LO SCIMMIONE NUDO
Il titolo è l’argomento di questa tavola mi sono stati suggeriti da due eventi distanti tra loro nel tempo, ma che adesso si sono ravvicinati pur mantenendo una diversità (e gravità) enormi.
Il più siglificativo, sono i fatti di guerra alle nostre porte che in modo così ripetitivo, eclatante, tragico, ci porta nelle case i suoi echi.
Sarebbe riduttivo però parlare di quanto sta accadendo a noi senza ricordare ai Fratelli che di guerra (palesi od occulte) se ne stanno svolgendo più di cento, attualmente, nel mondo.
Il secondo evento, remoto, è che i fatti di cui ho accennato mi hanno fatto tornare in mente un testo dell’antropologo Lévy Strauss intitolato appunto “La Scimmia Nuda”.
Perché proprio adesso la mia mente ha collegato uno scritto con ciò che mi accade intorno?
Non sono sicuro di saperlo, Fratelli: spero di avere le idee più chiare con il vostro aiuto.
Cercherò di rendere sintetico un volume che ricordo piuttosto corposo.
L’antropologo afferma che esistono centosessantacinque specie di scimmie viventi, con coda o senza coda.
Di queste, centosessantaquattro sono coperte di pelo.
Unica eccezione uno scimmione nudo che si è autonominato “homo sapiens”.
Con l’autoimposizione del nome scelto, la scimmia nuda vuole rivelare anche il proprio carattere. Vuole mostrare una immagine di sé positiva, accattivante.
Le qualità negative le passa sotto silenzio. Mal che vada, sostiene che non sono sue, ma degli altri.
Perdendo il pelo gli uomini hanno acquisito un vizio: l’ipocrisia.
Chi è il responsabile di tutto il male che facciamo?
Le risposte sono sempre pronte e ce n’è una per ogni occasione: gli dei, il fato, la natura, la storia, la classe sociale … ciascuno può adottare quella che crede. Ma soprattutto il responsabile è il “Nemico”. Non noi, noi siamo buoni.
Esistono nemici buoni?
La risposta è che tutti gli uomini sono buoni a patto che siano uguali a noi.
Un gorilla (con il pelo) meno presuntuoso riconosce sempre un altro gorilla, un suo simile.
La scimmia nuda, invece, può vedere in un ‘altra scimmia nuda tutti quei difetti che non può ammettere di avere lei stessa. Perciò le nega la qualità di homo sapiens. La chiama: barbaro = diverso.
Barbari sono gli altri popoli, altre razze, ma anche i tifosi della squadra avversaria, chi non ci dà precedenza nel traffico, chi ha il colore della pelle diverso …
Barbari sono altri popoli, quelli che pretendono da noi comprensione, solidarietà.
Se l’altro non è più considerato uomo, appartiene ad altra specie e quindi ci sentiamo autorizzato ad ucciderlo, a fargli guerra.
Dopo, ci convinciamo che è (o meglio, era) lui il responsabile del male che ci affliggeva. Essendo noi gli uomini è nostro diritto conquistare il mondo e questo ci autorizza ad eliminare i nostri nemici.
Tutto contro il male ed in Nome del Bene.
Cosa fare?
Fratelli, noi tutti viviamo una vita profana in cui giornalmente siamo cosfretti a delle scelte, delle opzioni; veniamo in contatto con altre scimmie nude.
Le nostre azioni, le nostre scelte sono (alcune volte dovrebbero essere) guidate dalla nostra condizione di Massoni.
I concetti di tolleranza, fratellanza ed uguaglianza di cui ci sentiamo portatori sono dei concetti reali.
Messi di fronte a fatti della cui gravità spero siamo tutti consapevoli, cosa dobbiamo fare? Come dobbiamo operare?
La forza di questi eventi e la volontà che li promuove, sono modificabili, migliorabili, influenzabili ricorrendo esclusivamente all’assiduo lavoro di miglioramento di noi stessi e facendo sì che questo influenzi “QUESTO” mondo?
Operare “per il bene ed il progresso dell’Umanità” può voler significare qualcosa di diverso?
La stupidità umana, mascherata dal passaggio casuale e non continuo di grandi idee, grandi uomini, grandi eventi mi fa sentire solo e con una fastidiosa sensazione di freddo.
Mi viene la tentazione di andare a cercare la pelliccia lasciata tanto, tanto tempo fa.
Mi trattiene la consapevolezza che senza la Massoneria, probabilmente, sarebbe peggio.
TAVOLA DEL FR.’. C. A. Cst,
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