LO DICE LA SCIENZA: DARE SPAZIO ALLA CREATIVITÀ FA BENE AL CERVELLO
Ora le conferme arrivano dal mondo scientifico; la creatività fa bene al nostro cervello ed è assolutamente necessaria per il nostro benessere
Che dedicare momenti alla creatività fosse salutare per il nostro sistema psicofisico, già lo sapevamo… ma ora le conferme arrivano dal mondo scientifico; la creatività fa bene al nostro cervello ed è in grado di modificarne capacità e anatomia fino all’ultimo giorno della nostra vita. Creativi non si nasce, si diventa! Ad affermarlo è in particolare Estanislao Bachrach, uno dei maggiori esperti di neuroscienze al mondo, nel suo libro “Il cervello geniale”. In passato si credeva che neuroni e sinapsi non potessero più essere modificati dopo lo sviluppo del cervello, ora invece è provato che possiamo continuare ad apprendere per tutta la vita, e così facendo modifichiamo fisicamente il nostro cervello e la sua rete di connessioni.
Siamo abituati a considerare creativi solo coloro che hanno una propensione all’arte, alla musica, alla pittura, infatti chi intraprende studi scientifici viene tipicamente considerato “quadrato” e poco creativo. Ma creatività è invece, secondo Bachrach, la capacità di connettere idee e concetti lontani tra loro e creare combinazioni inedite di cose già note attraverso la combinazione di concetti ed esperienze che già avevamo immagazzinato nella nostra memoria. Quando queste combinazioni emergono a livello cosciente, “vediamo” l’idea. Perciò tante più idee abbiamo, tanto maggiore sarà la possibilità che tra esse ci siano idee nuove, originali e creative, è questione di probabilità. Grandi aziende basate sull’innovazione, adottano il sistema “100 idee in un’ora”, spingendo i propri dipendenti a produrre in un breve lasso di tempo quante più idee possibili utili a risolvere una sfida creativa. Le prime idee saranno scontate e banali, mano a mano che si procederà le idee saranno sempre più nuove e complesse e aumenterà la possibilità che tra esse ci possa essere la soluzione al problema.
Ma la creatività non si può attivare a comando, è una capacità collegata al contesto, per essere creativi bisogna essere immersi in un ambiente stimolante privo il più possibile di stress. Lo stress, secondo Bachrach, è causato dal nostro desiderio di controllo, che quando viene disatteso crea in noi ansia e nervosismo. Quando cioè non possiamo controllare il tempo atmosferico, il traffico, la mente delle altre persone e così via, siamo frustrati e non facciamo altro che incrementare il nostro livello di ansia e stress senza rimedio. Inoltre la delusione dall’impossibilità di soddisfare desideri indotti, quali l’acquisto di nuovi prodotti alla moda, la nuova casa, la nuova auto, la nuova tecnologia, costituisce un’ulteriore fonte di stress. Infine siamo individui abitudinari, questo ci porta a vivere in modo automatico, senza chiederci se potremmo impiegare meglio il nostro tempo, ma il tempo in realtà è più flessibile di quanto si pensi! La soluzione sta nell’abbandonare le consuetudini e le “risposte automatiche” alle problematiche quotidiane e ragionare invece su modi di vivere più consoni ai nostri ritmi personali. Per farlo è però necessario volerlo ardentemente.
La creatività è favorita da momenti di calma e relax che “abbassino il volume” della parte del nostro cervello dominante, quella razionale e logica, per poter ascoltare la debole voce della parte del nostro cervello legata ad intuizioni ed emozioni, quella in grado di generare idee creative. Per farlo esistono svariate tecniche di meditazione, ma aiutano in questo senso anche attività di svago e gioco, lo sport, lo stare in mezzo al verde e ai fiori, stare in silenzio, ma anche spingere un bambino sull’altalena, lavare i piatti, giocare con il proprio cane! Per ritrovare il benessere mentale e stimolare la creatività può essere utile riscoprire la dimensione del gioco anche tra gli adulti. Il sistema educativo del XX secolo si è basato sull’analisi logica e sul ragionamento deduttivo, ma per conquistare il XXI secolo sono invece necessarie capicità empatiche e creative. Imprese, governi e organizzazioni, richiederanno ai propri membri creatività, e saranno gli individui creativi ad emergere e fare la differenza nella società, nel commercio e nell’economia, promuovendo il progresso. Scrive Bachrach “la creatività è il motore principale del processo evolutivo e culturale della nostra società contemporanea”