LA “VENDETTA” MASSONICA

La ‘vendetta’ massonica

A consolidare la teoria del complotto fortunatamente sventato nel caso degli Illuminati di Baviera (vedi capitolo Gli Illuminati di Baviera) ed ‘evidente’ negli sviluppi della Rivoluzione francese contribuirono, da opposti fronti, diversi fattori.

La ‘giusta vendetta’ di Giacomo di Molay attuata dalla Massoneria su Luigi XVI: illustrazione di apertura del saggio antimassonico di L.C. de Gassicourt Gli Iniziati antichi e moderni (1796).

Giocò in primo luogo un ruolo importante la pubblicistica reazionaria che ebbe i suoi più significativi esponenti nel radicale Louis Cadet De Gassicourt, imprigionato durante il Terrore, e nel gesuita Augustin De Barruel, in esilio in Inghilterra. L’uno, in La tomba di Giacomo di Molay, sostenne che l’Ordine dei Templari, di cui la Massoneria aveva raccolto l’eredità, aveva costituito il primo anello di una catena di cospiratori che non avevano cessato di agire fino alla presa della Bastiglia. L’altro, in Memorie utili per la storia del Giacobinismo, arrivò a unificare nell’immagine terrificante di una plurisecolare congiura tutti i movimenti o i personaggi che nella storia si erano ribellati all’ordine costituito, dagli eretici medioevali a Robespierre. Questa versione dei fatti si saldò nell’opinione pubblica alla leggenda secondo la quale Giacomo di Molay, ultimo Maestro dei Templari condannato al rogo da Filippo il Bello con la complicità di Clemente V, avrebbe vaticinato nel proclamare la sua innocenza la morte dell’ultimo discendente del suo persecutore per mano di un Templare. Si mormorava che Luigi XVI, ultimo re di Francia e appunto ultimo discendente di Filippo il Bello, prima di essere ghigliottinato (21 gennaio 1793) avrebbe chiesto al boia il suo nome, per sentirsi rispondere che era un Templare, pronto a eseguire la vendetta di Giacomo di Molay. E, per rendere ancora più fosche le tinte del quadro, si sottolineava come la ghigliottina fosse stata inventata dal medico e scienziato Joseph-Ignace Guillottin, affiliato alla Massoneria. Ricostruzione fantastica di un episodio di eroismo templare in Terrasanta. Nonostante l’infatuazione per la cavalleria che caratterizzò gli ambienti sia aristocratici sia borghesi del 1700, l’infondata affermazione di un’ininterrotta vitalità dell’Ordine dei Templari non giovò alla Massoneria, sulla quale furono trasferiti dai suoi oppositori i sospetti di doppiezza, occultismo e addirittura satanismo che avevano caratterizzato nei secoli l’approccio alla vicenda templare. L’abbinamento Templari-Massoneria non era tuttavia un parto della fantasia degli avversari dell’Ordine. Appartiene infatti peculiarmente alla sua storia e ne costituisce il complicato capitolo del Templarismo.

Le origini del fenomeno vanno ricercate, entro l’orizzonte massonico, nella sovrapposizione del tipo etico dei cavaliere a quello del libero muratore medioevale, secondo l’impostazione già di Ramsay (vedi capitolo Al di là della Manica), e nella presenza di vivaci interessi esoterici, in particolare per l’alchimia e la Cabala, in varie logge continentali. Si era cosi potuta sviluppare una leggenda interna all’Ordine, dimostratasi con il tempo quanto mai tenace: i Templari, depositari di una dottrina occulta appresa in Oriente, sarebbero segretamente sopravvissuti in Scozia alla condanna decretata dal re di Francia e dal papa di Roma (1312) e avrebbero davvero consegnato alla Massoneria la propria eredità spirituale e sapienziale.

Il re di Svezia Gustavo III (sul trono dal 1771 al 1792) medita sulla rivoluzione assistito da Minerva e dalla Giustizia. Da quando questo sovrano venne iniziato nel 1770 alla Massoneria, l’Ordine ha sempre avuto membri della Corte nei suoi ranghi più elevati. Il Rito Svedese, che monopolizza a tutt’oggi la Massoneria della Svezia, della Norvegia, della Danimarca e dell’Islanda, ha mantenuto le sfumature templaristiche a suo tempo acquisite dai contatti con la Stretta Osservanza ed è l’unico in cui l’ultimo grado (Cavaliere Commendatore della Croce Rossa) costituisce nel contempo un’onorificenza civica conferita dal sovrano in persona.

L’assunzione della leggenda all’interno della simbologia e della ritualità delle logge ebbe importanti conseguenze: diede origine a vari Sistemi che dalla Germania, dove incominciarono a germinare, si diffusero rapidamente in tutto il mondo; indebolì i legami con la tradizione operativa, anche per quanto riguarda il significato da attribuire all’iniziazione, e rese più stretti i collegamenti con la tradizione ermetico-esoterica e rosacrociana; interferì con il fenomeno, già in atto, della proliferazione di gradi iniziatici; lasciò spazio a personaggi equivoci, che fecero proseliti tra coloro che credevano sia nella possibilità di accedere, grado dopo grado, al ‘segreto massonico’ (coincidente con il presunto ‘segreto templare’), sia in quella di arricchirsi una volta che l’Ordine del Tempio fosse tornato in possesso dei suoi beni, per ripartirli fra gli ‘iniziati’; sovrapponendo Giacomo di Molay a Hiram (vedi capitolo Un passato ‘su misura’), di cui venne simbolicamente ampliata la leggenda in direzione della ‘vendetta’, avvalorò all’esterno la convinzione di una Massoneria cospirante per imprimere alla storia il corso voluto da una cerchia di ‘Superiori Incogniti’ e in grado in ogni momento di realizzarne i disegni.

I Sistemi cosiddetti ´Templari´

Capitolo di Clermont

Nacque in Francia nel 1754, ispirandosi in parte alle innovazioni introdotte dai Maestri Scozzesi nella Massoneria di Lione (1741-1743). Rapidamente eclissatosi in Francia, ebbe una vivace ripresa in Germania dove, a partire dalla loggia ‘Tre Globi’ di Berlino, si diffuse e fu attivo dal 1759 al 1764. Il quinto e il sesto grado del Sistema facevano esplicito riferimento alla vendetta per l’ingiusta morte di Giacomo di Molay, con un cerimoniale dai tratti decisamente macabri.

Stretta Osservanza Templare (Massoneria Rettificata)

Venne istituita dal barone K.G. von Hund (1722-1776), signore ereditario di Lipsia, nell’Alta-Lusazia, che sostenne di essere stato incaricato della ricostituzione dell’Ordine del Tempio da misteriosi ‘Superiori Incogniti’. Struttura, rituali e organizzazione amministrativa furono messi a punto tra il 1751 e il 1755, ma incominciò a operare solo dal 1763-1764. Prevedeva un Ordine Interno , cui si accedeva dal sesto grado, comprendente tre categorie di iniziati: i Cavalieri (obbligatoriamente di origine aristocratica), gli Scudieri o Armigeri (provenienti dall’alta borghesia) e i Soci o Amici dell’Ordine (principi o altezze, cui non si poteva chiedere un giuramento di obbedienza a persone socialmente sottoposte). Von Hund concepì l’ambizione di stabilire l’egemonia del suo Sistema su tutti i Fratelli Massoni.

Decretò pertanto che anche le logge che praticavano, secondo il modello anglosassone, solo i primi tre gradi, dovessero ricorrere ai relativi rituali predisposti dalla Stretta Osservanza e sottoporsi all’autorità del suo Gran Maestro Provinciale ; quelle che volevano aderire al Sistema nella sua globalità dovevano invece farsi ‘rettificare’, cioè fare atto di sottomissione e giurare obbedienza ai Superiori Incogniti. La Stretta Osservanza, dopo aver praticamente raggiunto il controllo della Massoneria tedesca, andò progressivamente perdendo di prestigio, per essere alla fine sconfessata dal consesso massonico europeo riunitosi a Wilhelmsbad (1782).

Sistema del Chiericato Templare

Fu ideato e messo a punto dal pastore protestante J.A. Starck ed ebbe nel 1772 il riconoscimento della Stretta Osservanza di Hund. Si basava sul falso storico dell’esistenza nel Medioevo di un clero templare distinto e autonomo dal corpo cavalleresco dell’Ordine, custode di conoscenze segrete acquisite in Oriente dalla setta degli Esseni. Il sistema tramontò in concomitanza con il tramonto della Stretta Osservanza, anche se i Chierici del Tempio se ne erano dissociati. Starck d’altra parte aveva raggiunto l’obiettivo di accreditarsi presso l’alta aristocrazia tedesca, alla quale prestò i suoi servizi a partire dal 1780.

Ordine dei Cavalieri Benefacienti della Città Santa

Ultima metamorfosi significativa della Massoneria Templare del XVIII secolo, di cui fu ufficialmente registrata la nascita nel convento massonico delle Gallie riunitosi a Lione nel 1778, segnò l’evoluzione di questo indirizzo in senso mistico e la sua emancipazione in Francia dalla dirigenza tedesca. Pur non facendo riferimento diretto nel nome all’Ordine del Tempio (anche per non urtare le autorità temporali e spirituali di un Paese che ne aveva decretato, per l’azione congiunta del re e di un papa ‘avignonese’, la soppressione), l’emblema del grado supremo era costituito da una tomba sopra la quale erano raffigurati un’aquila e un pellicano, con le lettere J.M. (Jacques de Molay) e il motto in latino Ecce quod superest (‘Ecco ciò che sopravvive’).

L’Ordine fu voluto da J.B. Willermoz che, dopo insoddisfacenti tentativi di collegarsi alla Stretta Osservanza, aveva concepito il progetto di rigenerare l’umanitarismo massonico rilanciando il tema della fratellanza nell’ottica della fraternità mistica e della carità cristiana. Va ricordato tuttavia che l’Ordine mantenne una spiccata fisionomia esoterica, prevedendo per i Cavalieri più dotati l’accesso a due gradi speciali (Professo e Gran Professo).

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