SOTTO IL SEGNO DELIA COMETA.
Carissimi Fratelli,
il Cosmo, che non ha struttura, assomiglia a un guazzabuglio di eventi straordinari, casuali e disordinati, in cui la Vita costruisce strutture, estraendole da un disordine senza struttura.
Il concetto basilare, che meglio definisce una struttura, scaturisce dalla consapevolezza che vi è la possibilità di ricordare la stessa, ovvero di paragonarla a un ‘ altra struttura. In considerazione di ciò e per il concetto di casualità, che ci ricorda l’impossibilità di ricordare il caos o paragonarlo a un altro caos, in quanto privi di struttura, le forze cosmiche si ripropongono in strutture cicliche, e la Vita, adeguandosi, impara a bioritmare fornendo le adeguate risposte.
Nell’immenso crogiolo primordiale, l’azione della luce del sole, agendo sulle molecole semplici, diede l’avvio alla Vita. Oggi, alla luce della biochimica, pur immaginando condizioni ideali tali in cui la vita possa aver inizio senza luce, nessuno potrebbe assicurare la sua sopravvivenza, considerato che le radiazioni elettromagnetiche abbracciano un campo piuttosto ampio di frequenze e, di questo spettro, la luce solare e la vita occupano una minuscola sezione di esso tanto da rendere veramente difficile una conclusione che l’una non dipenda direttamente dall’altra. Questo significa che le forme viventi sono coinvolte tutte in un continuo dialogo aperto, ed un intenso scambio di informazioni ed influssi astrali, con l’universo.
Carissimi Fratelli, non dobbiamo aver dubbi! Una stella se osservata in una notte buia e senza luna, nel silenzio di un deserto, non può passare inosservata, anche se attorniata da altre luci, perchè risplende di luce propria. Ed eccola l’ Umanità tutta, con i buoni ed i cattivi, i ricchi e i meno abbienti, bianchi e neri, rossi e gialli, coloro che dicono di sapere e gli ignoranti, tutti con il naso all’ insù, con gli occhi fissi a cercare la cometa, arcana messaggera di silenziosi ed inquietanti messaggi, che qualcuno, tentando il recupero di un prestigio perduto, definisce apportatrice di sventure e maledizioni divine.
Noi, quaggiù, con i nostri affanni e con l’acre sudore dell’impegno riposto nella conquista delle futili ed effimere profanità, con il cipiglio di chi, ahimè, accumula i metalli illudendosi di conquistare così l’immortalità della materia, restiamo in attesa della “buona novella”.
Carissimi Fratelli, è lo spirito che sopravvive, l’unico e solo aspetto, della triplice struttura dell’Uomo, non costretto a sottostare alle leggi della Natura dove tutto si trasforma e nulla si crea.
Volgiamo, allora, le nostre menti, i nostri pensieri, le nostre intenzioni… le nostre speranze, lassù in alto, verso il cielo infinito, solcato dalla “cometa” che con la sua immensa coda di luce, in silenzio, passa su di noi quasi a ricordarci che sarebbe, forse, molto meglio se l’ Umanità guardasse più diritto, davanti a sé, e si occupasse più fattivamente dei mille e mille problemi che soffocano, senza tregua, coloro che hanno bisogno, che soffrono per le prepotenze e le cattiverie dei propri simili, degli oppressi che lottano senza speranza per la libertà che forse… non avranno mai.
L’ invito del Ven.mo Gran Maestro, Fr. Virgilio Gaito, a contrapporre al costante e progressivo degrado della cultura nel nostro paese, ad opera del consumismo e dell’effimero, non deve lasciarci indifferenti. L’impegno riposto da ciascuno di noi, nei Lavori Esoterici, deve essere tale da provocare veramente quella trasformazione necessaria affinché le parole e le intenzioni non appaghino soltanto la sfera meditativa, ma operino concretamente nel sociale determinando quella ascesa verso l’alto, che è l’unica e sola a dare un vero significato alla esistenza umana, e che consente di guardare, con distacco, le miserie della vita di tutti i giorni, dall’alto, come la “cometa “…lassù nel cielo…
Il Presidente del Collegio dei MM.•.VV.•. di Puglia
Silvio Nascimbeh
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