FRANCESCO SALFI

FRANCESCO SALFI (Cosenza 1759 – Parigi 1832)
Francesco Salfi fu avviato dalla famiglia agli studi ecclesiastici fino a divenire sacerdote; ma molto presto entrò in conflitto con la Chiesa per le sue idee repubblicane e liberali, sì che fu costretto a deporre l’abito e a rifugiarsi nella Repubblica Cisalpina. Nel 1787 pubblicò un “Saggio sui fenomeni antropologici relativi al tremuoto”, opera che gli conferì rapidamente fama di scienziato, e ciò gli valse la nomina all‟insegnamento di logica e matematica a Brera, e successivamente di storia e diritto. Nel 1814 fu nominato professore di storia all’università di Napoli, ma il ritorno dei Borboni lo costrinse ad esulare a Parigi. Uno scarso valore hanno le sue poesie patriottiche e le tragedie, mentre molto più importante è la sua opera di storico: “Dell’uso della storia” pubblicato nel 1807, “Dell’influenza della storia” nel 1815, e “L’Italia del XIX secolo”. Francesco Salfi fu membro del Grande Oriente d’Italia; il 30 giugno 1811 la loggia “Napoleone”, all’Oriente di Livorno, gli conferì un proprio premio annuale per una memoria sulla “Utilità e i vantaggi della Franca Massoneria sotto il rapporto filantropico e morale”. Nel 1807 firmò l’ultima pagina dello Statuto del Grande Oriente d’Italia, in qualità di Oratore del Gran Consiglio Generale.

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