NOI MASSONI SIAMO DEL COSTRUTTORI

NOI MASSONI SIAMO DEI COSTRUTTORI

Ci sono alcuni argomenti fondamentali, riguardanti la nostra Istituzione che, troppo spesso, a scapito anche di una veritiera immagine, vengono trattati dai Fratelli in modo così riduttivo e talvolta anche dogmatico, da far loro perdere, quasi completamente, ogni possibile, valida e formativa connotazione muratoria.

E, poiché ogni organizzazione umana, per assolvere i compiti che si dà, è necessario che sia, quanto meno, coerente con i propri princìpi e che i suoi componenti siano concordi su alcuni concetti primari, sarà bene ed opportuno incominciare a parlare insieme, con molta chiarezza, proprio di questi argomenti sui quali sembra che non ci sia unanimità di consensi. Tutto questo, naturalmente, al fine di rendere più omogenei e più produttivi i Lavori delle Officine e, cioè, per consentire – come è ben detto al profano che sta per essere iniziato – “di lavorare per gli stessi scopi, col più assoluto, affettuoso e reciproco rispetto.”

La Massoneria, certamente, non può essere “tutto ed il contrario di tutto” come qualcuno paventa, e non può, quindi, nemmeno affermare – come afferma, per esempio durante l’iniziazione al Grado di Compagno d’Arte – “che la mente deve indagare liberamente in ogni campo della conoscenza evitando qualsiasi dogmatismo limitatore” e nello stesso tempo lasciare che Fratelli massoni parlino e scrivano di Libera Muratoria inventando fantasiosi dogmatismi che, secondo me, non ci sono ma che , soprattutto, non ci debbono essere.

Prendiamo, tanto per incominciare, il concetto di Tradizione muratoria.

Nei Rituali e nella simbologia dell’Ordine, è innegabile che sono presenti molti elementi che provengono da ben identificate correnti di pensiero iniziatico del passato, ma è pure certo che questi elementi sono stati adottati dalla Massoneria come strumenti i quali, con i loro valori semantici e metaforici, debbono aiutare l’adepto nel suo lavoro iniziatico senza, per questo, avviarlo verso pericolose quanto fuorvianti infatuazioni esclusivistiche.

Le correnti iniziatiche del passato debbano essere considerate con molta attenzione e valutate per il contributo universale che possono offrire. Ma la loro scienza esoterica, se in qualche modo utilizzata, non può più rimanere quella che era, perché attraverso l’interpretazione massonica assume una valenza nuova miratamente muratoria.

Il materiale proveniente dalle scuole iniziatiche del passato è valido per una più precisa conoscenza storica, ma serve, anche, alla Massoneria per esprimere, attraverso concetti e simbolismi, in modi diversi, lo stesso processo iniziatico, seguendo un filo logico di metafore abbastanza coerente, che facilita la comprensione dei mutamenti interiori, altrimenti indescrivibili, che si producono nell’adepto durante il Lavoro di perfezionamento.

Ma nessuna di queste scuole iniziatiche, per noi massoni, mantiene il suo significato originario e, naturalmente, non si può permettere che sia fatto il tentativo, in qualche modo e da parte di chicchessia, anche se in buona fede, di far prevalere, nell’ambito dell’Ordine, una corrente di pensiero iniziatico piuttosto che un’altra, asserendo, per convalidare questa presunta supremazia, che quella proposta è la depositaria dell’unica e vera Tradizione Iniziatica.

In realtà, nessuna di queste espressioni iniziatiche del passato può essere considerata la radice vera ed unica della Tradizione massonica, ma tutte hanno contribuito e contribuiscono all’esistenza della Libera Muratoria Universale.

Per cercare di spiegare questo dato di fatto, apparentemente paradossale, ascoltiamo quanto ci dicono, in proposito, i Rituali che, non bisogna dimenticarlo mai, secondo l’Art. 5 della Costituzione, sono con tutta sicurezza, “conformi alla Tradizione muratoria.”

Durante la cerimonia di passaggio al Grado di Compagno d’Arte, il Maestro Venerabile, rivolgendosi all’Apprendista che ha compiuto il secondo viaggio rituale, culminante con la lettura dei nomi di alcuni ordini architettonici, dice queste parole che mi sembrano particolarmente illuminanti.

“Poco fa, vi abbiamo ricordato i principali ordini architettonici: essi, con diverse forme, adempiono un’unica funzione; per questo, in questo luogo, rappresentano l’unicità sostanziate, anche se espressa in maniere diverse,della Tradizione iniziatica.” Ritengo che, con questa precisa enunciazione, s’intenda affermare che gli ordini architettonici di cui trattasi: l’Egizio, l’Ellenico, l’Etrusco, il Romanico ed il Gotico, esprimono le tappe evolutive nel tempo delle diverse forme secondo le quali sono state edificate le opere per l’uomo e per le divinità; e che l’unicità sostanziale, cui si è fatto cenno, la vera continuità, pur usando i vari stili, sia tutta nell’arte del costruire.

La Tradizione che viene tramandata non è uno stile piuttosto che un altro, la Tradizione, lo ripeto, consiste solamente nell’arte del costruire.

Se è valida questa interpretazione e se, come ritengo, è consentito sostituire nella metafora, le scuole iniziatiche ai diversi ordini architettonici, si può affermare, per quanto riguarda la Massoneria, che l’unica e sola Tradizione Iniziatica ad essere trasmessa, dal passato più remoto; l’unica e vera funzione per la quale esiste è quella di costruire l’uomo e di costruire il Tempio dell’Umanità.

Ecco qual è il fondamento comune ed unitario che lega in una finalità comune tutte le differenti “tradizioni” iniziatiche; ed ecco come l’insegnamento muratorio si dovrebbe impegnare a far comprendere l’incredibile importanza di questa unificante interpretazione del Lavoro iniziatico.

Anche le scuole iniziatiche del passato, infatti, costruivano uomini utilizzando, dello scibile noto, quanto di più avanzato e di meglio potevano avere a loro disposizione.

Ma, a questo punto, può essere interessante sviluppare compiutamente, l’analogia architettonica proposta dal Rituale.

Come gli ordini architettonici e le scuole iniziatiche del passato, per poter costruire al meglio, hanno fatto, necessariamente, delle scelte formali e di contenuto, dipendenti dai materiali disponibili, dal progredire della tecnica, dall’evoluzione dei bisogni esistenziali, alimentati dalla cultura di appartenenza, così oggi, ritengo si possa affermare che, essendo cambiati i materiali da utilizzare, essendosi accresciuta la conoscenza del sistema uomo e dell’universo nel quale vive, essendo molto più complesse di un tempo le interazioni fra l’individuo e ciò che lo circonda, anche lo stile architettonico che la Massoneria deve applicare per la costruzione di Maestri Liberi Muratori, non può prescindere dall’utilizzazione di quanto più avanzato è riuscita a concepire, fino ad oggi, la mente umana.

Non è, certo, offrendo ai propri adepti fantasiose fughe dalla realtà logica o chiamando verità idee obsolete le quali erano affascinanti ed altamente esplicative nei tempi passati, che la Massoneria può assolvere il secolare impegno di guidare l’uomo verso il futuro, verso il raggiungimento di una maturità e di un’emancipazione globale.

Come in un corso universitario che deve formare degli architetti è giusto, anzi necessario, che si facciano conoscere ai futuri progettisti, gli stili architettonici, i materiali e le tecniche, adottando le quali gli uomini hanno edificato nel passato, così, pure in questa università della vita che si chiama Massoneria, è giusto, anzi necessario, che agli adepti si facciano conoscere i metodi, le visioni del mondo, la simbologia, le finalità ideali e le idee basilari secondo le quali le scuole iniziatiche costruivano gli uomini del loro tempo, ma, ovviamente, come nessuno può proporre un ritorno al modo di edificare dei nostri antenati, così nessuna di queste scuole può essere, paradigmaticamente, adottata per aiutare l’uomo contemporaneo a diventare Maestro Libero Muratore.

Queste correnti classiche del pensiero iniziatico, ci possono dire molto con la loro talvolta millennaria esperienza, e dobbiamo rispettare, ammirare e conoscere il modo con il quale hanno realizzato l’arte del costruire, ma oggi, per continuare ad elevare il Tempio all’Umanità, noi dobbiamo fare la nostra insostituibile esperienza muratoria, come è stato fatto da sempre, lavorando seriamente, secondo quanto disposto dai nostri Rituali, ma fruendo anche del sapere disponibile, per interpretare, in un linguaggio più rispondente alla cultura odierna, le stesse simbologie di sempre e proponendo agli adepti finalità ideali che riescano a stimolare l’interesse e l’entusiasmo necessari per chi, in una prima fase si deve sentire desideroso di impegnarsi consapevolmente a migliorare se stesso, e che poi, in un secondo tempo, sa e sente di essere preparato e disponibile a lavorare, responsabilmente, per il bene dell’Umanità.

Forse – l’ho detto in premessa – non siamo tutti d’accordo nel considerare la Tradizione Iniziatica proprio come è stata proposto in questo intervento. Proviamo, allora, a parlarne insieme, confrontiamo fraternamente le nostre idee, per cercare di trovare i motivi sui quali si può concordare, tralasciando quanto ci può dividere e non è coerente con i princìpi universali della Libera Muratoria.

Comunque, sono certo fin da ora, non possiamo che essere pienamente concordi e convinti che la Massoneria, fedele alla Tradizione, in qualsiasi modo la si voglia considerare, sarà sempre impegnata nell’adempimento del proprio dovere di mantenere viva la Fiaccola della Libertà attraverso i secoli e di contribuire, con uomini e con idee, al progresso dell’Umanità.

Seguendo la Via iniziatica proposta dai Rituali, la Massoneria compie la più meravigliosa e stupefacente trasformazione immaginabile in un essere umano: al profano che ha chiesto di varcare la Soglia del Tempio, promette di aiutarlo a liberarlo dalle passioni, dall’ignoranza e dalle superstizioni; gli indica un modo di vivere orientato secondo l’ideale etico muratorio, rappresentato dal simbolo iniziatico chiamato G.A.D.U., lo stimola ad una costante e libera ricerca della verità irraggiungibile, contro ogni forma di dogmatismo e di menzogna, fino a far diventare questa sofferta crescita interiore, la più impegnativa, la più esaltante, se non addirittura l’unica, ragione della propria esistenza.

In questo e non altro consiste il Lavoro che la Massoneria fa per promuovere la fratellanza universale nel mondo.

                                                                                                 Luigi Ferraris

Ponte S. Giovanni 18 luglio 1990

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