BREVI CENNI SUI TEMPLARI
di
Angelo Scrimieri
Condurre uno studio sui Templari è una impresa soprattutto per la mancanza quasi totale di un corpo fondamentale di documenti andati distrutti unitamente all’ archivio dell ‘Ordine in Oriente.
Si dice che la distruzione dei suddetti avvenne per mano dei Turchi Ottomani quando conquistarono Cipro, nel 1571. Pur tuttavia. la letteratura templaristica annovera centinaia di testi scritti in varie lingue.
Le notizie più attendibili sono state ricavate da documenti rintracciati presso altre istituzioni che ebbero rapporti con il Tempio, come per esempio gli Ospitalieri, le Compagnie di commercio italiane, i Canonici del Santo Sepolcro.
Ciò, non ha impedito ai ricercatori di instaurare un dialogo con gli appassionati e gli studiosi, attraverso una nutrita letteratura, con l’intento di rispondere all’esigenza di conoscere, il più dettagliatamente possibile, la storia dell’ordine del Tempio.
Tale Ordine fu fondato nel 1119 con l’intento di proteggere, dalle scorribande dei Saraceni, i pellegrini che si recavano a Gerusalemme e ad Hebron, dove si trovano le tombe dei Patriarchi. Col trascorrere degli anni esso si sviluppò, diventando una potente corporazione del mondo medievale, tanto che rimase in vita per quasi due secoli. La sua soppressione coincise con la tragica morte sul rogo di Jacques de Molay, l’ultimo Gran Maestro dell’Ordine, nel 1314.
La drammatica soppressione dei Templari scatenò tutta una serie di fantasticherie che fecero presa sull ‘ immaginario a tal punto da rendere presente, quasi a livello evocativo, I ‘ Ordine Templare ogni qualvolta venivano evidenziate cospirazioni massoniche a danno della “Sacra Sindone”.
Si dice che nel XIII secolo I ‘Ordine disponeva di oltre settemila uomini, tra cavalieri, frati e cappellani, che sommati agli associati, pensionati e servi, raggiungevano un imprecisato numero, di gran lunga superiore.
Un’ altra verità, ampiamente documentata, riguarda le ricchezze accumulate dall’Ordine e le risorse economiche incalcolabili di cui disponeva.
Si contavano circa mille castelli e palazzi ausiliari, dislocati su tutto il territorio dalla cristianità occidentale. Essi disponevano, inoltre, di flotte capaci di raggiungere l’Italia, la Spagna ed il Peloponneso.
Durante la guerra Santa, per proteggere le guarnigioni, costruirono in Siria, nella Palestina, a Cipro, e nella penisola Iberica, castelli straordinariamente fortificati ed imponenti.
I Templari furono, senza ombra di dubbio, degli eccellenti soldati: vestivano bianche clamidi su cui spiccava una croce rossa, e, quando si recavano in battaglia, procedevano in silenzio tenendo alto dinanzi a se uno stendardo di due colori detto “baussant’ .
La vita avventurosa di questi leggendari monaci guerrieri, che dal 1119 al 1314 furono, a torto o a ragione, difensori della cristianità contro la minaccia musulmana, ancor ‘oggi è avvolta dal mistero e spesso si accompagna a leggende arcane.
L’ascesa inarrestabile, ma più ancora, la gloria, le ricchezze e gli intrighi, decimarono fatalmente l’Ordine templare al punto che, quasi per incanto, scomparve nel nulla.
Dopo questo breve excursus sui Templari, si rende
necessario fare qualche accenno alla Massoneria Templare che si suddivideva in
tre diversi livelli: l’Ordine di Malta, l’ Ordine dei Cavalieri del Tempio,
l’ Ordine della Croce Rossa.
Il templarismo si diffuse in America, ed in particolare a Boston, grazie a Logge militari irlandesi giunte nel 1760 e fece presto presa presso gli organismi militari. Inevitabile, però, è la conseguente affermazione, con certezza quasi matematica, che Massoneria e Cavalleria sono fenomeni differenti. Ciò che hanno in comune è l’uso iniziatico di una attività primaria: per i Massoni quella edificatoria in comune con la Cavalleria Templare e per quest’ultima in aggiunta e in maniera esclusiva, quella militare.
Col tempo, sono certo, e con mezzi tecnicamente perfetti, grazie anche all’informatica, riusciremo a ricostruire, in un prossimo futuro, questo affascinante periodo storico.
Un posto a parte, ad onor del vero, occupa la “Gerusalemme Liberata”, di delicata e profonda tristezza, dove i sentimenti vengono delineati nelle loro più sottili sfumature, facendo apparire il “capolavoro” di Torquato Tasso una miracolosa anticipazione del romanzo psicologico.
Il mondo della cavalleria, con i suoi problemi e i suoi ideali, è ormai scomparso. Rimane, pur tuttavia, il fascino di quel mondo generoso, brulicante di fantastiche leggende.’