LA GRECA: un simbolismo tutto italiano andato in disuso

LA GRECA: un simbolismo tutto italiano andato in disuso

di

Luigi Sessa

In Palazzo Giustiniani, che fu per tanti anni sede, oltre che del Grande Oriente d’Italia, anche delle Logge romane, c’era un Tempio intitolato a Pitagora.

Esso era situato al quarto piano dell ‘antico palazzo e la fatiscenza dei suoi arredi denunciava il lungo uso che i Fratelli romani ne avevano fatto.

Della sua decadente decorazione ricordo un particolare che lo rendeva unico tra gli altri Templi che venivano utilizzati sulla fine degli anni ’60 a Roma. Si trattava di una particolare linea, disegnata bordeggiando le pareti, seguendo tutto il perimetro superiore del Tempio, proprio sotto il limite del soffitto.

Notai, visitando altri Templi di Palazzo Giustiniani e diversi altri in altri Orienti, che quella decorazione non si riscontrava altrove. Questo tipo di decorazione, per altro, sparì del tutto allorché, nei primi anni ’70, il Tempio Pitagora e gli altri di Palazzo Giustiniani furono restaurati e l’intera sede del Grande Oriente fu opportunamente rammodernata.

Intanto, avevo chiesto informazioni presso i Fratelli più anziani circa quella particolare linea, ma non avevo avuto soddisfacenti risposte. Molti ne ignoravano sia la denominazione che il simbolismo.

Approfondii le mie ricerche e venni a sapere che quella decorazione si denominava “la Greca“.

Devo dire che non mi fu facile saperne di più.

Nel corso di ulteriori approfondimenti, appresi che questa decorazione risaliva ad antica, ma non meglio specificata, usanza per cui, quantunque oggi essa appaia del tutto dimenticata, ritengo cosa degna ed utile, col riportarne alla memoria l’esistenza, delucidarne, per quanto possibile anche il significato.

La “Greca” è un motivo ornamentale, costituito da una serie ininterrotta di segmenti alternativamente disposti in linee perpendicolari e parallele. Nell ‘ambito decorativo profano è di uso comune e noto.

Nell’ambito massonico essa è, attualmente, come si può riscontrare, se non del tutto, alquanto desueta. Per quanto sono riuscito a saperne, oltre che “Greca“, essa veniva definita anche “Nastro” o “Fregio a dentelli o a frastagli” e correva, un tempo, al di sopra e parallelamente a quel Cordone che, partendo da una delle Colonne, gira intorno al Tempio, quasi lungo il limite del soffitto, formando simmetricamente un certo numero di Nodi d ‘Amore e ritorna all’altra Colonna.

Questa terminologia non va confusa con quelle di “Nappa o Fiocco a dentelli o afrastagli“, comunemente usate per indicare il tratto terminale del Cordone che forma i Nodi o Lacci d’Amore

Bisogna, tuttavia, avvertire e tenere ben presente, che, nella gran parte delle Comunioni massoniche si impiega la terminologia “Nastro a dentelli”, proprio ed esclusivamente, per indicare il Cordone e di ciò rendono testimonianza vari autori e Rituali..

Inoltre, nel linguaggio massonico angloamericano, tale Cordone è detto Indented Tassel o Tassellated Border, ecc., anche quando orna il Quadro di Loggia di App.

L’ impiego di queste terminologie, oggettivamente improprie, ma universalmente diffuse e praticate per denominare il Cordone, ha, evidentemente, sopraffatto il timido incipiente uso della terminologia “la Greca” e, probabilmente, ha determinato anche la scomparsa del motivo ornamentale detto “Greca” nelI ‘allestimento dei Templi e deve aver concorso anche a mandare in desuetudine il suo simbolismo, facendolo definitivamente assimilare a quello del Cordone con i Nodi d ‘Amore.

Infatti, l’ornamento della “Greca” è oggi talmente misconosciuto che non se ne trova quasi più traccia nella corrente letteratura. Mentre, nella letteratura di principio secolo, quel poco che si riscontra, testimonia alquanto della confusione già allora in atto.

La scarsezza di notizie intorno alla “Greca” non autorizza ulteriori considerazioni circa la sua origine che, pertanto, permane necessariamente nel vago.

Tuttavia, il semplice fatto che l’esistenza di questo motivo ornamentale sia stato riscontrato solo in Italia, consente, non di meno, di formulare una congettura, in base alla quale, la “Greca” possa essere considerata una applicazione simbologica esclusivamente italiana.

Tenendo presente I ‘espressione inglese “Tassellated Border” e considerando la possibilità di tradurre la parola “Border” in “Bordo” o “Margine”7 , è possibile che ritualisti italiani abbiano tradotto I ‘espressione intendendo che “l ‘ornamento a tasselli” dovesse essere posto al “bordo” o al “margine” delle pareti del Tempio. Una siffatta interpretazione spiegherebbe la collocazione del motivo ornamentale in questione tutt’ intorno al margine superiore del Tempio e la conseguente denominazione dello stesso in “Greca“.

Questa interpretazione, mentre avrebbe consentito I ‘introduzione della “Greca“, non avrebbe, tuttavia, fatto mettere in discussione né l’esistenza, né l’autonomia del fin troppo noto “Cordone con i Nodi d ‘Amore“, che, naturalmente, avrebbe continuato a mantenere i suoi peculiari significati e, comunque, nell ‘allestimento della ornamentazione del Tempio delle Logge italiane, avrebbe continuato a correre lungo la sommità delle pareti, sebbene al di sotto della “Greca”.

La “Greca” veniva a costituire, così, un ulteriore ed autonomo simbolo, significante la solidarietà e I ‘armonia tra i Fratelli di Loggia mentre il Cordone con i Nodi d ‘Amore restava una proiezione rappresentativa della Catena d ‘Unione, che è un rito ed è allusiva ai legami di fratellanza e unione che pervadono tutti i Liberi Muratori, sparsi per il mondo.

Queste brevi considerazioni sui significati attribuiti alla “Greca” ci fanno comprendere come questo simbolo deve aver goduto, nel tempo in cui fu accolto ed impiegato nell’architettura del Tempio, di grande considerazione ed autonomia simbologica.

  • La spiegazione, così presunta, della sua genesi, mentre da una parte mette in evidenza, tutto sommato, l’erroneo presupposto del nuovo simbolo, dall’altra parte, attese le effettive incongruenze rilevabili nell ‘uso delle terminologie, sia francesi che inglesi, mette in evidenza un apprezzabile tentativo dei ritualisti italiani di razionalizzare la materia, alquanto confusionaria, concernente il “Cordone con i Nodi d’Amore” nella sua duplice allocazione, sia intorno al Tempio, sia sul bordo del Quadro di Loggia.

La soluzione adottata dai ritualisti italiani, ancorché difforme dalle indicazioni comunemente seguite nei Rituali esteri, appare in sé stessa degna di positivo apprezzamento, sia per la razionale impostazione, sia per i valori che la sottendono.

E, pertanto, con nostalgia che penso al simbolo della “Greca” che, a dispetto della mancata conformità alle usanze ritualistiche estere, col suo più che espressivo riferimento alla solidarietà ed alla armonia tra i Fratelli, aveva, a suo tempo, con grande immediatezza alimentato nella mia concezione massonica di apprendista dei valori di fondamentale portata e rilevanza massonica.•

                                                                                                                                                      

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