Francesco d’Assisi: Religioso e Santo (Assisi, 1181 – La Porziuncola, 4.10.1226). Figlio di Pietro Bernardone, un ricco mercante di tessuti, trascorse nell’allegria e nel lusso dell’ambiente cavalleresco gli anni della sua adolescenza e della prima giovinezza. Nel 1204 fu fatto prigioniero dopo la battaglia di Ponte San Giovanni contro i Perugini. Ammalatosi durante il ritorno ad Assisi, incominciò ad elaborare la propria totale conversione. Avviava così le prime tappe di una straordinaria esperienza religiosa, umana e culturale che lo avrebbe portato ad occupare un ruolo primario nella civiltà del suo tempo. Nell’aprile del 1207, dopo aver trascorso l’autunno dell’anno precedente in preghiera e ritiro nella chiesetta di s. Damiano, ai piedi del monte Subasio e, dopo violenti contrasti con il padre, si spogliò pubblicamente degli abiti, rinunciò ad ogni avere e sposò misticamente Madonna Povertà. Due anni dopo il suo ideale di povertà doveva saldarsi con quello apostolico ed attivo. Intorno a F., che ottenne una prima approvazione verbale da papa Innocenzo III, si raccolse una comunità sempre più numerosa. Nel 1212 fondò l’ordine delle Clarisse, mentre nel 1217, con il consenso di Onorio III, iniziò il periodo più intenso della propria missione e predicazione. Tra il 1219 ed il 1220 portò la parola di Cristo tra gli infedeli, in Siria. Ritornato in Italia, per l’esigenza di dare una configurazione più chiara alla propria regola, F. ricevette il sigillo definitivo da Onorio III 1l 29.11.1223. Questa è la data ufficiale di nascita dell’ordine francescano. Dopo il compimento della missione terrena, avvenuto tra lotte e conflitti vari, gli anni dal 1223 al 1226 sono per F. quelli dell’ascesa e della preparazione alla vera vita. Ricevette le stimmate nella Quaresima del 1224, due anni prima di morire, mentre si trovava in ritiro alla Verna. A fianco dell’attività apostolica e religiosa, tutta improntata all’ideale cristiano ed evangelico della carità, vanno ricordati anche gli scritti, specialmente, oltre ai testi latini e ad una preghiera alla Vergine, il Cantico delle Creature, che segna la nascita della letteratura italiana.
Fratellanza dei Liberi Muratori: Sotto il nome di F. nel gennaio 1862 fu tenuta a Torino un’assemblea del Grande Oriente Simbolico d’Italia, nel corso della quale vennero proclamati i cinque punti della F., entrati poi a far parte integrale della dottrina del Rito, costituendo la base formale per l’associazione fra la Massoneria Italiana e quella Universale:
1) La società dei L.M. è un’unione di uomini liberi e di buoni costumi, affratellati da sentimenti di mutua stima ed amicizia, diretti da principi velati da Simboli ed illustrati da Allegorie. Gli insegnamenti di tali principi e l’educazione particolare che ne scaturisce, vengono compiuti nelle Logge con lo studio degli emblemi, delle Tradizioni e con la pratica delle Cerimonie proprie dell’Arte Reale.
2) La L.M. riconosce e venera un Essere Supremo sotto il nome di Grande Architetto dell’Universo, ha per massima fondamentale conosci te stesso ed ama il prossimo tuo come te stesso. Essa propugna la Libertà di Coscienza ed il Libero Esame, e perciò richiede da tutti i suoi adepti il rispetto delle opinioni altrui, e vieta loro ogni discussione che possa turbare il lavoro e l’armonia delle Logge, le quali debbono essere un centro permanente di Unione Fraterna tra persone buone, leali e probe, un Legame Segreto fra tutti coloro che sono animati da sincero amore per il Vero, il Bello ed il Buono.
3) La L.M. ha per scopo il perfezionamento morale dell’Umanità, e per mezzo la diffusione e la pratica di una vera filantropia; l’elevazione morale, intellettuale e materiale di tutti gli uomini ai quali essa aspira di estendere i legami d’Amore e di Solidarietà fraterni che uniscono tutti i L.M. sulla superficie della Terra. Il L.M. ha per massima fa agli altri ciò che vorresti che da altri fosse fatto a te. Tenendo in più gran conto i valori morali, la L.M. non ammette privilegi di classi sociali, ed onora il lavoro in tutte le sue forme; riconosce in ogni uomo il diritto di esercitare senza ostacoli e senza restrizioni le sue facoltà, purché non violino quelle degli altri, e siano in armonia con i supremi interessi della Patria e dell’Umanità. Essa crede che i Diritti ed i Doveri debbano essere uniformi per tutti, affinché nessuno si sottragga all’azione della Legge che li definisce ; e che ogni uomo debba partecipare, in ragione del proprio lavoro, al godimento dei prodotti, risultato di tutte le forze poste in attività.
4) La L.M. non riconosce alcun limite alla ricerca del vero ed al Progresso umano; essa ritiene che i sistemi etici, filosofici e politici, non siano che manifestazioni e metodi differenti, ma pur concorrenti ad uno stesso fine della Legge Universale che presiede a tutte le forze dell’esistenza. Perciò s’interdice ogni politica d’azione esterna effettuata da essa come corpo, ma si lascia ai suoi adepti ampia libertà d’azione nel mondo profano, secondo la sua coscienza, sul terreno religioso, filosofico e politico, senza dar loro alcuna parola d’ordine.
5) Le Logge sono i luoghi particolari dove si riuniscono i L.M., nei quali essi apprendono ad amare ed a servire la Patria e l’esercizio della loro Arte, che è l’arte della vita, ed a pensare, a volere ed a vivere come uomini completamente formati e padroni di sé, nello spirito della Patria e dell’Umanità. Risvegliare e fortificare questo spirito, contribuire con esso a perfezionare l’Umanità nella persona di ogni fratello, preparare e sostenere gli Uomini nella loro ascensione, tale è lo scopo dei Lavori delle Logge massoniche (v. Fratellanza).
Fratellanza: Sinonimo di confraternita, è un termine usato nelle associazioni di mestiere medievali ed in taluni ordini religiosi. Definisce tuttora associazioni o società ad orientamento umanitario, filosofico o religioso. Y (Massoneria) É attributo primario della Libera Muratoria, i cui membri si dichiarano l’un l’altro Fratelli fin dal 1774, anno della relativa deliberazione adottata dal Grande Oriente di Francia. F. è sinonimo di Fraternità (v.) e fa parte del Trinomio (v.) muratorio. Sotto il nome di “F. dei Liberi Muratori” nel gennaio 1862 fu tenuta a Torino un’assemblea del Grande Oriente Simbolico d’Italia, nel corso della quale vennero proclamati i cinque punti della F., entrati poi a far parte integrale della dottrina del Rito, costituendo la base formale per l’associazione fra la Massoneria Italiana e quella Universale:
1) La società dei L.M. è un’unione di uomini liberi e di buoni costumi, affratellati da sentimenti di mutua stima ed amicizia, diretti da principi velati da Simboli ed illustrati da Allegorie. Gli insegnamenti di tali principi e l’educazione particolare che ne scaturisce, vengono compiuti nelle Logge con lo studio degli emblemi, delle Tradizioni e con la pratica delle Cerimonie proprie dell’Arte Reale.
2) La L.M. riconosce e venera un Essere Supremo sotto il nome di grande Architetto dell’Universo, ha per massima fondamentale conosci te stesso ed ama il prossimo tuo come te stesso. Essa propugna la Libertà di Coscienza ed il Libero Esame, e perciò richiede da tutti i suoi adepti il rispetto delle opinioni altrui, e vieta loro ogni discussione che possa turbare il lavoro e l’armonia delle Logge, le quali debbono essere un centro permanente di Unione Fraterna tra persone buone, leali e probe, un Legame Segreto fra tutti coloro che sono animati da sincero amore per il Vero, il Bello ed il Buono.
3) La L.M. ha per scopo il perfezionamento morale dell’Umanità, e per mezzo la diffusione e la pratica di una vera filantropia; l’elevazione morale, intellettuale e materiale di tutti gli uomini ai quali essa aspira di estendere i legami d’Amore e di Solidarietà fraterni che uniscono tutti i L.M. sulla superficie della Terra. Il L.M. ha per massima fa agli altri ciò che vorresti che da altri fosse fatto a te. Tenendo in più gran conto i valori morali, la L.M. non ammette privilegi di classi sociali, ed onora il lavoro in tutte le sue forme; riconosce in ogni uomo il diritto di esercitare senza ostacoli e senza restrizioni le sue facoltà, purché non violino quelle degli altri, e siano in armonia con i supremi interessi della Patria e dell’Umanità. Essa crede che i Diritti ed i Doveri debbano essere uniformi per tutti, affinché nessuno si sottragga all’azione della Legge che li definisce ; e che ogni uomo debba partecipare, in ragione del proprio lavoro, al godimento dei prodotti, risultato di tutte le forze poste in attività.
4) La L.M. non riconosce alcun limite alla ricerca del vero ed al Progresso umano; essa ritiene che i sistemi etici, filosofici e politici, non siano che manifestazioni e metodi differenti, ma pur concorrenti ad uno stesso fine della Legge Universale che presiede a tutte le forze dell’esistenza. Perciò s’interdice ogni politica d’azione esterna effettuata da essa come corpo, ma si lascia ai suoi adepti ampia libertà d’azione nel mondo profano, secondo la sua coscienza, sul terreno religioso, filosofico e politico, senza dar loro alcuna parola d’ordine.
5) Le Logge sono i luoghi particolari dove si riuniscono i L.M., nei quali essi apprendono ad amare ed a servire la Patria e l’esercizio della loro Arte, che è l’arte della vita, ed a pensare, a volere ed a vivere come uomini completamente formati e padroni di sé, nello spirito della Patria e dell’Umanità. Risvegliare e fortificare questo spirito, contribuire con esso a perfezionare l’Umanità nella persona di ogni fratello, preparare e sostenere gli Uomini nella loro ascensione, tale è lo scopo dei Lavori delle Logge massoniche.
Fratelli: Secondo l’Art. 2 della Costituzione del G.O.I., «I Liberi Muratori della Comunione italiana si considerano e si chiamano vicendevolmente F., indipendentemente da ogni differenza di origini, di credenze e di condizioni sociali; si devono, reciprocamente, insegnamento ed assistenza entro i limiti del giusto e dell’onesto; si riuniscono e lavorano nelle Logge (v.), e contraggono i propri impegni massonici sul proprio onore e sulla propria coscienza». Secondo Armando Corona, ex Gran Maestro del G.O.I., «La Fratellanza è uno dei pilastri su cui si fonda la Massoneria. Dobbiamo lavorare intensamente e profondamente nel Tempio per ripristinare la Fratellanza nel Lavoro muratorio. Senza tale lavoro di rimeditazione e di vigilanza, si rischia di farla decadere a commensalismo e dimestichezza, mentre essa è principio pregnante di una ben diversa realtà. Sant’Agostino racconta che i torrenti impetuosi, che si formano a seguito delle piogge torrenziali nordafricane, travolgono i cerbiatti smarriti di fronte a tanta furia. Narra ancora, e con commozione, d’aver osservato che i cervi adulti, a rischio della propria vita, incrociano le proprie corna nodose e ramificate con quelle lisce e lineari dei cerbiatti, per traghettarli e salvarli da sicura morte. In questo racconto vi è l’immagine più reale, più fresca e più poetica della Fratellanza massonica» (Hiram, Rivista periodica del G.O.I., aprile 1983).
Fratelli Boemi: Comunità religiosa detta anche “Unitas Fratrum“, fiorita in Boemia all’inizio del XV secolo. Predicava l’attuazione del regno di dio sulla terra, attraverso un dettagliato programma i cui principi fondamentali erano la fraternità, l’umiltà e la carità, già caratterizzanti il cristianesimo primitivo. Ferocemente perseguitati, aderirono poi al Luteranesimo (v.). Nel 1918, con la fondazione dello stato di Cecoslovacchia, si costituirono in Chiesa Evangelica dei Fratelli Boemi.
Fratelli di Gesù: Secondo il Vangelo, essi sarebbero quattro, ovvero Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda. Nel Vangelo di Matteo (12, 46) si dice infatti: “Donde mai vengono a costui questa sapienza e questi miracoli? Non è egli forse il figlio del falegname? Sua madre non si chiama Maria, ed i suoi fratelli Giacomo, Giuseppe, Simone e Giuda?“.
Fraternità: Termine che definisce associazioni o società ad orientamento umanitario, filosofico o religioso. É attributo della Libera Muratoria, i cui membri si dichiarano l’un l’altro Fratelli fin dal 1774, anno della relativa deliberazione adottata dal Grande Oriente di Francia. F. è sinonimo di Fratellanza, e fa parte del cosiddetto Trinomio (v.) muratorio.
Fraternitas Rosicruciana Antiqua: Ordine derivato dall’O.T.O. (v.), noto attraverso la sua abbreviazione F.R.A. (v.).
Fraternitas Saturni: Fratellanza tedesca derivata dall’O.T.O. (v.), in cui l’opinione prevalente era che la magica influenza del Nuovo Eone richiedesse l’adattamento permanente degli insegnamenti di Crowley agli ultimi sviluppi. Di conseguenza i rituali di Saturno si trasformarono in una particolare mistura di magia medievale ed astrologia, con un piccolo tocco di Thelema. Col trascorrere del tempo, e specialmente dopo la morte di Eugen Grosche nel 1964, questo fu causa di diverse separazioni, e dal 1980 una scheggia denominata Ordo Saturni venne sempre più attratta verso i procedimenti di Crowley. Un tempo nella FS si era parlato liberamente di magia sessuale, ma senza considerarla il tema principale. La F.S. possedeva il proprio Eggrogoro (v.), che ora trasferiva i suoi poteri all’organizzazione affiliata, l’Ordo Saturni. Alcuni membri della branca tedesca del “Califfato” (v.) furono e sono anche membri di questo Ordo Saturni, ed affidano a quell’Eggregoro le loro energie riguardanti la magia sessuale. (ulteriori notizie sulla FS si trovano in Das O.T.O. Phänomen, Ein Leben für die Rose, ed in In Nomine Demiurgi Saturni).
Fromm Erich: Psicoanalista e filosofo tedesco (1900-1980). Dopo aver esercitato nei primi anni venti la psicanalisi a Monaco ed a Berlino, essendo di famiglia ebrea ed avendo avuti inizio la persecuzione nazista, nel 1933 si trasferì negli Stati Uniti. Nelle sue opere si delinea una concezione dell’uomo che, pur sviluppandosi sul solco tracciato da Freud, mostra di tenere in maggior conto gli apporti delle scienze sociali, per le quali la personalità umana è determinata dall’ambiente e dalle relazioni interpersonali, piuttosto che dalla realtà biologica ereditaria. L’uomo è fondamentalmente un prodotto della società in cui vive ed opera. F. insiste sullo stato di solitudine e di isolamento proprio della condizione umana, considerandolo conseguenza del distacco dalla natura, e dalla progressiva conquista di una maggiore libertà. L’adattamento dell’uomo alla società è visto nell’ambito di un compromesso fra i bisogni interni e le richieste dell’ambiente. Le sue opere principali sono: Escape from Freedom (Fuga dalla libertà, 1941), Psychoanalysis and Religion (Psicoanalisi e Religione, 1959), The forgotten Language (Il linguaggio dimenticato, 1951), Beyond the Chains of Illusions (Oltre le catene delle illusioni, 1967), La legge degli Ebrei e Io difendo l’Uomo (Ediz. Rusconi, 1993-94).
Fumigazioni: Secondo il Troisi (Dizionario massonico, Ediz. Bastogi, 1993), il fumo (v.)rappresenta il simbolo della relazione esistente tra il cielo e la terra. É considerato l’antitesi del fango (v.), simbolo anche popolare della materia e delle basse passioni umane. Esso deriva dalla miscelazione dell’acqua con la terra. Il fumo invece è generato dal fuoco e dall’aria. Da notare che le componenti del fumo hanno come simboli alchemici dei triangoli positivi, ovvero con il vertice in alto. Al contrario i componenti del fango hanno i loro simboli triangolari puntati verso il basso, ovvero sono negativi. La tradizione alchemica quindi raccomanda l’impiego del fumo, per contrastare il fango fino alla sua eliminazione. Le F. a base di incenso sono molto usate in quasi tutti i riti religiosi, e sono talvolta anche impiegate nel corso di particolari cerimonie massoniche, o perlomeno nella loro fase preliminare di preparazione. Per questi scopi si ricorre di norma a particolari miscele, costituite da un miscuglio di olibano, mirra, zucchero e benzoino, simboleggianti i mondi divino, umano e materiale. Tali F. rappresentano un supporto validissimo per la creazione della sacralità nella peculiare atmosfera del Tempio massonico.
Fumo: Composto prodotto per miscelazione tra i residui di combustione e l’aria. Alcune lavorazioni industriali e vari processi di combustione industriale, dei mezzi di trasporto r domestici, sono oggetto di studio particolare in relazione alla loro capacità di produrre inquinamento atmosferico. L’analisi è di norma estesa ai componenti del F. di natura gassosa (anidride carbonica e solforosa, ossido di carbonio, acido solfidrico, ossidi di azoto, cloro, ozono, ecc.) oppure solida (fuliggine, ossidi di metalli, composti tossici contenenti arsenico, cadmio, cromo, piombo, manganese, selenio, ecc.). Il F. in taluni ambienti di campagna, viene popolarmente considerato benefico e gradevole, specie se prodotto da certi legnami aromatici, tanto da essere sfruttato per aromatizzare prodotti alimentari, come salumi, formaggi e vini. Ben diversa considerazione va riservata al F. del tabacco, inteso soltanto come vizio nocivo per la salute dell’uomo. In ambito religioso il f. viene ritualmente impiegato nelle fumigagioni (v.), ottenuto mediante l’impiego di incensiere agitate nell’aria, nelle quali viene bruciato incenso su un fuoco di carbonella. La Massoneria talvolta ricorre alle fumigagioni per ragioni alchemiche, allo scopo di agevolare la consacrazione dei suoi Templi ancor prima della cerimonia di Apertura dei Lavori di Loggia. In questi casi il F. viene idealmente prodotto per la combustione di una miscela polverizzata di antica formulazione, composta da 3 parti di incenso, 2 di mirra, 1 di benzoino e ½ di zucchero. Si presume che sia arduo ottenere veramente la richiesta totale esclusione dal Tempio dei metalli (v) che, come noto, rappresentano gli assilli, e soprattutto le passioni ed i vizi profani. Il loro insieme è simboleggiato dal fango (v.), sinonimo ermetico della materia e della negatività. Si ricorre pertanto all’opposto del fango stesso, rappresentato propriamente dal F., alchemicamente prodotto attraverso la miscelazione del Fuoco con l’Aria, rappresentati da A + B, simboli triangolari entrambi raffigurati con il vertice puntato verso l’alto, quindi positivi. Confrontato con il prodotto fango, ottenuto per miscelazione di Terra ed Acqua, ovvero C + D, il F. prevale, consentendo il predominio del Sacro sul profano. Pertanto la fumigagione permette la purificazione dell’ambiente e dell’uomo Massone, agevola la consacrazione del Tempio e la corretta esecuzione dei Lavori architettonici.
Fuoco: Fenomeno dovuto alla combustione di sostanze infiammabili, accompagnato da luce e calore. Le comunità arcaiche, per il suo aspetto benefico e distruttore, consideravano il F. come la più ambivalente delle forze magico religiose, reputando sciamani e fabbri suoi maestri o signori. Nella cosmogonia indiana vedica assume l’aspetto di divinità diverse, tra il divino ed il naturale. Nel zoroastrismo Ahura Mazda, principio personale intelligente della vita universale, esso si manifesta nel figlio Atar. Come elemento divino il F., contrapposto all’acqua quale elemento inferiore, veniva destinato all’ordalia universale del giudizio finale dove, sotto forma di metallo fuso, avrebbe accolto i malvagi (Avesta, Y, 32, 7). Il F. è presente sulle are di Atena (Attica), di Apollo (Delfi) e di Vesta (Roma). Nella civiltà greco romana il focolare domestico assunse una precisa funzione sacra, quale centro della vita famigliare. Nelle religioni baltiche (Prussi e Lituani) veniva praticato il culto di Perkunas, dio del tuono, in onore del quale veniva mantenuto un F. perpetuo curato dai sacerdoti guidati dal loro capo, detto kriwe. Una parte del pensiero greco ha adottato il concetto di F. per la spiegazione dei fenomeni del mondo. Per Eraclito è la sostanza di cui è composta tutta la realtà, pertanto perennemente mobile, dotata di intelligenza, che presiede il governo del mondo. Secondo Parmenide (v.) la dualità F. tenebra corrisponde a caldo freddo, ed è il principio che chiarisce l’apparenza sensibile delle cose. Per gli Stoici invece il F. occupa la parte estrema dell’universo, e lo considerano il quinto elemento.aristotelico (etere) di cui sono costituite tutte le sfere celesti. La venerazione del F. s’è poi trasferita all’ambito folkloristico, richiamato agli ancestrali compiti di evocazione e di purificazione, in occasione delle ricorrenze stagionali di capodanno, carnevale, di San Giovanni d’estate e di talune feste patronali. Celebrazioni culminanti nell’incendio di un fantoccio, che tramanda il ricordo di certi sacrifici umani tributati per invocare la protezione delle superiori potenze invisibili. Y (Alchimia) L’elemento F., come suggerisce il suo simbolo (un triangolo equilatero con il vertice verso l’alto), rappresenta il flusso del divenire percepito dal punto di vista di chi lo genera. Chi genera il F. costituisce una sorgente attiva di flusso. L’energia di tale flusso diventa anche parte del divenire del Macrocosmo che ci circonda, e come tale può sfuggire alle nostre possibilità di controllo. Questo implica la grande responsabilità che abbiamo quando diventiamo sorgente attiva del F. Perciò, tradizionalmente, grande significato ed importanza viene attribuito al regime del F., che non dovrebbe mai essere violento e caotico, per evitare di trasmettere disordine al di fuori di noi. Il F. è un elemento dinamico: simbolicamente sale verso l’alto, e può generare trasformazioni. L’alto verso cui si dirige la sua azione viene percepito, da chi lo genera, come una Trascendenza.. Y (Interiorità) Ogni vita, specie se nelle sembianze umane, appare animata da un irresistibile impulso a manifestarsi in forme coerenti con la propria essenza. Questa perciò appare sempre come formata da tre componenti: un nucleo interiore stabile, una volontà di azione ed una forma manifestata. Tradizionalmente, ma specialmente in Alchimia, i tre componenti vengono simbolicamente chiamati Zolfo, Mercurio e Sale. É assai difficile cogliere la loro presenza separatamente. Pur presentando forti somiglianze, il F. interiore non dev’essere confuso con l’elemento alchemico F., che interessa invece i più elevati rapporti fra Microcosmo e Macrocosmo. Y (Massoneria) Nella Loggia massonica l’elemento F. si identifica con la funzione del Maestro Venerabile, che lo impiega nel rituale di Iniziazione. Inoltre tale termine conclude ogni brindisi svolto ritualmente nel corso dei convivi massonici, denominati “agapi”. Per il Massone, il Fuoco combinato con l’Aria genera il Fumo: per tale ragione di norma nel Tempio si dovrebbe far precedere l’apertura dei Lavori con la diffusione di fumi d’incenso, meglio però se prodotto da un’antica miscela profumata composta dalla polverizzazione di: · 3 parti di incenso puro; · due parti di mirra; · una parte di benzoino; · ½ parte di zucchero. Mediante il ricorso al Fumo viene dispersa la combinazione Acqua con Terra (v. fango) che predomina nel mondo profano.