ELEVAZIONE AL GRADO DI COMPAGNO

Elevazione al Grado di Compagno d’Arte

dei  FFr .’. L.  Ma.  e G. M. D.

(M. C.)

Rispet.mo   M .’.  V .’.,                         

Carissimi Fratelli,

Carissimi  

      un altro gradino è stato salito, un altro importante passo in avanti è stato fatto per raggiungere esperienza e saggezza, per padroneggiare meglio il vostro cammino iniziatico per il raggiungimento della verità.

      Come avete sentito, il rituale attira l’attenzione, tra l’altro, sui cinque sensi, che sono i mezzi messi dalla natura a disposizione per il compimento perfetto del lavoro da  compiere.

      Nel periodo di tempo che avete a disposizione, per lavorare in questo secondo grado di Compagno, dovete esaminare e scrutare tutti i misteri dei simboli ad esso collegati: dal simbolo di grandissima ampiezza del Pentagramma o Stella Fiammeggiante, fino all’enigma massonico della lettera G, che ha suscitato anche negli storici della Massoneria un numero infinito di interpretazioni.

      Vorrei ricordare solo che la lettera G, quinta consonante dell’alfabeto, è l’iniziale della quinta scienza: la geometria. E’ da essa e dalla matematica che si trae lo splendore di quella verità luminosa che deve spandersi su tutte le operazioni dello spirito.

      I massoni del XVIII secolo professarono immediatamente una specie di culto per la lettera G, in rapporto alla quale, ai sensi dei più antichi catechismi francesi, dichiararono di essersi fatti ricevere Compagni. In quanto al significato di questa lettera bisognava cercarlo nelle parole: Gloria, Grandezza, Geometria (Gloria per Dio o Jehovah, Grandezza per il Maestro della  Loggia, Geometria per i Fratelli).

      Da oggi, voi Compagni, troverete le porte del tempio   più aperte di prima e ciò va interpretato come il vostro affrancamento da Compagni.

      Nel primo grado si è purificato lo spirito con un intenso lavoro interiore. Ora non solo voi Massoni Compagni potete uscire dal vostro isolamento e subire senza pericolo il contatto del mondo esterno, ma dovete al contrario, ricercare questo contatto allo scopo di rinnovare la vostra conoscenza con l’osservazione, il ragionamento e la meditazione.

      Il vostro sguardo si è modificato, non vedrete più le cose alla stessa  maniera di quando eravate  ancora profani. La vostra iniziazione al 2° grado vi ha valso la conoscenza di un metodo di lavoro, fecondo per l’accesso alla saggezza, che però rimarrà privo di valore se non verrà da voi messo in pratica.

      Le stesse sfere sulle due colonne del tempio, di cui una è terrestre e l’altra celeste, sottolineano questa indicazione, mostrando che l’universo intero si offre alle vostre investigazioni.        

      Così come la pietra grezza è stata sostituita dal regolo e dalla leva, utensili di cui il Compagno deve conoscere l’impiego, ugualmente l’uso del compasso, non solo nel piano, ma anche nello spazio, di cui voi Compagni dovete acquisire la maestria.

      L’acquisizione di un valido metodo di lavoro e la ricerca della verità è un cammino difficile da percorrere, tuttavia è bene precisare che l’unico modo di conoscere e manifestare la conoscenza è quello simbolico; simbolismo che deve essere adattabile, di volta in volta, a culture diverse e che non può che esprimere percezioni soggettive della realtà. 

      Per quello che riguarda la nostra appartenenza alla Massoneria va detto e riconosciuto che ci dobbiamo ritenere privilegiati per aver potuto essere ammessi  all’unica Istituzione simbolico–iniziatica che sappia fornire a chi ha occhi per vedere, orecchie per udire e mente per pensare, una metodologia operativa per avvicinarsi alla Conoscenza con la C maiuscola.

      Per noi allora che ci siamo incamminati lungo la via iniziatica è problema fondamentale rendersi ricettivi ai messaggi che i simboli e le scansioni rituali possono trasmettere. Ed è per questo che non tutti possono essere iniziati ed è per questo che sono necessarie già a monte ben determinate qualificazioni di ordine psichico e spirituale.

      Una volta iniziati, lo sgrossamento della pietra grezza consiste nella progressiva liberazione dai condizionamenti della vita profana, di qualunque genere: culturali, religiosi, politici, morali, filosofici con la perdita nel grado di apprendista dello spirito critico, che si dovrà recuperare nei gradi successivi (a partire quindi proprio da questo secondo grado di Compagno) mondato da qualsiasi pregiudizio profano.

      Le tecniche muratorie non hanno al di fuori di questo, alcun altro significato. La Massoneria è un lavoro costante di liberazione e di recupero della coscienza del nostro vero essere.

      Il motto che si legge sul frontale dei nostri templi, nosce te ipso (conosci te stesso) è la sola sintesi della pratica esoterica che si deve esercitare  nelle Logge.  Nella Libera Muratoria  altro non c’è.

      Ma non è questa, Fratelli, cosa  da poco o cosa deludente !

      Quanta strada abbiamo da percorrere faticosamente per conoscere veramente noi stessi! Siamo tutti maratoneti nell’immane sforzo di arrivare alla meta della vera luce e della perfezione.

      Ma quanto è arduo e difficile questo percorso! Lo striscione dell’ultimo chilometro sembra non arrivare mai!

Guai a noi però, cari Fratelli, se desistiamo o perdiamo il passo e la cadenza.

      Fratelli L. e GM., da questa sera siete in piena corsa anche voi. Dopo il primo periodo di riscaldamento durante l’apprendistato, avete ora dato inizio alla vostra fatica, insieme a noi tutti. E mi si permetta di dire e di dirvi, che la nostra Loggia all’Oriente di Follonica ha in dote un’ottima catena iniziatica. 

      Chi ci ha preceduti nella nostra Loggia ci ha lasciato questa ricca eredità: alla Loggia, rispetto e stima tra Fratelli, interesse per quello che ogni Fratello sente o ha da dire, perché sente e parla con la testa e con il cuore.

      Se un giorno dovessimo accorgerci che qualcosa non va, che l’armonia è in qualche modo sconfitta,  meglio è fare mente locale e prendere subito quelle iniziative per riportare l’ambiente nella condizione di cui nella nostra Loggia siamo andati sempre fieri.

      Mi scuso con i Fratelli tutti se ho terminato questa mia allocuzione con una nota di sentimenti e di affetti,  Ma in questa Loggia, insieme a tante altre cose positive, abbiamo sempre trovato sentimenti e affetti, e sotto la saggia guida del nostro Maestro Venerabile è nostro diritto-dovere continuare su questa strada.

      Perché è quella giusta.

A .’. G .’. D .’.G .’. A .’. D .’. U .’. 

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