MAGIA, OCCULTISMO E PENSIERO MASSONICO
Tavola del F\ Giuseppe Castri
della R\L\Giovanni Risi n°620 all’Or\ di Firenze
PREMESSA: Questa Tavola non vuole essere un trattato sulla magia ed occultismo ma una serie di considerazioni personali riguardanti gli argomenti in discussione. Ovviamente, al fine di esporre nel modo più chiaro possibile tali considerazioni, illustrerò in modo sintetico le origini e la storia della magia e dell’occultismo.
Praticando l’hobby della prestigiazione, ho avuto modo negli anni di conoscere ed approfondire i vari aspetti della magia. E’ ovvio che, pur non negando a priori l’esistenza di fenomeni inspiegabili, c’è in me una notevole diffidenza nei confronti di questi fatti perché, fino ad ora, ho sempre trovato per essi una spiegazione scientifica e razionale. La mia intenzione e’ comunque quella di continuare a studiare questi eventi senza prevenzione e con estrema attenzione e forse un giorno potrò ammettere anch’io che in quel certo “fenomeno” c’è forse qualcosa di magico.
Preciso infine che le considerazioni da me esposte sono strettamente personali ma, essendo noi Massoni, mi auguro che con la vostra bontà e tolleranza le accettiate comunque come “mio pensiero massonico” anche se da voi non condivise.
La Tavola si divide in quattro parti:
– Introduzione
– La_Magia
INTRODUZIONE
“L’esperienza più bella che possiamo avere è l’incontro con il mistero. Esso è fonte d’ogni vera arte e scienza”. (Albert Einstein).
La soddisfazione dei bisogni materiali e la sfera dei sentimenti non appagano completamente l’animo umano. Esso è sempre alla ricerca di certezze, e poiché la scienza, nonostante i costanti e crescenti progressi, è ben lontano dall’aver risposto ai grandi quesiti che l’uomo si è sempre posto, esso fin dalle origini si è costruito fedi e credenze.
Proprio per soddisfare questo bisogno che è parte integrante della sua natura, l’uomo è sempre stato pronto ad ascoltare e seguire gli innumerevoli profeti, maghi e guaritori di cui è disseminato il cammino dell’umanità.
I mezzi usati da queste persone per conquistarsi un seguito sono certamente mutati nel corso dei millenni con l’evolversi dell’umanità, ma ciò che li caratterizza, in qualsiasi epoca siano essi vissuti, è la capacità di mostrare dei poteri che agli occhi dei contemporanei apparivano come soprannaturali, o comunque inspiegabili.
In realtà, come voi ben sapete, il discorso è talmente profondo e articolato che non si può esaurire nè nel breve arco di tempo di una conferenza nè, forse, nel più lungo ma sempre breve arco di tempo di una intera esistenza umana.
Molti eventi a cui tutti noi abbiamo assistito o assisteremo qualche volta nel corso della nostra vita, ci fanno inevitabilmente pensare che la mente ed il corpo dell’uomo abbiano capacità sorprendenti.
Quale causa remota sta dietro a questi eventi straordinari? E’ connaturata nell’uomo o esterna ad esso? Tanti fatti definiti miracolosi in passato, oggi sono perfettamente spiegabili alla luce delle nostre conoscenze, ma quanti altri fatti di oggi e di ieri restano tuttora misteriosi?
I poteri della mente umana sono indubbiamente enormi e sfruttati finora solo in minima parte. Se, come ci insegna la scienza, solo una piccola percentuale delle connessioni fra i neuroni del nostro encefalo viene utilizzata nell’arco di una intera vita, viene da chiedersi quale mondo ci si aprirebbe davanti se tutto ad un tratto potessimo sfruttare al cento per cento l’enorme potenziale di questo supporto organico.
Forse esistono solo alcuni uomini straordinari in mezzo ad una umanità composta di esseri mediocri, ma questi uomini straordinari potrebbero semplicemente aver raggiunto qualche gradino più su nella scala evolutiva che noi tutti stiamo faticosamente salendo? Vorrei conoscerne almeno uno!
Alcuni ipotizzano che molti eventi straordinari avvengano per l’unione di tante menti, come se ognuna di esse costituisse una cellula di un organismo superiore. In questo caso la cellula non sa di far parte di un tutto unitario e che questo risulta alla fine essere molto più della semplice somma delle singole cellule.
Gesù Cristo è stato fuori da ogni dubbio un essere eccezionale, eppure se si considerano i suoi miracoli, soprattutto quelli descritti nei tre vangeli sinottici di Matteo, Marco e Luca, si può constatare un minimo comun denominatore: i miracoli sono stati compiuti in mezzo a grandi folle, la resurrezione di Lazzaro, la moltiplicazione dei pani e dei pesci, le nozze di Cana, e perfino la guarigione del malato calato con il lettino dal tetto della casa, dove Cristo si era rifugiato perché pressato dalla folla……. ma la folla era pur sempre fuori dalla porta e circondava la casa!
Un’altra ipotesi a questa costante presenza di folla è la necessità di Cristo di trasmettere il proprio messaggio di salvezza a più persone possibile. Ma potrebbe esserci un’altra spiegazione, che non necessariamente nega validità delle prime. I fatti straordinari potrebbero avvenire per il concorso, anche inconsapevole, di tante menti che, attraverso vie per il momento sconosciute, si uniscono a formare una enorme fonte di energia. Quando poi almeno una di queste singole menti raggiunge la consapevolezza di tale potere, si ha l’evento eccezionale: “Se avrete fede quanto un granello di senape potrete dire a quest’albero: sradicati e va’ a gettarti in mare”, può essere questa consapevolezza dunque ciò che si dice “la fede che muove le montagne”. Al momento posso soltanto ipotizzare che, non esistendo all’epoca le televisioni ed i giornali, la folla era l’unico mezzo per far parlare di se. Pertanto Cristo é stato uno dei primi uomini a comprendere l’enorme importanza dei “mass-media”.
Purtroppo il nostro bisogno di certezze ci porta spesso a seguire anche strade sbagliate e dietro l’angolo c’è sempre qualcuno pronto a volgere a proprio vantaggio questa nostra esigenza.
Ecco spiegato il proliferare in ogni epoca di indovini, astrologi e sibille.
L’astrologia è stata considerata “scienza”, a me pare più che altro una fonte di lauto guadagno per i tanti che la praticano con disinvolta facilità. In fondo a pensarci bene è abbastanza semplice, con un minimo di scaltrezza, fare previsioni che possano essere interpretate nei modi più diversi e anche opposti.
C’è anche da aggiungere che per chi è disposto a credere a quello che gli viene predetto, qualcosa che poi si avvera c’è sempre, anche se è solo una piccola verità in mezzo a un cumulo di fantasie. Infatti la nostra mente, forse perché sempre attratta dal fascino del mistero, tende a ricordare solo le profezie che poi si realizzano.
Ma nonostante che ci si muova su un terreno che si presta a mistificazioni e raggiri, è pur sempre vero che l’uomo non può rinunciare alla sua ricerca senza rinunciare alla sua stessa umanità.
D’altronde l’esperienza umana e la nostra stessa esperienza personale ci insegnano che più si progredisce nella conoscenza e più si allargano davanti a noi gli orizzonti da esplorare: è come se la natura si lasciasse scoprire solo per gradi, alimentando anziché saziando il nostro desiderio di sapere.
Pertanto è giusto usare il raziocinio per proteggerci dai mistificatori ma è anche d’importanza vitale per noi, pensare che lungo il nostro cammino nella ricerca della conoscenza, come umanità se non come singoli, ci aspettano conquiste che sono certamente al di là e al di sopra delle nostre più fervide fantasie.
LA_MAGIA
Nei secoli la magia è stata considerata l’arte di dominare gli spiriti. Dai popoli più antichi fino ai giorni nostri, la magia è stata praticata assumendo un rilevante peso nella vita sociale.
Nel medioevo, i maghi consideravano come demoni gli spiriti con i quali affermavano di mettersi in comunicazione. Essi asserivano di conoscere il segreto per dominarli ricorrendo a scongiuri ed evocazioni che consideravano oggetto di una vera scienza.
Ancora oggi, quando un gatto nero ci attraversa il cammino, siamo portati a fare gesti scaramantici al fine di annullare le negatività che la credulità popolare attribuisce a questo animale.
Nell’antichità la magia si insegnava in numerose scuole. Le più celebri erano quelle di Cracovia, di Toledo e le scuole gestite dai maghi saracini.
I luoghi scelti per officiare i riti magici erano, e sono tutt’oggi stanze oscure, piene di oggetti rituali quali alambicchi, candele di vario colore, teschi, animali imbalsamati, amuleti, cabale, ecc. (attualmente, adeguandosi alle moderne tecnologie, si utilizzano lampade a luce di Wood, laser, ecc.).
Una particolare attenzione richiede la bacchetta magica. Questo oggetto, ormai in disuso presso i maghi moderni, trova le forme più fantasiose: a forma di serpente, dritta ma terminante con un teschio ad una estremità, dritta con il sole a una estremità e la luna dall’altra. La bacchetta magica potrebbe essere considerata simbolicamente lo scettro del mago, attraverso il quale egli irradia i suoi poteri verso l’esterno. Personalmente ritengo il suo uso molto più pratico che esoterico. I sacerdoti greci erano abili prestigiatori. Usavano trucchi per dimostrare al popolo di possedere poteri soprannaturali. Ad esempio, con sistemi idraulici, comandati da grossi recipienti pieni di acqua, aprivano e chiudevano le porte dei templi sfruttando i principi della termodinamica e dei vasi comunicanti. Con un semplice gesto a distanza, il sacerdote mostrava di avere il potere di manovrare quelle pesanti porte. Immaginiamo l’impatto “magico” che un effetto del genere doveva avere sul popolo che assisteva a tali prodigi.
Ma qual’era veramente lo scopo della bacchetta magica? Dobbiamo sapere che i sacerdoti egizi sono stati gli inventori del “gioco dei bussolotti”. Per eseguire questo gioco si utilizzano tre contenitori non trasparenti e sotto ad uno di essi si pone una pallina; si batte la bacchetta fingendo di posare la pallina sotto al primo bussolotto, ma essendo questa mano in realtà vuota, niente potrà essere depositato. Per dissimulare la presenza della pallina nella mano destra, si tiene in questa mano anche la bacchetta magica, motivando così per l’ignaro spettatore il pugno chiuso. Quando il mago alza il secondo bussolotto per mostrare la pallina transposta, non farà altro che allargare leggermente il palmo facendo cadere la pallina sul tavolo, il tutto in contemporanea al sollevamento del bussolotto: l’illusione e’ perfetta! Ancora oggi noi prestigiatori usiamo questa tecnica. Si trovano tracce dell’uso della bacchetta magica anche tra i persiani, gli sciti, i medii e i greci. Da non dimenticare il bastone di Mose’ che si trasformò in serpente.
Grazie ai loro “magici” poteri, i sacerdoti e gli stregoni facevano parte di una casta molto potente, spesso più potente dello stesso faraone o del capo tribù. Perché tutto questo? Detenendo essi il controllo sulle forze della natura, controllavano (o meglio facevano credere di controllare) il bene e il male degli uomini e pertanto erano temuti e venerati.
Passando al Medioevo, vediamo la bacchetta magica assumere un ruolo diverso. Veniva impiegata ad esempio per trovare metalli. Parlano della bacchetta magica Paracelso, Basilio, Valentino, Giorgio Agricola, Padre Richer, Padre Schoot, il quale attesta l’uso di questo oggetto già nel XVII secolo in tutta la Germania, affermando inoltre di aver visto con i suoi occhi apparire “magicamente” oro e argento (ritorna chiara l’utilità della bacchetta magica allo scopo di nascondere in modo non sospetto questi metalli nel palmo della mano, prima di farli apparire). Numerosi sono stati i tentativi per spiegare i prodigi della bacchetta magica. Nel suo libro “Fisica occulta o Trattato della bacchetta divinatoria”, Vallemont suppone che dai metalli, dalle acque, come anche dai delinquenti, vengano emanati dei corpuscoli che urtando la bacchetta e la fanno muovere. Vallemont era in buona fede? Probabilmente si. Infatti anche ai giorni nostri quanti uomini di scienza sono stati ingannati da Uri Geller arrivando a credere che e’ possibile piegare metalli col pensiero? Sono occorsi dieci anni e l’arguzia di un illusionista americano per dimostrare che i “poteri paranormali” di Geller altro non erano che semplici trucchi da prestigiatore. Tonnevel sostituisce i corpuscoli di Vallemont con effluvi elettrici”; si pone però una interessante domanda che lo lascerà nel dubbio: perchè i movimenti della bacchetta non si verificano fra le mani di tutti ma soltanto in quelle del mago? Chevreul in un quaderno della “Revue de deux mondes” del 1833 spiega i fenomeni motori della bacchetta che avvengono nelle mani di alcuni e non di altri, con il fatto che solo alcuni hanno il dono di essere “medium”.
Il mago tracciava con la bacchetta magica tre cerchi che servivano ad allontanare il demonio. Leggeva la formula dello scongiuro, che viene attribuita addirittura ad un Papa, la quale recitava così: “Io ti scongiuro, o spirito, in nome dei gran Dio vivente che creò il cielo e la terra e tutto quanto i cieli contengono e in virtù del santo nome di Gesù Cristo, suo amatissimo figlio, che patì per noi la morte e la passione sul legno della croce, e per lo stesso amore della Santissima Trinità perfetta, che tu mi comparisca in umana e bella forma, senza produrre spavento alcuno… omissis… Vieni, nuovamente ti scongiuro. Che tu mi apparisca in virtù del potere e del santo nome di Dio che ho nominato, per eseguire i miei desideri e volontà senza ostacolo nè inganno, se non vuoi che San Michele, arcangelo invisibile, ti fulmini nei baratri dell’inferno. Vieni dunque per realizzare la mia volontà“. A questo punto dalla mano del mago appariva un amuleto con sembianze umane o diaboliche, che veniva immediatamente bruciato. Ecco nuovamente l’utilità della bacchetta magica, indispensabile per nascondere l’amuleto nel palmo della mano in modo non sospetto, prima della sua apparizione.
Le formule magiche erano piene di voci e frasi ebraiche, latine, caldee, assire ed egiziane. Tutto questo al fine di renderle incomprensibili alla massa, la quale doveva considerare i maghi individui dotati di poteri soprannaturali e di grande cultura ermetica. Chi non ha mai sentito parlare dei prodigiosi poteri dei maghi di cui sono piene le fiabe e i poemi cavallereschi? Del mago boemo Zitek si racconta che riducendo il proprio volume entrasse in un guscio di noce. Il modello classico del mago è Faust. La sua storia non è molto chiara, ma nelle leggende che lo descrivono si scopre nella sua figura il prototipo di credenze popolari nettamente in contrasto con i maghi del Rinascimento. Che la magia fosse cosa comune in quest’epoca ce lo dimostra Pico della Mirandola, il quale crede (o afferma di credere) nelle proprietà magiche degli specchi (vedi la superstizione, ancora oggi molto diffusa, legata agli specchi rotti). Egli dichiara infatti che è sufficiente costruirne uno sotto l’influenza di una costellazione favorevole e dargli una temperatura adeguata, per renderlo in grado di leggere il passato, il presente e il futuro. L’astrologo Ruggieri usò uno specchio magico per predire a Caterina de’ Medici l’avvenire dei suoi due figli Carlo IX e Enrico III, predizione che si rivelò completamente errata. Di Francesco I si disse che durante le sue guerre contro Carlo V poteva conoscere, con l’aiuto di uno specchio magico, tutto quanto accadeva a Milano. In realtà aveva una fitta rete di spie. Il vescovo di Verona fu condannato a morte su ordine di Martino della Scala per essere stato trovato in possesso di uno specchio sul quale aveva scritto il nome di Fione, sinonimo del diavolo. Nel 1609 fu messo al rogo a Parigi un mago chiamato Saint Germain, reo di aver utilizzato specchi magici con una donna e un medico. Si ritrova lo specchio magico nella favola di Biancaneve, dove la strega cattiva lo utilizza come oracolo. Ai nostri giorni, fra gli studiosi della Teosofia, di cui Madame Blavatsky è l’apostolo, vi sono individui in buona fede convinti che in oriente siano conservate gelosamente antichissime conoscenze magiche. Dice Mackenzie: “1 desideri realistici e materiali dell’epoca moderna, hanno contribuito a mettere in ridicolo e a screditare la magia.. Personalmente ritengo che questo sia vero ma non per i motivi addotti da Mackenzie, ma a causa del notevole aumento della cultura di massa e per i grandi progressi della scienza che a dimostrato l’irrazionalità della magia e la malafede di chi la pratica. Nonostante tutto, la fragilità e la disperazione dell’uomo, fanno sì che ancora oggi proliferino maghi in ogni parte del pianeta.
L’uomo, nella sua insicurezza, cerca certezze che non potrà mai raggiungere. L’ignoranza sulle leggi che regolano la natura è cosi forte da spaventarlo sempre di più. Quel poco che la scienza ufficiale ha decifrato, ha contribuito soltanto a fargli capire che e’ solo e sarà sempre più solo e indifeso. Non trovando protezione fra i suoi simili cerca conforto e protezione in cose e fatti che considera al di sopra di lui. Il proliferare di religioni, di movimenti di pensiero, di filosofie ecc. confermano queste esigenze. Un esempio classico è la religione cattolica: basta leggere i Vangeli, compresi gli apocrifi, per leggere di miracoli e di fatti soprannaturali (da notare che i ciechi ritrovano la vista e gli zoppi camminano ma non si è mai letto che sia ricresciuta una gamba ad uno che ne era privo). Anche nella Bibbia si legge di fatti misteriosi: questa non è magia? Per questo la magia sarà sempre un caldo rifugio per l’uomo debole e insicuro che non ha le capacità e il desiderio di cercare la Verità.
Dagli addetti ai lavori è chiamato pomposamente con il termine di “scienze occulte”. Questo termine suona molto meglio agli orecchi dei profani in quanto il termine “scienza” lo nobilita al grado di materia di studio, pertanto di conoscenza. Noi Massoni parliamo spesso di conoscenza e questo termine ci riempie spesso la bocca. Noi, fortunatamente, abbiamo un concetto molto diverso del termine “conoscenza” che si traduce in sintesi in “desiderio di conoscenza”.
Coloro che praticano l’occultismo invece, escludendo la maggior parte di loro che sono in malafede, hanno come scopo principale il far credere agli altri di possedere la conoscenza, al punto talvolta di crederci loro stessi. L’occultismo viene considerato in sintesi la scienza dei segreti della natura, fisici e psichici, mentali e spirituali.
E’ chiamato scienza ermetica ed esoterica. La differenza sostanziale fra la magia e l’occultismo consiste nel fatto che l’occultismo agisce soprattutto a livello psichico e spirituale mentre la magia interviene stilla materia fisica. In occidente si può citare la Kabala, in oriente il misticismo e la filosofia Yoga. In India i Chelas considerano la filosofia Yoga come la “settima Darshana” (la scuola filosofica per eccellenza), mentre il popolo profano conosce l’esistenza di solo sei Darshanas: questo dimostra che anche in India si attribuisce all’occultismo un’importanza tale da renderlo accessibile soltanto a pochi iniziati. Le scienze occulte sono state tenute per secoli gelosamente nascoste alla massa, per la semplice ragione che solo così coloro che le praticavano potevano trarne la maggior credibilità con conseguente beneficio economico. I detentori di questo potere psicologico si sono sempre difesi (e si difendono ancora oggi) adducendo come motivo della loro segretezza il fatto che il popolo egoista ne abuserebbe a proprio profitto, trasformando la “scienza divina” in “magia nera”.
Spesso si accusa la filosofia esoterica della Kabala di usare un gergo incomprensibile privo di senso comune. Gli occultisti si difendono con l’affermare che anche le scienze esatte come la medicina, la matematica, la fisica ecc. per i profani assumono lo stesso aspetto. Il filosofo Kunneth Mackenzie affermava: “l’uso di questa terminologia, quando sono così semplici i fatti, è l’arte dei sapienti della presente epoca i quali offrono notevole contrasto con quelli del secolo VIII, i quali chiamavano l’aratro l’aratro e non istrumento agricolo”.
Lo spirito è parte integrante dell’occultismo. Consente infatti di mettersi in contatto con le anime dei defunti tramite particolari riti che, guarda caso, vengono officiati in particolari condizioni ambientali. Sovente è il medium che parla per conto del defunto, in altri casi è una bottiglia che, fatta roteare si ferma in corrispondenza di una lettera dell’alfabeto, oppure un tavolo a tre gambe si muove “da solo” vincendo la forza magnetica terrestre e, con i suoi movimenti, risponde alle domande che vengono poste allo spirito. Evito volutamente di dilungarmi su questo argomento in quanto, essendo prestigiatore, conosco molti metodi per far volare tavoli. Ritengo queste manifestazioni unicamente frutto di artifici truffaldini perpetrati da individui senza scrupoli ai danni di persone credulone che, spinte magari dal dolore per la perdita di una persona cara, sono disposte a credere a tutto, pagando anche cifre consistenti.
Fanno parte delle scienze occulte tutte le metodologie divinatore tipo la numerologia, i tarocchi, il pendolo, ecc. che, tramite l’analisi e l’impiego di specifici oggetti, consentono, a detta degli operatori dell’occulto, di conoscere il “passato”, il “presente” e il “futuro”. Strettamente unita all’occultismo è l’astrologia. Le origini dell’astrologia si perdono nella notte dei tempi. Sembra sia stata inventata dai Caldei allo scopo di facilitare lo studio fisico, fisiologico e psichico dell’influenza degli astri sull’uomo. Come per i tarocchi, l’astrologia viene utilizzata per le divinazioni. L’astrologia analizza lo studio delle costellazioni e dei pianeti che, a detta degli astrologi, influenzano e interferiscono sulla vita degli uomini. L’astrologia in Oriente è stata per millenni una scienza segreta. La sua funzione esoterica è stata successivamente perfezionata, o meglio adattata, in quanto si rivelava estremamente inesatta. Gli Egizi e i Caldei praticavano molto l’astrologia nonostante il loro modo di interpretazione fosse completamente diverso dall’attuale. Più tardi, ai tempi dei Romani, l’astrologia cadde in discredito. Si motiva questo fenomeno con le numerose frodi che gli astrologi dell’epoca praticavano al solo scopo di ricavarne denaro. Eppure, nonostante che ciò accada anche ai giorni nostri, l’astrologia è ancora attuale e praticata in tutto il mondo. Gli astrologi affermano che in questa scienza, come nella psicologia, dobbiamo spingerci più in là del mondo visibile della materia ed entrare nel dominio dello spirito trascendente. Sempre secondo gli astrologi ogni segno dello zodiaco, ogni costellazione, ogni pianeta, ogni stella esercitano un’influenza precisa sopra i destini umani. Questa influenza può variare in bene o in male secondo la reciproca posizione degli astri. In questo contesto gli astrologi hanno sempre ragione, nonostante le enormi diversità fra dottrine e scuole. Se l’astrologia avesse ragione, a cosa servirebbe la Massoneria? Se il Massone aspira al miglioramento di se stesso e dell’Umanità come può pretendere di modificare il destino? Pensa forse di modificare le leggi fisiche dell’astronomia che, a detta degli astrologi, condizionano la vita globale? E’ chiara la mia posizione in merito.
E’ per me a dir poco curiosa la teoria dei caratteri umani che gli astrologi professano: prendiamo ad esempio il “paradosso dei gemelli”: due gemelli, nati ovviamente lo stesso giorno e alla stessa ora, dovrebbero avere lo stesso destino e lo stesso carattere. Invece si riscontrano spesso caratteristiche psicologiche e destini completamente diversi fra loro. Licurgo proibiva ai Lacedemoni di combattere quando la luna era calante. Sarà stata messa forse in causa l’astrologia per convincere i Lacedemoni a non combattere durante questa fase lunare perché per qualche motivo non si voleva spiegare che con luna calante non c’è visibilità notturna? E’ come aver spiegato agli Ebrei ed agli Arabi che mangiando maiale si sarebbero ammalati. Era molto più facile dire loro che Dio lo proibiva, anche perché se disobbedivano all’ordine e prendevano un mal di pancia si poteva dimostrare loro che Dio li aveva puniti per la loro disobbedienza. Questo metodo per trasmettere al popolo regole di comportamento sociale è stato usato da tutte le religioni, vedi i matrimoni fra consanguinei, la monogamia, ecc.
L’astrologia occupa nella simbologia Massonica un ruolo rilevante. Ho notato anche che molti F\ sono superstiziosi e credono nell’astrologia. Rispetto i loro pensieri, anche se personalmente non li condivido. Ritengo che il Massone debba considerare l’astrologia unicamente per la sua stretta funzione esoterica. Ogni simbolo astrologico ha una sua caratteristica, ad esempio il leone suggerisce grinta e carattere, i pesci fantasia e spiritualità e così via. Il Massone dovrebbe racchiudere in sè le caratteristiche di tutti i segni dello zodiaco perché ognuno di essi suggerisce comportamenti esemplari.
PENSIERO MASSONICO
Nei capitoli precedenti ho cercato di sintetizzare le origini e la storia della magia e dell’occultismo. Anche la nostra Istituzione si è trasformata da operativa a speculativa assumendo una funzione strettamente esoterica.
Cercherò di trarre delle conclusioni facendo un parallelo fra la Massoneria e l’argomento di questa Tavola.
Gli alchimisti affermavano che nella natura esiste la trasmutazione dei metalli inferiori in quelli più nobili, questo però è uno solo degli aspetti dell’alchimia, infatti esotericamente posso affermare che anche l’uomo ha la capacità di passare da una posizione profana ad una iniziatica di conoscenza. Eppure, oltre questa interpretazione, esiste nell’alchimia un significato simbolico molto più trascendentale, puramente psichico e spirituale. Mentre l’alchimista cabalista persegue la realizzazione dello scopo materiale (la trasformazione in oro dei metalli meno nobili), l’alchimista occultista, disprezzando l’oro della terra, tende la sua attenzione e i suoi sforzi alla trasformazione dell’animo umano, nel tentativo di farlo ascendere a livelli superiori, in definitiva si comporta da Massone.
I piani spirituale, mentale, fisico e psichico dell’esistenza umana si comportano nella magia e nell’occultismo, e di conseguenza anche nell’alchimia, come i quattro elementi: fuoco, aria, acqua, terra e ciascuno è capace di una triplice costituzione, ossia: fisica, instabile e volatile. Ecco riaffiorare chiari riferimenti massonici. Un’altra cosa che accomuna la nostra Istituzione alla magia e all’occultismo è il segreto. Eviterò di parlare ancora del segreto massonico in quanto da due anni la nostra Loggia affronta questo argomento. La magia e l’occultismo vengono tramandati per via iniziatica e l’adepto ha l’obbligo del segreto. Perché tutto questo? I motivi possono essere disparati. Quello esoterico si spiega facilmente nel fatto che, trattandosi di un metodo iniziatico, solo alcuni eletti, dotati di particolari caratteristiche interiori, possono recepire ed usare nel modo esatto queste conoscenze. Un’altra ipotesi, a parer mio quella più probabile, è che coloro che praticano la magia e l’occultismo hanno come principale intento quello di detenere un potere temporale che consenta loro di beneficiare di privilegi che diversamente non potrebbero mai possedere. Infatti è molto più efficace detenere il potere psicologico che quello fisico perché una casta può essere formata solo da pochi elementi, altrimenti non sarebbe più tale, e per questo pugno di “eletti” sarebbe impossibile dominare fisicamente intere popolazioni. Solo così pochi individui sono riusciti nei millenni, grazie alle loro “segrete” conoscenze, a dominare intere popolazioni alle quali hanno fatto credere di poter controllare, modificare e decidere i loro destini.
Ritroviamo gli stessi comportamenti nelle religioni dove peccato, punizione e premio eterno sono una costante. Perché la Chiesa cattolica condanna la magia e l’occultismo? Cristo ha fatto miracoli, pertanto si è comportato come un mago. Perché solo Cristo può essere in grado di fare magie e altri no? Anche i miracoli attribuiti ai Santi vengono considerati dalla Chiesa opera di Dio, considerando il Santo solo il tramite fra Dio e il miracolato. E’ chiaro che la Chiesa, storicamente detentrice di un immenso potere temporale, non può permettersi di avere concorrenti, per questo motivo combatte ogni forma di esoterismo sia esso occultistico o filosofico o massonico. Quante streghe e stregoni sono stati messi al rogo dall’Inquisizione! Oggi non è più possibile bruciare gli oppositori, è molto più semplice metterli sui giornali o fare denunce alla magistratura. Lo stato di diritto non è cambiato molto dalla seconda metà del 1500 ad oggi, da allora sono soltanto cambiati i metodi, forse è anche per questo che l’uomo crede ancora ai maghi e alle streghe, cerca conferme e riferimenti che non riesce a trovare e probabilmente non troverà mai.
Il nostro pensiero e la nostra Istituzione si avvalgono, per esplicita dichiarazione, della Conoscenza. Pur non rifiutando alcuna possibilità, il Massone deve aspirare alla ricerca della Verità tramite la Conoscenza, rifiutando ogni forma dogmatica.
Per concludere vorrei porvi una domanda alla quale non sono stato capace di rispondere: ma la Massoneria ha o non ha segreti? Da due anni ne stiamo discutendo nel nostro Tempio, ma il tempo passa e le mie idee diventano sempre più confuse. Arriveremo a risolvere l’arcano? Se non riusciremo ad esporre chiaramente il concetto di segreto massonico di fronte ai profani, correremo il rischio di essere accusati di praticare noi stessi la magia e l’occultismo e come “Massone prestigiatore” mi sentirei molto in pericolo!
Ho detto.
F\ Giuseppe Castri