Genesi e sviluppo del Rito Scozzese Antico ed Accettato
L’origine del Rito Scozzese Antico ed Accettato (RSAA) è legato all’espansione durante il XVIII secolo degli Alti Gradi e della necessità di fissare una serie di gradi ordinati gerarchicamente costituenti un percorso di perfezionamento massonico. Il rito di scozzese ha solo il nome, infatti è sempre stato ignorato ad Edimburgo nel XVIII secolo e poi ufficialmente respinto dalla Gran Loggia di Scozia nel 1836.
Dopo la nascita della Massoneria moderna nel 1717, nascono ufficialmente anche in Scozia Logge speculative che si ispirano al modello inglese, ma se ne distinguono per un attaccamento al cattolicesimo dalla casa degli Stuart. Comunque, anche in Inghilterra era emersa un’opposizione tra i cosiddetti moderni e gli antichi. Il termine moderno in Massoneria fa riferimento alla Gran Loggia di Londra del 1717, mentre il termine antico si riferisce alla Gran Loggia degli antichi, creata nel 1751 in risposta ai moderni considerati appunto troppo lontani dalle fonti originali della Libera Muratoria. Era in fondo una controversia tra la Massoneria «laica» delle prime Costituzioni di Anderson e le Logge ancora legate a espliciti principi cristiani. Questa opposizione è alla base di quello che sarà lo scozzesismo, che è un fenomeno prevalentemente francese e tedesco.
Lo scozzesimo
Lo scozzesismo nasce con il Discorso (1737) del cavaliere Andrew Michael Ramsay. Egli sosteneva nel suo Discorso che la Massoneria nasce in Terrasanta all’epoca delle Crociate, inserendo così nella tradizione massonica i semi di quello che diventerà in seguito il mito templare.
La rivendicazione della tradizione cavalleresca a opera di Ramsey apre nella storia della Massoneria quella che sarà conosciuta come la vicenda degli Alti Gradi. Nella Massoneria inglese erano entrati in vigore tre gradi: quello di Apprendista, quello di Compagno e Maestro. A mano a mano che in Francia fioriscono le Logge d’ispirazione scozzese, si moltiplicano i gradi. È difficile seguire questo processo di moltiplicazione: ad esempio nel 1743 viene istituito a Lione il grado di Cavaliere kadosh, che ha il compito di vendicare il martirio dei Templari, ma già all’inizio del XIX secolo (1801) il Supremo Consiglio di Charleston eleverà a 33 i gradi del RSAA. Si passa così da un’organizzazione a tre gradi, che praticamente distingueva i membri più anziani dai neofiti, e che in fin dei conti rappresenta una società di eguali a una struttura gerarchica a molteplici gradi di tipo più aristocratico, in cui ogni grado rappresenta un successivo livello di accesso a conoscenze segrete. Tali conoscenze erano attinte al grande repertorio tradizionale, tra cui le dottrine ermetiche e occulte, la gnosi e l’alchimia, la cabala, la magia operativa…
Hiram, dalla morte iniziatica alla rinascita spirituale
Secondo il Bonvicini, uno degli studiosi più autorevoli del RSAA, esso, come detto, sarebbe sorto attorno al 1738-40 in Francia, Scozia ed Inghilterra e si affermò inizialmente nell’ambito degli esuli stuardisti in Francia per impulso di Ramsay e poi di Grasse Tilly. Egli sottolinea come in un primo momento si incentrava, attorno al 1740, prevalentemente sulla Leggenda di Hiram, già introdotta nella tematica del 3° grado della Massoneria «azzurra», pare per suggerimento di Desaguliers in occasione di una sua visita il 4 agosto 1721 alla Loggia di Edimburgo Mary’s Chapel nella quale espose il disegno d’impostare la ritualità del 3° grado su una tradizione o leggenda biblica (che in realtà non figura nella Bibbia come uccisione di Hiram, descritto solo come maestro costruttore delle opere di bronzo), che era entrata, marginalmente, in alcune tradizioni Libero Muratorie e che si richiamava alla costruzione del Tempio di Salomone ed alla uccisione del Maestro Architetto Hiram. Tale tematica, che introduceva il concetto della morte iniziatica e della rinascita spirituale e quello della costruzione etica dell’uomo nella allegoria della costruzione o ricostruzione nel Tempio, appariva infatti più consona ad una Massoneria speculativa, aprendo ad essa più vasti orizzonti rispetto agli antichi costumi, tradizioni e simbolismi dei liberi muratori medioevali.
Le leggende ed allegorie Hiramiticosalomoniche – assunte a base del 3° grado – divennero quindi le prime ispiratrici di un indirizzo di perfezionamento dello stesso 3° grado e in seguito anche dei Gradi Superiori. Tale influenza si manifesta nei Riti di Perfezione di Heredom di Kilwinning e nel Rito Primitivo dai quali il Rito Scozzese fu largamente tributario. Su di esse si innestarono le leggende e le allegorie della Confraternita dei Rosa + Croce del 1600, che, con Ashmole, Fludd, Maier, Locke, Wren ed altri, furono determinanti per il sorgere della Massoneria speculativa attraverso le Logge di Accettazione.
Di rilievo fu anche la Leggenda Templare della confluenza dei fuggiaschi Cavalieri del Tempio nella Loggia di Kilwinning, poi di Hèrèdom, sotto l’egida di Re Robert Bruce. Si deve però constatare che inizialmente fu prevalente l’influsso Hiramitico. Va però sottolineato che il Rito Scozzese fin dalle origini aveva in sé la tendenza eclettica, rivolta alla «tesaurizzazione » di quanto avesse di meglio prodotto nei secoli il pensiero umano in relazione alla evoluzione speculativo- spirituale dell’uomo e delle società umane, almeno per stimolarne il ricordo e lo studio e senza fare scelte dogmatiche.
Tale linea di tendenza si riscontra già nel «Discorso» di Ramsay del 21 marzo 1737. L’incidenza di Ramsay sulla Massoneria francese dopo il 1737 fu rilevante ai fini della nascita del Rito Scozzese, che prese corpo, in particolare, con i Regolamenti del 1762 e con le Costituzioni del 1776 del Grasse Tilly e che iniziò a diffondersi – dai poli di Bordeaux, Lione, Marsiglia – in tutta Europa ed in America, assorbendo altri Riti sorti in Inghilterra ed in Scozia, in Francia e Germania.
Le Grandi Costituzioni del 1786 ulteriormente lo forgiarono. La fisionomia del Rito Scozzese – sostanzialmente quella attuale – gli venne poi data dopo il 1801 con il Supremo Consiglio Generale riunito a Charleston (U.S.A.) il 31 maggio 1801 che emanò – sotto il patrocinio della giurisdizione del Sud degli Stati Uniti – in data 4 dicembre 1802 la Circolare dei due Emisferi che costituisce l’atto fondamentale del Rito, anche perché chiarisce i rapporti fra il Rito e gli Ordini e sancisce le condizioni di regolarità dei Supremi Consigli. D. B.