LE TRIPLICI CINTE IN ITALIA: COMPENDIO DI STUDI 2000-2024.

Le Triplici Cinte in Italia: compendio di studi 2000-2024.
Venticinque anni di ricerche sulle tavole-mulino ludiche e simboliche

(una collana di Marisa Uberti)

Prefazione di Carlo Gavazzi

Un’opera in due volumi interdipendenti di Marisa Uberti dedicata a tutti i “cercatori” di memorie passate

PrefazIone
La presente opera illustra lo “stato dell’arte” sulla Triplice Cinta in Italia, meglio nota come filetto o tavola-mulino. È una sorta di compendio di venticinque anni di ricerche, che l’autrice pubblica dopo dodici anni dall’ultimo suo saggio sull’argomento[1]. Tante sono state le novità – in primis, la creazione del Centro Studi Triplice Cinta – ma profonda è stata anche la necessità, per Marisa, di rivisitare assunti dati per scontati, sfatare alcuni luoghi comuni e colmare diffusi vuoti conoscitivi. Nonché proporre una classificazione delle TC ludiche e simboliche ad uso di tutti gli interessati. Per la sua corposità, il lavoro è stato suddiviso in due volumi interdipendenti e si propone di offrire una panoramica attuale della ricerca in Italia, nazione che annovera il maggior numero di esemplari europei documentati, essendo l’unico Paese che – attraverso il Centro Studi Triplice Cinta – ha raccolto un censimento nazionale digitalizzato tenuto costantemente aggiornato in forma volontaria e indipendente. In questi due volumi si viaggia instancabilmente, ma con metodo, in tutte le regioni italiane, nessuna esclusa: nel primo si perlustra l’Italia del Nord, nel secondo l’Italia del Centro, del Sud e le Isole. Si sono raccolte molte testimonianze, si sono apprese usanze e curiosità, si è entrati in archivi e biblioteche, ci si è spinti ovunque siano state segnalate TC, scoprendo che si possono scovare nei posti più impensati. C’è stato un tempo, infatti, in cui le persone incidevano questi giochi nella pietra: dalle tabulae lusoriae romane fino al secondo dopoguerra. Molte di quelle pietre sono oggi sparite o frammentate, nel migliore dei casi ricollocate altrove, frequentemente raddrizzate e incassate in edifici pubblici e privati, religiosi e civili. Prima che la memoria scompaia, è opportuno cercare di comprenderne il senso. A volte questi schemi vennero incisi superficialmente, altre volte utilizzando mazza e scalpello lasciando solchi profondi e duraturi. La Triplice Cinta (termine mutuato dal francese Triple Enceinte per riferirsi agli esemplari giocabili e non) è una figura geometrica semplice ma al contempo dotata di complessità interpretativa, talvolta strumentalizzata. Le motivazioni che hanno spinto generazioni di persone a inciderla sulle rocce ma soprattutto sulle pietre sembrano apparentemente banali: passare il tempo divertendosi a sfidarsi uno di fronte all’altro, magari con un capannello di gente attorno e forse spingendosi a giocare d’azzardo, con tutte le conseguenze che ciò comportava. Si socializzava in modo diretto (cosa che non pare proprio banale in un’epoca virtuale). Ma quante TC restano a testimoniare quanto fossero in voga in un determinato territorio? É ancora possibile ricostruire una tradizione legata a questi tavolieri? E’ importante osservare che la TC è una sorta di linguaggio universale, archetipale: la sua struttura geometrica è rimasta invariata almeno da duemila anni. Il gioco è anche un rito, annacquato dal tempo e ripetuto senza consapevolezza ma qualcosa continua a manifestarsi nella pietra incisa, ancora bella o consunta che sia: la stagione della Vita, il passare del Tempo, il Pensiero, l’Azione, l’Intenzione, il Senso, l’Armonia o l’Imperfezione. Ci dice tante cose, basta saperla ascoltare. A un certo punto, infatti, quelle incisioni sono diventate mute perchè sono state dimenticate nel loro significato. Grazie a Marisa e ai tanti “cercatori” cui l’opera è dedicata, oggi parlano di nuovo.

In ciascuna regione trovano spazio dei box dedicati a significativi esemplari esteri pertinenti al modello o al contesto di cui si sta parlando, creando In tal modo un interessante trait d’union che può dare ulteriori spunti di conoscenza e riflessione. L’opera è composta da due volumi interdipendenti; contiene un vasto apparato iconografico costituito da fotografie, disegni, mappe, grafici statistici e tabelle esplicative. Si avvale di circostanziate annotazioni e di una ricca bibliografia di riferimento

Maggiori informazioni https://www.duepassinelmistero2.com/studi-e-ricerche/ultimi-reports/nuova-pubblicazione-le-triplici-cinte-in-italia-compendio-di-studi-2000-2024/

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