PREGA,LEGGI,LEGGI,LEGGI,RILEGGI,LAVORA. . .
“Prega,leggi,leggi,leggi,rileggi,lavora e allora troverai”(Mutus Liber,XIV Tavola)*
NOTA:
data la complessità e la vastità dei contenuti della Scienza Ermetica, ho ritenuto utile fare dei collegamenti ipertestuali(riconoscibili dal colore verde) con pagine web di Autori e Studiosi di primo livello.
Cos’è l’Alchimia? L’alchimia è una Scienza Antichissima, da considerarsi eterna e perciò non potremmo nemmeno collegarla ad una sua ‘storicità’, tuttavia sono interessanti i contatti che essa ha avuto con i contesti sociali, storicamente determinanti, con i quali essa ha più o meno nascostamente convissuto, delle varie ‘colorazioni religiose’ che è venuta via via assumendo, delle diverse vesti mitologiche con le quali è andata ricoprendosi, mascherandosi ai profani e contemporaneamente rivelandosi agli iniziati che la ricercavano.
Se risalissimo alle sue Origini, ci accorgeremo che essa risale alla notte dei tempi ed è il fulcro di quella Tradizione Universale che è alla base di tutte le religioni.Una scienza spirituale in cui religione, filosofia e tecnica di laboratorio coesistono e si identificano.
Un pensiero di C.D’Yge rende bene l’idea:”Che coloro che pensano che l’Alchimia è strettamente di natura terrestre, minerale e metallica, si astengano. Che coloro che pensano che l’Alchimia è unicamente spirituale, si astengano.Che coloro che pensano che Essa è solamente un simbolismo utilizzato per rivelare analogamente il processo della “Realizzazione spirituale”, in breve, che l’uomo è la materia e l’athanor dell’Opera, che essi abbandonino”.
Immagine tratta da “Atalanta Fugiens”, di M.Maier ,Emblema XXVII: Il Giardino Alchemico resta chiuso per chi non ha piedi per camminare e seguire le orme della Natura.
Con queste premesse, che non chiariscono molto per la verità, ma ci spingono a voler ‘capire’ meglio, saremmo tentati di ‘astenerci’ anche noi! L’Alchimia è materia solo per pochi ELETTI!
Eppure è di una Semplicità intrinseca che nemmeno ci sforziamo di comprenderla, di penetrarne il significato, perchè oggi siamo coinvolti e avvolti da una fitta nebbia che ci impedisce di ritrovare il pensiero che ha accompagnato l’uomo dalla sua comparsa su questa terra, quindi impacciati (o disinteressati) a ritrovare le nostre radici. Ci appaiono MUTI i simboli utilizzati dagli Antichi, non comprendiamo le testimonianze che ci hanno lasciato, al massimo possiamo ammirarle ma le consideriamo ‘arretrate’rispetto alle grandi tecnologie di cui disponiamo oggi e che riteniamo ci rendano progrediti, civilizzati, ‘superiori’ ai nostri antenati.
Io credo, molto umilmente, che le cose vadano viste in modo diverso: l’Uomo Antico era molto più vicino alla propria natura ‘perfetta’, pneumatica e divina di quanto lo siamo oggi. E non a caso, in ogni epoca, l’uomo di Sapienza ha tenuto conto di questi aspetti, ha ricalcato gli insegnamenti derivanti dagli antichi Testi, ne ha condiviso il significato profondo, criptandolo nella propria espressività artistica.
Templi,Geroglifici,, Sculture, Pitture, Opere Musicali, Manoscritti, Trattati, Poesie,Cattedrali,ecc. sono quindi preziose GUIDE per tutti quelli che vogliono sentirsi parte del Pensiero che le ha create, del senso che racchiudono e delle indicazioni che sono in grado di fornirci, per aiutarci nell’arduo lavoro di codifica ed interpretazione del Messaggio di cui sono depositarie.
l’allegoria ermetica..
Fulcanelli (pseudonimo di un Adepto sconosciuto,con cui sono stati scritti “Il Mistero delle cattedrali”e “Le Dimore Filosofali”) ebbe a scrivere:”Noi scriviamo per tutti,ma non tutti possono essere chiamati a comprenderci,perchè ci è interdetto di parlare più apertamente”
Si intuisce, pertanto, la necessità dei ‘Filosofi’ (gli Alchimisti)di esprimersi con un linguaggio simbolico, attraverso metafore,allegorie e disegni che al profano appaiono strani,bizzarri,confusi se non incomprensibili.I Filosofi parlano la LINGUA DEGLI UCCELLI, cioè quella delle persone sagge (cabala ermetica), perché nell’ermetismo il volatile simboleggia ciò che è spirituale rispetto al fisso o materiale. In alcune basiliche, come sui capitelli del portale di San Clemente in Casauria, a Torre de’ Passeri (PE), si possono ammirare degli uccelli dalla testa umana(e, del resto, nell’iconografia Egizia è spesso usata questa simbologia). Questi rappresentano, appunto, i saggi; ovvero, coloro che parlano la lingua degli uccelli.
L’Alchimia è stata conosciuta da tutti i Popoli Antichi, poichè è Universale.Induisti,Taoisti,Cinesi,Egizi,Celti,Arabi,ecc.ne hanno tramandato la Conoscenza. Molte persone assimilano l’Alchimia all’Arte di trasformare il piombo in oro, magari quell’ oro potabile che permetterebbe di raggiungere l’immortalità.Questo non è certo lo scopo finale dell’Alchimia, che ammette la possibilità di effettuare la conversione del vile metallo in oro lucente ma solo per virtù spirituale; in un certo senso il successo finale assimila la ricerca delle Isole Immortali.
Il simbolismo alchemico si situa su un piano cosmologico, in cui le fasi di coagulazione e soluzione corrispondono a quelle del ritmo universale:involuzione-evoluzione,inspirazione-espirazione.L’Alchimia è considerata come un’estensione e accelerazione della generazione naturale. La famosa TAVOLA DI SMERALDO, di Ermete Trismegisto (ilTHOT EGIZIO), enuncia in uno stile estremamente ermetico gli assiomi fondamentali dell’alchimia,che si possono così riassumere: ogni opposizione si ordina in funzione della contrapposizione fondamentale maschio-femmina; la Grande Opera è l’unione dell’elemento maschile, lo zolfo, con quello femminile, il mercurio.Tutti gli autori forniscono similitudini e accostamenti assunti dal linguaggio dell’unione e della generazione. Unione che può avvenire solo con un terzo ‘elemento’indispensabile,chiamato sale e che è quel Fuoco Segreto,quell’Agente universale che gli alchimisti conoscono(in realtà,molti hanno faticato a capire di cosa si trattasse,e solo coloro che Dio stesso ritiene degni di ricevere il DONO ne possono godere).
Gli alchimisti usano varie allegorie per criptare il messaggio Ermetico: questa è la III figura dello Splendor Solis(Fons Duplex):Il guerriero corazzato simboleggia il principio maschile.La spada indica sia il metallo con cui si deve colpire il drago(la materia grezza)sia il ‘fuoco’segreto.Le due fonti sul piedistallo indicano le due nature opposte che dovranno essere unificate.
La materia grezza,simboleggiata dalla Vergine mercuriale, prende nomi diversi poichè gli Autori tendono a celarne la vera consistenza:è uno snervante ‘modus operandi’che complica parecchio lo studio dei testi ermetici:quando sembra di aver intuito di ‘cosa’possa trattarsi,il passo successivo ci riporta da capo,poichè un testo può negare quanto aveva affermato in precedenza!Questo ‘depistaggio’ha lo scopo di scoraggiare gli avidi e gli invidiosi dell’Arte, per favorire solo coloro che vogliono intraprenderne seriamente e con pazienza lo studio.Potremo così trovare definizioni come:drago nero coperto di scaglie,Vergine Nera,corvo nero,libro chiuso,acqua,fontana,antimonio dei filosofi,piombo dei saggi,caos,Aries,terra nera,quercia,torba,tarasca,diavolo,vampiro,lepre,lupo grigio,magnesia,calamita,figlia di Saturno, sputo di luna,grasso di rugiada,aceto,specchio dell’arte,vaso,servo fuggitivo…Una disarmante schermaglia di nomi e simboli davvero lunga!Da essa dovrà essere estratta la parte ‘bianca e lucente’:”La Terra è nera e dentro di sè,nelle sue viscere,ha luce”.”L’oggetto vile e disprezzato dagli ignoranti, è il primitivo soggetto dei saggi,l’unico dispensatore dell’acqua celeste,nostro primo mercurio e grande Alkaest,il ‘dissolvente universale'(Fulcanelli).Metaforicamente è il drago nero solfureo,che nasconde una bianca principessa al suo interno,che deve essere liberata,così come nelle favole il prode cavaliere giunge a liberare la bella principessa prigioniera.
Il cavaliere, simboleggiato dallo zolfo, assume anch’esso molti ‘aspetti allegorici’: è Ares/Marte,Cadmo,Perseo,Ercole,Longino,San Giorgio…tutti coperti dalla ‘corazza’ e armati di ‘spada’di acciaio per uccidere il ‘drago’e liberare la ‘principessa’,la Vergine Bianca.E’il principio igneo,chiamato zolfo dei filosofi: Ares-Marte per i Latini-è collegato al ferro e di questo elemento Fulcanelli scrisse:”Agli occhi del saggio,il ferro è incomparabilmente più nobile dell’oro…contiene molto zolfo stabile,di un colore rosso scuro…”.Possiamo capire meglio come l’Alchimia trovi molte allegorie celate sotto le spoglie della religione cristiana.Ad esempio,la Vergine Nera è paragonabile alla Materia prima.Nel Cantico dei Cantici la Vergine dice:”Nigra sum sed formosa”cioè”Sono nera ma sono bella”.Inoltre le statuette delle Vergini Nere nascondono la medesima verità: venivano sempre conservate nelle cripte sotterranee,per indicare che nelle profondità è nascosta la ‘luce minerale’,come nel profondo di noi stessi si cela la nostra LUCE interiore,il nostro ‘fuoco’ che dobbiamo liberare e far uscire in superficie,spogliandola della materialità in cui è imprigionata. Dalla Vergine Nera(S.Anna) scaturirà la Vergine Bianca, altra allegoria religiosa:lo ‘Spirito Universale'(simboleggiato nella COLOMBA) si incarna nella Vergine Nera per generare la Stella Lucente,Maria,la Stella Mattutina, da cui-ad opera sempre dello Spirito Santo, originerà il Bambino Ermetico=il Lapis, la Pietra,Gesù,che sarà chiamato Cristo,l’Uomo divinizzato,che ha vinto tutte le sue battaglie Ermetiche.
Questo parallelo trae origine già nella prima alchimia latina e ci porta all’intepretazione in chiave alchemica di tutto il mistero cristiano. Anche nel Testo Veterotestamentario troviamo criptate allegorie Ermetiche:la creazione di Adamo è assimilata all’opera alchemica, poiché come Dio trasse Adamo dal fango, così l’alchimista trae la Pietra Filosofale da una materia iniziale vile. La vicenda biblica del profeta Elia, rapito in cielo su un carro di fuoco, è usata nei libri di alchimia come raffigurazione dell’alchimista che ha realizzato il lavoro, ottenendo la trasmutazione di se stesso.
Matrimonio alchemico (da “Le dodici chiavi della filosofia”,di Basilio Valentino-Sesta Chiave):in questa allegoria sono criptati altri significati ermetici:l’unione regale dello zolfo e del mercurio.I due sposi simboleggiano le due nature mentre il vescovo allude al sale o fuoco segreto.Al di sopra,il flusso celeste rende canonicamente valide le operazioni alchemiche.In questa scena si possono ravvisare precise valenze simbolico-operative.
Ecco,quindi, che la vera Alchimia opera in un vero e proprio ‘laboratorio’usando forni, attrezzature e sostanze minerali sottoposte però all’azione rigenerante(e necessaria) di questo ‘fuoco segreto’ o spirito universale (la terminologia è assai vasta e variegata). L’alchimista riceve questo influsso purificatore direttamente da Dio e ciò fa sì che in lui avvenga una graduale trasformazione interiore e un’apertura della sua Coscienza; tale Illuminazione o Elevazione gli consentirà di procedere sulla difficile strada del laboratorio che, con l’ottenimento della pietra, lo trasformerà da semplice uomo in un dio. Ma è anche il compost, ovvero la materia in fusione su cui lavora l’alchimista a determinare questa Illuminazione sull’operatore.
Da quanto ci trasmettono i Testi, si intuisce che dalla manipolazione fisico-chimica di particolari sostanze minerali sottoposte alla doppia azione del fuoco del forno e del fuoco segreto, scaturisce un irraggiamento ondulatorio che agisce sull’artista purificandolo e illuminandolo sulle operazioni da compiere.
Ci si potrebbe chiedere perchè tanto mistero attorno a questo ‘terzo elemento’: pare che la conoscenza del ‘fuoco segreto’in mani sbagliate o avide, porterebbe a conseguenze molto gravi e di portata inimmaginabile sia sul piano sociale che economico.
Un principio,quattro elementi…
Secondo la Teoria generale alchemica,la materia grezza è assimilabile al concetto di caos indifferenziato,materializzatosi in un liquore minerale nelle viscere della terra,considerata un organismo vivente quale Grande Madre che nutre e matura i minerali e i metalli generati nelle sue viscere.Questa sostanza-principio,eterica e semimaterializzata,viene chiamata simbolicamente Mercurio dei Saggi o dei Filosofi (per distinguerla dal volgare mercurio dei termometri comuni!).Gli alchimisti,per meglio criptare i significati delle operazioni ermetiche,usano più o meno lo stesso termine per indicare concetti o sostanze diversi tra loro,quindi i profani sono tratti d’inganno!
Dal Mercurio dei Saggi derivano tutti i corpi dell’Universo,ed è all’origine dei sette metalli primari,così come la luce bianca origina i 7 colori del prisma,che si possono ridurre ancora alla luce bianca.Quindi,anche i sette metalli si possono ‘ricondurre’al Mercurio dei Filosofi.Ai sette metalli corrispondono i sette pianeti dell’astronomia e dell’astrologia antica.
Per gli alchimisti,tutta la creazione evolve verso la perfezione:i metalli verso l’oro,che rappresenta la forma più nobile della loro specie,così come l’uomo tende verso la divinizzazione.Da un lato l’uomo,estraendo il minerale dalla terra,arresta questo processo lentissimo di trasformazione,ma dall’altro(grazie al ‘dono’che gli è concesso da Dio) egli può accelerare questo processo grazie alle virtù della PIETRA.Variamente, alcuni teorizzano che per una causa imprecisa, ci fu qualcosa che ‘bloccò’l’evoluzione dei minerali,così come l’uomo subì la ‘caduta’simboleggiata dalla cacciata dall’EDEN e si allontanò dalla propria natura divina.L’alchimista viene allora inteso come colui che accelera il processo della Natura, ‘restituendo’l’Originaria Perfezione.
Dalla divina Unità,avviene il passaggio alla molteplicità multiforme.Manifestazioni diverse della ‘materia prima’,cioè del Mercurio dei Saggi, sono i 4 elementi:TERRA, ACQUA, ARIA, FUOCO trasmutabili,secondo gli alchimisti,gli uni negli altri.
Il filosofo greco Empedocle osserva che l’intero mondo del divenire,la natura e gli universi sono generati dall’attività di due principi divini,che ha chiamato con i termini simbolici di zolfo e mercurio,di opposta polarità i quali, a loro volta,attraverso l’azione del terzo principio,il sale,determinano l’incessante assemblarsi e dividersi dei 4 elementi primari.Terra-solidi; acqua-liquidi; aria-gas; fuoco-radiazione.
Se di per sè questa teoria è irrazionale,ambigua e incongruente, si può cercare di trovarvi una logica:il passaggio dalla terra (stato solido)alla’acqua(stato liquido)all’aria(stato aereo,vaporoso)al fuoco(luce)segna le successive trasformazioni e ‘sublimazioni’della materia che progressivamente si smaterializza fino a raggiungere l’eterea e luminosa consistenza della pietra filosofale.
le due vie…
Partono dagli stessi principi. Esiste l’Ars brevis e l’Ars longa, comunemente definiti via breve e via lunga, oppure via secca e via umida. Tuttavia, nella simbologia ermetica, con via secca e via umida vengono anche indicati altri due procedimenti che sono propri della via lunga. E si riferiscono al tipo d’illuminazione.
«Poiché quest’incognita sorpassa i limiti dell’intelletto umano» spiega Fulcanelli «non può essere acquisita che mediante la rivelazione Divina”.
“Dio, ripetono i Maestri, procura la saggezza a chi gli sembra opportuno e la trasmette mediante lo Spirito Santo, Luce del mondo”».Questa è la via secca,cioè senza particolari rivelazioni e, laboristicamente, i Testi parlano di forni ad alte temperature,crogioli di terra refrattaria o porcellana e tempi di lavorazione di settimane(è difficile e pericolosa).E’quella seguita da quasi tutti gli Adepti.
Da un manoscritto del XVII sec.,conservato presso la Biblioteca Civica di Trieste, Ms.2-27: Il Dragone alchemico inteso come paradigma dell’intera Arte: i tre simboli sopra le le tre teste del mostro ermetico indicano Mercurio, Zolfo e il Sale,i tre protagonisti della Via Secca o Breve(materia prima grezza,cavaliere armato e sale mediatore o Fuoco segreto).
La via umida, invece, comprende la rivelazione totale, cioè sia il campo spirituale sia fisico.Essa opera,praticamente,a basse temperature in vasi e utensili di vetro pirex, usando oro e ‘mercurio’e con tempi di cozione lunghissimi(interi anni)e ininterrotti,secondo i ‘sette regimi’.La trasparenza del vaso permette all’artista di poter seguire le molteplici trasformazioni e le variazioni della gamma cromatica del ‘compost’: nel matraccio, mantenuto a temperatura costante e moderata, si susseguono le fasi di intense colorazioni:il nero,il bianco,il giallo…la coda di pavone…il rosso della maturazione…
Miniatura dello Splendor Solis di S.Trismosin(1582),dal titolo “Regimen Veneris”=il Regime di Venere: sotto il segno di Venere(simboleggiato in alto dalla dea dell’amore), si realizza l’unione alchmistica simboleggiata dalla coda di pavone(compresenza dei colori)e dalla musica(‘armonia’).La figura del pavone è equivalente a quella dell’arcobaleno
le operazioni alchemiche…
Si è visto che il mezzo per rivitalizzare i minerali (e l’Uomo) è il Fuoco Segreto; bisogna individuare quali sono le condizioni e i metodi per incorporare di fatto questa radiazione’nei materiali iniziali.I Maestri ricordano che l’alchimia è chiamata anche “Agricoltura Celeste” perchè l’artista deve seguire la Natura e i suo cicli stagionali, solari e soprattutto lunari.
Enigmaticamente, Atorene ci tramanda che le operazioni più importanti “avranno dunque luogo con la Luna crescente,quanto più essa è vicina alla sua pienezza,preferibilmente con un cielo sereno…la Luna non è soltanto l’evocazione della bellezza e la luce nell’immensità delle tenebre,essa costituisce anche un’emittente di onde.Così, come i raggi catodici divengono raggi X riflettendosi su una placca di metallo, i possenti raggi solari hanno delle proprietà molto diverse una volta che siano riflessi dal nostro satellite”.
Le stagioni sono buone a secondo del simbolismo. Può essere il solstizio invernale, caro al Bambinello di Natale; il solstizio estivo con l’emblematica figura di San Giovanni, battezzatore per eccellenza. L’autunno con la morte della natura e immagine della morte mistica; la primavera con il risveglio della natura e immagine del risveglio dell’intelligenza o iniziatica.
«I Saggi» scrive Fulcanelli «sapendo che il sangue minerale di cui avevano bisogno il corpo fisso e inerte dell’oro, non era altro che una condensazione dello Spirito Universale, Anima di tutte le cose, sapendo che questa condensazione avveniva soltanto di notte, col favore delle tenebre, del cielo puro e dell’aria calma; sapendo, infine, che la stagione in cui essa si manifestava più abbondantemente corrispondeva alla primavera celeste, i Saggi, per tutte queste ragioni, le diedero il nome di rugiada di maggio».
È durante la notte ermetica (nostro buio) che si possono catturare o condensare le illuminazioni, che però necessitano della calma e purezza della psiche. Queste illuminazioni possono essere più abbondanti soltanto nel mese di maggio, il mese della Madonna o del mercurio filosofico, cioè nello stadio della terza operazione filosofale, quando è stata realizzata la base del Magistero e la psiche non è più vittima di confusioni.Nella IV Tavola del Mutus Liber,appaiono l’Ariete e il Toro per fare capire quale stagione sia propizia.
Dopo i lavori preliminari, si affronta la Prima Opera,la separazione.Così come in Genesi leggiamo” Dio vide che la luce era buona cosa e separò la luce dalle tenebre e chiamò la luce giorno e le tenebre notte”( Genesi I,4-5). Per giungere a questo, l’alchimista assiste all’attrazione dei ‘tre protagonisti’,al loro metaforico ‘combattimento’,alla loro calcinazione(separazione vera e propria del ‘fisso’dal ‘volatile’,della luce dalle tenebre,dello spirito dalla materia).
Allegoria ermetica, tratta dall’ “Aurora Consurgens”,del XIV -XVsec.(Biblioteca Centrale di Zurigo,codex rhenovacensis 172):incontro-scontro tra le due opposte nature: solforosa e fissa(simboleggiata dal leone,dal cavaliere, e dal Sole,maschile,penetrante,igneo,la ‘psiche’), mercuriale e volatile(simboleggiato nel grifone,leggero,sottile,femminile,lunare,l’Intelligenza Universale).Il ‘sale’-il mediatore tra le due-si associa volentieri sia al fisso che al volatile.Il principio maschile(zolfo) dovrà attirare verso di sè la parte solforososa contenuta nella natura mercuriale,e viceversa.
Otterrà,al termine di questa prima fase, una sostanza che viene chiamata calamita dei saggi,specchio dell’arte,l’aimant, che sarà in grado di incorporare il nostro ‘sale’ e allo stesso tempo caricare il ‘sale’di energia. E’questo uno dei ‘passaggi’ cruciali alchemici:questo racchiude il verbo dimissum, la parola perduta,il verbo creatore…l’incarnazione di Dio nella materia.
Dal vecchio drago nero,solfureo,si otterrà la Bianca Vergine, (statuetta egizia di epoca romana che rappresenta idealmente la nostra ‘calamita’,il mercurio dei saggi),che recherà una stella o ‘artiglio del grifone'(e indicherà all’artista che sta procedendo sulla strada giusta). E’ paragonabile al motto “in hoc signo vinces”(in questo segno, vincerai
Vediamo ora i nostri due protagonisti iniziali sublimati,la vergine e il prete,ma dov’è finito il prode cavaliere,che -armato della sua spada di ferro-aveva affrontato il drago nero e aveva attirato su di sè lo zolfo arsenicale liberando la vergine metallica?
Il fatidico ‘lingotto’ottenuto,separato in due da un colpo di martello,rivela una parte bassa,lucente e più pesante,quindi raccolta sul fondo dello stampo che raccoglie la fusione e una parte più alta,nerastra,uno scarto solforoso che è chiamato caput mortuum, la testa morta,che è più leggera ed occupa la parte più alta del cilindro…il principio maschile,igneo,si è installato nella terra(il caput).Esso non è inservibile,anzi costituirà uno dei punti cruciali delle successive operazioni.
Le due nature dovranno essere nuovamente unite.Dalla testa morta dovrà rinascere lo Spirito divinizzato. Allegoricamente, l’Horus egizio nascerà dal dio Osiride morto; dal sacrifico di Gesù sulla croce,dipenderà la sua divinizzazione e la Redenzione dell’umanità.La croce è simbolo del crogiolo alchemico,dove la materia viene purificata e spiritualizzata
A queste operazioni, lungamente ripetute,gli alchimisti danno il nome di aquile o sublimazioni:allegoria della potenza dell’aquila che porta la preda fin sopra le alte vette,così il potente ‘cavaliere’ ha saputo portare in superficie la Bianca Vergine che si nascondeva all’interno del Drago Nero Solfureo(ovvero ha separato la Luce dalle Tenebre,lo Spirito dalla Materia).
La separazione della prima opera deve ora divenire unione delle due opposte nature per dare origine all’androginia,la perfetta fusione tra maschio-femmina,tra Dio e l’uomo, che provoca la morte della nostra dimensione materiale.Questo nuovo ‘prodotto’,che in alchimia si chiama rebis, la cosa duplice,è il risultato della seconda Opera. Allegoria tratta dal “Rosarium Philosophorum”,di Amsterdam: rappresenta l’androginia.Notare i neri corvi,l’aquila delle sublimazioni,la lepre terrestre e il pipistrello volatile…
Allegoricamente è il bambino divino,partorito dalla Vergine mercuriale,chiamato in molti modi: remora,Hermes,pesce,mercurio filosofico (da distinguersi dal mercurio dei saggi che lo ha generato)…
Ora,il nostro prodotto,chiamato anche uovo filosofico,deve essere sottoposto alla terza prova,quella del fuoco. Incessantemente,la nostra materia continua ad incorporare l’energia ‘radiante’perciò aumenta notevolmente di peso. L’alchimia è chiamata anche Arte della Musica perchè in questa fase si producono sette suoni,sette sibili in scala armonica crescente che indicano il buon andamento delle operazioni.Su di esse l’artista deve modulare il ‘fuoco’adattandolo in perfetta armonia con il cambiamento delle note.Visivamente,gli è impedito di vedere cosa accade nel suo ‘composto’ poichè sulla superficie è comparsa una sorta di crosta calcarea,il ‘guscio dell’uovo’appunto.
Il discepolo di Fulcanelli,Eugene Canseliet così descrive l’emozione della fase finale:”Dunque, grazie a queste note, voi seguite il procedere della grande cozione fino alla pietra al rosso. Voi seguite così il passaggio dei pianeti, dei colori…l’uovo si apre, il guscio si spezza e allora appare, tra le ceneri…il rubino centrale.E’ la pietra. La sua forza può essere molto differente. In seguito la si moltiplica, per aumentare la sua forza, con il mercurio che si è messo da parte a questo scopo”.
La pietra filosofale
I collegamenti con i quattro elementi,le quattro stagioni,i quattro momenti del giorno,le quattro età dell’uomo suggeriscono la ciclicità dell’opus alchemico,
che ha per simbolo la RUOTA o l’ OUROBOROS,il serpente che si morde la coda,come osserviamo in questa iconografia tratta da Synosius, trascrizione di Theodore Palecanos(1478), Parigi, Biblioteca Nazionale: con questo simbolo l’immaginario pagano volle rappresentare il perpetuo moto del mondo, l’unità del Tutto (il cerchio) che si dispiega nella molteplicità delle trasformazioni cicliche( per le sue spire,il serpente è simbolo delle fasi lunari) per tornare poi sempre in sè stessa(la congiunzione della coda con la testa), conciliando così l’ apparente contraddizione tra l’ “uno” e il “molteplice”.
Le fasi dell’opus’alchemico sono -a seconda dei trattati-da tre a cinque,ma più comunemente quattro:nigredo(‘putrefacio’)=fase della materia al nero,grezza,assimilabile al piombo,all’uomo materiale; albedo=contrassegnata dal colore bianco(la vergine bianca,la mente nobilitata); la fase ‘citrinitas’,contrassegnata dal giallo(l’uovo filosofico); ‘rubedo’=corrisponde al rosso e all’oro o pietra filosofale;talvolta è la ‘viriditas’,corrispondente al verde,colore della vegetazione e della vita.
Le quattro fasi simboleggiano un ‘sistema’simbolico e ciclico,di cui l’alchimia diventa il cardine,compendiando in sè, e a sè subordinando, ogni altra quadripartizione antropologica e cosmica.
Alla ‘nigredo’corrisponde l’elemento terra, la notte, l’inverno, la vecchiaia e la morte,la malinconia.
All’ “albedo” corrisponde l’elemento acqua, l’alba, la primavera, la fanciullezza e l’umore flemmatico.
Alla ‘citrinitas’corrisponde l’elemento aria, il meriggio,l’estate,la giovinezza.
Alla rubedo l’elemento fuoco, la luce limpida dell’autunno e del tramonto,la maturità,la luce dell’illuminazione.
L’impresa va sempre ripresa da capo e ripetuta:dalla maturità(il culmine)si ricade nel punto più basso,nell’inverno, la notte,la vecchiaia e la morte,l’interramento e la putrefazione.Ma questa ciclicità è garanzia rasserenante perchè dall’inverno si risalità alla primavera,dalla notte all’alba,dalla morte ad una nuova rinascita(Martin Lutero vedeva nell’opus alchemico il simbolo stesso della resurrezione).
Gli alchimisti concordano da migliaia di anni che il Grande Magistero porta all’acquisizione di una triplice corona regale, al conseguimento supremo,cosiddetto donum dei(ottenuto da pochissimi Adepti nel corso dei secoli),all’ottenimento della pietra filosofale,detta anche rubino dei saggi, una polvere rossa e granulosa che viene ottenuta al termine della Terza Opera dopo un procedimento lungo e difficoltoso.
Il donum dei o pietra filosofale contiene in sè tre proprietà per colui che la consegue:-la panacea o medicina universale(la pietra disciolta in un liquore alcolico produrrebbe l’elisir di lunga vita che,ingerito,è in grado di guarire qualsiasi malattia e di conferire l’Immortalità); la seconda è l’acquisizione dell’onniscenza o scienza innata che gli permette di prendere consapevolezza del passato,del presente e del futuro, del bene e del male(cogliere esattamente il biblico frutto dall’albero della Conoscenza, secondo le regole): il raggiungimento di questo stato è lo scopo supremo della creazione, ovvero l’incarnazione dello spirito divino nella densità della materia; la terza proprietà della pietra è quella trasmutativa, la meno importante ma quella più ricercata dagli avidi e che ha colpito maggiormente l’immaginario popolare: è la capacità della pietra di trasmutare -a sua volta-altre porzioni di metallo in oro.La forma assunta a questo scopo viene chiamata polvere di proiezione,la pietra viene anche chiamata tintura per il suo potere di tingere i metalli vili.Da ciò deriva l’enorme potere di arricchimento detenuto dall’Adepto,che egli userà per scopi strettamente umanitari, avendo egli sviluppato un senso morale parallelo all’elaborazione della pietra e costituendo anzi una conditio sine qua non per la riuscita finale.
XV Tavola del Mutus Liber:l’apoteosi.La coppia rappresenta le due nature,sole e luna,che unendosi hanno dato vita allo stato divinizzato,alla ‘pietra’.La metafora ricalca le vicende di ERCOLE,che è rappresentato imberbe ed inesperto giacente a terra(sotto).Attraverso le dodici fatiche si è trasfigurato(in alto) nel saggio barbuto e chiaroveggente (la scritta dice ‘Oculatus abis’) che ha raggiunto la coscienza divina e la vita eterna.In mano tiene due rose:bianca e rossa del magistero,mentre la scala è distesa a terra poichè inservibile,ormai: egli ha scalato la vetta e raggiunto lo stato Supremo di Coscienza.
*l’immagine di apertura mostra la coppia di Adepti che ha ottenuto la ‘pietra’,simboleggiata dal Mercurio dei Saggi ( nella fiala centrale); la loro raccomandazione è contenuta nella scritta:leggere, rileggere molte volte i Testi; dopo aver lavorato, alla fine si potrà trovare la ‘pietra’ , sul segreto della quale occorre tacere. Perchè solo chi persevera con pazienza e onestà morale alla vera Conoscenza di sè stesso, potrà riuscire nell’Impresa, guidato dall’Illuminazione Divina.
Leggende, miti universali, fiabe…nascondono un significato alchemico specifico,le cui chiavi le detiene solo colui che è in grado di decifrarlo. Così, perfino l’ingenua fiaba di Biancaneve assume un’interpretazione del tutto ‘diversa’ da quella cui siamo abituati.Biancaneve incarna la giovane Vergine,la miniera d’oro.I sette nani o gnomi(dal greco gnosis=conoscenza) sono l’aspetto della materia minerale nei suoi sette prolungamenti(i 7 metalli planetari)ed ognuno ha l’aspetto e il carattere del pianeta che lo domina:Saturno, la Luna,Venere,ecc.Ma è il saturnino (Brontolo)a fornire i maggiori servigi al gruppo e a salvare la situazione in molti casi.Biancaneve è consegnata dalla malvagia regina al cacciatore Verde perchè la faccia morire.Ma si tratta di una morte apparente causata dall’ingestione della mela avvelenata e in seguito la giovane Vergine sposerà il Principe dei suoi sogni che è giovane e bello.Egli incarna il nostro Mercurio Filosofale(negli antichi miti, Mercurio aveva come attributo una eterna giovinezza nel volto e nel corpo).Dall’unione del Mercurio e della Vergine(il principe e Biancaneve) nasce la conclusione di tutte le fiabe: vissero felici e contenti ed ebbero molti bambini…La moltiplicazione ermetica ottenuta grazie alla Pietra, risponde all’insegnamento della Genesi” Crescete e moltiplicatevi”.