LA CRISI DEI VALORI

La Crisi dei Valori

(G. B.)

           Oltre alla crisi economica, nel mondo occidentale è presente una crisi dei valori.

          Si distorce ogni sentimento; tutto ciò che dà piacere  o profitto è accettabile, perfino giustificabile. Per questo si vive in un mondo sempre più povero di bellezza: dai palazzi senza stile ai disadorni cimiteri di automobili, dal cattivo gusto nel vestire, all’esibizionismo di tante persone che parlano  attraverso la  televisione. Trionfa il modesto  e, purtroppo, ci si sta abituando al brutto.

          La bellezza, per molti, non è armonia, verità, emozione interiore, ma calcolo commerciale.

          Si rincorre il bello omologato. Spesso si scambia per quello che “piace”. Spesso non si sa gustare la bellezza perché il rumore, le luci al neon, i telefonini portatili, non permettono di fermarsi.

          Probabilmente si perde il senso della bellezza perché scarseggia l’amore, il rispetto, la libertà, il valore morale.

          Oggi infatti c’è una carenza di etica, mancano  validi principi nei rapporti interpersonali.  

          Nel passato, anche recente,  era più facile distinguere il bene dal male, il buono dal cattivo, gli amici dai nemici. Cattivi maestri hanno abbattuto i confini tra bene e male.

          Abbondano coloro che, in balia di una concezione soggettiva della libertà, rivendicano una autonomia morale; soggetti senza ideali e valori.

          La coscienza individuale, nel nome di un valore assoluto dato alla libertà, non sempre è buon giudice degli atti umani. Perché la libertà dell’uomo, non soltanto finisce dove comincia quella dell’altro, ma è condizionata dalla morale altrui. Anche la libertà deve avere una sua misura perché se non è contenuta entro i limiti, si trasforma in violenza.

          C’è l’esigenza di un ritorno alla gentilezza, alla correttezza, all’onestà, alla generosità.

          Tra le motivazioni che fanno desiderare un recupero dell’amore vi è la paura della guerra, della droga, della solitudine.

          E’ impossibile saper amare se non si cambia  dentro. Non si può voler bene  se non si è diventati persone adulte. Amare significa costruire se stessi, creando in sé qualità, valori, virtù. E questo non è facile, specie in questa “società della pigrizia”, dove con l’intrallazzo o la corruzione, si può avere tutto e subito.

          Scarseggia la solidarietà, tutto va contattato. Si finisce così condizionati dagli altri, dagli avvenimenti, riparandosi dietro l’alibi “tutti lo fanno”. La maggioranza spesso coincide con la massa. Oggi infatti è difficile incontrare figure di forte tensione emotiva, tutti abbiamo  fattezze umane, ma non tutti abbiamo costruito dentro di noi qualcosa di umano.  Questo lo verifichiamo spesso nei rapporti interpersonali. Oggi si riscontra la mancanza di un  “sistema di valori di norme”.  Le regole ci sono, ma non sono rispettate.

          Per questo, in una società confusa  come la nostra, si avverte la necessità di trovare precisi parametri e bisogno di un catechismo laico, di recuperare responsabilità personale. Purtroppo nella società non c’è tempo per il “conosci te stesso”. E’ una società che è capace di far perdere all’io i suoi confini. Per conquistare il senso del vero amore  un rinnovamento della vita affettiva. 

E’ dunque indispensabile ricominciare da dentro per conoscersi e capirsi. Soltanto con fatica si potrà pensare per proprio conto e, secondo me, voler bene.

Sarà questo l’affare più redditizio della vita.

Concludo riassumendo quali sono i principi in Massoneria.

I  PRINCIPI DELLA  MASSONERIA

          La crisi del mondo contemporaneo è determinato da un complesso eterogeneo di cause tra cui  assume prioritaria importanza l’indebolimento o il rifiuto dei valori.

          L’uomo non crede più nei vecchi valori, ma non è ancora in grado di crearne dei nuovi capaci di interpretare le profonde trasformazioni che sono in atto nella società in cui viviamo.

          Non solo i valori che esprimono il giusto, il vero e il bello sono in crisi, ma lo sono anche quelli del bene posti a fondamento della morale.

          La condizione di splendore o di decadenza di un popolo è sempre stata caratterizzata dalla  morale.

          Quando l’uomo si è allontanato dalla morale per seguire le lusinghe dell’utile e del piacevole, si è generato una stato di latente anarchia che ha più volte portato al dissolvimento dell’ordine costituito.

          E’ importante, perciò, che l’uomo ritrovi la fiducia nei principi della morale e li faccia assurgere a guida della sua condotta.

          La Massoneria, nel proporre la propria morale laica, intende contribuire, ispirandosi ai principi di libertà, di tolleranza e di fratellanza, alla creazione di una nuova immagine dell’uomo e di un nuovo ordine dell’umanità.

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