I DUE LUMINARI: SOLE E LUNA
I due Luminari: Sole e Luna
Oriente di Follonica Maestro Venerabile, Fr∴ tutti, tra i simboli più importanti della massoneria vi sono il Sole e la Luna. La Loggia, come è noto, è piena di stelle e la sua volta stellata rappresenta un preciso richiamo alla “Grande Patria Cosmica” della tradizione egizia, al Macrocosmo della tavola smeraldina ed al riflesso dei cieli sulla terra. In questo scenario i Luminari sono posti ad Oriente, ai lati del Delta luminoso e fanno sicuramente parte del compendio di simboli che identificano il Tempio con il cosmo. Presi singolarmente, i due simboli Sole e Luna rivelano due diverse tradizioni, che ritrovano ripetuti riferimenti nella tradizione massonica, quella solare e quella lunare. In particolare, quella solare trova i suoi antecedenti nei pitagorici, nel Sol Invictus dei Misteri di Mitra, mentre quella lunare nel culto di Yahweh, nella religione ebraica. In via di prima approssimazione, possiamo ritenere che il Sole rappresenti la parte maschile, deputato a portare la luce laddove domina il buio, illuminando così l’intelletto umano. Allo stesso tempo e in modo a questo speculare, la Luna, idealizzando la parte femminile, ne rappresenta l’oscurità e la mutabilità delle forme. La Luna, invero, rappresenta anche la cura materna, manifestandosi con il suo perpetuo movimento, prima crescente e poi calante, come entità regolatrice dei ritmi fisici e naturali. Nella Tradizione massonica, questi due Luminari rappresentano chiaramente la perfetta ed eterna alternanza tra giorno e notte, in perfetto equilibrio, incarnando la sacralità di ogni umana dicotomia, come quella tra il bianco ed il nero, l’attività ed il riposo, in una rituale dialettica degli opposti. Come detto, nella simbologia del Tempio Massonico i due astri, il Sole e la Luna, sono presenti ad Oriente, dove siede il Maestro Venerabile. La Luna, posta sopra lo scranno del Segretario, è del tutto in sintonia con la funzione di quest’ultimo poiché, come la Luna che vive di luce riflessa, anche il Segretario non emette nulla di proprio nella sua opera, ma annota e percepisce di riflesso tutto ciò che viene dalla Loggia. Egli quindi è un ricettore, proprio come la Luna, e come se fosse una parabola riflette i lavori muratori con la sua attività e la sua sintesi, a futura memoria. Il Sole, invece, essendo il centro del nostro Sistema Solare, incarna l’essenza più elevata della divinità, già da sempre venerato da tutte le antiche tradizioni misteriche, rappresenta la fonte di vita di ogni cosa. L’astro solare è posto in corrispondenza dello scranno dell’Oratore, andando a descrivere con esso, come tra la Luna e il ruolo del Segretario, un chiaro parallelismo. Infatti, quando il Segretario scrive, trasferisce su carta quello che lui percepisce di riflesso dalla Loggia, mentre l’Oratore con la sua esposizione irradia la Loggia con il suo pensiero, quindi, a differenza del ruolo del Segretario, compie una mansione attiva e non ricettiva, che giustifica l’aspetto solare a questo associato. L’Oratore, può determinare attraverso la sua oratoria, degli effetti precisi su chi ascolta ed imprimere delle “idee”, con le quali i Fratelli che sono in ascolto escono dal Tempio. Si tratta quindi di un fatto creativo vero e proprio e, come tale, ha quindi un carattere solare. Egli, infatti, è colui che con la sua opera deve riuscire a scatenare le emozioni all’apprendista, le idee al compagno e rafforzare le aspirazioni spirituali nei maestri. Il simbolismo della Luna si manifesta in correlazione con quello del Sole e i suoi due caratteri fondamentali derivano dal fatto che la Luna è priva di luce propria e che attraversa fasi diverse e cambia forma. Tale periodica mutevolezza evoca l’associazione simbolica con il femminile, con le maree e la ciclicità delle stagioni. Proprio per questo, la Luna incarna il concetto della mutazione, con la sua crescita e la sua successiva decrescita, scomparendo e apparendo nuovamente nella sua pienezza, con ritmica e perfetta alternanza, come le maree e le piante. In questa armoniosa contraddizione la Luna rappresenta anche il tempo che passa, il divenire che si misura attraverso le sue fasi attive e regolari. Il femminile è da sempre elemento ambivalente, com’è evidente nel simbolismo lunare, dove una faccia del pianeta è illuminata e l’altra rimane oscura. Per questo carattere ambivalente, al contrario del simbolismo solare in cui tutti i lati sono uguali, la Luna è considerata come una porta aperta sul mondo sublunare, punto 2di passaggio tra il regno della luce, fuori della caverna platonica, e quello delle tenebre demoniache. Il Sole riveste un significato molto importante nel Tempio, scandendo con il suo moto i tempi dei lavori di Loggia, poiché sia il Primo Sorvegliante sia il Secondo Sorvegliante compiono il proprio dovere avendo come riferimento costante il Sole. Ed, infatti, nel rituale si legge testualmente che il dovere del Secondo Sorvegliante è: “stando a Meridione, osservare il Sole al suo Meridiano, chiamare i Fratelli dal Lavoro alla Ricreazione e dalla Ricreazione al Lavoro”, mentre, invece, il Primo Sorvegliante, analogamente, ha il compito, “stando a Occidente, di osservare il corso del Sole e di chiudere il Tempio secondo l’ordine del Maestro Venerabile, dopo aver accertato che ogni Operaio abbia avuto ciò che gli è dovuto”. Allo stesso modo, la rilevanza della luce che il Sole emana è riscontrabile anche nel rituale d’iniziazione, durante il quale il profano, non ancora Fratello, anela ardentemente a quella Luce Massonica che gli sarà donata solo dopo aver superato le prove prestabilite. E tuttavia, anche dopo essere stato iniziato, la sua collocazione nella Colonna del Settentrione, posta in penombra, assieme agli altri Apprendisti, simboleggerà la sua condizione di neofita, non ancora maturo per essere completamente illuminato. Il Sole, come in Natura, è generatore di luce e di calore, quindi di vita. Senza il Sole, ogni forma vivente sulla Terra non sarebbe destinata a sopravvivere ed è proprio con questa constatazione che è possibile capire la ragione di un culto solare millenario che ha pervaso da sempre la maggior parte delle culture umane, che hanno venerato il Sole come una divinità dispensatrice di vita, contrapposto alla debole e flebile luce lunare, troppo tenue e pallida per assolvere alle stesse funzioni dell’Astro solare. Il Sole, inoltre, è nemico delle tenebre, quindi della morte, e oltre alla vita simboleggia metaforicamente anche la rinascita dell’uomo quando le tenebre dell’ignoranza profana si dissolvono grazie al sorgere della luce iniziatica; infatti, quando il profano riceve la “Luce”, egli rinasce, diventando un “Uomo di Luce”, nella sua accezione più autentica del linguaggio simbolico ed iniziatico. Le grandi civiltà antiche conoscevano perfettamente questa “trasformazione” e la celebravano ritualmente nei rispettivi culti. Dall’Egitto alla Grecia, dalla Cina all’India e fino a 3Roma antica, il culto solare, personificato o astrattamente inteso, ha attraversato popoli, culture e civiltà le più diverse fra loro, ma in modo coerente e con un simbolismo univoco. In definitiva, questa ineluttabile dicotomia, rappresentata dai due Astri in perfetta ed armonica contrapposizione fanno da corollario esoterico di un più alto e generale principio massonico altamente pervasivo e riscontrabile praticamente ovunque nella Tradizione e nel simbolismo metaforico dei lavori muratori: il principio della dualità. Tale principio, invero, include, tra gli altri, luce e ombra, bianco e nero, bene e male, giorno e notte, libertà e dispotismo, libertà religiosa e dogmi arbitrari. Pertanto, il dualismo degli opposti ci governa in tutto e spetta a noi cercare una sintesi per elevarci. Trovare quell’unità o sintesi è conoscere la pace e l’equilibrio interiore, cioè la comprensione che supera la nostra esperienza quotidiana, perché l’oscurità e la luce hanno la stessa natura e genesi, sebbene si distinguano per un grado ed una essenza diversa. Maestro Venerabile, Fr∴ tutti, Vi ringrazio per l’attenzione, ho detto.
TAVOLA SCOLPITA DAL FR.’. L. F.