ISTRUZIONI PER IL GRADO DI APPRENDISTA

Istruzione per il grado di apprendista

Maestro Venerabile e fratelli tutti carissimi,

questo mio lavoro vuole essere un modesto contributo personale che mi sento di dare, ai fratelli apprendisti, sia come fratello Maestro anziano, sia come Secondo Sorvegliante, il cui compito è, tra l’altro e soprattutto, istruire i fratelli Apprendisti.

Permettetemi di esordire con un concetto molto importante.

Io non insegno, tutt’al più io RISVEGLIO.

Insomma non intendo fare un’esposizione di dottrina, ma solo e semplicemente suggerire una traccia per ulteriori personali approfondimenti:

Il cammino dell’iniziato consiste nel riscoprire, gradino per gradino, ciò che era noto, ma che approfondito e rivisto rivela sempre nuovi significati. Così facendo si ottiene che la nostra realizzazione accoppi una nuova coscienza ad una nuova conoscenza, entrando così in quella sfera che possiamo definire la ricerca della verità.

Per comprendere tale verità occorre sia un atteggiamento di grande umiltà che una disponibilità a saper ascoltare. Infine occorre anche saper attendere, fiduciosamente! Dobbiamo essere, 0 diventare, degli UOMINI Dl DESIDERIO,

Non si tratta, ovviamente, di un atteggiamento passivo, ma, al contrario, fortemente ATTIVO, ciò comportando ricerca, studio, approfondimento verso significati celati in scritti e simboli.

Dovrete imparare ad utilizzare un, o i, metodo di ricerca esoterica: i simboli sono dei suggerimenti, delle anticipazioni di realtà che sfuggono alla comune comprensione ed a cui dobbiamo tendere quanto riguarda le varie scuole di pensiero, le filosofie e le religioni esistono molti testi che possono aiutarvi a comprendere meglio tutti questi riferimenti, che udrete sovente tra queste Colonne. È per questo che ve ne consiglio vivamente la lettura.

Questa casa massonica ha una biblioteca molto nutrita, ed i testi si possono sia consultare, il lunedì pomeriggio o su appuntamento telefonico, che prendere a prestito gratuitamente.

Per i titoli, potete fare riferimento sia al bibliotecario, Fr.•. Bijno, sia ai vari Fr:.lli Maestri di questa Loggia, me compreso, per utilizzarli (in modo anagogico).

E questo un cammino che occorre compiere da soli, ognuno per se, anche se con l’aiuto e la comprensione di tutti i Fratelli di questa Officina. Anzi, di tutti i Fratelli Massoni del mondo, presenti e passati e, forse, futuri. La Catena di Unione che talvolta compiamo simboleggia per l’appunto questa continuità, nello spazio e nel tempo, che DEVE UNIRE tutti i liberi muratori dell’universo.

Così come Voi sarete, mi auguro e Vi auguro, molto presto di aiuto a noi, nel nostro lavoro.

E tanto più saremo capaci di farlo, tanto più costruiremo quel mondo ideale che siamo chiamati ad edificare, partendo dalla singola pietra grezza.

Ma procediamo ora in una esposizione logica.

Ciascuno di Voi certo ricorda con emozione la sera della propria iniziazione.

Essa è la sola e vera base per qualsiasi lavoro di ricerca. In essa è compreso molto, quasi tutto quanto questa nostra ISTITUZIONE ci può insegnare. La difficoltà sta nel comprenderlo.

È tuttavia molto difficile per me trovare un qualche cosa da aggiungere alla quantità di cose che quel Rito ci propone con sorprendente bellezza!!.

Ricorderò solo che l’iniziazione è un RITO che contiene insegnamenti orali e che propone un insieme organico di simboli.

Lo scopo è la radicale modificazione del candidato, introducendolo nella Comunità Massonica e trasmettendogli un’influenza spirituale.

Tale influenza ci fornisce la potenzialità di uno sviluppo che, preesistente nell’individuo, necessita di un RISVEGLIO.

Spetta quindi a ciascuno di noi fare in modo che l’iniziazione divenga effettiva, efficace: la Verità è rintracciabile sempre alla fine del cammino, la ricerca va quindi attuata e perseguita con tutte le nostre forze, poiché tale impegno è molto gravoso e carico di insidie.

Essere, come dichiariamo, uomini liberi, significa essere capaci di scegliere sia il nostro cammino che l’intensità con cui procedere. E, badate bene, lo avete proclamato, con forza, la sera della Vostra iniziazione, quando dichiaraste di voler procedere verso la LUCE.

Tentando ora una schematizzazione, possiamo dire che il nostro cammino si svolge in tre fasi:

  • nella prima parte occorre giungere alla più totale pulizia materiale e morale, allo scopo di eliminare tutte quelle incrostazioni che, costituendo alte barriere all’influenza spirituale che deve raggiungerci, creano inutili difficoltà
  • a questo punto, diviene necessario agire secondo rettitudine, con un uso costante della ragione, che sarà la nostra bussola per comprendere che non stiamo deviando dalla retta via, perdendo quella opportunità che ci siamo creati con il nostro primo lavoro.
  • infine, avendo ora in noi stessi una spiritualità che ci pervade, divenire valido esempio per chi ci sta attorno e, mano a mano che cresce la nostra forza, influire sempre più anche su coloro che ci sono meno vicini. Saremo così non solo guida ma anche sprone per gli altri.

QUALCHE CONSIDERAZIONE SULL’ESOTERISMO.

Quando io parlo di esoterismo intendo un modo di vedere e comprendere le cose, tutte [e cose. Posso aggiungere che è una tecnica segreta, da intendere come fatto intrinsecamente incomunicabile poiché le nostre parole (che sono dei simboli) non sono adatte neppure a spiegare i nostri sentimenti, o anche solo più banalmente le cose astratte (pensiamo ai colori, o alle virtù), figuriamoci quindi le cose inerenti allo spirito.

In quanto tali, è difficile dire in che misura sia possibile tramandare o comunque insegnare l’esoterismo.

Sc ne può tuttavia imparare l’uso e, una volta imparato, non dovrebbe essere difficile intendersi con un altro esoterista, dato che si “lavorerebbe” sullo stesso terreno.

Questo mio ragionamento non inficia assolutamente il concetto, che è anch’esso proprio, del termine tradizionale: insegnamento da bocca ad orecchio e, normalmente, da maestro a apprendista.

Si ottiene così quasi una visione “viva” della parola e del conseguente potere vivificante dell’insegnamento orale.

Credo che una delle considerazioni opportune da fare a questo punto sia relativa al senso di evoluzione dell’umanità.

Possiamo considerare l’umanità, come fa il mondo profano occidentale, come in una sorta di continuo ed infinito progredire, ovvero in una evoluzione (considerata ovviamente come positiva, anche se dai più vengono riconosciute talune manchevolezze), oppure come una linea ondulata, con degli alti e bassi continui, più o meno vicini nel tempo tra di loro. La visione tradizionale del tempo, allora, è certamente quest’ultima. Esiste ancora una variante a questa rappresentazione, ed è quella del tempo proposto come un cerchio, con l’eterno ritorno. Ma questo tema lo lasciamo per il momento da parte, e verrà affrontato in seguito.

Considerate ora che esista un messaggio da trasmettere di . tanto tempo fa, in quanto si crede che l’uomo fosse in contatto con il G.A.D.U.  e partecipasse, in qualche modo, e nella misura in cui poteva, alla conoscenza. In quest’ottica, la storia dell’Eden e del peccato originale acquista, ai miei occhi, una sua lampante ventà e trasparenza.

E mentre parliamo di tradizione, notiamo quali e quante possibilità esistono e sono esistite, nelle tribù primitive, presso gli “operatori del sacro” (sciamani ecc.) ed anche in certe cerchie professionali, in ispecie artigiane. Anche dal punto di vista del trascorrere del tempo notiamo una certa continuità, magari non uniforme, ma tuttavia lineare, così come per l’aspetto geografico.

Tutti sanno che le religioni dell’antichità erano strutturate per più livelli di partecipazione, con una parte conoscibile dai soli “iniziati”

Gnosticismo ed ermetismo, alchimia e sufismo sono su questa modalità di conoscenza].

Ma il parlare di tempi passati , specie se non collegati a noi, rischia di diventare sterile: ecco allora la logica di domandarsi se e quanto noi siamo legittimati a parlare.

Va rilevato che, in un contesto profano certamente difficile come è l’attuale, esistono molti metodi e tentativi di ricerca nella dimensione spirituale. Alcuni trovano il nostro consenso, altri no. Possiamo dire la stessa cosa per la società: alcuni tentativi sono compresi, altri vengono tollerati ed infine altri ancora sono contrastati, seppure in modo più o meno marcato.

Da queste semplici ma, credo, inconfutabili premesse possiamo dire che, pur trattandosi di tempi e luoghi diversi, esiste una comunanza di punti veramente notevole, tale da lasciare perplesso o per Io meno dubbioso anche l’osservatore più scettico..

Quanto detto dalle sacre scritture o raccontatoci dai vari miti noi ce lo ritroviamo, con poche varianti, anche presso altri popoli, altre civiltà, altre epoche. Questo fatto potrebbe essere spiegato così: la conoscenza iniziale dell’uomo si è, per qualche motivo a me ignoto, frantumata e conservata in una miriade di individui. Taluni fra questi ne hanno fatto poi oggetto di “insegnamento tradizionale”, avendone compresa l’importanza ed il significato, mentre altri, non consci del proprio patrimonio e del proprio mandato, hanno lasciato svanire il loro “sapere”.

Un altro indizio che deve farci riflettere è la “regola”, comune a quasi tutti i gruppi “iniziatici”, all’accenno ad un insegnamento segreto, ad una scienza comunicabile ai soli adepti, con sanzioni anche molto pesanti per i traditori. Ed anche alla necessità di come la ricerca sia lunga, continua e talora anche perigliosa.

La ricerca, come è per noi ovvio, non si svolge sul piano culturale, o almeno non solo su quello, ma come ho accennato prima, richiede un lavorò sul piano morale (che ho definito di purificazione), ed infine, su quello dello spirito.

Per riassumere e cercare di chiarire, posso dire che non è un lavoro di ricerca storica quella che siamo chiamati a compiere, o almeno non solo quello. Con un’immagine molto bella un fratello di questa Loggia, anni fa, paragonò la cultura ad una zattera: serve ad attraversare il fiume, ma, giunti sull’altra sponda, conviene abbandonarla poiché diversamente costituirebbe un peso.

Il lavoro di ricerca storica che possiamo e dobbiamo fare servirà quindi come piattaforma e come metro di confronto per tutte quelle notizie – informazioni che riceviamo ora.

Ricordiamoci sempre che questa è una VIA ATTIVA, che richiede ragione, confronto, dubbi, macerazione interiore, piccoli passi quotidiani. Proprio per questo, noi non avremo normalmente la sensazione di compiere dei veri progressi, e ci domanderemo sovente che senso abbia la nostra appartenenza, la nostra frequentazione alla Libera Muratoria, se non sia tempo sprecato, se, visto come vanno le cose del mondo, non sia meglio agire concretamente (qui uso ovviamente il tipico linguaggio profano) per portare il nostro contributo al miglioramento delle cose. E di cose da fare ce ne sono tante….!

Ebbene, la risposta ce la possono dare gli altri fratelli più anziani, o ancor meglio: domandate a chi vi conosce bene se vi trova sempre uguali, o non nota in voi dei cambiamenti. E in caso affermativo, se in meglio od in peggio. E voi, confrontatevi con coloro che ammirate di più: chi percorre più strada? Chi, almeno in base ad un primo confronto ed ai discorsi fattibili, è più felice? Anche se sarebbe più opportuno dire “realizzato”.

ESOTERISMO = CAPACITÀ Dl ASCOLTARE

Saper ascoltare sia ciò che ci viene detto dai nostri fratelli che ciò che sgorga dal di dentro, magari come pensiero concatenato a precedenti nostre conoscenze, o intuizioni.

Molte conoscenze poi ci provengono dalla interpretazione dei simboli, che è il normale metodo di insegnamento che la nostra Istituzione adotta, in ciò scindendosi dalla parte associativa, (quella costituita dai vari fratelli), che al contrario basa il proprio insegnamento reciproco sulla parola. L’interpretazione del simbolo non può essere fatta una volta per tutte, ma necessita di continue rivisitazioni poiché, mano a mano che procediamo sulla strada dell’illuminazione, sempre più coglieremo nuovi o diversi significati. Come la Verità, ogni simbolo ha molte sfaccettature ed una propria notevole capacità di rinnovarsi. Insomma, il simbolo ci può ricollegare direttamente al sapere delle più antiche civiltà, alle più varie scienze! !

Esoterismo così diventa un ponte tra il passato ed il futuro!

Ogrli epoca ed ogni cultura hanno un loro approccio alla conoscenza ed alla modalità di trasmissione: ma i simboli sono e restano un modo univoco di potenzialità conoscitive.

Uno degli aspetti più preoccupanti del momento storico che stiamo vivendo credo sia la frattura che oggi, a differenza di certi momenti e luoghi dell’antichità, esiste tra scienza e potere (sia politico che religioso). Ovvero, manca ora un vero legame tra scienza e saggezza, e si rischia così di trasformare la scienza in un pericolo per l’intera umanità.

Il nostro lavoro, fuori dal Tempio, dovrà quindi avere come obiettivo quello di portare la saggezza (e la visione esoterica delle cose del mondo) a chi detiene il potere per far compiere un vero progresso all ‘umanità.

Tutto ciò nel presupposto che l’uomo, ogni uomo, abbia dentro di sè un patrimonio spirituale che necessita solamente di essere vivificato, risvegliato: e proprio attraverso l’iniziazione!

Noi, che abbiamo avuto la fortuna di riceverla, non sciupiamo quest’occasione: teniamo occhi, orecchie e tutti i sensi molto aperti e ricettivi, teniamo porte e finestre spalancate, perché lo spirito possa entrare. Ma contemporaneamente vigiliamo, affinché non si infiltri come spirito un qualche cosa che ne può essere l’esatto opposto.

E nei momenti di scoramento che inevitabilmente giungeranno ricordate che non siete soli, che altri stanno cercando come voi, pronti a darvi il loro aiuto: questo significa fratellanza, e di ciò dobbiamo ricordarci specie in questi momenti difficili per tutti noi e per la nostra istituzione in particolare.

TAVOLA  DEL   FR.’.A. Bgg,

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