LA PAROLA MASSONICA SEMESTRALE E ANNUALE

LA PAROLA MASSONICA SEMESTRALE E ANNUALE

di

Giuseppe Schiavone

1. Genesi, struttura, senso

Nell ‘ Ordine dei Liberi Muratori, vige la consuetudine che, a intervalli regolari, e precisamente ogni sei mesi, il Gran Maestro emani la cosiddetta ”parola semestrale”, che racchiude l’ intimo senso del programma di ricerca e di azione dell ‘intera Comunione massonica. Tale parola consiste in due verbi aventi normalmente la medesima lettera iniziale (tranne qualche rara eccezione). E’ un comando, incitante all ‘azione, articolato in due concetti semplici e forti, che vengono rinnovati e comunicati a tutti i Fratelli, nelle Logge, per il tramite del Maestro Venerabile, in occasione del Solstizio d’inverno e del Solstizio d’ estate. Mentre la “parola annuale”, consistente pure in un verbo, viene trasmessa al solo Maestro Venerabile nel Solstizio d’ estate (art. 32 delle Costituzioni massoniche del Grande Oriente d’ Italia di Palazzo Giustiniani).

Le due parole semestrali da bocca a orecchio dal Maestro Venerabile ai Fratelli nel corso d’una Catena d’unione fraterna. Di esse, la prima circola da destra verso sinistra, la seconda da sinistra verso destra. Dopo aver attraversato l’una la parte destra del cervello, l’altra la parte sinistra, si ricongiungono, ritornando al Capo-catena “giuste e perfette” così come sono state originariamente pronunciate; in caso contrario l’intera operazione dev’essere ripetuta, sino alla perfezione. Le parole così comunicate non possono essere annotate per iscritto, né fatte conoscere agli assenti, e neppure ritrasmesse a quanti le hanno dimenticate. Compete solo al Maestro Venerabile il potere e la discrezionalità di comunicarle a coloro che per giustificati motivi non erano presenti.

2. Creazione e trasmissione

Una volta formulati mentalmente dal Gran Maestro, i due verbi della “parola semestrale”, benché espressi grammaticalmente all’infinito, vengono esplicitati come due imperativi ad agire secondo una precisa modalità operativa: secondo due idee-forza che devono fortemente

La sollecitazione operativa, comune alle parole semestrali ed annuali, è intrinseca al loro intimo logos, nel quale convergono: a) le forze individuali dei singoli massoni componenti la Catena; b) la forza collettiva che via via si va costituendo, accumulando le energie risultanti dalle Catene che di volta in volta s’ attivano. Il risultato è il determinarsi di un’ unica ispirazione iniziatica e di un’ unica volontà operativa, nel reciproco intento di realizzare I ‘ obiettivo programmato che, nel suo fine mediato, porta a risvegliare e sviluppare quella potenzialità spirituale capace della trasmutazione del soggetto.

Nel suo complesso la parola massonica è magica, sia perché viene emanata, nell ‘ ordine, da coloro che sono i custodi della tradizione iniziatica: Gran Maestro, Maestri Venerabili; sia perché è trasmessa in Catena, dove si carica -come s’è detto- di potenza energetica. La parola, quindi, s’ arricchisce di contenuti semantici e d’ efficacia operativa; per cui diventa un medium pieno di energia che si diffonde universalmente per onde concentriche. Pertanto, complessivamente, è suono (vibrazione armonica), messaggio, simbolo, forza, carica polarizzante, stimolo all’ azione coerente.

In sintesi, quindi, la parola è un supporto (del tipo auditivo) in ordine alla proiezione (o flusso) delle energie dei componenti di un gruppo iniziatico; e al ritorno (o riflusso) in ciascuno di essi dell’energia proveniente dalla somma delle singole energie proiettate (o fluite). In quest’ ambito, la duplicità della “parola semestrale”è funzionale alla raccolta ed accumulo delle energie dei componenti in entrambi i sensi rotatori (antiorario ed orario) del circolo formato dalla Catena. Proiettate ed accumulate, le energie si coagulano nel punto di partenza e di arrivo (Capo-catena) in un ‘unica energia che, così potenziata, ritorna (o rifluisce) in ciascun componente durante la pausa prima dello scioglimento della Catena.

3. La scienza del tatto

Il processo di creazione, trasmissione e diffusione della parola richiede, innanzitutto, una fondamentale opera propedeutica: l’approntamento, nell’interiorità del soggetto propulsore, del ‘luogo’ idoneo in cui deve prodursi l’impulso che dà origine all’intera fenomenologia del fatto. Tale ‘luogo’ viene raggiunto e predisposto ali’ opera con un atto di concentrazione dentro di sé, sino a raggiungere il centro di coscienza. Qui si deve realizzare un perfetto silenzio interiore, in modo da permettere I ‘ ingravidazione della mente da parte degli archetipi che costì si manifestano trasportati dalla Luce che, emergendo dal profondo, si rivela. La Luce che viene alla coscienza è il Verbum, ovvero la Parola.

Su questo sfondo sgorga limpida la libertà (libero arbitrio) del soggetto medesimo. sulla base della quale la volontà compie una scelta (che è una determinazione spirituale), elaborando un’idea (che è una decisione creativa archetipizzata). Quest’ idea, completa nella sua formulazione ed orientata verso la sua propria realizzazione nella temporalità, viene storicizzata nella forma di “parola semestrale” o “annuale”.

Sulla lunghezza d’onda di questo complesso processo mentale s’innestano le omogenee volontà dei fratelli espresse in Catena, che accettano I ‘ idea, la fanno propria, contribuendo a creare un unico pensiero collettivo polarizzato, per un verso, sull’idea originaria, per altro verso, sulla sua finalità qualitativa ed operativa. Questo potenziale volitivo e im(mag)inativo, proteso sulla sua realizzazione (sul suo fine), determina una tensione (che sta tra due poli: la causa e il fine); la quale produce il movimento di un’energia vibratoria, che a sua volta attiva intorno a sé un campo energetico analogo a quello elettro-magnetico. Chi si trova all ‘ intemo di questo campo fruisce naturalmente d’un apporto energetico e, di conseguenza. potenzia le sue capacità psico-fisico-spirituali, ed inoltre riequilibra la globalità del suo essere.

L’energia di cui qui si parla consiste nella fluidificazione o trasformazione della volontà tesa al fine: la realizzazione dell’ idea contenuta nella “parola semestrale” o “annuale”. Detta energia è una materia sottile in movimento, costituita da una quantità di particelle di qualità omogenea. A queste, per attrazione simpatica, s’ aggregano altre, prodotte dai componenti delle varie catene che si formano nelle Logge.

ln tal modo l’originaria luce dell’idea si trasforma in forza dell’idea, ovvero si ha il passaggio da un’ idea-luce ad un’ idea-forza che alimenta e protegge quanti partecipano alla sua realizzazione. Si ha un’ attivazione ordinata di forze tese ad un unico ‘progetto’ : l’ Utopia ermetica. L’ordine che regola l’ intero corpo iniziatico, a livello centrale e locale, riceve qui esplicitazione programmatica finalizzata allo sviluppo dell’Istituzione. della Catena e d’ ogni soggetto che vi partecipa, per il bene dell’umanità e alla gloria del Grande Architetto dell ‘ universo.

Siffatto campo o flusso particellare, inoltre, dà vita ad un Egregoro; anzi, è esso stesso un Egregoro. E’ una forza globale oggettivata; quindi è una realtà oggettiva (con linguaggio rituale chiamata Nume) che insieme alla pluralità delle volontà causanti – spinge a sua volta verso la realizzazione del fine indicato nella “parola semestrale” e “annuale”

Siccome, però, come s’è detto, è una forza compattamente omogenea, identificata in un preciso segno qualitativo (quello impresso dalla parola). essa respinge ed espelle ogni altra forza che le sia eterogenea; distrugge tutte quelle microforze che non siano in conformità col disegno tracciato nella tornata in cui s’è lavorato per definire qualitativamente la forza. Questo Egregoro, fortemente e ineluttabilmente teso alla realizzazione del suo proprio fine, non può che annientare ogni elemento che gli si contrappone. La trasgressione determina immediatamente un ‘ onda d ‘urto, che si ripercuote in misura notevolmente diversa su ambedue le parti in conflitto, sull’Egregoro e sul trasgressore: a) sull’Egregoro, inficiandone parzialmente sia il potere di catalizzazione dei processi di realizzazione, sia il potere di protezione (questa alterazione dell’Egregoro può essere riassorbita soltanto restaurando I ‘ ordine complessivo); b) sul trasgressore, abbattendosi con tutta la sua potenza e determinandone la distruzione secondo un grado proporzionato all ‘entità della sua colpa.

4. Gli effetti

L’ insieme di questo processo, che s’ inquadra nel fenomeno di Catena d’ unione, quindi in una coerente operatività personale c di gruppo, sortisce effetti:

  • sul piano psico-somatico, potenziando le facoltà d’ ogni soggetto e riequilibrando la globalità del suo essere;
  • sul piano gnoseologico, stimolando la progressione della conoscenza attraverso nuove intuizioni illuminative (illuminazioni) o rammemorative, evocative (reminiscenze);
  • sul piano etico, determinando stati di coscienza progressivamente più alti ;
  • sul piano iniziatico, contribuendo all ‘ accelerazione della generale trasmutazione spirituale del soggetto, agevolando il passaggio dallo spesso al sottile;
  • – infine, sul piano programmatico, producendo effetti positivi nel particolare (nei Fratelli e nelle Logge) come nel generale (nell’Istituzione, nell’umanità, nel cosmo), in quanto dà luogo alla formazione d’un ‘mattone’ , ovvero d’un “pacchetto di energie sublimate” che potenziano l’ Egregoro universale: il grande lavoro che mira alla costruzione del Tempio interno ed esterno, il Tempio dell’Ideale attuato.

5. Le condizioni

Condizioni indispensabili per la buona riuscita della trasmissione della “parola semestrale” ed “annuale” in Catena d’unione sono:

  1. l) Concentrazione serena, imperturbata, distaccata, fredda (per togliere il desiderio, per spegnere il fuoco delle passioni), attivando intensamente la volontà sull’oggetto indicato dal Capo-catena. 2) Purezza d’intenti, così precisata:
  2. Ognuno (che in quest’occasione reagisce analogicamente come una pila) deve garantire dentro di sé la presenza degli elementi necessari all’ operazione: l’idea e la tensione volitivo-realizzativa di essa, non altro; la Catena funziona (anch’essa analogicamente) come una batteria solare, trasformando un flusso luminoso (l’ idea-luce: tradotta in idea-forza e in “parola semestrale” o “annuale”) in energia elettrica e, quindi, magnetica: carica energetica vibratoria.
  3. Conseguentemente, dev’ esserci assenza di elementi inquinanti o eterogenei al processo, in ogni fase.
  4. Equilibrio personale. sul piano fisico, animico, spirituale.

3) Fiducia incondizionata nel buon esito dell’operazione che si compie. 4) Fusione (amorosa) tra i fratelli.

6. Conclusioni

Una conferma veritativa del processo in cui la parola è soggetto creativamente e fattivamente attivo sembra essere indicata tanto in uno dei Frammenti di Eraclito, quanto nel Vangelo di Giovanni.

In Eraclito il Logos, o Parola, è la legge comune della realtà; la legge in forza della quale accadono tutte le cose; “è la legge del mondo”; è l’ “unica legge divina”. Ma gli uomini non la intendono, “discordano dalla verità, dalla legge del mondo ad essi in ogni momento presente, e le cose in cui si imbattono ogni giorno sembran loro estranee”. “Non sanno né ascoltare né parlare”. “Non capiscono, anche se ascoltano, simili ai sordi; di loro testimonia il proverbio: “son presenti, ma assenti” (Frammenti, 1, 7, 8, 9, i presocratici. Frammenti e testimonianze, tr. it., a cura di A. Pasquinelli, Torino, Einaudi, 1958, pp. 176-177).

Una certa concordanza con questi testi si riscontra in Giovanni, nel “Prologo”, laddove è detto: “Il Verbo era in principio […l: tutto è stato fatto per mezzo di lui, e senza di lui niente è stato fatto di tutto ciò che esiste”; ‘eppure il mondo non lo riconobbe”. Nel Verbo “era la vita e la vita era la luce”. “11 Verbo si fece carne e venne ad abitare in noi; e noi vedemmo la sua gloria […], pieno di grazie e di verità” (Giovan-

La parola, quindi, qui appare come lo strumento divino attraverso il quale s’origina e si compie la creazione. La parola che diventa “carne”, cioè fatto (storico), è la prova più alta della correttezza metodologica – almeno in linea di principio – d’ una dinamica che in Massoneria viene ripetuta per imitazione. però dopo essere stato svelato e conosciuto il suo mistero. Dalla volontà di Dio, espressa attraverso il Verbo, s’ attiva un’energia vitalizzante che si concretizza in una creazione dinamicamente continua (la C.d. “Creazione continua”), così come appare nella pluralità delle cose esistenti e perennemente divenienti.

L’uomo, fatto “a immagine di Dio” (Genesi. l, 27), ha – per ciò stesso – la possibilità virtuale di ripercorrere i sentieri del Signore. Ha in sé la capacità di trasformare la sua potenzialità in attuosità. L’uomo creato simile a Dio per mezzo del Verbo, che è il Cristo (la Parola mandata sulla terra per rivelarvi i segreti della volontà divina), vuol significare che – attraverso un particolare processo ascensivo, ch’è patrimonio della sapienza massonica – può giungere al Padre, alla sua onniscienza e potenza, gradualmente assimilandole. Ha ricevuto “l’ intelligenza per conoscere il vero Dio” (l Giovanni, 5, 20). Ha la possibilità di farlo, sia perché è costituito di sostanza divina (lo Spirito), sia perché al centro del suo essere arde il Fuoco (la Luce, il Logos), anche se poi questo è stato oscurato e oppresso dalla materia incosciente. Il percorso della “parola semestrale” ed “annuale” è analogo a quello del Verbo; attiva dei processi. La  parola massonica opera a somiglianza di quella di Dio. Tenta il grande azzardo secondo una scienza ed un ‘operatività ben conosciute e custodite nello ‘scrigno’ della Tradizione. Sta ai Massoni non smarrire la Parola (divina) e non perdersi nei labirinti delle parole (profane) provenienti dall’ incoscienza. •

 

Il Maestro disse: “Se il popolo è regolato dalle leggi ed uniformato attraverso le punizioni, esso cercherà di evitarle ma non sentirà alcun senso di vergogna. Se esso è invece guidato dalla virtù e uniformato attraverso le norme di buon comportamento e attraverso i riti, il popolo coltiverà il senso di vergogna, e quindi progredirà”.

Confucio

Agorà novembre – dicembre 1997

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