Pensieri
Oggi é giunto finalmente il S. Natale, e mi sento più buono. Fortuna che domani arriva S. Stefano e cosi potrò di nuovo, come ieri, odiare senza problemi il mio prossimo.
Natale. Un castrato impotente ed un asino hanno, in una stalla, scaldato un povero Cristo.
I potenti e gli intelligenti erano al caldo, a casa loro, a scaldare i propri interessi.
Potenza del computer! Con un buon programma, che cataloga i doni che giungono dagli altri, sono finalmente sicuro di non regalare quest’anno a mio fratello lo stesso oggetto che ho ricevuto da lui lo scorso Natale.
Siamo uguali come due gocce d’acqua. Ho sempre pensato che quella inquinata fosse quella degli altri, non la mia.
Amor di fratello, amor di coltello. Forse qualche volta é meglio essere soltanto cugini.
È opportuno esercitare la tolleranza purché non sia quella a suo tempo professata in alcune case.
Tradimento. Al partner piacciono gli asparagi, a me i cavolfiori. A casa, questi ultimi non sono mai presenti sulla tavola, quindi al ristorante, se capita, ogni tanto li mangio.
Il problema sorgerà quando non mi piaceranno più i cavolfiori e mi piaceranno gli asparagi.
Non avrò più occasione di lamentarmi.
Logicamente potrei dare solo a chi vuole avere e pofrei avere solo da chi vuole dare.
Stranamente ricevo quasi sempre da chi pensa di non voler dare, mentre io sovente, per altruismo, o perché fa più missionariato, mi intestardisco a dare a chi non vuole ricevere nulla.
Malgrado la mia buona volontà, in entrambi i casi, comunque, a qualcuno, me compreso, resta qualcosa.
Bianco e Nero. Non sono Einstein. Credo di vivere consapevolmente la pienezza del mio grigiore.
Uomo avvisato mezzo salvato. Purché l’avviso non sia quello di garanzia.
Il lavoro nobilita l’uomo. Quando quest’ultimo, di lavoro si ammazza, non è che sia più nobile è solo più stupido.
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E facile mantenere il segreto su qualcosa di cui ignoriamo l’esistenza.
L’occasione fa l’uomo ladro. Poco si concilia con l’altro suggerimento di non perdere le occasioni.
Forse sarebbe meglio, prima di cercare la luce, cercare l’interruttore.
Sia fatta la luce: e la luce fu. Poi, quando si spense, purtroppo lo fu per davvero e per lungo tempo.
L’erba del vicino è sempre più verde. Fa eccezione l’erbaluce di Caluso. Da qui si deduce I ‘Importanza della luce.
Vogliamoci bene. Siamo tutti, o quasi, d’accordo. L’unico problema è di definirne il come.
Chi si ferma è perduto. Così gridò quel poveretto inseguito da un pensiero buono.
O mangi questa minestra o salti dalla finestra. Nel dubbio andò ad abitare al piano terreno dove morì affogato alla prima inondazione.
Meglio per lui se avesse mangiato la minestra che passava il convento.
Se gioventù sapesse e se vecchiaia potesse! Invertendo l’ordine dei fattori il risultato non cambia. Il mondo è sempre più pieno di imbecilli e di impotenti.
L’occhio, se non ha lenti a contatto, è lo specchio dell’anima.
La gallina dalle uova d’oro. Il primo esempio di trasmutazione alchemica prima che sopravvenisse tangentopoli.
Il silenzio è d’oro, specialmente quello degli altri se voglio che lo mantengano.
L’altruismo è sovente il sepolcro imbiancato dell’egoismo.
Chi di spada ferisce, di spada perisce. Meglio diffidare dalle iniziazioni a fil di spada.
Dico qualcosa a qualcuno. Ciò che importa è se e quanto, il qualcuno di cui sopra, ha capito del mio qualcosa, sempreché io sia stato comprensibile.
Il mio prossimo è molto più cretino di quanto io non pensi. Il mio prossimo è molto più intelligente di quanto io non pensi.
Mi dico: per quanto attiene il prossimo, cerca, nel primo caso, di essere il più chiaro possibile e nel secondo di non prenderlo, per usare una espressione non triviale, per cretino.
E. Scld 15 giugno 1995 e:.v:. (1 0 Grado)
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