IN DIFESA DELLA MASSONERIA
Nella seduta del 28 Settembre 1981, la Camera discusse le interpellanze e le interrogazioni sulla Loggia P2; in questa stessa seduta un autorevole parlamentare, nostro fratello libero muratore,
Costantino Belluscio, prese dignitosamente, con saggezza e rara virtù di coraggio, la parola; in altra seduta della Camera, in precedenza, precisamente il 9 Luglio, egli era intervenuto sullo stesso argomento.
Riportiamo parti dei due discorsi.
SEDUTA DEL 9 LUGLIO 1981 ”…La mia non è tanto la ricerca del mezzo giuridico, di cui pure si deve far carico questo come tutti i Governi che sì definiscono democratici; una ricerca che, in omaggio al principio costituzionale della presunzione di non colpevolezza, consenta a cittadini onesti di ottenere con la stessa rapidità della calunnia il riconoscimento della loro innocenza nelle sedi opportune.
Quello della presunzione di innocenza è un principio, signor Presidente, che implica in una società che dovrebbe essere retta dai valori pure più volte enunciati dal Presidente della Repubblica Pertini, l’impossibilità di trarre conseguenze negative da qualsiasi fatto, fino a che il fatto medesimo non sia definitivamente accertato”.
”…Si è fatto di tutto, signor Presidente, da parte di molti, da parte di troppi per farlo credere; ed era comodo farlo credere, per operare probabilmente un’epurazione senza precedenti nell’apparato dello Stato. Si sono scomodati anche tre saggi per dimostrare che la P2 era segreta, perché era comodo, signor Presidente, addebitare al segreto ogni birbonata che negli ultimi trent’anni si sia compiuta nel nostro paese.
Ma riteniamo che sia veramente la P2 un’associazione segreta? Io domenica scorsa ho letto con molto interesse su un quotidiano romano un articolo molto serio, scritto da quella alta coscienza morale che è il professor Giannini. Egli ha contestato in quest’articolo molto serio che la P2 sia una società segreta, ed ha affermato che chiunque, investito dei poteri necessari, abbia chiesto in periodi non sospetti l’elenco degli effettivi iscritti alla P2, li ha avuti senza nessuna difficoltà.
A me risultava che gli elenchi erano stati chiesti dalla magistratura a varie riprese. Ho pensato quindi che presso il tribunale dovevano essere questi elenchi originali. Così la mia curiosità è stata sollecitata anche perché, come sa il Presidente del Consiglio, sono stato anch’io e mi considero ancora un giornalista, anche se con minore prestigio del suo e sono quindi sempre alla ricerca di notizie il che poi vuol dire ricercare incessantemente la verità, come lo stesso Presidente del Consiglio può insegnarmi, Questa mattina, quindi, ho inviato il mio autista alla cancelleria del palazzo di giustizia di Roma, dove ha chiesto tranquillamente l’elenco della P2. Ha pagato il costo delle fotocopie, mi sembra si sia trattato di 3.600 lire, ed ha ottenuto questo elenco a suo tempo consegnato, in seguito a richiesta dei magistrati, dal gran maestro di palazzo Giustiniani e dal venerabile maestro della Loggia P2.
Ecco qui l’elenco! Sono 66 fogli zeppi di nomi, come quei famosi tabulati che sono stati largamente diffusi. E’ un documento a disposizione da molto tempo di chiunque lo chieda. Infatti è stato depositato, a richiesta della magistratura, a Firenzealla fine del 1976 e a Roma alla fine del 1978”.
”…Ecco, onorevole Presidente del Consiglio, è su questo punto che vorrei da lei una risposta, tanto più che sono certo che non esiterà ad inviare domani stesso a palazzo di giustizia il suo autista per ritirare gli elenchi, che sono interessanti anche per il suo partito. Ora, dopo la brillante ma semplice operazione del mio autista, si potrà continuare a dire. in coscienza, che la P2 era una loggia segreta e che perciò vanno perseguiti gli eventuali iscritti, che non hanno alcuna responsabilità, se non quella di comparire su un elenco anonimo? E se la P2 era una società segreta, perché non si sono perseguiti, sin dal 1977 o dal 1978, coloro che, per dichiarazione ufficiale dei responsabili dell’organizzazione, erano iscritti? Perché ,onorevole Presidente del Consiglio?
Tutto il polverone è stato montato. nelle ultime settimane, da una ben orchestrata campagna di stampa, ispirata da esigenze opposte ma convergenti, una campagna calata nella realtà di un paese stanco del terrorismo, stanco dei giochi assurdi di alcuni partiti, stanco degli intrighi delle correnti, stanco della corruzione, ma di quella vera, di quella provata”.
”…Sì è detto che proprio ver combattere l’ingiustizia, la prevaricazione, la violenza ed alcune deviazioni del sistema, il Governo nuovo ha posto a base e condizione del suo programma la “questione morale”: qui devo dire cose che non implicano la responsabilità del mio partito. Sono osservazioni di carattere personale che sento il dovere, in coscienza, di fare., Sarebbe certo molto bello se il Governo potesse moralizzare la vita pubblica: ma ho i miei dubbi, dubbi sia ben chiaro, non sulla buona volontà del Governo e degli uomini che lo compongono, bensì sul fatto stesso che il Governo possa fare morale”.
”…Onorevoli colleghi, ciò di cui abbiamo veramente bisogno è la giustizia, o, per essere più precisi, una società più giusta e una giustizia sociale che sia al livello della maturità civile della nostra società. Con tutta la forza del nostro animo vogliamo una società giusta e non morale o moralizzata o moralizzante da un governo che, per sua natura, è incompetente a decidere che cosa sia il bene ed il male. L’ingiustizia mostruosa, della quale mi ritengo vittima con molti altri come me ingiustamente accusati e condannati senza processo e senza appello, ingiustizia che ha turbato la coscienza della grande maggioranza degli italiani, offesi dalla pubblica aggressione cui sono stati sottoposti cittadini incolpevoli e senza alcuna possibilità di difesa, può essere l’Occasione per promuovere una società più giusta e rispettosa dei diritti dell’uomo e del cittadino, del valore inestimabile della dignità umana. Ebbene, onorevoli colleghi, mi sentirò non già appagato e tranquillizzato dell’ingiustizia patita, ma addirittura felice di aver dato occasione con lo scempio che si è fatto della mia dignità di uomo,
di estirpare alla radice l’ingiustizia che affligge la nostra società”.
SEDUTA DEL 28 SETTEMBRE 1981
”…Molti di voi ricorderanno che all’indomani della pubblicazione degli elenchi anonimi rinvenuti ad Arezzo, durante una conferenza stampa, io non esitai a dichiarare pubblicamente che ero sì massone, ma «affiliato fin dal 9 Settembre 1955 con brevetto numero 07562/E e non il 1. Gennaio 1967 con la tessera numero 1710. data di iniziazione e numero di tessera (che peraltro non ho mai visto) attribuitemi entrambe arbitrariamente da Gelli”.
”…Ebbene, signor Presidente, non esito a ribadirlo solennemente in quest’aula, ora più che mai, che mi onoro di essere massone e lo faccio perché, nonostante l’emergere di alcune tendenze preoccupanti che hanno investito anche taluni partiti, credo ancora che questo sia il libero Parlamento di un paese democratico”.
”…Onorevoli colleghi, la massoneria fu sciolta nel 1925; il partito socialista nel 1926: era la dittatura. Noi abbiamo netta la sensazione — e non esitiamo a dirlo — che si stia ripercorrendo la stessa strada, sia pure con prudenza, complici personalità di ogni governo e partito che o per opportunismo, o per oscure strategie politiche, o per viltà, si stanno rendendo responsabili di attentati così potenti, come quelli che stiamo vivendo in questi mesi, ai diritti costituzionali e alla libertà dei cittadini”.
”,..Altri mi parlano di rimozioni, spostamenti, trasferimenti arbitrari da una città all’altra. del declassamento negli incarichi.
Tutto questo, onorevoli colleghi, senza che si sia provata una sola responsabilità — ancora non vi è alcuna pronuncia da parte degli organi competenti —, senza che si sia mosso un solo addebito specifico nei confronti di queste persone. Sta accadendo pressocché in tutte le amministrazioni, a cominciare da quella militare, dove si sono avuti eccessi di zelo, fenomeni di vero sciacallaggio, misure in contrasto non tanto con il buon senso, che qui non c’entra, ma con il diritto positivo e con la Costituzione, In molti casi è stata sufficiente la confessione di
essere massone, e non ”piduista”, per essere perseguitato”.
”…Ma l’episodio sintomatico di un clima persecutorio contro la massoneria è che il Grande Oriente d’Italia non si è visto ancora rinnovare la convenzione, scaduta nell’agosto del 1980, per l’utilizzazione di palazzo Giustiniani, acquistato agli inizi del secolo dal gran maestro Ernesto Nathan, che fu anche il primo sindaco laico di Roma, Si tratta di un palazzo confiscato nel 1925, che non è mai ritornato ai legittimi proprietari, neppure alla fine della seconda guerra mondiale, quando il massone Fiorello La Guardia, all’atto della firma del trattato di pace con l’Italia, chiese ed ottenne dal Governo italiano la promessi della restituzione dell’immobile”.
”…Questi, onorevoli colleghi, sono fatti, a mio giudizio, indicativi di una tendenza che non esiterei a definire funesta, che ha avuto il punto di maggiore intensità con il rinvenimento degli elenchi anonimi di Arezzo, e dopo un giudizio avventato, opportunissimo e perciò moralmente spregevole di “due saggi per decreto”, cui noi, per avere un quadro obiettivo della situazione, ma solo per questo, abbiamo voluto contrapporre e sottoporre a riflessione il parere di un “saggio senza decreto”, quell’alta coscienza che è Massimo Severo Giannini, stimato
anche dal Presidente del Consiglio. se lo ha voluto a capo di un dipartimento nell’ambito della ”miniriforma” della Presidenza del Consiglio”.
”…Probabilmente il clima creato artificiosamente nel paese ha impedito fino ad ora di ristabilire la verità intorno alla tanto discussa loggia P2, il cui elenco, trovato in circostanze misteriose ad Arezzo, secondo mie notizie, andrà depurato di 412 nomi aggiunti illegittimamente, o perché considerati onorati ad insaputa degli interessati o perché già appartenenti negli anni passati ed iscritti ad altre Logge, ma senza che fosse stata presentata una domanda per l’iscrizione alla P2.
Noi auspichiamo vivamente che la magistratura accerti fino in fondo e sollecitamente eventuali responsabilità personali in attività extra-massoniche, ma non possiamo tollerare e certamente non tollereremo, nel nome della Costituzione. cui è vincolato tutto l’apparato pubblico, dal Capo dello Stato al più modesto dipendente pubblico, non tollereremo, dicevo, che prima sia trovato il colpevole e poi sia individuata la colpa. Se così si continuasse a fare, si sarebbe agli antipodi dello Stato di diritto. Noi auspichiamo anche sia precisata la natura della Loggia ”Propaganda”, che esiste in Italia dal 1877 per risolvere il problema relativo all’adesione alla massoneria di celebrità della scienza, delle lettere e soprattutto della vita pubblica. Si è creato, insomma: fin dal 1877, una specie di registro dei ”casi di coscienza”, in cui scrivendo i nomi di coloro che intendevano essere massoni ma che non avevano la possibilità di esercitare attività massonica. E a quel registro, onorevoli colleghi, è stato dato, fin dal 1877, il titolo di loggia ed un nome: “Propaganda Massonica”.
”…Sono personalità diverse fra loro. unite ad una fratellanza allo stato intenzionale tra uomini illustri, che ugualmente si sentivano massoni ma che erano privati del diritto-dovere di frequentare regolari logge, di eleggere dignitari, di incontrarsi con gli altri iscritti al medesimo registro. Questo fin dal 1877!”
”…Mi rifiuto di credere che non si sia stati capaci di arrivare finora alla spiegazione del perché di tanti nomi inseriti, 1ibudisco, ad insaputa degli interessati, nell’elenco. E non si capisce neppure — lasciatemelo dire — perché, prima di accertare il motivo per cui ogni nome sia capitato in quell’elenco, si sia dato luogo sommariamente ad epurazioni, trasferimenti, sollevamento da incarichi, al -tentativo inumano, tutt’ora in atto, di criminalizzare chiunque. E mi chiedo se si sia stati capaci di fare quest’analisi, critica ma doverosa, degli elenchi, o se si sia stati invece complici di un disegno che non ha giovato, contrariamente a quanto si è voluto far credere, né all’Italia né agli italiani ma solo agli autori di giochi ancora non de! tutto chiariti.
Potrei citare altri documenti rinvenuti negli ultimi mesi, che non sono ancora noti, per provare che il problema. se esiste, è solo interno alla massoneria e non riguarda in alcun modo il mondo profano, se non per eventuali responsabilità personali, tutte da accertare e relative ad attività extra massoniche di alcuni individui.
Noi auspichiamo che tutta la verità venga a galla attraverso un giudizio severo della magistratura la quale, sulla base di dati precisi siamo sicuri che non concluderà come Eugen Lennhoff, il quale, nel 1929, nel suo volume storico sulla libera muratoria, scriveva: ”In verità non vi è crimine che non venga addebitato alla massoneria. E chi volesse credere alle opinioni di così numerosi avversari dovrebbe arrivare al punto di spalancare le porte dei penitenziari e lasciare liberi i suoi occupanti,
Perché — si chiede polemicamente Lennohoff — che cosa sono assassini e furti del singolo rispetto ai delitti di massa che la massoneria compie probabilmente ogni giorno?”.
Colleghi, chiunque sia in buona fede ed abbia un briciolo di buon senso sa che non è così, Lo sanno i 127 deputati di questo Parlamento che in qualche modo sono passati attraverso l’esperienza massonica o ancora la vivono…”. Almirante — Questa è un’informazione!
” Certo; nella consapevolezza che se nel XVIII secolo la lotta per l’affrancamento dell’uomo alla libertà della persona e ad agire secondo coscienza motivò il costituirsi di famiglie massoniche in Europa, e primamente tra ideasti e liberi pensatori inglesi, e poi tra illuministi ed enciclopedisti francesi, quindi tra riformatori italiani, oggi le inquietudini politiche e sociali (Commenti del deputato D’Alema), il crollo di antichi valori che sopravvivono tuttavia nella coscienza della parte sana dei cittadini, il propagarsi di un relativismo distruttore di secolari sicurezze ripropongono drammaticamente gli ideali universalistici e filantropici che hanno alimentato nei secoli la massoneria, ideali praticati da uomini rispettosi, oggi come nel passato,
delle leggi della patria, osservati dei diritti dell’uomo e del cittadino, gelosi della dignità della persona umana, irreprensibili — se si è veri massoni — nel comportamento privato e sociale, democratici come lo sono stati Mozart, Voltaire, Carducci, Pascoli, ..”.
D’Alema — Licio Gelli! Cavour, Andrea Costa, Franklin, Washington, Churchill, Roosevelt, per non citarne solo alcuni.
Questa è la massoneria che è nei nostri ideali e la difenderemo contro chiunque, per opportunismo o viltà…”
Teodori — Perché non parli mai di quell’altro?
… Perché non lo conosco, perché non lo conosco! Questa è la massoneria che noi conosciamo! La difenderemo contro chiunque, dicevo, per opportunismo o per viltà, a qualsiasi livello cercasse di distruggerla, convinti come siamo che nel 1981, così come nel 1925, la libertà del nostro paese passa ancora una volta anche attraverso la libertà delle Logge massoniche!”