BREVE STORIA DELLA MASSONERIA E LE DONNE IN ITALIA

BREVE STORIA DELLA MASSONERIA E LE DONNE IN ITALIA

 

di Roberto Amato

 

Soprattutto al non iniziato può suscitare meraviglia il fatto che la massoneria “regolare”, pur predicando la tolleranza e l’uguaglianza, non ammetta donne tra le sue fila ed il fatto che questo divieto sia persino un “Landmark”.

 

Verso la metà del secolo, particolarmente in Francia ed in Germania, furono costituite varie società androgine – quasi massoniche – come L’ORDINE DELLE MOPSE, L’ORDRE DES CHEVALIERS ET CHEVALIÈRES DE LA ROSE e L’ORDRE DE LA FÈLICITÈ. Ci sono indicazioni che quest’ultima associazione mista sia stata attiva anche in Liguria verso il 1745.

 

Nell’anno 1900, a Napoli, esisteva un “ANTICO ed ORTODOSSO SUPREMO CONSIGLIO dei 33.·. Federazione italiana di R.·.S.·.A.·. ed A.·. e delle sorelle MOPSE”.

 

Nel nord dell’Italia – sempre agli inizi del 1900 – da un’Obbedienza Mista,

 

LA GRAN LOGGIA MISTA SIMBOLICA ITALIANA,

 

su sollecitudine del GRANDE ORIENTE d’ITALIA , precisamente dal RITO SIMBOLICO ITALIANO, nacque e visse per qualche tempo una Gran Loggia Femminile (1912), di cui fu Gran Maestra Lavinia Holl’o e Gran Maestra Aggiunta Anna Franchi. L’Obbedienza, anche se con un numero d’aderenti molto limitato, vive ancora.

 

All’ombra del GRUPPO di PALAZZO BRANCACCIO (1949), – MASSONERIA UNIVERSALE DI R.·.S.·.A.·.A.·. – Sovr.·. Gran.·. Comm.·. Gran Maestro ANDREA FINOCCHIARO APRILE 33.·. -, ebbe breve vita la:

 

COMUNIONE ITALIANA DELLA MASSONERIA FEMMINILE

 

GRAN LOGGIA NAZIONALE FEMMINILE d’ITALIA di R.·.S.·.A.·. ed A.·..

 

Dopo la mozione votata dal Congresso massonico femminile tenutosi in Roma il 18.03.1951 E.·.V.·. ……Omissis……

 

Art.1°) E’ autorizzata la creazione di un Triangolo di Sorelle massone investite del 33.·. ed ultimo grado in Italia col comando di erigere e costruire una Piramide scozzese femminile;

 

Art.2°) A comporre il predetto Triangolo sono chiamate le Pot.·. Sorelle AMELIA DONVITO, ELETTRA RUFFOLI e BICE RINALDI, fondatrici della massoneria femminile dei gradi simbolici in Italia che saranno investite nelle forme del rito;

 

Art.3°) A rappresentare i Grandi Ignoti nel Governo del Rito e dell’Ordine femminile in Italia, sedente in Roma, sono designati gli Ill.·. e Pot.·. Frr.·. FINOCCHIARO APRILE 33.·., SPASIANO MARIO 33.·. ed EZIO GARIBALDI 33.·..

 

La Gran Loggia visse nella prima metà degli anni cinquanta e si estinse quando questo gruppo massonico – di Palazzo Brancaccio – confluì nel GOI nel 1958.

 

La presenza delle Donne nella SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE DI R.·.S.·.A.·.A.·., ufficialmente pur rimanendo d’essenza maschile diversamente dal DIRITTO UMANO, avviene alla fine del 1955, con la confluenza in essa del Gruppo Massonico che faceva capo a GIUSEPPE ZUCCARELLO, Vecchio 33.·. del Supremo Consiglio della FEDERAZIONE MASSONICA UNIVERSALE di R.·.S.·.A.·.ed A.·. (1945). Questa famiglia, che già aveva statuito l’iniziabilità delle donne, era quasi esclusivamente costituita da Fratelli siciliani. Essa aveva avuto sede prima in Via Sardegna, poi in Viale delle Milizie e infine in Viale Regina Margherita al n. 270. Nel 1956 nacque la Loggia esclusivamente femminile R.·.L.·. “TERESA CONFALONIERI all’Oriente di NAPOLI”. La Bolla di Fondazione è esposta nel tempio della SERENISSIMA GRAN LOGGIA NAZIONALE ALAM Discendenza MILONE, Palazzo del Sacramento, Napoli. In seno alla famiglia di Ceccherini (leggasi SERENISSIMA) vi era un gruppo capeggiato dalla giornalista GIOVANNA OLMI, la prima donna a coprire ruoli direttivi entro la Serenissima, ascoltata amica e collaboratrice del Gran Maestro. Nei due anni successivi le prime donne entrarono in Logge ordinarie.

 

Ricordiamo che il primo infelice tentativo – nella Gran Loggia d’Italia di GHINAZZI – di una loggia solo di Sorelle venne con la Sorella YÒ DI BENIGNO fondatrice e Maestra Venerabile della Loggia “EVELINA CIMATO”.

 

Altri tentativi furono sponsorizzati già nel lontano 1945 con il gruppo della REGGENZA che parlava di formare una GRAN LOGGIA FEMMINILE.

 

Da alcune donne fuoruscite dalla Gran Loggia d’Italia e dalle Stelle D’Oriente, nel 1975 ebbe finalmente luogo la fondazione della

 

GRAN LOGGIA FEMMINILE d’ITALIA,

 

con a capo MARISA BETTOIA, in seno alla quale nel 1979 occorse una scissione che portò alla nascita della:

 

GRAN LOGGIA TRADIZIONALE FEMMINILE d’ITALIA,

 

la quale venne “riconosciuta”, con regolare “trattato”, dalla GRANDE LOGE FEMININE FRANCAISE. Il primo anno fu Gran Maestro CARLA DEL PO, in seguito LIA BRONZI DONATI, ANNA SARTINI, MARIA BETTARINI e LAURA ABBIGLIATI. La Gran Loggia Tradizionale Femminile D’Italia di Rito Scozzese Antico e Accettato – Palazzo Altieri – Piazza del Gesù, 49 – 00186 Roma – lavorò negli ambienti del “Diritto Umano” fino al suo disconoscimento avvenuto nel 1989. Se ne ricorda la Costituzione il 18/09/1988 e la loro partecipazione al “SUPREMO CONSIGLIO FEMMINILE EUROPEO DI R.·.S.·.A.·. ed A.·.”.

 

Successivamente al 1989, si assistette al cambiamento del nome in GRAN LOGGIA SIMBOLICA FEMMINILE d’ITALIA, alla nascita (si deve credere in seguito ad una nuova scissione) della GRAN LOGGIA MASSONICA FEMMINILE d’ITALIA presieduta da ROBERTA BIANCHI, all’assonnamento della Gran Loggia Simbolica e poi alla sua riemersione con il nome di ORDINE MASSONICO FEMMINILE d’ITALIA con Gran Maestro LAURA BOTTI.

 

L’operato delle Sorelle nel contesto internazionale non andò perduta, perché proseguì (e prosegue) con la “GRAN LOGGIA MASSONICA FEMMINILE d’ITALIA”, Gran Maestro la Sor.·. LINDA LEUCI. La Gran Loggia Massonica Femminile d’Italia, con etichetta profana di Circolo Culturale MINERVA – Firenze, sembrerebbe avere un trattato di reciproco riconoscimento con la GRAN LOGGIA D’ITALIA degli A.L.A.M. – Obbedienza di Piazza del Gesù – Palazzo Vitelleschi, una delle più numerose massonerie miste.

 

Essa oltre ad essere presente nelle organizzazioni del “Diritto Umano” (CATENA-CLIPSAS), è fondatrice del CLIMAF (Centro di Legame Internazionale della Massoneria Femminile) che raggruppa le Obbedienze femminili di Francia, Belgio, Italia, Svizzera, Portogallo, Germania.

 

 

LE SORELLE DEL NILO

 

E’ un ordine femminile nato nel 1975, aggregato al Grande Oriente Italiano di “PIETRO MARIA MUSCOLO”, che merita uno studio approfondito perché di esso si è parlato a lungo al tempo del “rapimento” o falso rapimento di Michele SINDONA!

 

Del discorso – tenutosi in Roma al Congresso Nazionale al “Massimo D’Azeglio” nel maggio 1975 – riportiamo alcune parole:

 

“…… Sono profondamente convinto che la donna ha tutti i requisiti necessari per entrare in Massoneria con concetto paritetico agli uomini.

 

Essa si è sempre inserita nel contesto dei rapporti sociali e spesso lo ha fatto con viva autorità e prestigio.

 

Posti di grande rilievo sono occupati con successo dalle donne, nelle aziende, nelle professioni, nella politica, ecc., apportando un notevole contributo allo sviluppo della società e della risoluzione dei suoi problemi.

 

Perciò oggi in questo congresso, con il quale ci stiamo impegnando a ricostruire l’Obbedienza Piazza del Gesù, è necessario che superiamo atavici pregiudizi e ammettiamo nei nostri Templi le donne, fonte di vita, di amore, di fratellanza, che hanno dato e daranno un notevole contributo al potenziamento della nostra Famiglia……” – PIETRO MARIA MUSCOLO.

 

ART.11) Fa parte del “GRANDE ORIENTE ITALIANO” L’Ordine delle Sorelle del Nilo che possono costituire Logge regolari di solo donne.

 

Dette Logge debbono lavorare nel Tempio soltanto nelle giornate in cui non officiano Logge maschili.

 

Il Governo dell’Ordine femminile è cura del Ser.·.mo Gran Maestro che lo esercita, anche per delega alla Grande Ispettrice Nazionale (Gran Diaconessa) ed a due Vice Ispettrici Coadiutrici, nominate ogni anno con decreto dal Gran Maestro.

 

(Parte Generale – Titolo 1° – Principi Fondamentali – da Regolamento del Governo dell’Ordine Femminile, 2° Edizione 1991 E.·.V.·.).

 

Dalle parole si passa ai fatti solo nel 1976.

 

Sotto la spinta di Giuseppe Miceli Crimi, ben noto negli ambienti giudiziari come Johseph Miceli Crimi 33.·., con un primo verbale del 07.03.1976 – poi con un secondo e poi con un terzo – si decreta nella città di Palermo, nel Tempio di Via Principe di Belmonte, la costituzione della COMUNIONE MASSONICA UNIVERSALE FEMMINILE DI R.·.S.·.A.·. ed A.·. – GRANDE ORIENTE ITALIANO – SORELLE DEL NILO.

 

Ai verbali seguono due Decreti di nomina sempre a firma di Johseph Miceli Crimi:

 

1°- Costituzione del R.·.S.·.A.·. ed A.·. collegato alle SORELLE del NILO;

 

2°- La nomina a Gran Diaconessa della Sorella LONGO FRANCESCA PAOLA.

 

Il Crimi, già iscritto alla P2, è noto solo come il medico da cui il bancarottiere Michele Sindona si fece sparare al braccio per rafforzare la messa in scena del finto sequestro siciliano, ma anche come l’uomo che – in un carteggio con Gelli – formulò il progetto di una riunificazione di tutte le logge massoniche coperte, una sorta di super P2 italiana con forti agganci in America.

 

Dal 5 all’11 Agosto del 1977, le Sorelle del Nilo ebbero un loro momento di gloria durante il Congresso tenutosi a Roma della FEDERATION OF MASONS OF THE WORLD, ospitando la Gran Diaconessa delle Sorelle del Nilo, HANNA F. SAHLIEL di Dallas.

 

Dopo quasi tre anni di lavori i primi segnali di crisi. Riportiamo parte della relazione della Gran Segretaria pro-tempore Sor.·. PINA PAGLIALUNGA:

 

“…… l’accento con spietata franchezza sulla esigua coesione spirituale delle Sorelle, sui loro iniziali entusiasmi dopo l’iniziazione, sul progressivo diminuire della loro dedizione alla pratica dell’Arte libero muratoria e sulla conseguente sfumata impronta massonica del loro operato nel mondo profano.

 

Circostanze, queste, molto gravi, che hanno portato ad un decadimento dell’Ordine Femminile, che non è riuscito a conseguire molti dei suoi fini istituzionali.”

 

(Dal TERZO CONGRESSO NAZIONALE delle SORELLE del NILO – Lucca 19.01.80 E.·.V.·.).

 

Al culmine dell’inchiesta “mani segrete” del Giudice di Palmi Agostino Cordova, il Grande Oriente Italiano pubblica una monografia “NOI DEL GRANDE ORIENTE ITALIANO – OBBEDIENZA PIAZZA DEL GESU'” con tutti gli elementi informativi relativi alla Comunione.

 

Siamo alla fine del 1993, vengono elencate le seguenti Logge Femminile:

 

1- LOGGIA GOERGE SAND – Oriente di NIZZA;

 

2- LOGGIA ELEONORA DUSE – Oriente di GENOVA;

 

3- LOGGIA MADAME CURIE – Oriente di VIGEVANO;

 

4- TRIANGOLO ANITA GARIBALDI – Oriente di TORINO;

 

5- TRIANGOLO YING E YANG – Oriente di NAPOLI.

 

Con la morte del Gran Maestro PIETRO MARIA MUSCOLO, l’Ordine Femminile si sciolse come neve al sole, come riteniamo anche per le 80(?) logge maschili con i suoi quasi 3000(?) iscritti.

 

Le Sorelle del Nilo, hanno svolto sempre un ruolo importante per il GRANDE ORIENTE ITALIANO.

 

Grazie alla loro presenza, il GRANDE ORIENTE ITALIANO partecipò ai Congressi Internazionali Massonici di Lussemburgo e di Vienna, e alla sottoscrizione con circa 30 Potenze Massoniche prevalentemente europee nel maggio del 1991 di un importante documento che getta le basi per la costituzione della FEDERAZIONE MASSONICA EUROPEA.

 

L’invito venne fatto a Muscolo da JEAN-ROBERT RAGACHE – PRESIDENTE del CLIPSAS.

 

Ci viene spontanea una domanda: quali furono i rapporti tra il GRANDE ORIENTE ITALIANO e la GRAN LOGGIA d’ITALIA di PALAZZO VITELLESCHI da quella storica data (Vienna 8/12 Maggio 1991)?

 

Oggi, uno dei tanti piccoli gruppi femminili che dal 1996 continuano la loro opera in Italia a nome o per conto della discendenza MUSCOLO [con a capo l’Avvocato napoletano FRANCO COZZARELLI e con l’acquisto del sig. NICOLA TUCCI (ex G.O.I., ex VITELLESCHI, ex MILONIANO con relativi provvedimenti massonici)] si trova all’Oriente di Cosenza (SPEZZANO PICCOLO) nella Loggia VIRGINIA TUCCI che vide tra le sue fondatrici la Sig.ra FATIMA ELISABETTA PORCHIA.

 

Il Gran Maestro Cozzarelli, in virtù del famoso art.11 della Costituzione e del Regolamento del Grande Oriente Italiano, nomina Gran Diaconessa delle SORELLE del NILO la Sig.ra FATIMA ELISABETTA PORCHIA, moglie del TUCCI, e riparte con la loggia Femminile “MINERVA” all’Oriente di SPEZZANO PICCOLO.

 

Riteniamo che dell’eredità “storica” delle pioniere degli anni che vanno dal 1976 al 1992 le Sorelle di SPEZZANO PICCOLO non abbiano conservato pressoché nulla.

 

Per capire la personalità della Gran Diaconessa Porchia, riportiamo telegramma a firma dell’avv. ENZO MILONE.

 

Napoli, 22.01.97 ore 11,30.

 

PORCHIA ELISABETTA – VIA X. XXXXX XX – 87050 SPEZZANO PICCOLO.

 

VERAMENTE SPIACENTE COMPRENDENDO ANCHE OLTRE OGNI LIMITE TUA SOLIDARIETA’ CON IL SOCIO NICOLA TUCCI VISTA LA GRAVITA’ DEI FATTI PERO’ DA TE PIENAMENTE AVALLATI CON TUE AFFERMAZIONI IN PRESENZA PIU’ PERSONE GIORNO EPIFANIA SCORSO SONO COSTRETTO A SOSPENDERTI DA OGNI ATTIVITA’ NOSTRA NAZIONALE ET LOCALE IVI COMPRESO VENERABILATO DEL QUALE FARAI CONSEGNA DIREZIONE TUA OFFICINA AT LEGITTIMO SOSTITUTO EVITANDO TOTALMENTE INTERFERENZE.

 

ENZO MILONE GRAN MAESTRO.

 

Sotto la spinta di un volenteroso fratello – A.R. 31.·. -, l’Ordine cresce quasi a divenire una Gran Loggia Femminile.

 

Si inaugurano una loggia a Roma, Milano, Torino, un triangolo a Firenze, Lamezia Terme (CZ) ed infine a Palermo e una seconda loggia a Spezzano Piccolo (CS).

 

Dopo l’agosto del 1999 sono rimaste solo le due logge all’oriente di Spezzano Piccolo (CS).

 

 

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