MESSAGGIO Dl PRESENTAZIONE
DEL GRAN MAESTRO DEL GRANDE ORIENTE D’ITALIA
VEN. FR. VIRGILIO GAITO
Carissimi Fratelli,
In parecchie Nazioni esiste una tendenza a considerare la Massoneria soltanto da un punto di vista filantropico, di associazione che si occupa di soccorrere i poveri, i malati, gli afflitti e questo è senz’ altro una delle cose più belle che la nostra Istituzione possa fare.
Ma dobbiamo riportarci alle nostre antiche tradizioni che si riallacciano alle Corporazioni dei Liberi Muratori costruttori dei templi di pietra. Ad esse sono subentrate le Logge speculative nelle quali i Massoni operano per la costruzione del Tempio ideale in cui l’iniziato si purifica e, giorno dopo giorno, raggiunge sempre più elevati gradi di perfezione e di conoscenza.
E proprio in virtù di questa particolare conoscenza noi siamo in grado di operare realmente al servizio dell’Umanità. Questa – e in particolare i giovani – ha oggi più che mai bisogno dei nostri Ideali.
Veniamo dalle spaventose esperienze di due guerre mondiali, di conflitü atomici, di deportazioni, genocidi, esperimenti scientifici sconvolgenti, stragi, conflitti etnici e religiosi che hanno pressoché annientato l’ alü•uismo, la generosità, lo spirito di solidarietà.
Viviamo dunque in un mondo caratterizzato dall’ edonismo, dal consumismo, dalla ricerca dell’ effimero e dalla sete sfrenata di dominio, non solo politico, ma soprattutto delle coscienze e delle scelte economicosociali dei popoli.
La libertà e la dignità dell ‘uomo vengono disinvoltamente calpestate e la mancanza di cultura rende intere popolazioni facile preda di furbi manipolatori dell’ opinione pubblica e dell ‘ andamento dei mercati.
Noi Massoni, che fin dalla prima esperienza dell ‘ Apprendista abbiamo imparato a distinguere attraverso l’ insegnamento del Maestro Venerabile quale sia la vera Luce, sappiamo che questa significa conoscenza e quindi cultura.
6 Agorà aprile-giugno 1997
E la cultura è ricerca continua della propria interiorità.
Ma tale ricerca può essere compiuta soltanto se si possiede la libertà.
Ma la libertà non può dissociarsi dalla dignità che si fonda sul rispetto profondo di se stessi e degli altri e su un convinto spirito di tolleranza.
Sono dunque queste conquiste straordinarie che un uomo può raggiungere nella sua vita e sono quelle che lo pongono in una posizione superiore e distaccata da cui egli può osservare con estrema obiettività tutte le problematiche del mondo che lo circonda individuandone gli aspetti negativi e le possibilità di soluzione.
Questa nostra caratteristica peculiare ci carica di una responsabilità verso l’ Umanità perché quell’ altruismo al quale ci ha esortato il Maestro Venerabile al momento della nostra Iniziazione deve spronarci a mettere a disposizione, non solo degli altri Fratelli, ma dell ‘ intero mondo profano, il patrimonio di conoscenze sublimi acquisito e di indicare con l’autorevolezza della straordinaria forza morale conquistata, la via del miglioramento e della salvezza degli uomini.
E questo compito deve essere sentito da ciascuno di noi in tutti gli aggregati sociali di cui facciamo parte apportando in essi il nostro equilibrio, la nostra preparazione, il nostro senso dello Stato. Ma in ogni nostra azione dobbiamo evitare di coinvolgere la nostra Istituzione come tale.
La Massoneria infatti non deve essere mai coinvolta in questioni di politica partitica o istituzionale, né in dispute religiose o teologiche perché essa deve rappresentare il centro di aggregazione di tutti gli uomini liberi e dediti al bene e al progresso dell’ Umanità.
In questo senso appare sempre valido il principio elaborato da Anderson che vieta le discussioni di politica e di religione nelle Logge. Tuttavia, poiché viviamo nel cosiddetto VILLAGGIO GLOBALE dove aspirazioni, bisogni, regole di convivenza sono ormai comuni a una moltitudine di uomini, i Massoni puri, che si riconoscono nella pratica e nella credenza degli stessi ideali, hanno il dovere di scambiarsi notizie, opinioni, suggerimenti per aiutarsi a vicenda nella ricerca delle soluzioni più idonee a beneficio di tutti.
Queste riflessioni, che già esprimemmo al II Convegno nazionale dei Gran Maestri tenutosi a Lisbona nel settembre 1996, sono oggi alla base del Simposio che il Grande Oriente d’Italia ha organizzato a Roma per i giorni 14, 15 e 16 novembre 1977.
In preparazione del III Congresso che avrà luogo a New York nel maggio 1998, abbiamo ritenuto molto importante che il Simposio di Roma dibatta principalmente il tema della “Libertà e Massoneria nella società in evoluzione” perché la libertà è connaturata al modo di essere del Massone ed è il bene ineludibile sul quale si fonda da sempre ogni società.
Poiché però il mondo del Terzo Millennio sembra avviato verso traguardi che non consentono l’ eguale realizzazione, con pari dignità, delle legittime e pure aspirazioni degli individui e dei popoli verso un mondo migliore e qualificato da vera fraternità, è indispensabile ed urgente che i Massoni riflettano sulla necessità che il valore essenziale della libertà venga difeso e fatto entrare nella coscienza di tutti a difesa del reale progresso dell ‘umanità.
Siamo certi che ognuno dei partecipanti al Simposio porterà il contributo della propria esperienza e dei propri saggi suggerimenti affinché la Massoneria possa essere sempre più apprezzata come apportatrice di pace, amore e unione nell’uguaglianza.
Arrivederci dunque a Roma a novembre. Fraternamente e sinceramente,
GRAN MAESTRO