LA ROSA CROCE PENTAGRAMMATICA

La Rosa Croce Pentagrammatica Misteri della Kabballah di Henri Khunrath

M.Charrot, discepolo di Eliphas Lévi. In “Le Voile di Isis”, 1914. Traduzione dal francese a cura di: Giuseppe B.     La Rosa Croce, tradizionale e profetica, è quella intercalata nel piano di Tebe a tratti rossa. Il suo numero kabbalistico e profetico è 18, e come tutto è doppio nel cammino degli avvenimenti, essa ammette i 36 décani talismanici di Salomone così come i 72 nomi divini. Il grande pentacolo di Tebe comprende la croce di Gesù Cristo, la croce di San Pietro e la croce di Sant’Andrea dove l’umanità è inchiodata. Le Rosa Croce, depositaria della suprema e pacifica saggezza, depositaria di tutti i doni della natura che possono disporre a loro gradimento ed ai loro comandi degli spiriti e dei geni più potenti per mezzo della luce della vera scienza. In ogni spirito di giustizia e di verità, ed al contrario dei pretesi scienziati che si titolano della venerabile scuola Massonica, ma che sono solamente dei bambini di una delle due, sapendo troppo e non abbastanza come quelli che il Faraone fece sgozzare perché erano il flagello della gerarchia e della libertà.   La Rosa Croce ha sempre portato rispetto alla religione dominante rivelata perché non poteva essere nemica del Papato e neanche della monarchia legittima.   E se talvolta cospiravano contro i papi e contro i re, è perchè li consideravano come gli apostati del dovere e dei sostenitori supremi dell’anarchia che si imponeva con la forza, perché ogni despota è un monarca anarchico, un mostro coronato, un vizio deificato, come l’anarchia dispotica, senza Dio e senza principio.   La Rosa Croce, oppure la Rosa Crociata, rappresenta l’unione dei dogmi della scienza a causa della Fede in una stessa aureola; perché la rosa è il grazioso simbolismo del puro amore cristiano e la croce è il simbolismo severo.   Questo è così come l’amore, in Gesù iod-he-shin-vav-he si è esteso sulla croce del mondo.   Questo meraviglioso e misterioso pentacolo intitolato la Rosa Croce pentagrammatica è un grande e potente talismano della vita che contiene tutte le attribuzioni della Kabbala.   Perché si sa che il più potente talismano è nel sacrificio permanente del Cristo divino ed umano il quale è lo spirito di vita, di verità e di pace nella natura dell’umanità.   Questo grande sacrificio continuo dell’umanità regge ed è retto da tutte le leggi di reciprocità nel movimento della vita unica. Il sacrificio che si dà a questo potere che attira tutto e può elevarsi al disopra di tutto.   Così il Cristo-umanità in croce, o l’Adamo rigenerato dal dolore, vivente nel corpo per il sudore della sua fronte e nella sua anima per il lavoro della sua intelligenza e delle sue ispirazioni. L’uomo di tutti gli uomini vive della vita di tutti gli uomini nei quattro animali elementari, raffigurati nelle quattro lettere del nome incomunicabile di Dio iod-he-vav-he.   Quest’uomo è la luce stessa, il Verbo o la Parola per il quale Dio vive eternamente nella Natura che è il suo corpo.   Il Cristo Dio, si fa uomo ed un’uomo si fa Dio, o diversamente, è il centro o il focolare dove il divino diventa umano e l’umano divino negli splendori della creazione di cui il dolore è la ragione di essere, perché nessuna bellezza è senza la sua bruttezza e nessuno godimento senza il suo dolore.Così, su questo ammirevole pentacolo che riassume, nel suo insieme, la Kabbala, descritta dall’eminente kabbalista Henri Khunrath.   Nel mezzo di questo bello ed efficace talismano, il figlio di Dio è rappresentato come il figlio dell’uomo che si è dovuto fare figlio delle sue opere. È in croce, da dove risplende lo sfavillio di luce e di vita per mezzo del suo sacrificio.   Intorno a questa croce vivente, è scritto in carattere piccoli filius Dei Vere eral ipse!   Il vero figlio di Dio, nei giusti, è Dio stesso “.   In caratteri più grandi, sulla stessa ruota di luce radiosa e di vita, intorno alla croce dov’è inchiodato il creatore che si è fatto che si fa e che si farà carne, è scritto In Hoc signo vinces; In questo segno, vincerai “.   Perché chiunque conosce il valore del sacrificio sa che può vincere sé stesso,può vincere gli ostacoli e dominare il mondo, facendosi servire dagli elementi. Direttamente, sotto i piedi del salvatore sulla croce, c’è un grande drago alato di ferro, che ha la forma di una shin il quale equilibra fatalmente il mondo sotto le leggi del genio della croce. Questo Drago di fuoco è il grande agente magico della vita e della morte che si attiene agli ordini dei giusti che conoscono e comprendono il valore del sacrificio, E, nel senso della vita dei sensi, è la bestia dell’angelo così è lo sgabello del Salvatore.   È anche il fuoco insaziabile dei poteri bassi, si alimenta della combustione continua dei corpi e centralizza i corpi per scioglierli. È la morte delle anime,che dilata ed illumina le loro facoltà. Tutto sommato è il drago astrale delle perversità.   Intorno al cerchio risplende,avente al centro l’uomo Dio in croce, fiammeggiano tutte la sublimità del sacrificio dell’Adamo divinizzate in Gesù Cristo.   Ci sono cinque parti di luce nella quale risplende la saggezza del Figlio dell’uomo nell’intelligenza dei giusti di tutti i tempi. Questi cinque scompartimenti o divisioni pentagrammatiche contengono ciascuno una delle lettere che compongono il Nome sublime, adorabile, in verità, realtà, ragione, giustizia, iod-ehi-shin-vav-Ehi IESCHOE è il nome indicibile dell’essere assoluto, infinito che nella finitezza ma mai definito.   È centralizzato nello shin rappresenta la luce che Dio creò la prima per sostentare ed equilibrare l’universo, sotto l’emblema delle tre lingue di fuoco estratto dall’ignoto misterioso.   In principio ed alla fine questo nome comincia per: Iod che rappresenta l’energia spirituale di tutto e dalla quale lettera tutte le lettere dell’alfabeto sacro sono formate.Ehi, la luce polarizzata e la maternità provvidenziale.Vau, l’attrazione repulsiva dei contrari così come l’amore del lavoro che dà la libertà e che unisce l’attivo al passivo.He, la realizzazione del mondo e del regno di Dio, la grande famiglia umana, la grande opera. Queste quattro forze relative della Natura vivente sono rette così nella creazione dalla trinità della energia di cui sono rivestite le anime che la Santa Trinità equilibra e sostenta tutte le forme e tutte le forze della Natura.   Intorno alla sfera radiosa della fiamma divina dove è steso il Cristo-umanità e tra le cinque punte triangolari della stella dei Re Magi dove sono le cinque lettere iod-he-shin-vav-he ci sono cinque capanne con ciascuna un’iscrizione in ebraico sono le condizioni intellettuali, morali e fisiche che la scuola dei giusti esige dal discepolo di saggezza.   Le parole che sono intorno cominciano dalla cima e scendono a destra per risalire a sinistra   1°, mem-lamed-kaph aleph-daleth-guimel-iod, Il Re Signore non deve essere confuso col 2° Re idolo delle passioni e Dio delle bestie: perché la monarchia divina è per il re giusto dei giuramenti. 3° (iod-ehi) dove la Divinità è un’abbreviazione iod-he-vav-he e di alleluia a Dio ed al Verbo della sua luce eterna. 4° (iod-he) Iaia = l’eterno, è il nome più sublime di Dio. 5° (aleph-lamed) Forza di Dio, potere, movimento ciclico Alohim, i poteri. 6° Agenti della natura; è il plurale di aleph-lamed-ehi nel potere di Dio, Ghibbor che crea l’essere bravo e fa vincere gli ostacoli. 7° (aleph-lamed-vav-ehi) seguito di aleph-lamed, forza astrale delle correnti magnetiche, e iod-ehi-vav-ehi, Dio è in in lui. 8° (tsade-beth-aleph-vav-he) Tsebaoth o la Divinità governano gli anni celesti in aleph-lamed-ehi-iod-mem o Egli, il Dio che ha detto che la luce sia e lei fu, luce. 9° Gli Alohim Tsebaoth, sono il plurale del potere degli eserciti, degli angeli, delle stelle, delle forze celesti nella natura. shin-daleth-iod è il tutto 10° potere dopo iod-he-vav-he in tsade-beth-aleph l’esercito delle correnti di idee e degli acquazzoni del progresso civilizzatore.   Dopo questa nomenclatura in ebraico intorno alle cinque facoltà progressive della stella che rappresenta l’essere assoluto che esprime approssimativamente il valore geroglifico delle cinque lettere del nome di iod-he-shin-vav-he. Vengono di seguito i dieci nomi Séphirotici, o come diversamente possiamo dire il nome di ciascuno dei dieci libri della legge che sono le leggi del Creatore per la sua creazione.   Ciascuno di questi nomi e numeri nel pentacolo di Khunrath il quale rappresenta il pentacolo della Thorah o della Legge delle leggi, ciascuno è raffigurato in una fiamma a tre zampilli, perché tutto è fondato sul ternario dell’equilibrio universale, in modo che tutti i numeri sono un ternario.Ogni sfera è circondata delle nuvole misteriose del simbolismo.   aleph-tsade-lamed-iod-tav, L’Aziluth nel cerchio nero superiore dei Séphiroth, ciò che vuole dire al centro dei Séphiroth e che corrisponde per i veggenti al mondo della rivelazione intuitiva, perfetta e rappresentata dalla copertura dell’arco di Mosé, come cerchio celeste dell’ideale misterioso e sovrumano, inaccessibile al pensiero dell’uomo di quaggiù.   Se viene indicato solamente con aleph-he -iod-he, AIEIE. È Aïn-Soph, in greco, significa anche l’inesprimibile, l’assoluto sovrumano ed ineffabile, senza sesso, l’esistenza non esistente ma per la quale la vita è il clan di tutti i viventi. È il Grande Nulla = Più di tutto quello che la nostra povera concezione può concepire e che ha fatto dire a Tertulien credo perché è assurdo e tuttavia senza il Grande Nulla, niente sarebbe.   Perché l’ideale di sublimità o di sublime perfezione di Dio non è niente di concepibile né di palpabile per il nostro pensiero.   Ma questa Unità suprema non ne può essere una per il pensiero dell’uomo che non può cominciare a comprendere l’incomprensibile che in un suo Binario o nel suo Verbo che diventa allora l’unità per noi nel suo modo di intendere. I Séphiroth sono una delle sue grandi divisioni. Scienza dei segni e significano nozioni con i numeri.   Costituiscono il libro universale della legge di transizione delle Chiese; si moltiplicano sempre da sè stessi e l’albero intero dei Séphiroth, l’albero del bene e del male secondo la Genesi di Mosé, nel quale sono stati trovati i dieci frutti di cui Adamo ha mangiato il decimo.   Il triangolo che fiammeggia rappresenta il sublime ideale della Trinità divina che è sulla cima del grande pentacolo contiene le quattro lettere del nome sacro dove lo yod è ripetuto 4 volte, l’Ehi 3 volte, il Vau, 2 ed il secondo Ehi 1 volta, perché il numero 4 vale dieci per la moltiplicazione kabbalistica di 1 2 3 4 = 10 che qui rappresenta la corona del regno della natura e della vita.   Intorno ai dieci libri della Legge delle leggi o Séphiroth, ci sono le 22 grandi chiavi del Tarocco, della grande ruota della vita universale, rappresentata dalle 22 lettere dell’alfabeto ebraico.   La descrizione geroglifica Aleph lo spirito individuale “A” con il sacrificio “L” si alza all’intelligenza dell’anima della natura “F”. il simbolo dell’Aleph è rappresentato da un uomo che alza verso il cielo una mano ed abbassa l’altro braccio verso la terra per significare che il senso superiore dell’altezza, è lo spirito che dirige la volatilità del grande agente astrale e della sostanza prima di tutte le forme e di tutti i corpi, e che l’eterno è l’espressione di questa stessa sostanza coagulata in forme materiali della vita degli esseri e delle cose.   Di più, questa forma di croce ci dà l’idea di alzare i nostri pensieri e le nostre preghiere per sostenerci nelle nostre necessità terrene verso il cielo. È l’unità, principio della vita nella sintesi dello spirito dell’essere adamitico universale; è l’appendice vivente di tutte le forme della natura e della vita, come Adamo è l’origine di tutti i nomi della creazione.   2° Beth. La saggezza che arriva a tutto per lo spirito di unità. E’ la casa o la scuola della scienza universale. Questa lettera ha la forma di un raggio di luce che si distende su tutti gli orizzonti e si verticalizzano per alimentare la terra che si estende sotto di lui e forma, tra lo spirito e la materia, l’argomento dei più alti studi fisici e metafisici. È l’uomo e la donna sono il prodotto della famiglia sotto le cure della madre, la chiesa e lo stato che governano i popoli e fanno le nazioni, il bene ed il vero che fanno la vita dei giusti, il male ed il falso che sono la morte dei cattivi. È l’insegnamento divino ed umano che fa, per mezzo della Carità, l’Éo-lise ed il suo sacerdozio; È la casa di Dio e dell’uomo che introduce le due colonne del tempio della natura; La saggezza universale, nell’archetipo delle forme della vita, nella scienza degli Elohim. La filosofia e la religione, costituiscono le due colonne del mondo sociale.   3° Ghimel – La forma di questa lettera è quella del parto, quella della produzione, quella della pianta che produce il suo seme e dell’albero che lascia cadere il suo frutto maturo; È l’espressione dello spirito generatore e creatore, il mezzo intermedio tra la chiesa spirituale o interna e le chiese ufficiali o esterne; Lo spirito santo, consolatore degli afflitti, intermediario tra Dio e gli uomini,; Il fermento élettro-spermatico di ogni decomposizione e ricomposizione, per il germoglio delle vite nuove, in tutti i principi degli esseri e delle cose,; Lo spirito di discernimento che distingue i contrari apparenti, il parto continuo della natura; L’intelligenza di tutte le lucidità della Ragione suprema che conduce le alternative reciproche dei miraggi tra la luce attiva e le luci passive; Il giudizio supremo dei tre principi dell’unità divina, regolano gli amati dell’ordine armonioso nelle analogie dell’universo.   4° Daleth. – Base essenzialmente solida della quadratura degli elementi con le leggi immutabili della natura. Sono le quattro forme viventi dell’umanità Sotto la forma misteriosa dei quattro animali. Sono le forme viventi della realizzazione dei tipi e degli archetipi dell’anima astrale dei mondi incarnati dove il verbo eterno di Dio, loro padre è lo stesso per tutti. Secondo l’ordine dei Séphiroth, è l’impero della bontà sovrana che lega i quattro cherubini del cielo e della terra, che sempre si inseguono ma non si raggiungono mai; Base solida dei movimenti sociali che si appoggiano sulla realtà del doppio binario dell’equilibrio dei mondi. Sono i fondi dei positivisti, materialisti esclusivi di Epicureo,che non vedono e comprendono che solamente la terra nel mezzo dello spirito universale che li vivifica.   5° Ehi. – La sua forma è quella di un raggio solare e provvidenziale che versa sulla terra la sua pioggia benefica di vita come una grazia che alleggerisce i cuori afflitti. Il suo numero, cinque, è quello dell’essere assoluto che comanda le quattro forze vive,come le quattro correnti elementari della vita, regno di colui che crea eternamente il centro della croce, dove tutto è consumato. E’ sempre la sorgente viva dell’albero universale della vita e della morte, immagine del salvatore del mondo che dona la vita morendo, è al centro dei quattro elementi, dei quattro fiumi della natura vivente. Il suo genio si incarna nel principe sovrano della religione che offre la pace sulla terra agli uomini di buona volontà,è rappresentato dal Papa.   6° Wao (vav-vav). – la Sua forma è quella di un uncino, di un chiodo, di un legame. Sono il legame o l’uncino che lega ed intreccia in correnti di idee tutte le opinioni e tutti i modi di vedere. Questo legame sulla terra è elettro magnetico tra i corpi elementari; è la simpatia tra gli esseri; unisce il triangolo divino al triangolo umano per fare il macrocosmo di Salomone o il mondo. Attira l’uomo alla donna e la donna all’uomo. È il fuoco della terra, che si alimenta del fuoco del cielo. È l’uomo che si rende libero per il lavoro o schiavo per la pigrizia,secondo quanto ha scelta nel principio,se all’inizio della vita ha scelto il bene o il male, la saggezza eterna o la follia della stupidità umana, il coraggio o la vigliaccheria, l’onore o l’avvilimento, la castità o la immoralità.   7° Zaïn. È lo scettro del vincitore degli elementi o delle forze fatali, il bastone di Adamo, la verga infiorata di Joseph, la bacchetta di Mosé. È l’altare, il dogma, la sede del governo delle anime. È la volontà del giusto che supera tutte le volgarità mondane e si fa servire dagli spiriti degli elementi, perché è il vincitore di sé e delle quattro correnti della vita con i tre principi della divinità.   8° Heth. – È l’equilibrio universale della giustizia, nell’ordine eterno, che consiste in quanto, secondo la formula di Ermes Trismégiste, ciò che è in alto (interno spirituale) è come ciò che è in basso (esterno materiale) e viceversa. È la Provvidenza universale che dota di tutto,tutti gli esseri e le cose della terra. È l’eternità del movimento stabile delle leggi della natura, l’armonia degli elementi diversi, in ascensione sull’assunzione degli elementi naturali, operanti così il dondolio del pendolo dell’orologio dei secoli. È la giusta precisione dell’attivo e del passivo, dell’azione e della reazione, che comunica l’impulso al mondo per mantenere l’ordine eterno affinché la verità e la pace si incontrino e si bacino per rendere all’uomo la sua serenità divina ed umana.   9° Teth. – La sua forma è quella del turbine degli astri, così come quella del turbine del grande agente magico intorno ai soli che sono tutti della stessa sostanza, come tutti i corpi della creazione, secondo il modo del movimento molecolare. Questo segno di cui la forma approssimativa è quella di un sole che risplende, è sulla fronte del saggio iniziato di cui l’intelligenza conosce la scienza solare di rendersi utile agli uomini, come l’astro del bene e del vero, perché è iniziato alla vera scuola dei giusti di tutti i tempi. D’altra parte questo numero nove è il fondamento della gerarchia nello stato e nella chiesa. È anche la prudenza del saggio che si nasconde nell’ombra della sua luce sotto il suo capotto di discrezione, e di cui il cerchio di volontà che agisce è rappresentato dal suo bastone pastorale.   10° Iod. – Da una parte, questa decima lettera ha la forma di una punto e virgola, come per esprimere il punto centrale o il nocciolo del movimento circonferenziale della luce di vita simile a quello di una nebulosa astrale che allarga la sua circonferenza per farsi staccare dai mondi. Ricorda anche la forma dei due segmenti di un cerchio, uniti e rovesciati uno rispetto all’altro, indicano il movimento in senso contrario della circolazione della luce universale, movimento simile a quello del giorno e della notte che girano uno nell’altro distinguendosi fra di loro.È anche la circolazione universale della vita che gravita nello spazio infinito. Questa ruota porta armoniosamente attraverso l’immensità il corteo concentrico degli astri intorno al loro focolare comune di fuoco, di luce e di vita. E’ lo spirito santo che ci distribuisce eternamente la vita delle anime in tutti i gradi delle sfere della gerarchia universale.   11° Caph o Kaph. – Questa lettera ha la forma della mano aperta per prendere e tenere. È la forza degli Elohim tra le due grandi colonne della saggezza eterna di Dio; è la lotta continua delle forze contrarie di apparenza nella natura, lotta dell’attivo e del passivo, del più e del meno, del pieno e del vuoto, dell’avidità e della sazietà che stabilisce l’equilibrio dei mondi come l’equilibrio delle forze sociali. Perché, senza la lotta dei contrari apparenti, il movimento si fermerebbe e di conseguenza la vita si spegnerebbe, errore di resistenza e di movimento.   12° Lamed. – Questa lettera ha la forma di una falce, strumento di Chronos il Chronocrate che raccoglie la sua settimana quando il salvatore dei mondi e degli uomini termina le sue opere. Perché questa lettera esprime l’ora secolare dei mondi in marcia verso la civiltà, mentre tutto è consumato dopo il ciclo del duodénario, ora del sacrificio, rievocando la morte per rinnovare l’impero della civiltà. La falce esprime, dunque, il ciclo compiuto, la maturità della raccolta dopo 12 settimane, così come 12 volte 150 fanno lo stesso 1800 in 3 settimane, delle quali 4 volte 3 settimane è uguale a 72, o 12 settimane. Chi legge qui comprenda e chi comprende stia zitto, perchè allora i regimi saranno rovesciati. È il ciclo universale delle evoluzioni compiute che producono il movimento degli agenti della creazione e della grande opera di Dio e dell’uomo che si è conquistato da solo con la sua dignità.È il giorno dell’anno delle eternità, il sacrificio continuo della vita umana, dal bene al male e dal male al bene, sacrificio che il cristianesimo chiama carità e senza la quale carità il mondo non può essere salvato degli artigli dell’egoismo che è il Moloch del genere umano.   13° Mem – è la forma espressiva ed ideale di un’anima [congiunzione] che si alza dalla materia, lasciando la sua appendice astrale [la luna] o il suo mediatore plastico, all’epoca della morte del corpo. Sono la rigenerazione o lo spoglio del vecchio uomo per la rinascita dell’uomo nuovo, dell’uomo spirituale, dell’uomo-spirito o interiore, quando il discepolo della saggezza muore in tutto ciò che non è la saggezza, per vivere solamente nel mondo spirituale che lascia così l’egoismo esclusivo del mondo per vivere solamente nel disinteresse di sé stesso, per Dio e per il prossimo. È anche l’espressione dell’anima divina, Provvidenza di un’umanità arrivata alla fine del suo progresso, o di un’umanità matura che lascia il suo corpo terrestre planetario per illuminare un altro mondo. È anche la partenza dei geni dai mondi che muoiono, l’ora dove i Messia ritornano alla loro origine primitiva dopo le loro peregrinazioni civilizzatrici.   14° Noun – è la forma di un calce che versa il suo contenuto come per mescolare e rimescolare i fluidi-fermenti nella combustione continua dei corpi. È la mistura di tutti gli elementi in uno solo e di uno solo in tutti, del grande agente astrale in tutti e di tutti in lui, eccezione fatta per l’anima dell’umanità e dell’uomo che governa gli elementi dotandosi ai bisogni di tutti gli esseri. In quanto numero 14, è la doppia vittoria delle idee sulle forme e delle forme sulle idee, il trionfo continuo del Cielo sulla Terra e della materia elementare dei corpi sulle idee, tra il dogma divino ed i dogmi umani. Questo è il bacio di fuoco delle civiltà che si soppiantano, ragguardevole la fine di un principio nell’altro. è l’incontro della verità e della pace, della misericordia e della giustizia che dà il segno dell’unità divina ed umana, della chiesa e dello stato che comprendendosi sono indispensabili uno dell’altro ed unendosi o sposandosi dimenticano i loro errori passati.   15° Samech – è la forma del serpente astrale, tentatore di Eva nella debolezza umana che si lascia dominare. Sono gli spiriti diabolici e legionari dei cattivi che operano e che è la stessa fornace che da la menzogna, l’errore, la notte, l’ignoranza ed il crimine che è il padrone ed il despota del mondo ed allo stesso tempo, l’agente degli stregoni È il grande agente delle allucinazioni e dei sogni, la luce delle forme virtuali della generazione, la placenta dei mondi e degli esseri che li abitano, il drago che porta le ombre della morte così come le luci della vita, il grande strumento della formazione e della distruzione di tutto nella natura. È questo agente, Azoth che è raffigurato sotto la figura del capro espiatorio del sabato, il portatore dei terrori e delle disperazioni nel baratro della tomba dei cattivi. Ma, è in senso inverso, anche il Caprone sacrificato per cancellare i peccati del mondo che porta la speranza, e la consolazione agli afflitti così come il cuore delle madri vicino ad una culla. È infine il servitore molto umile e molto obbediente dei giusti di tutti i tempi che comandano e si fanno ubbidire da questo vagabondo, veicolo ambientale degli istinti e delle passioni, perché l’Adamo o l’uomo rigenerato non si lascia trascinare nel baratro delle passioni del mondo.   16° Haïn – è approssimativamente la forma del nervo ottico e l’occhio è l’emblema della ragione, dell’intelligenza. E’ l’intelligenza della Ragione suprema che dirige la giustizia divina col fuoco del cielo che rovescia dalle alte cime e fulmina l’orgoglio sfrenato dei troppo potenti sulla terra. Questa forma è ancora quella del ministro della torre di Babele fulminata. Cade, con le gambe nell’aria, in fondo alla torre; e questo deve fare sentire che, per stabilire un potere ortodosso, bisogna prendere il potere della gerarchia degli angeli del cielo per fondamento. Ma è anche l’espressione delle intelligenze traviate dalla loro grandezza. Tendenza sensuale ed autocrate.Così la mancanza di equilibrio negli estremi attira gli estremi oppositori, come un contraccolpo.   17° Pi o Phi. – È la lampada di luce, di verità, di pace e di vita nell’anima divina, immortale che annaffia e coltiva il giardino dell’intelligenza naturale negli uomini di buona volontà. Perché là è l’eterna primavera dei cuori puri che contemplano gli splendori armoniosi della creazione dove risplende il genio sublime del Grande Architetto dell’Universo.   18° Tadi o Tsadé. – È il ritorno del principio che finisce e della fine che comincia. È il crepuscolo che insegue l’aurora in un nuovo ciclo, la fine di un mondo ed il principio di quello che ne risulta, secondo la legge trascendentale della successione di ogni cosa. È la delusione di una civiltà che non vede più della lettera morta al posto dello spirito che vivifica, la magia della pietà sacerdotale dei sacerdoti che sono presi dall’anti-sacerdozio o dalla magia nera ed empia degli stregoni;questo è il simbolismo della chiesa ufficiale concepita nel senso materiale.   19° Coph, due iods che girano simultaneamente come in un sole risplendente, diventando solamente uno col sole della ragione dell’essere, lo spirito di intelligenza, l’astro principio di vita spirituale e naturale. È il Figlio, verbo del Padre, splendore di vita e di verità,che manifesta Dio nello spirito di azione unitaria, Focolare delle luci della saggezza, casa dei giusti e cittadella dei saggi dal cuore puro.Sono il collegio o la scuola degli adepti iniziati alla saggezza di Dio che vivono nella scienza dell’equilibrio delle forze divine ed apprezzano la pace eterna dei viventi. Il numero 19 è quello dell’astro che illumina le intelligenze, vivifica gli innocenti o i cuori puri, raffigurati dai bambini che si trastullano nel giardino dell’umanità quando la pace è fatta tra gli imperi e tra la chiesa e gli stati, tra lo sposo e le spose.   20° Resch. – È la luce celeste dove tutto è scritto fin dall’eternità che risplende sulla terra nelle epoche di rinnovo spirituale delle idee e dei costumi queste sono le innovazioni del progresso continuo che avanza per conversioni e ritorni; è la rinascita eterna, rinnovo delle forme dell’umanità per lo spirito divino, consummalum è del grande sacrificio. E è l’ora dove il discepolo della saggezza si rinnova, ricevendo il battesimo del sangue o della luce della vita, per morire al mondo profano e vivere solamente nel pensiero e negli atti dei giusti. È il risveglio del Verbo di verità, di luce e di pace che era morta o incompresa nella bara del simbolismo preso alla lettera morta. Tale è anche il risveglio delle morti di una Chiesa che cade, errore di vera luce, per rialzarsi e rivivere in spirito di benedizione e di perdono, per la rivelazione del vero Cristo di verità e di vita.È lo spirito rigeneratore dei cuori disseccati dall’egoismo di tutte le passioni, egoismo che è il principe di questo mondo e delle scienze troppo positiviste, escludendo ogni spirito provvidenziale. È lo spirito del simbolismo che spiega e dimostra i segreti di Dio, dell’amore e della Natura, nascosto sotto la lettera delle Scritture mentre sono dimenticate le verità eterne che devono essere ritrovate alla fine dei tempi, perché la ventesima chiave ha munto dal ventesimo secolo.   21° Shin. – Una forma di V raffigura tre denti con le loro radici e tre colpi di martello o di mazzuolo, un’altro rappresenta tre lingue di fuoco, come quelle dello Spirito Santo discendente sugli apostoli nel Cenacolo, come quelli che ricevono trinitariamente l’intelligenza del discepolo della saggezza dopo la sua rigenerazione. È la rappresentazione raffigurata dell’equilibrio iniziale, intelligente ed universale del grande agente magico della natura, più impalpabile di tutti i corpi che penetra i corpi di cui è la sostanza unica. È il fuoco elementare che tende senza tregua a polarizzare tutto ciò che è sbilanciato così come a rifare tutto ciò che è contraffatto, a rifondere male tutti gli stampi riusciti, opere delle intelligenze traviate. Perché questo agente mette in movimento tutte le particelle molecolari dell’etere e dei corpi animati e no. È la triplicità degli atti della vita nella creazione dei mondi e dei loro abitanti. Questo è, d’altro parte, il grande turbine degli astri uni vicini agli altri, così come il turbine di luce che abbaglia di cui la triplice vibrazione dei miraggi rende pazzo l’uomo che si ama troppo a scapito degli altri e rende saggio l’uomo che sa servirsene per sé e per il bene di tutti. Questa lettera che conta come venti secondo dell’alfabeto sacro, è senza numero per lei stessa, perché è considerata come zero, 0, come il cerchio della luce e della vita, all’infuori della vita e della luce di vita. Rappresenta la cultura dei campi della natura non coltivata nell’uomo, il mondo degli erranti, trascinati nel caos dell’ignoranza, dell’errore e del crimine che sono come i matti, le loro bisacce cariche di tutte le loro stupidità.   22° Tov. – È il Tutto compiuto dall’infinito al finito e dal finito all’infinito. È il mondo arrivato alla sua fine proposta, al suo progresso definitivo, alla sua maturità completa, mentre l’anima dell’umanità si alza ad un’altra fine proposta.La sua forma è quella del raggio di Luce e di vita che alimenta il globo e che ispira le intelligenze.    
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