San Giovanni Evangelista
Il 27 dicembre è la festa di San Giovanni Evangelista, uno dei due patroni della Massoneria insieme a San Giovanni Battista, la cui ricorrenza cade il 24 giugno. Figure simboliche che nella concezione esoterica coincidono con la conclusione rispettivamente del Solstizio d’inverno e del Solstizio d’ estate, eventi astronomici che durano alcuni giorni e che insieme agli Equinozi scandiscono i lavori rituali massonici nell’arco di un anno segnando il ritmo delle attività degli uomini e la loro ricerca di armonia con il cosmo.
Il fenomeno del sole che apparentemente (perché è la terra a muoversi) raggiunge il punto di declinazione minima ( o massima in estate) sull’orizzonte est del pianeta e pare fermarsi , sol sistere, appunto , per poi riprendere il suo cammino ascendente (o discenente), è stato osservato e studiato fin dall’antichità e celebrato in tutto il mondo con feste e riti speciali. Tra le raffigurazioni artistiche piu celebri di tutti i tempi dei due Giovanni quello di Cimabue (San Giovanni Evangelista – Duomo di Pisa 1301- 1302) e di Leonardo da Vinci (San Giovanni Battista 1508-1513 Louvre).
28 Dicembre 2022 (dal sito web del GOI)
Segnalazioni e annunci
Torino, 2 Dicembre 2022, appuntamento con il libro del Gran Maestro Stefano Bisi: ”Palazzo Giustiniani. Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani”
27 Novembre 2022 Dario Seglie
A Torino il 2 dicembre presentato il libro del Gran Maestro Stefano Bisi “Palazzo Giustiniani. Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani”
Il 2 dicembre presentato a Torino il libro del Gran Maestro Stefano Bisi “Palazzo GIustiniani. Un’ingiustizia nel silenzio contro i massoni italiani”. L’evento, al quale ha preso prete tantissimo pubblico, si é tenuto nel Salone delle Feste del Circolo degli Ufficiali in corso Vinzaglio, 6. Con il Gm Luigi Grassia, scrittore e giornalista del quotidiano La Stampa.
Nel volume Bisi ha ricostruito tutte le tappe del lungo contenzioso, che si sperava si potesse finalmente concludere, con lo stato italiano, che non ha mai restituito al Grande Oriente d’Italia la sua storica sede che il fascismo gli aveva “preso” nel 1925, dopo averla assaltata e depredata, sequestrando carte, documenti, libri, in cerca degli elenchi di fratelli da perseguitare. Una ferita che non si è mai rimarginata nel cuore di tutti i liberi muratori del Grande Oriente.
L’iter giudiziario, che sembrava essersi fermato, è stato fatto ripartire alla fine di luglio 2020 per volontá dell’attuale giunta che si è rivolta al Tar del Lazio presentando ricorso nei confronti del Senato della Repubblica, del Ministero dell’Economia e delle Finanze, del Ministero dell’Istruzione ‘per l’accertamento e la declaratoria dell’occupazione abusiva di Palazzo Giustiniani, in via della Dogana Vecchia numero 29, attualmente in uso al Senato della Repubblica nonché per la condanna alla restituzione del predetto bene immobile…’ e ‘in via subordinata per l’accertamento e la declaratoria dell’inadempimento del Senato della Repubblica agli obblighi derivanti dall’atto di transazione sottoscritto, con atto pubblico avente numero 25485 del 14 novembre 1991, tra l’Amministrazione delle Finanze, l’Urbs e l’Amministrazione del Senato’”. Un accordo questo che formalizzava il cosiddetto Lodo Spadolini dell’11 maggio del 1988 e garantiva la futura concessione dei locali destinati a Museo Storico della Massoneria. Il Tar aveva risposto con un’ordinanza nei confronti della quale il Goi aveva presentato appello al Consiglio di Stato che si è pronunciato il 13 ottobre scorso, sostenendo che si tratta di materia non di propria competenza. Ma il Grande Oriente di certo non si arrenderá, come ha assicurato il Gran Maestro. Il nome di Palazzo Giustiniani, scrive il Gran Maestro, “ è impresso nel corpo e nella mente dei liberi muratori del Grande Oriente d’Italia perché ottanta anni di storia della massoneria sono passati da lì, da quelle stanze dove erano i templi per le riunioni rituali e dove sono stati iniziati centinaia di profani; è tra quelle mura che venne ucciso il gran maestro aggiunto Achille Ballori. E chi dimentica le cronache degli assalti dei fascisti al palazzo per impossessarsi dei nomi dei fratelli e del collare del gran maestro?”.
(dal sito web del GOI) 07/12/2022