Le stelle tremolanti
tra i rami di un carrubo antico
Le luci che s’accendono in città,
già stinto ad occidente
il rosso sanguinoso del tramonto,
mi danno opacità
e m’abbuiano le stelle.
La Luna prepotente
ombre mi crea e strane sensazioni,
come se, al reale ch’è presente,
vi fosse steso un tenebroso velo
che brucia l’emozioni.
Una caverna nera è tutto il cielo
e pare tutta vuota,
dove nemmen Platone
vedrà d’Iperuranio l’illusione
e l’ombre delle idee,
né avvertirà nel cuore un’emozione.
Io solo me ne andrò nella campagna,
sotto al carrubo antico e secolare,
tra sassi e terra rossa,
per scrutare,
tra i rami e tra le foglie,
in uno strappo libero di cielo.
E finalmente mille e mille punti
avvisterò di luci
baluginanti,
che son, come in amore,
gli occhi sgranati, lucidi e sognanti
delle adolescenti.
Vi prego:
al tramontar della mia vita,
già sento che il traguardo si avvicina,
vorrei riposar serenamente.
Portatemi in vetta a una collina,
per rimirare eternamente
le stelle tremolanti.
Le stelle tremolanti
MIMMO