ARMONIA
Musica è una voce dotta e deriva dal latino artem musicam, cioè arte delle Muse, secondo il modello del greco mousikè tékhne derivato di mousa, musa.
Il vocabolo si riferisce all’arte che si realizza mediante la combinazione di più suoni secondo regole e generi diversi a seconda dei luoghi e delle epoche; indica anche lo studio tecnico dell’uso e delle combinazioni degli elementi sonori, che costituiscono il linguaggio di tale espressione artistica.
La combinazione tra i vari suoni negli intervalli di tempo avviene secondo scansioni regolari calcolabili matematicamente. Alla base della musica, oltre al suono vi è infatti il numero.
Scopo della musica, così come di quasi tutte le arti è comunicare attraverso le note, che si combinano tra loro per creare un brano musicale. Tuttavia non basta un insieme, seppure armonioso di suoni a dar vita alla musica.
Il linguaggio musicale è infatti costituito da immagini, che non si rivelano appieno se non nel loro insieme, nel discorso compiuto, nell’interezza del componimento.
Si può leggere la musica o avere la musica davanti agli occhi, cioè suonare o cantare un brano musicale seguendo lo spartito con l’indicazione delle note e delle modalità d’esecuzione, ma si può anche suonare senza musica, cioè senza leggere le note sullo spartito, ricordando a memoria il brano musicale.
L’espressione fare musica significa non solo comporre musica, ma anche suonare uno strumento. I modi di fare musica sono innumerevoli.
In base al mezzo di esecuzione si distingue tra musica strumentale e vocale, a seconda che sia eseguita con uno strumento o col canto. In rapporto alla destinazione si ha la musica sacra, a carattere religioso, e profana.
Secondo il genere si ha la musica leggera o la musica classica; all’interno di quest’ultima si distingue ancora tra musica da camera, musica sinfonica, musica operistica.
In relazione al periodo o all’ambito storico – culturale distinguiamo tra musica medievale, gregoriana, barocca, moderna, ma anche musica jazz, pop, rock, soul, generi che si sono sviluppati in vari periodi del Novecento e che sono caratterizzati dal distacco dai canoni classici e dalla vivacità del ritmo.
Con un significato più concreto il vocabolo indica anche ogni produzione ottenuta mediante l’esercizio l’arte musicale.
Si chiama musica sia un’intera composizione sia una parte di essa. Più in generale musica indica l’insieme delle composizioni musicali di una nazione, di un periodo storico, soprattutto in quanto aventi caratteri comuni che le distinguono dalle altre: la musica italiana, la musica romantica. Spesso la musica si identifica con il suo autore: la musica di Beethoven, di Mozart, di Vivaldi.
In senso figurato musica può indicare anche un suono melodioso, gradevole all’udito, un’armonia dolce e soave: si dice che le parole risuonano come musica, si parla della musica del vento tra le fronde.
Per antifrasi si può indicare con musica anche l’inverso, cioè un suono sgradevole, cacofonico: che musica l’abbaiare dei cani!
In numerosi paesi di provincia, durante le feste la musica gira per le vie oppure c’è la musica in piazza: ci si riferisce ovviamente alla banda; quest’ultima, altrimenti detta fanfara, è presente anche nelle cerimonie militari.
Infine si può chiamare musica una cosa che si ripete costantemente e che è spesso monotona e noiosa.
C’è infine la carta da musica, cioè il foglio rigato a pentagramma sul quale si scrivono le note e le altre indicazioni musicali di un brano. La stessa espressione indica, per analogia, carta da musica una sfoglia di pane croccante molto sottile, prodotto gastronomico tipico della Sardegna.