LE INTERVISTE DI AGORA’

 

L’intervista è il risultato di un lungo colloquio telefonico con Victor lenco, un Fratello che è stato Maestro Venerabile della Loggia “John Maclennan”, presso la Base USAF di S. Vito dei Normanni. Da diversi anni rientrato negli Stati Uniti, risiede stabilmente a Sta Petersburg, in Florida. Membro attivo della Gran Loggia dell’Oklahoma, grazie alla doppia appartenenza nella St- Petersburg Lodge No. 139, Giurisdizione della Gran Loggia della Florida, è componente dello Scottish Rite of Freemasonry Southern Jurisdiction

USA e dello York Rite.

Cosa rimpiangi degli anni trascorsi in Italia?

Come posso non ricordare gli amici cari che ho lasciato, con cui ho trascorso anni meravigliosi di impegno massonico e culturale. Ricordo con nostalgia l’ amicizia affettuosa che ho trovato nei Fratelli delle logge di Bari, di Taranto e Lecce, che frequentavo più assiduamente, unitamente ad altri Fratelli americani della base USAF di Brindisi.

Oltre all’affettuoso ricordo che hai lasciato nei nostri cuori, ed in quello mio in particolare, soprattutto per le tante battaglie di solidarietà umana condotte insieme con entusiasmo, io so bene che qualcosa di tuo è rimasto in Italia…

Certo, caro Silvio. Ero un americano, nato in Florida, di origini italiane, che tanti anni fa rientrò negli USA dalla guerra di Corea, dopo essere stato ferito piuttosto seriamente in quella terra d’ Oriente. Quando mi proposero di venire in Italia, con mia moglie Tina, fui veramente entusiasta. Potei vedere il paese dove era nato mio padre, in Calabria, e vivere il meraviglioso periodo italiano, quello della ripresa economica. Tutto era bello e tutti sembravano più spensierati. Eravamo, forse, più giovani e pieni di speranza. Poi, dopo alcuni indimenticabili anni vissuti a stretto contatto con i Fratelli italiani, già assaporavo, insieme a mia moglie, il piacere di godermi, da pensionato, il giusto riposo dopo tanti anni di azione. Avevamo preso seriamente in considerazione anche l’eventualità di ritirarci stabilmente in Italia per poi, saltuariamente, andare negli States onde seguire i miei interessi economici. Ma una sera, che non dimenticherò mai, eravamo da poco rientrati a casa dal Club della Base USAF dove solitamente ci trattenevamo con le altre famiglie di militari americani, mia moglie Tina, che fino a pochi minuti prima allegramente aveva conversato con me, ebbe un capogiro e in un attimo mi morì tra le braccia.

Quei pochi anni che precedettero l’età della pensione, distrussero tutti gli anni di gioia vissuti in Italia. Mi sentii più solo che mai. Già mi vedevo vecchio e solo, in una terra amica, ma che sentivo ormai estranea. L’affetto di qualche fraterno amico, fra tutti il tuo, mi aiutò a farmi sentire meno solo. Anche per l’Istituzione Massonica le cose non andavano bene, a causa della P2 di Gelli e della continua caccia alle streghe. Ogni piccolo problema italiano, sia politico che economico, di mafia o di eversione, era sempre addebitato alla Massoneria. La triste vicenda dell ‘infame Gran Maestro Di Bernardo, fuggito vergognosamente, e la conseguente rottura con l’Inghilterra, compromisero seriamente la mia appartenenza alla Loggia d’origine americana in quanto l’ affiliazione a quella italiana veniva vista con molta apprensione dagli Organi Istituzionali delle Gran Logge americane.

Nel frattempo, la Loggia di Brindisi, con cui dividevamo il Tempio, per cattiva conduzione o per altri motivi inspiegabili, si sciolse e la nostra loggia militare americana fu costretta a riunirsi presso la base USAF. Ma, i militari americani andavano e venivano dagli States e la presenza di coloro che l’ avevano fondata, e che erano le colonne portanti, venne meno. La situazione contingente, poi, fece il resto e la loggia Maclennan venne demolita Rientrai definitivamente così nella mia Florida ed ora mentre il mio corpo fisico è in America, la mia mente, i miei ricordi, i miei anni belli sono rimasti in Italia. Così come mia moglie Tina, che riposa nel cimitero italiano.

E poi, Victor, vi è stato un seguito alle difficoltà paventate, nei rapporti con la Gran Loggia d’origine americana?

Va detto che il Gran Maestro Virgilio Gaito ha fatto un buon lavoro negli Stati Uniti e piano piano è riuscito a creare, nuovamente, un clima cordiale fugando i sospetti nei confronti del G.O.I. e risanando i guai causati dal Di Bernardo che, ancora oggi, bussa insistentemente alle Gran Logge americane per cercare una qualche credibilità, negli States.

La società americana, è noto a tutti, considera la Massoneria, da sempre, una istituzione in prima linea nella difesa della libertà e del libero pensiero. Considerazione decisamente diversa da quella italiana. La Chiesa Apostolica Romana, da sempre nemica dell’Istituzione massonica, quasi certamente per timore di perdere il potere egemonico, ha contribuito non poco a tessere un clima ostile e di sospetto intorno ad essa. Le opere meritorie di solidarietà umana, e di impegno vero, nei confronti dell’umanità, vengono sistematicamente ignorate, ovvero sottaciute. Negli USA, al contrario, i media danno ampio risalto alle innumerevoli testimonianze di solidarietà massonica. Del resto, sono a conoscenza del tuo attivo impegno nelle commissioni di solidarietà. Vuoi parlarci delle ultime opere realizzate negli U.S.A. ?

L’ impegno della Massoneria americana per la realizzazione di opere umanitarie è veramente notevole ma, ciò nonostante, è sempre poco quello che facciamo per alleviare le disgrazie altrui.

Con la nostra Organizzazione denominata “Shriners Hospitals for children”, quest’anno abbiamo inaugurato il 22 0 Ospedale massonico riservato a bambini e ragazzi fino ai 18 anni, di ogni parte del mondo e senza distinzione di religione e di colore di pelle. Il primo di questi grandi ospedali venne inaugurato a Shreveport, in Louisiana, nel 1922 ed oggi, con orgoglio, posso dire che in 22 importanti città degli USA, da Chicago a Los Angeles, da Philadelphia a Mexico City, da San Francisco a Honolulu e così via, sorgono queste importanti strutture ospedaliere. Ben 19 ospedali, sono particolarmente specializzati in ortopedia, distrofia muscolare e del midollo spinale. Ogni struttura è autosufficiente ed assicura ai piccoli pazienti cure ed assistenza amorevole fino al completo recupero. Anche gli interventi e le applicazioni di protesi artificiali sono gratuiti. In molte strutture vi sono alberghi per il soggiorno gratuito dei familiari dei pazienti.

L’ospedale di Tampa, in Florida, che seguo molto da vicino,

per esempio, venne aperto nel 1985. Da quell’ anno ad oggi,

ben 17.000 bambini hanno ricevuto cure mediche ed inter- SHRINERS

venti clinici. Le famiglie vengono ospitate in una struttura interdipendente al fine di non lasciare isolati i piccoli pazienti. Agli oltre 50 medici, che fanno parte dello staff, vanno aggiunti specialisti in chirurgia ortopedica, anestesia pediatrica, neurochirurgia ed urologia. Inoltre, il personale paramedico di 300 unità, viene supportato da altre 300 unità di volontari che prestano il loro opera gratuitamente. Il volontariato, inoltre, è particolarmente sentito negli USA, non solo dai fratelli massoni, ma anche dalle loro famiglie. Il loro impegno si concretizza con l’assistenza ai piccoli malati e, cosa importante, mediante il reperimento di fondi per il mantenimento della struttura ospedaliera dove tutto è completamente gratuito, anche i medicinali.

Ed ora, mio caro Victor, quando ci rivedremo?

Come tu sai, siamo già d’ accordo che ti attendo in Florida. Mi è, purtroppo, al momento preclusa la possibilità di prendere aerei, per l’altitudine: per via dell’intervento al cuore di un mese fa. Il mio cuore si è fermato per due minuti ed una équipe di fratelli chirurghi mi ha applicato un pacemaker . Pensa, in Ospedale sono stato soltanto un giorno e mezzo. Sono uscito con le mie gambe. Ora, il dispositivo che mi hanno applicato, e che ha una funzionalità di IO anni, è sotto controllo dei cardiologi.

Non mi resta che salutare tutti con affetto ed a te, caro Silvio, l’ abbraccio fone di un fratello che non ti dimenticherà mai.

essenne

Preghiera

Solo sogni e paure nel cuore dell’uomo e la remota immagine del Dio vivente.

Vivente in me che cerco i confini del Vero tra ricordi perduti di amori mai nati, dissolvendo l’essenza divina. E potessi, un istante soltanto, sentirmi quel Dio che io sono vivendo, vivendo davvero, l’Amore infinito

Paolo Caradonna Moscatelli

 

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