceri mondani che la vita ci offre.

Il terzo porcellino nominato “costruttore”, costruisce la sua casa con mattoni e cemento, materiali solidi e impenetrabili; passa gran parte del suo tempo lavorando e dedicandosi poco allo svago e al divertimento come i primi due porcellini. Davanti allo scherno dei primi due, li rimprovera che il loro dovere è lavorare e che il lavoro darà loro solidità e sicurezza. L’aspetto morale qui è un forte richiamo al fatto che, per quanto giovane e inesperto possa essere l’essere umano, è sempre necessario lavorare sul sentiero spirituale che non ha relazioni con l’età o il tempo, ma piuttosto con la forza di volontà che è la decisione del cambiamento.

I porcellini passano il tempo ballando e cantando distratti nel bosco e ognuno di loro ha uno strumento musicale.

Il primo porcellino ha un flauto, uno strumento rappresentativo delle prime fasi dell’apprendimento umano; questo strumento elementare è uno dei primi ad essere stato costruito dagli esseri umani. Il secondo porcellino suona il violino, strumento fatto dall’ingegno umano, prodotto della sua evoluzione nel mondo delle arti e della libera espressione dell’anima. Il terzo porcellino suona il pianoforte, uno strumento estremamente sofisticato che rappresenta il prodotto dell’evoluzione artistica e della padronanza delle armonie e dell’espressione corporea.

A questo punto entra in gioco il lupo cattivo che fa fuggire i porcellini terrorizzati e ognuno di loro si rifugia nella rispettiva casa. Il primo porcellino nascosto nella sua casa di paglia viene facilmente sconfitto dal potente soffio del lupo; l’essere umano che non ha basi morali ed etiche, è facilmente preda della mancanza di valori di una società corrotta; il porcellino riesce a fuggire e a rifugiarsi nella casa del secondo porcellino. Questo simboleggia il fatto l’essere umano ha ancora delle virtù dentro di sé e non è facilmente influenzato da quel mondo profano pieno di stenti e di cattiverie; tuttavia, quando si nasconde l’unica cosa che farà è prolungare la sua agonia e potenzialmente ancora soggetto a cadere nelle grinfie del vizio, rappresentato dalla casa di legno che ci suggerisce che se non rafforziamo la nostra anima e la nostra coscienza, possiamo soccombere.

Il lupo si traveste da agnello e cerca di ingannare i porcellini. Quel lupo travestito da agnello è l’esempio migliore delle cattive intenzioni di alcune persone che sono mascherate e potrebbero farci cedere di nuovo nella tentazione.

Infine, distrutta anche la casa di legno, i porcellini fuggono e si riparano nella casa del porcellino “costruttore” che li riceve e li rassicura di non temere nulla perché la solidità di quella casa non cede davanti a niente e nessuno; la sua struttura è molto solida ed è sicura. L’essere umano nel suo apprendimento costante nella costruzione del tempio interiore, deve sentirsi sicuro in ogni momento, senza temere di cedere ai vizi e alle tentazioni. La solidità morale che il costruttore deve raggiungere permane nel tempo, come la casa realizzata con questi valori; è chiaro il riferimento all’essere umano, poiché le persone  fatte di paglia saranno facilmente abbattute anche con un lieve colpo; quelle fatte di legno impiegheranno un po’ di più ma cadranno

comunque; mentre le persone fatte di cemento, vale a dire di valori, non potranno mai essere distrutte.

Il finale della storia è caratterizzato dall’insistenza del lupo che, non potendo entrare soffiando sulla solida struttura, cerca di entrare dal camino ma il fuoco, o la vera Luce, non possono mai essere spenti dal buio dell’ignoranza rappresentata dal colore nero di quel lupo cattivo. Il vero costruttore del suo tempio interiore e che è riuscito a proseguire sulla via della luce, difficilmente soccomberà al profano.

Sulla parete ci sono due quadri, uno che dice “Madre” con l’immagine di un Maiale che allatta i suoi cuccioli, alludendo alla Loggia Madre dove i Fratelli riuniti ricevono il cibo spirituale; nel secondo quadro c’è una parola

“Padre”, a forma di grembiule del Maestro massone. Due simboli chiari che rappresentano la base del lavoro del muratore e che sono anche il riferimento per cercare esseri di buoni costumi con saldi precetti morali barati sull’unità e il lavoro.

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