Note a margine dell’editoriale de
“La Civiltà Cattolica” del 19 giugno 1999
di don Franco Rasi
La rivista di Gesuiti “La Civiltà Cattolica” nell’editoriale del n. 3576 del 19 giugno 1999, prendendo lo spunto da una relazione letta nel settembre 1998 a Rovereto dall’allora Gran Maestro Gaito dal titolo “Spiritualità massonica nella Inusica di Mozart”, non perde l’occasione di riproporre ancora una volta tutto il bagaglio di argomentazioni negative nei confronti della Massoneria. Che lo faccia con maggiore o minore garbo, poco importa. Dipende dalla sensibilità della capacità nello scrivere dell ‘estensore, che in questo caso si identifica con il direttore del periodico.
Ma la sostanza è sempre la solita: Massoneria e Chiesa percorrono due binari paralleli, destinati a non incontrarsi. Dialogo sì, ma di doppia appartenenza neanche a parlare. Da Clemente XII, passando attraverso Leone XIII, particolarmente astioso nei confronti della Libera Muratoria, sino ad oggi con Giovanni Paolo II, il problema rimane irrisolto. Per quanto il nuovo Codice di Diritto Canonico abbia abolito la scomunica ai cattolici iscritti alla Massoneria, la Chiesa rimane ancorata ai sei ni0tivi di condanna che Clemente XII nel 1738 indicò nella sua lettera apostolica “In eminenti”. Tutti i sei motivi sono stati studiati e confutati da storici di entrambe le parti. Religiosi come il Gesuita spagnolo Josè A. Ferrer Benimeli o gli italiani Padre Giovanni Caprile o il paolino Padre Rosario Esposito, hanno speso parte della loro vita a studiare e comprendere il “fenomeno” Massoneria. L’ultimo motivo dei sei elencati da Clemente XII appare totalmente assurdo, oggi più di ieri. Rileggiamolo insieme”…(i Massoni sono inoltre colpiti) per altri giusti ragionevoli motivi a Noi noti, abbiamo stabilito e decretato di condannare e proibire detta società di framassoni’
Scrive Don Franco Molinari in un puntuale volume del 1985 dal significativo titolo “Massoneria: cattedrale laica della fraternità”: “…fiumi di inchiostro sono stati versati da storici illustri per inseguire i giusti e ragionevoli motivi, noti solo al Papa. Ma si tratta di andare a caccia di fantasmi”.
La Chiesa cattolica non ha ancora capito, o le fa comodo non capire, che “La Massoneria non è una religione, nè un sostituto della religione. Essa richiede ai suoi adepti di credere in un Essere Supremo del quale tuttavia non offre una propria dottrina di fede”. (Dichiarazione approvata dalla Gran Loggia Unita d’Inghilterra: “Essa (Massoneria) lascia a ciascuno dei suoi membri la responsabilità delle proprie opinion
religiose, ma nessuno può essere ammesso in Massoneria se prima non abbia dichiarato esplicitamente di credere nell’Essere Supremo”.
Il discorso è talmente chiaro nella sua semplicità che appaiono difficili da comprendere le polemiche al proposito. Quei religiosi che hanno tentato di spiegare l’inutilità delle polemiche non sono stati compresi. La gerarchia non ha voluto ascoltarli. Certo, in passato torti, accuse ed eccessi ci sono stati da una parte e dall’altra. La Massoneria ha sempre dovuto difendersi. A volte poche in verità — l’ha fatto con intelligenza, ma troppo spesso con toni di becero anticlericalismo o con modeste argomentazioni storiche. Per difendersi ha poi compiuto vere e proprie invasioni nel terreno della teologia, accreditando la tesi di una religione massonica alternativa alla cattolica, con tutti i guai che tale falsa ed errata proposizione comporta. La saputo approfittarne, collocando la Massoneria in un Contesto che non le appartiene, ha potuto attaccarla, negandole di fatto il diritto umano fondamentale, quello della libertà di pensiero.
I Massoni non sono i soli ad aver subito questa persecuzione. Anche Galileo. Savonarola, Giordano Bruno, Tomaso Campanella e con loro Ugonotti, Ebrei. Valdesi e via dicendo hanno pagato, anche con la vita, il desiderio naturale di libertà di pensiero. Per molti di loro il Papa polacco si è profuso in mea culpa. Anzi, il Papa intende compiere l’ 8 marzo prossimo, il mercoledì delle Ceneri, durante una celebrazione al Circo Massimo in Roma, un atto penitenziale con richiesta di perdono all’umanità, un “mea culpa” millenario riguardo i ‘peccati storici dei cristiani”: la fede imposta con la forza, la lotta fra Chiese. e la mancata difesa dei diritti umani fondamentali. Tale atto penitenziale non ha il consenso di tutti all’interno del Vaticano. I Cardinali Ratzinger, Ruini, Biffi invitano all ‘estrema cautela, come pure autorevoli storici cattolici come Franco Cardini e Vittorio Messori. Tutti costoro sono critici davanti a questo revisionisrno religioso di fine millennio. A nostro giudizio, questa iniziativa del Pontefice Romano appare come la più originale del suo pontificato.
In questo contesto alla Massoneria si presenta una grande opportunità, visto anche il grande lavoro svolto negli ultimi anni dal Gran Maestro Gaito. Essa può ristabilire la verità storica, riproponendo la pluralità delle conoscenze e dei valori laici sulle soluzioni “definitive”, sugellate da verità e valori assoluti.
Per noi uomini laici e liberi non è per nulla chiaro che il concetto di trascendenza sia necessariamente in grado di dare un senso alla vita.