UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE: IL GABINETTO DELLE RIFLESSIONE
di Michele Poliseno
Per quanto uno studio sul “Gabinetto delle Riflessioni” possa svolgersi a diversi livelli, non dimenticherò mai lo stato emotivo che mi indusse, vivendo l’esperienza di quel luogo angusto e tenebroso, a soffermare la mia attenzione su due aspetti: l’ aspetto psicologico e quello alchemico.
Circa l’ aspetto psicologico, v’è da dire che è l’ inizio di uno psicodramma, che culmina con l’ iniziazione. Infatti, al profano, vengono a mancare i punti di riferimento noti: cultura, potere, amicizie. Si trova solo con se stesso, prima bendato, poi allontanato, in un luogo “ostile”, inequivocabilmente pregno di significati di morte.
E’ circondato da una serie di oggetti a lui estranei, che esulano dalla propria sfera di conoscenza; sa solo che deve redigere un testamento, avendo di fronte un teschio. Poco incoraggiante.
Già l’ingresso al “Gabinetto delle Riflessioni” avviene in modo poco eccitante: bendato e lasciato subito a se stesso. Si guarda intorno e vede simboli di morte e iscrizioni minacciose; poco dopo il Fratello “esperto” gli chiederà di compilare un testamento.
Allora incomincia a pensare che si fa sul serio; incomincia a prendere atto, leggendo le domande a cui deve rispondere, che deve confrontarsi con se stesso riguardo, a certi valori fondamentali attinenti il mondo delle senso-percezioni che lo circonda.
Avviene quasi un rovesciamento: forse per la prima volta il profano si sente al centro del mondo, dell ‘ universo, e si deve necessariamente confrontare con i valori assoluti e stabilire il proprio posizionamento rispetto a tali punti di riferimento.
A volte questo lavoro è un po’ scomodo e possono scaturire risultati sconcertanti: è uno di quei momenti che viene vissuto più emozionalmente dal profano che, se persona seria e sensibile, incomincia a “pensare”, dando il via, così, al grande viaggio.
Da questo momento, di intima riflessione sul proprio essere, può, o meglio dovrebbe, scaturire un senso tale di umiltà da indurlo a una presa di coscienza dell’essere, del lungo cammino che lo aspetta e della necessità di appartenere ad un ordine iniziatico, al fine di beneficiare della copertura didattica ed eggregorica.
Senza la regola e senza la guida illuminata del Maestro, le sue potenzialità continuerebbero a disperdersi, le sue energie si sprecherebbero in una ricerca confusa e casuale del metodo operativo necessario per il raggiungimento della perfezione, nonché il conseguimento degli obiettivi, nonostante il rischio di non pervenire ad una conoscenza veritiera. La conoscenza non è detenzione di verità, ma comportamento sempre coerente.
L’ aspetto “alchemico”, poi, potrebbe essere affrontato dal punto di vista “operativo muratorio” e “operativo alchemico”. La trasmutazione del piombo in oro è una operazione lunga.
Ciò che non è visibile si rivela a chi legge dentro di sé, distinguendo le qualità buone da quelle negative, esercitando il proprio dominio su di esse, primo passo indispensabile per la ricerca della perfezione.
La Massoneria simboleggia questo lavoro immane, che non finisce mai, attraverso una operazionesimbolo: la sgrossatura della pietra grezza.
Il Gabinetto della Riflessioni esprime questo concetto, con un linguaggio che definirei alchemico.
Le tre fasi della trasmutazione: Nigredo, Albedo, Rubedo, nel linguaggio simbolico ripropongono, in chiave più enigmatica che mai, il percorso necessario che una ghianda, posta sotto terra, nel buio più profondo, dopo la fase di putrescenza, deve compiere per tornare ad essere quercia.
Nella chiave di lettura reale rappresenta l’In me, Con me, Per me.
Il percorso introspettivo, infatti, il cui scopo è di ricercare la pietra nascosta, che lavorata diventerà cubica, è un lavoro che si compie, appunto, nella solitudine e nel silenzio del proprio essere, nelle stesse condizioni in cui ci si viene a trovare, nel Gabinetto delle Riflessioni.
La presa di coscienza di essere ormai entrato a far parte di un nuovo ordine, vera essenza dell’lniziazione, rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, come il sorgere del sole dopo la notte. E con la morte… inizia un nuovo viaggio verso la Vita.•