di
Gianfranco Cusino
L’antico Rito Noachita della Libera Muratoria, è un polo iniziatico che tramanda i gradi e gli insegnamenti connessi alla ierostoria di Noach ed al tema dell’Arca della pace. Esso data alla metà del XVIII secolo quando negli alti gradi della Massoneria prese stanza il Mito Noachita e, sotto varie forme, nome e filiazioni, è giunto sino a noi.
L’antico Rito Noachita si fonda sul culto di El Hai (la divinità della vita) Supremo Patriarca dei Mondi e sull’osservanza della legge morale che egli ha scolpito nel cuore dell’Universo. Pratica la venerazione dei Padri Antichi e della Natura Primordiale. Ricorda, nei suoi mistici riti, l’Alleanza che l’Eterno ha stabilito con tutti i viventi.
Il Sigillo dell ‘ Antico Rito Noachita è costituito dall ‘ Arca che naviga sulle acque postdiluviane vigilata dall ‘Occhio Divino inscritto nel Triangolo Luminoso e sovrastata dall ‘ Arcobaleno che percorre lo sfondo.
L’ Antico Rito Noachita è suddiviso in tre gradi simmetrici e complementari rispetto a quelli della Massoneria Azzurra. Essi sono: 1 0 Massone Illuminato; 2 0 Massone Sublime; 3 0 Massone Perfetto o Real Noachita.
L’Antico Rito Noachita ammette solo Massoni all’Obbedienza di Grandi Logge Regolari – per il territorio massonico italiano, il Grande Oriente d’Italia – dei quali sia attestato l’esemplare comportamento etico e muratorio.
I Massoni dell’Antico Rito Noachita si riuniscono in Capitoli governati da un Venerabile Patriarca. L’ attività dei Capitoli dell’ A.R.N. consiste nel conferimento dei Gradi e delle istruzioni simboliche; nella lettura e nel commento dei canoni tradizionali; nello studio della Natura. della civiltà dell’Uomo e nelle opere di giustizia. I Capitoli dell’A.R.N. si riuniscono almeno quattro l’anno in Tornata ordinaria: ai Solstizi ed agli Equinozi, per la festa dell’Alleanza – a metà Primavera – per la festa della Luna d’autunno – al plenilunio d’ottobre. L’ anno Noachita inizia dalla Luna d’ autunno.
I Massoni dell’A.R.N. si riuniscono sull’Arca Noachita che è uno spazio che il rituale dei lavori noachiti rende sacro.
I Dignitari ed Ufficiali del Sovrano Gran Capitolo dell’A.R.N. sono: Il Primo Venerabile Patriarca; il Precedente Primo Venerabile Patriarca; il Primo Comandante della Grande Arca; il Primo Luogotenente della Grande Arca; il Primo Custode della Legge Noachita; il Primo Cohen della Grande Arca; il Primo Archivista della Grande Arca; il Primo Custode del Raccolto; il Primo Cantore della Grande Arca; il Primo Marinaio della Grande Arca; il Primo Guardiano della Grande Arca; quattro ZaddiKin del Sovrano Gran Capitolo (Giudici); i Venerabili Patriarchi dei Capitoli; i Venerabili Patriarchi Regionali.
L’Arca Noachita rappresenta il Grande Tempio della Natura Primordiale. Ogni creatura, in esso, è posta nel luogo che le conviene; ogni azione è compiuta nel migliore dei modi. Tutto coopera ai Piani dell ‘Eterno.
La scienza dei simboli costituiva la suprema forma di conoscenza presso gli antichi padri. Essa fu coltivata in epoca remota nella terra di Mitzraim, ovvero d’Egitto, donde ebbero origine i geroglifici e le immagini simboliche. Gli uomini di Mitzraim consacravano sorgenti ed alberi; scolpivano immagini di buoi, gatti, cani, uccelli, pesci e rettili che collocavano nelle vicinanze o all ‘entrata delle loro dimore secondo un ordine che rispecchiava le Verità, i Principii, le Virtù ed i Sentimenti che essi intendevano manifestare. Il loro culto si fondava, in origine, sulla legge di analogia ed i luoghi, le pietre, le piante, e gli animali corrispondevano a differenti qualità divine come è in realtà nell ‘invisibile.
Spettò ai Figli di Israele tradurre la Legge di Analogia nel linguaggio verbale: così nacque il Libro Sacro. La Legge dei simboli era diffusa ovunque: dall ‘ Arabia alla Siria, dall ‘India all ‘ Anatolia, dalla Cina a Niniveh. Col trascorrere delle epoche, tuttavia, la Scienza dei simboli fu negletta e dimenticata. Gli uomini cominciarono ad adorare, come divinità, i segnacoli delle Qualità divine. L’ Umanità cadde nelI ‘oblio, il Finito velò I ‘Infinito e la sciagura della superstizione si abbatté sul Mondo.
I Padri antichi adoravano l’ Eterno nei boschi e nei giardini (che rappresentavano rispettivamente l’intelligenza e la saggezza) ed in ogni pianta particolare era il simbolo di ogni aspetto del Bene e del Vero. L’ Olivo era il simbolo della pienezza dell’ amore divino; la Vite dell ‘ intreccio indispensabile tra il Bene e il Vero; il Cedro dell’inestinguibile tendenza verso il Cielo di cui è dotato I ‘Uomo. I Monti, sui quali sovente gli atti di culto avevano luogo, rappresentavano il vertice in cui il Bene e il Vero si fondono permettendo di vedere l’Eterno sopra ogni altra cosa. La Terra sacra, l’Eden, era il simbolo della purezza e della ricchezza che la Virtù porta con sé, nonché della fertilità di una mente coltivata e bagnata dal mistico fiume della Vita.
La Verità infinita è come un fiume che nessuno può attraversare; come tale non ha nome perché è ineffabile e nessuno può comprenderla ed esprimerla. Essa, tuttavia, si divide e si delimita al momento di entrare nella mente umana, analogamente a quanto avvenne nel Fiume della Vita che, manifestandosi nella Terra Sacra si ramificò in quattro correnti. Dapprima la Verità entra nella regione più intima ed elevata, poi discende spontaneamente ai livelli intermedi ed inferiori, fino a coprire l’intero Uomo collegandolo all ‘ Oceano della Divina Manifestazione.
Il Mondo esterno è solo un vasto e potente simbolo del Mondo interiore. Come la legge divina regnava suprema sulla Natura Primordiale, così dovrà regnare in noi riconducendo al Bene ogni apparente contrarietà ed il Supremo Patriarca dei Mondi diffonderà la sua benevolenza sul viaggio dell’Arca Noachita verso il Grande Tempio Celeste.
Nel Viaggio, mentre si scruta il Cielo, compare l’ Arcobaleno, così Iddio parlò a Noach ed ai suoi figli: “Ecco, io stabilisco il mio patto con la vostra discendenza dopo di voi e con tutti viventi che sono con voi, volatili, animali domestici e selvatici insieme a voi; tutti quelli che sono usciti dall’ Arca, tutti gli animali della Terra”.
Noach rimandò la Colomba dall’ Arca e questa tornò a lui verso sera portando nel becco una foglia di olivo. Noach si accorse che le acque sulla terra erano diminuite e rimandò la colomba che non ritornò più a lui.
Ecco il massimo simbolo del Rito Noachita!
L’illuminata, sublime e perfetta visione dell’Arcobaleno potrà guidare gli occhi del Noachita verso l’Oceano della Luce che si potrà attraversare senza l’Arca ma con le ali dell’Eterno. Si potrà essere degno figlio del Patto ed avveduto imitatore della Celeste Colomba che al tempo giusto seppe volare oltre i confini dell ‘ orizzonte verso I ‘ inconoscibile Essenza dell ‘Eterno.
Al centro del grado di Real Noachita sta’ il libero volo della Colomba verso la Terra dell’ Armonia.
Costruita l’ Arca, navigato sulle Acque dell ‘ Abisso il Real Noachita può dispiegare le Ali dello Spirito per raggiungere l’ Alto luogo in cui non esistono né lutti né saccheggi, per conseguire la pienezza della Vita, per volteggiare sul nuovo Tempio della Natura Primordiale, testimone della coralità della Grande Liberazione e della Divina Sollecitudine verso tutti i Viventi. I suoi occhi hanno visto l’Arco Luminoso che congiunge il Cielo alla Terra e poiché esso è multicolore ne saprà trarre debito insegnamento.
Se Noach è il tipo dell ‘ Uomo rigenerantesi, l’ Arca è il simbolo di quel corpo di gloria racchiudente in sé le essenze di tutti i viventi che l’ Uomo deve elaborare nel corso del suo pellegrinaggio terreno per sopravvivere alle acque della Morte.
Quello di Real Noachita, dunque, è il grado della suprema metamorfosi. Mondi ignoti si schiudono dinanzi al volo della Colomba; cangianti paesaggi sono illuminati dalle. Albe Antefiori e quindi, l’ Uomo saprà scegliere dove, come e quando esistere perché la Morte diventa Sonno e la Vita diventa Veglia nella
sublime Terra dell ‘ Armonia.
Il volo continua! •
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