BUFFALO BILL E JOHN WAYNE
Ideali massonici in due figure simbolo dll’immaginario hollywoodiano
di Pietro Piro
Prima che una storiografia più attenta ai diritti negati degli indiani d’America ribaltasse l’approccio tradizionale ai temi della conquista del West, figure come quella di Buffalo Bill (pseudonimo di William Frederick Cody, 1846- 1917) nutrirono per moltissimi anni l’immaginario collettivo americano ed europeo incarnando ideali di coraggio, di avventura, di civiltà. La figura del soldato bianco e coraggioso che lotta contro i “selvaggi”, ha costituito un punto di riferimento essenziale per narrazioni romanzesche, filmiche e fumettistiche. Il mito del selvaggio West come luogo privilegiato dell’eroismo, dell’affermazione della volontà di potenza dell’uomo civilizzato, contrapposta alla “selvaggia arretratezza” dei “pellerossa” è stato costruito anche grazie allo spettacolo circense ideato e diretto da Cody il Buffalo Bill’s Wild West, American’s National Entertainment che – a ragione – può essere considerato un esempio di spettacolo di massa moderno, per la capacità di legare insieme forza delle immagini, narrazione socio-identitaria, grande mobilitazione di mezzi tecnici, messaggi pubblicitari finalizzati a identificare il prodotto con uno stile di vita (eroico). Il Wild West Show fu una vera e propria “industria culturale”. Si pensi che per trasferire lo spettacolo da una tappa all’altra fossero necessari diciotto vagoni di treno per attori (molti indiani delle riserve furono coinvolti direttamente), tecnici, animali, attrezzature. Circa seicento persone si spostavano attraversando l’America (e in seguito anche in Europa) trasportando con sé tutto il necessario per il proprio sostentamento. Buffalo Bill incarnò molte anime contemporaneamente. Cacciatore di bisonti, soldato, esploratore, impresario teatrale, uomo di spettacolo e fine comunicatore. Tuttavia, quello che c’interessa più da vicino fu la sua appartenenza alla Massoneria. I suoi primi contatti con la Massoneria risalgono al 1869 quando si trovava al servizio del generale Phil Sheridan con incarichi di esploratore e procacciatore di bestiame per le truppe. A FortMcPherson dove le truppe risiedevano, il capitano W.B. Browndi cui Cody fu grande amico — organizzò nel suo alloggio la loggia N. 32 Plalte Valley Lodge sotto la giurisdizione della Gran Loggia del Nebrasca. È molto probabile che la sua prima richiesta d’affiliazione sia databile in quello stesso anno. Fu iniziato il 6 marzo del 1870 come Entered Apprentice. Durante quell’anno fu intensamente coinvolto nella vita militare con funzione di esploratore, guida e giudice di pace (fu scelto per la sua grande dote di equità). Il dieci gennaio del 1871, Cody è elevato al rango di Master Mason. Ha venticinque anni. Cody si distingue per il coraggio in battaglia, per l’affidabilità, il rispetto degli ordini impartiti, la lungimiranza nell’organizzazione personale. Nell’aprile del 1872 per il suo coraggio in battaglia riceverà la medaglia d’onore del 3° Cavalleria. Nel 1883 fonda il Wild West Show e già nel 1887 è in Europa in occasione del Victoria ’s Golden Jubilee. Col passare degli anni, la sua appartenenza alla famiglia massonica si fa sempre piùintensa. Infatti, anche se si trovava in Inghilterra, sottoscrisse la petizione – grazie al servizio postale di cui fu uno dei grandi promotori – dell’Euphrates Chapter No. 15, Royal Arch Masons of North Platte, in Nebrasca. Avanza a livello di Mark Master, inserito nella Cattedra Orientale e il 14 Novembre del 1888 è riconosciuto come Most Excellent Master. Nell’Aprile del 1889 riceve l’ordinazione all’Ordine della Croce Rossa di Malta e l’Ordine di Malta, divenendo un Cavaliere Templare. Cody divenne membro del Rito Scozzese Antico e Accettato nella Northern Jurisdiction of New York City nell’Aprile del 1894. La Northern Jurisdiction in segno di massimo rispetto e ammirazione giorno 4 aprile 1894, onorò Buffalo Bill coni gradi di Lodge of Perfection (40-140), Council of Princes (150160), Chapter of Rose Croix (170-180), Consistory (190-329). Alla sua morte {10 gennaio 1917) Cody ricevette un funerale massonico. Dopo la sua morte fu fondato il Buffalo Bill Historical Center che preserva tutt’oggi la memoria di Cody e contiene numerosi reperti (fotografie, abiti, lettere) in grado di testimoniare la sua appartenenza e la sua fede massonica. Cody in tenera età subì il trauma della morte del padre brutalmente pugnalato nel 1957 dopo aver tenuto un discorso contro lo schiavismo. Oggi sappiamo quanto le esperienze infantili e gli esempi dei genitori possano condizionare la vita adulta. Cody fu un uomo coraggioso ma non avventato, passionale ma non vittima delle passioni, fedele ma non asservito. Nonostante gran parte della sua vita sia trascorsa ‘nella guerra e nella lotta per la sopravvivenza egli colse tutte le occasioni per esercitare un’attività di mediazione e di pace. È evidente che oggi, con una mutata sensibilità sui temi legati agli indiani d’America, il suo Wild West Show cì appare come un esempio di “imperialismo culturale”. Tuttavia, va ricordato che esso ha contribuito enormemente a rinsaldare lo spirito nazionale americano e ha svolto una funzione pedagogica – che oggi appare superata – che ha permesso a una nazione frammentata e segnata dal conflitto di riconoscersi in un ideale di virtù cavalleresco improntato al coraggio e alla lealtà. Quando Cody morì, Marion Mitchell Morrison (il nome di battesimo di John Wayne) aveva appena otto anni. Non sappiamo quanto la figura di Buffalo Bill possa aver influenzato i sogni del bambino Marion e quanto quest’ideale di uomo sia penetrato nell’intimo della sua coscienza. Sappiamo però, che sarà proprio John Wayne (1907-1979) a raccogliere parte dell’eredità ideale di Buffalo Bill nei suoi numerosissimi film western. Wayne che raggiunse una fama planetaria, incarnava l’ideale di un eroismo schietto e diretto, un uomo coraggioso e incorruttibile dal carattere spesso spigoloso ma sempre pronto a un sacrificio generoso. Se Buffalo Bill però fu un vero combattente, Wayne al contrario, fu prevalentemente uneroe di celluloide. La sua vera battaglia fu combattuta in ambito culturale e comunicativo. Insieme all’amico Ward Bond – caratterista nei film western del regista John Fordcon il quale condivideva ideali conservatori e patriottici, fece parte della Motion Picture Alliance for the Preservation of American Ideals (MPAPAI anche MPA) un’associazione formata del 1944 da membri dell’Hollywood film industry per difendere l’industria cinematografica e la nazione americana da infiltrazione comuniste e fasciste. Lo scopo iniziale dell’associazione era di garantire la presenza di personaggi molto conosciuti nel mondo dello spettacolo per testimoniare davanti al Congresso in occasione di processi contro gli impiegati nell’industria cinematografica accusati di diffondere idee comuniste. Tuttavia, in seguito, consapevoli di quanto il mondo del media rappresentasse il più potente strumento di comunicazione di massa disponibile all’epoca, s’impegnarono a diffondere gli ideali di vita americani in tutte le produzioni cinematografiche che riuscirono a indirizzare e controllare. Questi ideali da difendere e per cui valeva la pena “guerreggiare” erano sintetizzati nello Statuto dell’associazione:
la libertà di parlare, di pensare, di vivere, di culto, di lavorare, di governare sé stessi come individui, come uomini liberi; il diritto di avere successo o fallire come uomini liberi, secondo la misura della propria capacità e della propria forza.
Durante tutta la sua vita pubblica e privata, Wayne cercò d’incarnare l’ideale di un’America conservatrice, liberale, repubblicana e anticomunista. Il suo film del 1968 – uno dei pochi come regista – Berretti verdi (The Green Berets) ambientato nella guerra del Vietname palesemente dalla parte dell’esercito americano – accusato, dall’ambiente di sinistra di essere guerrafondaio e reazionario – va letto e collocato in un più ampio tentativo dell’attore-regista di utilizzare il cinema come “arma” nella battaglia culturale. Wayne a differenza di Buffalo Bill, si trova ad agire in un ambiente culturale più tecnologicamente sviluppato e più consapevole delle possibilità offerte dal mezzo cinematografico. Se in Buffalo Bill il legame con il West era ancora profondo e vissuto, in Wayne e nella generazione degli attori del suo periodo, questo legame è molto indebolito e comunque filtrato dall’ideologia. Nel West di Buffalo Bill c’è ancora qualcosa di selvaggio e naturale, in quello di Wayne, tutto appare già addomesticato e funzionale alla diffusione di una gerarchia di valori da diffondere. Anche il padre di Wayne influì molto sulla vita del proprio figlio. Egli aderì alla Massoneria e anche il figlio fuiniziato nel luglio del 1970 nella Loggia Marion McDaniel, No. 56, a Tucson, in Arizona. Nel 1970 ricevette la Legion of Honor dall’Order of DeMolay (organizzazione giovanile il cui nome deriva da Jacques de Molay, l’ultimo Gran Mestro dell’Ordine dei Templari, fondata a Kansas City, nel Missouri, nel 1919. La pedagogia dell’organizzazione si fonda susette Virtù Cardinali, che costituiscono gli ideali di base e gli insegnamenti essenziali dell’organizzazione che sono: l’amore filiale, il rispetto per il sacro, la cortesia, la fraternità, la fedeltà, la pulizia e il patriottismo). Nel dicembre del 1970 Wayne è iniziato al “York Rite” o “American Rite” in California e diviene uno “Shriner” nel Tempio: Al Malaikah Shrine Temple (ordine massonico di origini americane che adotta segni Orientali come il Fez e gli abiti-“gioiello, particolarmente attivo nell’ambito della medicina e dell’assistenza dei bambini). ‘Nella vita private Wayne si caratterizzava per un forte legame con la propria famiglia. Fu padre di sette figli che spesso coinvolgeva come attori è come membri della produzione dei propri film. Ammalatosi di cancro ai polmoni, fu uno dei primi a dichiarare pubblicamente la propria malattia, incurante delle conseguenze sulla sua carriera di attore. Divenne un appassionato difensore della causa dei controlli preventivi appoggiando pubblicamente l’azione dell‘American Cancer Society. Appassionato della natura e degli animali, amava trascorrere molto tempo in spazi aperti e silenziosi. L’amore profondo per la propria nazione fu anche testimoniato da un album con una poesia che ricevette anche una “Grammy nomination” dal titolo: America Why 1 Love Her (Perché amo l’America). Opera caratterizzata dall’esaltazione delle bellezze naturali del paese: beneath God’s wide, wide sky (poste sotto il grande, grande cielo di Dio). Wayne morì all’età di 72 anni 1’11 giugno 1979. Oggi la John Wayne Cancer Foundation, il Team Duke e il John Wayne Cancer Institute conducono ricerche per la lotta contro i tumori. Se compariamo questi due personaggi dal punto di vista della loro aderenza agli ideali massonici, possiamo osservare come abbiano cercato di applicare un mondo d’ideali eterni e immutabili alle proprie circostanze storiche. Cody visse in un’epoca ancora caratterizzata da ideali cavallereschi, guerrieri, patriottici. Un’epoca in cui lo scontro fisico era diretto e decisivo. Un’epoca di terre immense e incontaminate, una terra ancora selvaggia e dominata dai ritmi della natura. Un’epoca in cui la virtù era vincolata alla capacità di sopravvivere in un ambiente spesso ostile. Wayne visse in un’epoca diversa, erede della precedente ma che in brevissimo tempo avrebbe trasformato radicalmente il volto dell’America e del mondo. ; Un tempo segnato dall’industrializzazione e dalla mobilitazione totale. La seconda Guerra Mondiale e successiva Guerra Fredda segneranno totalmente lo stile di vita americano e tutti quelli che si trovarono a ricoprire incarichi di grandi responsabilità e visibilità pubblica dovettero necessariamente intervenire e schierarsi dalla parte della nazione, oppure, subire il carcere e l’esclusione sociale. Impegnarsi significava agire in ambito culturale e lottare per la conquista dell’egemonia americana sul resto del pianeta. In questa prospettiva, Wayne incarnò perfettamente gli ideali dell’americano medio che si sentiva ben rappresentato e protetto da un uomoche nei suoi film lottava senza riserve contro “tutti j nemici” della nazione. Buffalo Bill e John Wayne furono due massoni impegnati nella difesa dei valori tradizionali della propria nazione. Valori che sono cambiati nel corso del tempo ma che hanno richiesto per essere sostenuti un impegno costante nella vita pubblica e privata. Sì può non essere d’accordo sui valori difesi da questi due miti americani ma, di certo, se ne ricava una lezione profonda: i valori non camminano da soli, hanno bisogno testimoni in grado di agire coerentemente con i propri ideali.