IL GIARDINO DEL GHIACCIAIO DI LUCERNA

 

 

Gletschergarten di Luzern

Un viaggio di 20.000.000 di anni alla scoperta di Lucerna

 

Esistono scoperte del tutto casuali destinate a cambiare per sempre la vita di una persona e di un luogo, così come accadde a Joseph Wilhelm Amrein-Troller e alla sua casa, il cui giardino si trovava –a sua insaputa- sopra un monumento naturale di fondamentale importanza per la conoscenza delle origini della città di Lucerna. Era il 2 Novembre 1872 e l’uomo, un commerciante di vini, stava effettuando dei lavori nella propria cantina quando si imbatté in una voragine, apertasi proprio sotto i suoi occhi. Non era un buco qualsiasi ma una marmitta gigante profonda 4 metri e dal diametro di 4 metri prodotta – si convenì in seguito – dall’azione turbinosa delle acque di disgelo, frammiste a sabbia e ghiaia, che scorrevano sotto un ghiacciaio. Un ghiacciaio? Cosa significava questo? Era la preziosa testimonianza che un tempo Lucerna era coperta da strati di ghiaccio per oltre 1000 metri, cosa che fino a quel momento si ignorava. Prima di essere ricoperta dai ghiacci, l’area era un mare tropicale. Praticamente 20 milioni di anni fa la sabbia si depositò sul fondo marino, trasformandosi in arenaria compatta; tra i 10 e i 5 milioni di anni fa gli strati geologici si innalzarono e si inclinarono (corrugamento delle Alpi); 2 milioni di anni fa iniziò l’era glaciale. In epoche più recenti (20.000 anni fa) si verificò l’ultima glaciazione, con la formazione delle marmitte giganti; la fine della glaciazione è posta intorno a 10.000 anni fa. Tutti questi cambiamenti geologici sono racchiusi nel ristretto territorio di quello che era il prato di casa Amrein-Troller! Capita l’importanza delle scoperta, fu istituito un Giardino del Ghiacciaio, inaugurato il 1 maggio 1873, ma gli scavi proseguirono fino al 1876. Il pubblico affluì numeroso fin dall’inizio, consentendo a Joseph Wilhelm di vivere agiatamente per il resto delle propria vita; ancora oggi il luogo è aperto al pubblico e la sua casa visitabile: le stanze sono state ricostruite con mobili d’epoca e tutto è veramente interessante.

Il biglietto d’ingresso permette l’accesso al Giardino del Ghiacciaio, vero e proprio Monumento Naturale all’aperto, protetto da un telone dal 1980 per attenuare gli effetti nocivi degli agenti atmosferici e dell’inquinamento. Ma a tutti gli effetti si usufruisce di un grande Parco geologico e non solo. Si resta affascinati, dapprima, dall’ambiente che si impone davanti al visitatore e che lo trasporta indietro di migliaia e migliaia di anni. A terra vi sono ancora gli antichi strumenti originali usati dai ricercatori quando Joseph si imbattè nella sua eclatante scoperta; si resta sorpresi dalle marmitte giganti presenti (la più grande è profonda 9,5 m e ha un diametro di 8 m), dalle striature glaciali prodotte dall’azione dei ciottoli che il ghiacciai trascinava con sé, dai massi erratici, dalle conchiglie fossili imprigionate in uno strato di arenaria, dai ripplemarks (solchi ondulati modellati dalle onde e dalle correnti sulla sabbia, prima che si trasformasse in arenaria). Dopo questa prima parte, si accede al Museo dei Ghiacciai (Glacier Museum), che prevede percorsi interattivi; al GeoWorld Lucerna, allo show (10’ di spettacolo multimediale) che mostra le trasformazioni del clima e del paesaggio lucernese da spiaggia sub-tropicale con palme, a regno dei ghiacciai del periodo glaciale nel corso degli ultimi 20 milioni di anni. Ulteriori attrazioni sono costituite dal Plastico topografico del generale Pfyffer (il più grande del mondo), da esposizioni straordinarie e da Casa Amrein. Al primo piano si trovano altri plastici, minerali e pietre provenienti da tutta la Svizzera, i ritratti di alcuni componenti della famiglia Amrein, tra cui Joseph, il fondatore del Giardino del Ghiacciaio (1842-1881). Al secondo piano è esposta una camera da letto del XVIII secolo, la Sala Riunioni del Consiglio di Fondazione, lo studio di Marie Amrein-Troller (1849-1931), moglie di Joseph, colei che subentrò nella direzione del Giardino dei Ghiacciai alla morte del marito. Usciti da Casa Amrein, la visita non è ancora finita perché ci attende il percorso per la Torre Belvedere: nella suggestiva cavernetta del “Mulino del Ghiacciaio” è presente un modello del 1896 che spiega, secondo una teoria oggi superata, come si sarebbero formate le marmitte giganti. Si arriva quindi al vecchio rifugio del Club Alpino Svizzero, con diorama di Xaver Imfeld del 1896 (restaurato nel 2008). La Torre Belvedere è un punto panoramico raggiungibile tramite una scala a chiocciola di legno, che spazia sulla città di Lucerna e alcuni dei suoi monumenti, sul Monte Pilatus e dintorni. Si dia un’occhiata ad un Masso coppellato situato lungo il tragitto.

La visita non è terminata e… si prosegue divertendosi nel Labirinto degli specchi nello stile dell’Alhambra di Granada, fantastica attrazione con 90 specchi, realizzata nel 1896 per l’Esposizione Nazionale Svizzera di Ginevra e che si trova qui dal 1899. Nell’area ristoro si può stare all’aperto, se fa bel tempo, facendo anche un bel picnic e mettersi alla prova con specchi deformanti ed esperimenti ottici. La terrazza estiva offre anche un bookshop per chi desidera acquistare un souvenir del Giardino dei Ghiacciai, minerali, fossili, pubblicazioni, cartoline, ecc. Il sito è aperto tutto l’anno.

 

 

 

 

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