CURIOSITA’ MISTERIOSE
ELIODORO – Nella piazza del Duomo di Catania vi è un elefante realizzato con pietra lavica, chiamato familiarmente dai catanesi “Liodru” perché, si dice servisse da cavalcatura al mago Eliodoro. Con i suoi sortilegi e giochi di prestigio, Eliodoro si inimicò Costantino al punto che quest’ultimo inviò un gruppo di soldati per arrestarlo, e tradurlo a Costantinopoli per giustiziarlo. Catturato, Eliodoro convinse i soldati, prima di imbarcarsi per Costantinopoli, di fare un bagno tutti insieme. Ad un suo gesto, i soldati si ritrovarono, in un battito di ciglia, nella piscina privata di Costantino. Venne nuovamente arrestato e condotto a Costantinopoli, condannato al patibolo. In procinto di subire la condanna a morte, giunto alla soglia della forca, chiese di bere da un recipiente colmo d’acqua. Immerse la testa e disparve in un baleno e fu rivisto a Catania, poco dopo. Di Eliodoro non se ne seppe più nulla dopo che San Leone lo costrinse a passare dentro una fornace da cui il santo uscì illeso. FERRO DI CAVALLO – E’ fra tutti gli amuleti portafortuna, uno tra i più diffusi. Perché abbia veramente un potere, inutile è comprarlo, deve essere trovato per caso. L’usanza di tenere il ferro di cavallo appeso dietro l’uscio ha radici molto remote. Il ritrovamento di un ferro di cavallo, nel 191 3, in una tomba nella necropoli di Locri ha seriamente messo in discussione l’attribuzione di questo amuleto, ad un giapponese del XVI secolo. IL SERPARO – A Foggia, e nella provincia in particolare, è estremamente interessante l’attenzione che viene dedicata al serparo, che, necessariamente, deve essere ultimo di sette fratelli. Appena in giovane età, viene condotto al santuario di S.Paolo presso Foggia, ricevendo l’invulnerabilità ed il potere di comandare i serpenti. Ciò avviene mediante la interposizione di un sacerdote presente al rito. Il giovanetto introduce il braccio in una cavità piena di rettili che lo azzannano a sangue; poi riceve dal sacerdote la pietra del veleno che ha potenti poteri taumaturgici per il morso dei serpenti e apprende, dallo stesso, le quattordici parole misteriose e magiche che accompagnano l’operazione di disintossicazione dal morso. Successivamente il serparo viene ceramato, in altri termini investito dei suoi poteri” Ritroviamo la coesistenza di religione e magia anche negli scongiuri e nelle preghiere che il popolo recita e canta, in determinate occasioni del giorno e della sera, che spesso si accompagnano a preghiere cristiane, nell’atto di fare il pane, nel fare gli scongiuri contro il malocchio, prima di andare a letto ovvero prima di addormentarsi. IL CALVARIO – Il rito del Calvario, si rifà a riti e tradizioni antichissime, della zona di Altamura, e si praticava durante la settimana di passione. Nelle piazza principale, veniva eretto con pietre, rami e terra, un monte Calvario sormontato da tre croci. Faceva da sfondo un grande panno nero sul quale si evidenziava, con caratteri argentati, la scritta: Passio Domini Nostri Jesus Christi. Ritto ai piedi del monte, un prete invitava gli astanti alla fustigazione, in segno di pentimento, producendo un tale coinvolgimento che sfociava in una partecipazione collettiva che oggi definiremmo molto simile alla possessione ovvero ad un rito voo-doo. CARONTE -Infernale battelliere che traghetta le anime dei trapassati. La sua leggenda ha origine nella città di Menfi. Nato dall’unione di Erebo e della Notte, adempie al suo compito di traghettatore sul fiumi Acheronte e Cocito. Il suo compito si limita a trasportare solo le anime che hanno ricevuto sepoltura e che sono nelle condizioni di pagargli il pedaggio. BELINUNZIA – Dal succo di questa erba i Galli estraevano il veleno per le punte delle loro frecce. A questa erba veniva attribuito il potere della pioggia e particolarmente suggestiva era la cerimonia che si effettuava, in periodi di siccità, per raccoglierla. |
Le mogli dei druidi sceglievano una vergine tra le più belle e, dopo averla completamente denudata, la invitavano a guidare uno stuolo di compagne per cercare la magica erba. Trovatala, la sradicava con il mignolo della mano destra, e successivamente si recava al più vicino corso d’acqua, seguita dalle compagne che intanto avevano tagliato rami d’ albero che agitavano ritmicamente. Una volta giunti al ruscello, l’erba ed i rami venivano immersi nell’acqua e successivamente scossi sul volto e sul corpo della vergine creando così una piccola pioggia artificiale. Questo era, infatti, il simbolo propiziatorio che doveva rompere il sortilegio della siccità. Tutti poi facevano ritorno e la vergine doveva ripercorrere tutto il cammino marciando all’indietro al fine di mantenere intatto il filo propiziatorio dall’acqua al villaggio.
DRIFF – E’ il nome con cui veniva indicata la pietra di Buttler, pietra alla quale venivano attribuite qualità miracolose. Si diceva che fosse formata da un impasto magico di strani ingredienti tra cui muffa formatasi sulla testa di un morto, vetriolo ramato impastato con colla di pesce e sale marino. Lo straordinario potere che si attribuiva a questa pietra, oltre alla proprietà di neutralizzare qualsiasi veleno, garantiva la guarigione completa, da ogni terribile male, a chi la toccava con la punta della lingua.
ABRACADABRA – In Persia e Siria, con questa parola si costruiva una figura di magia alla quale si attribuivano qualità terapeutiche, fra le quali quella di guarire la febbre. Bastava appendersi al collo un amuleto fatto a triangolo e così composto.
Sapersiforte e sembrare debole, tale è la base (della vita sociale); chi la possiede non devia mai dalla Virtù e tornerà… alla semplicità della fanciullezza.
Sapersi illuminato o sembrare oscuro, tale è la base (della vita sociale); chi la possiede non decade mai dalla Virtù e tornerà… all’apice. Sapersi grande e mostrarsi piccolo, tale è la base (della vita sociale); chi la possiede progredisce sempre nella Virtù allo stato dell’ingenuità: l’ingenuità. è il velo della perfezione. Il Perfetto, a ciò conformandosi, diviene capo, diviene forte e dolce signore. Lao Tse |