LA POTENZA DELLA LUCE DELLE IDEE
Il tema della Gran Loggia 2024 scelto dall’attuale Giunta del Grande Oriente d’Italia guidata dal Gran Maestro Stefano Bisi, sarà: “La luce delle idee nella bellezza delle azioni”. Cogliendo lo spunto dal filo conduttore della massima assise massonica italiana, che si terrà a Rimini il 5 e 6 aprile prossimi venturi e Venerabilissimo Gran Maestro Antonio Seminario vorrei riportare, in questo mio scritto, alcune brevi riflessioni sulla potenza che la luce delle idee può portare nelle nostre azioni. Il nostro Ordine, specie negli ultimi anni, si è spesso ritrovato a dover riflettere ed agire diviso tra alcuni concetti apparentemente distanti fra loro, se non addirittura,
contraddittori. Mi riferisco alla memoria del nostro passato, alla necessaria lettura ed interpretazione del presente ed alla progettazione delle azioni per il futuro. Inoltre, è stato più volte chiamato a dover sciogliere una ambivalenza importante fra due diverse visioni. Una, di matrice prettamente illuminista, laica e laicista della Società, intesa nel senso più profondo del termine, quale autonomia culturale e politica contro ogni forma di clericalismo e di confessionalismo. L’altra, che si rifà, invece, ad una tradizione rituale e simbolica che si richiama alle sue più antiche e profonde radici iniziatiche e spirituali.
Se vogliamo veramente lavorare per il bene dell’Umanità, se desideriamo operare per la realizzazione di un latomismo mondiale, di un’unica grande Patria di tutti i Liberi Muratori, una patria trasversale, transnazionale, capace di coagulare, armonizzare ed utilizzare le differenti sapienze figlie dei diversi luoghi della Terra, dobbiamo, nel prossimo futuro, affidarci allaforza delle nostre idee, le quali, come fari nella notte, ci hanno sempre indicato e continuano a mostrarci la strada da percorrere.
Dobbiamo guardare al nostro futuro ricordando e facendo tesoro del nostro passato, perché una progettualità senza memoria è il progetto di una casa costruita sulla sabbia.
Dovremo esprimere il meglio di noi stessi, tutti assieme, in una fraterna, grande catena di unione, in un egregore universale che isoli ciò che divide, per cogliere il bene presente in tutte le diverse istanze. Dovremo creare un “athanor” ideale che, con il fuoco rappresentato dalle idee fondanti il nostro Ordine, permetta di estrarre la Pietra Filosofale della nuova Massoneria del XXI secolo. E il fuoco di tale opera alchemica per il nostro ordine non può che venire dalla potenza delle nostre idee. II nostro passato, la nostra tradizione non sono affatto concetti statici e cristallizzati, bensì organismi viventi, forze dirompenti in continua evoluzione che ci forniscono le chiavi per aprire le porte del futuro, che ci aiutano a risolvere le grandi sfide che si parano davanti a noi per i prossimi anni.
I nostri antichi simboli, nati per superare la mediazione e le limitazioni del linguaggio logico deduttivo, strumenti per creare un imprevedibile, a priori, nuovo intreccio di pensieri ed idee ci dovranno supportare, ancor di più che nel passato, per creare la Massoneria dei prossimi anni, alla ricerca della pietra oscura nascosta all’interno di ciascuno di noi, che dovremo continuare, incessantemente, a sgrossare.
Così facendo, una volta ritrovata la nostra vera anima, le antiche idee potranno unirsi alle nuove istanze; la libertà del singolo,
all’interno delle regole dell’Ordine, diverranno la libertà di tutti noi. Perché ogni Tempio interiore deve, necessariamente,
aprirsi al mondo esterno, ma deve, altresì essere costruttori spettando ferree norme iniziatiche. La luce delle nostre idee deve illuminare le zone d’ombra della nostra Società, non concorrere a rendere la notte ancora più lunga e impenetrabile! Noi Massoni, costruttori di ponti, mai di steccati, dovremo ritornare ad essere un faro per la Società, e non, come a volte, purtroppo, avviene, un mero specchio del degrado profano. Dobbiamo ritornare ad essere l’avanguardia laica e spirituale del consesso civile, riprendendo e rafforzando secolare. Solo così si potrà diventare esempio per il Mondo civile; solo così il sogno dei nostri Padri fondatori che tutti noi abbiamo condiviso al momento della nostra iniziazione, potrà diventare il sogno della Massoneria Universale. Tutti i Fratelli,
ciascuno con le proprie diversità, peculiarità ed eccellenze, uniti in egregore, con la condivisa volontà di operare per il
nostro rinnovamento interiore e per il bene dell’Umanità. E’ questa la riflessione che io consegno alla Comunione Massonica, la vera potenza delle nostre idee che dovrà guidare le nostre azioni future
STEFANO BISI Grenn Maestre del G.O.I.