TERMONOLOGIA D – M

Debir – Nome erza parte del tempio di Salomone.  L’edificio era diviso in tre ambienti: il portico (ulam), il Santo (hekal) e il Santo dei Santi (debir)

Delta – Il Delta, detto anche Triangolo di Salomone, prende il suo nome dalla forma maiuscola della terza lettera dell’alfabeto greco. Il Delta simboleggia la perfetta geometria del numero tre, riscontrabile in diverse filosofie.  All’interno del Delta spesso compare la lettera G, che si presta a diverse interpretazioni (God, Geometria, Gnosi).

Demolizione – Attività che indica lo scioglimento di una loggia.

Diacono – Esistono il Primo e il Secondo Diacono che sono incaricati di assistere rispettivamente il Maestro Venerabile ed il Primo Sorvegliante.

Dignitari – Con il termine “Dignitario” si indicano le cariche istituzionali più rilevanti all’interno della Loggia, quindi, il Maestro venerabile, Primo e Secondo Sorvegliante, l’Oratore, il Tesoriere ed il Segretario.

Diluizione –  Termine che rappresenta genericamente, in alchimia, l’aggiunta di sostanza liquida a una sostanza trattata, oppure, soprattutto nella spagiria, la purificazione della materia.

Dogma – Principio fondamentale, affermato come verità incontrastabile anche se non dimostrato.

Dorico – Stile architettonico che rinveniamo all’interno del Tempio a caratterizzare la colonna B (“Boaz”, forza), colonna del nord, prima colonna ed emblema della forza, caratteristiche ben rappresentate dallo stile dorico che è, appunto, grave ed austero nella sua eleganza. In realtà le colonne del Tempio di Salomone erano in bronzo ed erano uguali tra loro anche nei capitelli ma le necessità di procedere per rappresentazioni simboliche hanno condotto alle modificazioni delle colonne  (vedi Ionico).

E.V. o “Era Volgare” – Datazione seguita correntemente nel mondo profano

Eggregoro – Il termine Eggregoro si riferisce, in senso lato,  ad una forza generata da una potente corrente spirituale alimentata ad intervalli regolari secondo una determinata cadenza in armonia con la vita universale del Cosmo. Nel contesto massonico l’Eggregoro è riferito a quella entità psichica collettiva -sia essa volontà o coscienza- che, nel corso dei lavori di loggia, si genera e si amplifica per via rituale.

Ein- Sof –  Il concetto cabalistico di “Ein-Sof” è mutato nel tempo all’interno dello stesso pensiero cabalistico. Originariamente il termine indicava l’idea di infinito ( cioè qualcosa “Senza Fine”) ed indicava  Dio quale entità segreta e non rivelata, misteriosa e, quindi,non conoscibile per la mente umana. Successivamente, interpretazioni cabalistiche più popolari hanno identificato l’Ein-Sof con uno dei nomi di Dio.

Elementale – Termine derivante dall’aggettivo “elementale” coniato nell’ambito teosofico ed indicante la peculiare caratteristica di appartenere ad uno solo dei quattro elementi classici: acqua, aria, terra e fuoco. Per estensione, elementale è passato da aggettivo a sostantivo, così da indicare direttamente l’oggetto e non solo la sua natura.

Elementi –  Riferito ai quattro elementi naturali  Terra (solido), l’Acqua (liquido), l’Aria (gassoso) ed il Fuoco (elemento trasformatore della materia).

Elemosiniere – Carica di loggia con la funzione di raccogliere l’obolo per il tronco della Vedova il quale raccoglie le offerte per attività di beneficenza.

Eleusini (misteri) – Antichissimi riti già seguiti in Grecia nel periodo miceneo, circa 1600-1100 a.C. I misteri, rappresentano in origine il mito del ratto di Persefone, strappata dal re degli inferi Ade alla madre Demetra. I m.e. sono suddivisi in un ciclo di tre fasi, la “discesa” (la perdita), la “ricerca” e l’“ascesa”: il tema principale era, originariamente, la “ricerca” di Persefone e il suo ricongiungimento con la madre.

Il rito è diviso in due parti: la prima, piccoli misteri, la seconda, grandi misteri. Il rito era diviso in due parti: la prima, “piccoli misteri” – purificazione che si svolgeva in primavera nel mese di Antesterione- , la seconda, “grandi misteri” – rito consacratorio che si svolgeva in autunno nel mese di Boedromione (settembre-ottobre)-. La cerimonia rappresentava il riposo e il risveglio ciclico ed infinito della vita delle campagne.

Ercole – Figura della mitologia romana, ripresa dall’eroe greco Eracle, Ercole era un semidio la cui statua, della triade del simbolismo delle Luci all’interno del Tempio, è posta in corrispondenza dello scranno del Secondo Sorvegliante  a rappresentare la “Forza” che consente di respingere “il vivere facile e dolce decidendosi ad un lavoro incessante e faticoso” (Porciatti).

Ermete Trismegisto – personaggio emblematico e misterioso, considerato dai filosofi storici la personificazione della parola, o logos:  figura leggendaria d’iniziato era considerato dai Greci identico al dio egiziano Thot, inventore della scrittura e del calcolo.

Ermetismo – E’ una corrente mistica e filosofica sorta nel II e III secolo dopo Cristo e che trova i propri valori fondanti su antichi scritti, in parte attribuiti ad Ermete Trismegisto (Hermes Trismegistos) del quale si ricorda, quale testo ermetico fondamentale, la “Tavola di Smeraldo”, detta anche smeraldina o smaragdina (vedi). Più propriamente, il termine “ermetismo” indica una dottrina cosmologica che vuole la sua origine nella tradizione egiziana ma che è stata successivamente mediata culturalmente dalla cultura ellenistica. Tra le peculiarità proprie dell’ermetismo come strumento di indagine e rappresentazione del “mondo” è, tra l’altro, la proposta di un precipuo tipo di iniziazione, “regale” e non “sacerdotale”. Come appunta Guénon solo quest’ultima (l’iniziazione sacerdotale) permetterebbe all’iniziato la realizzazione dei Grandi Misteri e, quindi, la sua reintegrazione al Principio. Con la iniziazione regale, invece, potendosi realizzare solamente i c.d. Piccoli Misteri l’iniziato si deve “accontentare” di quello che Guénon definisce la “perfezione di questo stato” e, quindi, la restaurazione dello “stato primordiale”. Appare opportuno ricordare che Guénon, ritiene che l’iniziazione sacerdotale è andata irrimediabilmente perduta e oggi, attraverso l’attività “di mestiere” del Compagnonaggio e della Massoneria l’ambito di indagine dell’iniziato è necessariamente limitato ai Piccoli Misteri.

Esoterismo – Termine con cui si indicano, in senso lato, le dottrine di carattere totalmente o parzialmente segreto o riservato. In Massoneria la verità occulta ed i significati nascosti sono accessibili solo agli iniziati a seconda dei diversi gradi di iniziazione. L’esoterismo si contrappone all’essoterismo (o exoterismo).

Esperto – Fratello incaricato d’istruire ed accompagnare i profani in occasione della loro iniziazione.

Essoterismo – o exoterico – deriva dal termine greco exotericos, esterno, ed indica una forma religiosa o filosofica aperta e divulgata al grande pubblico, riferita quindi anche ai profani, in cui non sono presenti veri e propri Riti Iniziatici

Etica – E’ lo studio della determinazione della condotta umana e della ricerca dei mezzi atti a concretizzarla. Se la Morale è l’insieme dei principi generali che guidano il nostro comportamento e le nostre relazioni, l’Etica ne è la pratica, la modalità della loro applicazione.

Fato – Nella mitologia greca era il più potente degli dei dell’Olimpo: tutti gli dei, infatti (Giove incluso) nulla potevano rispetto a quanto il Fato avesse stabilito. Al di là del mito il fato è l’insieme imponderabile di cause che possono determinare eventi futuri: essendo causalità impersonale, il fato sviluppa gli eventi futuri come indipendenti dalla volontà umana (a differenza del destino che è legato alla Provvidenza ed ammette l’intervento umano) .

Fedeli d’Amore – Catena iniziatica di persone coinvolte in una visione esoterica dell’esistenza. I Fedeli d’Amore facevano ricorso a elementi catari e templari ed operavano, per la trasmissione del loro messaggio agli iniziati, attraverso un codice poetico con il quale comunicavano il proprio messaggio. Esempio di tale trasmissione iniziatica la troviamo nella Divina Commedia in quanto Dante faceva parte dei Fedeli d’Amore.

Figli della Vedova – Espressione che indica i massoni: essa è tratta dalla leggenda secondo cui Hiram, il costruttore del Tempio di Salomone, fosse il figlio di una vedova.

Filo a piombo – (vedi Perpendicolare)  Strumento formato da un peso di metallo, non necessariamente di piombo, appeso ad una corda. Esso, con la sua verticalità, suggerisce l’ideale di dignità, di onore, e sollecita a non essere mai proni, ideali ai quali il Massone mai deve rinunciare.

Finestre – Elemento architettonico presente nel quadro di loggia del grado di Apprendista non ha collegamenti con il tempio massonico reale il quale ha una unica apertura ad occidente. Esse (3) sono finestre “chiuse” a rappresentare le tre porte del tempio di Re Salomone dove erano poste tre aperture, una ad oriente  e due a mezzogiorno – quest’ultime ad illuminare gli apprendisti che sedevano a nord- .

Finire – Interrogare un visitatore servendosi di gesti e parole segrete, con lo scopo di assicurarsi della sua qualità massonica e del suo vero grado.

Forza -Virtù incarnata dal II sorvegliante (così come la Forza è rappresentata dal II Sorvegliante e dalla Saggezza dal Maestro Venerabile)  e simbolicamente rappresentata dalla Ercole: con l’esercizio di questa virtù si indica all’adepto – in particolare all’Apprendista al quale è preposto il II Sorvegliante- la necessità di trovare la propria forza interiore ed usarla per superare i propri difetti e le proprie resistenze. Infatti, senza la forza interiore l’iniziato non può progredire nel percorso che lo deve portare a sgrezzare la pietra che dovrà essere utilizzata per la costruzione del tempio.

Framassone – Francesismo ormai in disuso derivante dalla parola inglese del 700 “freemason” (massone) e “freemansonry” (massoneria)

Fratellanza –  Costituisce l’attributo fondamentale della Libera Muratoria nella quale i membri si chiamano  l’un l’altro Fratelli fin dal 1774, anno della relativa deliberazione adottata dal Grande Oriente di Francia.

Fratelli e Sorelle – Termine con cui si chiamano, tra loro, i massoni.

Fraternità – Ultimo (anche, sotto il profilo temporale, in ordine alla sua adozione) dei tre principi adottati dai movimenti rivoluzionari del 1700 e successivamente ripresi dalla Massoneria (insieme a Libertà ed Uguaglianza): rappresenta il legame -appunto assimilabile a quello di sangue esistente tra fratelli- che intercorre tra i membri dell’Istituzione massonica.

Fuoco – Nell’iniziazione esoterica il fuoco ha una funzione purificatrice, bruciando ogni desiderio e passione prepara l’iniziato al cammino iniziatico. Simbolo del fuoco è il triangolo con punta verso l’alto: è emblematico che l’associazione di tale simbolo con il simbolo dell’acqua (triangolo con punta verso il basso)  comporta la realizzazione dell’esagramma o stessa a sei bracci o, ancora, stella di Salomone, simbolo dell’evoluzione, dell’eterna unione dell’energia con la materia, il cui prodotto è il ritmo, l’armonia. L’estinzione del “fuoco” rappresenta simbolicamente la morte ed è da tale collegamento che derivano i riti (ad es. le vestali nel culto romano) di conservazione del fuoco. Eppure è da sempre riconosciuta a questo elemento una forza benefica legata alla sua funzione purificatrice: ricordiamo infatti che nei riti di cremazione il fuoco  distrugge il corpo, quindi la parte materiale permettendo  all’anima di liberarsi dalle catene terrene.

“G” – Lettera dalle molteplici interpretazioni evoca  Dio (God), la Conoscenza,  la Gnosi, la Geometria, la Generazione.

Gabinetto di riflessione. – Locale dove il profano inizia il rito dell’iniziazione scrivendo il proprio testamento e rispondendo a tre domande sui doveri dell’uomo verso se stesso, verso l’Ente Supremo e verso l’Umanità.

G.A.D.U. – Abbreviazione di Grande Architetto dell’Universo.

G.L.D.I. –  Gran Loggia d’Italia

Gallo – Simbolo solare il Gallo annuncia il sorgere del sole: sotto il profilo simbolico indica il risveglio delle forze ed è sprone all’azione.

Garante d’amicizia – Sinonimo di ambasciatore, è il rappresentante di una Gran Loggia o Grande Oriente presso un organismo massonico con cui sono stati stabiliti rapporti di amicizia e collaborazione.

Gemmare – Creare una nuova loggia da un’altra loggia attraverso la fuoriuscita di fratelli – almeno sette fratelli con il grado di Maestro- .

Generazione –  Pensiero tradizionale che ipotizza che la Natura operi  in tutti i suoi ambiti allo stesso modo: come vi è un seme dal quale nasce una pianta, così deve esistere anche un “seme” (quindi una causa prima) dal quale nasce un metallo.

Geometria – Scienza liberale che consiste nella applicazione dell’Aritmetica in modo da definire forme nel piano e nello spazio nonché le loro mutue relazioni. Tra tutte le Arti Liberali la Geometria ha un posto di particolare rilievo perchè per mezzo di essa possiamo comprendere, misurandolo,  l’universo che ci circonda.

Giacobita – Il titolo “giacobita” era – ed è- attribuito alle logge “scozzesi” con riferimento a Giacomo II Stuart, detronizzato nel 1688

Gilde – Anche dette “corporazioni” erano associazioni di artigiani, costruttori, artisti caratterizzate dalla stessa territorialità: la loro struttura nel periodo medievale vede una forte diffusione  nell’Europa centrale e settentrionale tra l’XI ed il XIV secolo con una configurazione simile a quella delle Corporazioni romane.

Gioiello – Monile raffigurante, in scala ridotta, uno dei nove utensili simbolici della massoneria: i gioielli sono indossati ed attribuiti, secondo le loro funzioni, agli Ufficiali e dignitari di Loggia.

Giovanni il Battista- Figura emblematica della tradizione esoterica massonica spesso accoppiata all’altro San Giovanni, l’ Evangelista in un legame talmente stretto da far sorgere il dubbio che, in realtà, possano essere la stessa persona o costituiscano figure alternative della stessa rappresentazione.  San Giovanni Battista, come risulta dai vangeli (in specie quello di Giovanni), è colui  che è stato chiamato ad annunciare l’arrivo del Messia. Giovanni apre quindi la strada al Cristo  attraverso la predicazione e l’esercizio del battesimo nelle aree desertiche simbolicamente intese come luogo di morte ed appannaggio del demonio. Il Battista in questo senso è colui che contribuisce a mettere un ordine al caos, colui che accompagna i peccatori e li conduce ad una possibilità di conversione e di salvezza. Una ideale rappresentazione del percorso iniziatico.

Giunta Amministrativa – La Giunta Amministrativa provvede all’esecuzione delle deliberazioni del Supremo Consiglio e gestisce l’ordinaria amministrazione del RSAA: essa è convocata e presieduta dal Sovrano Gran Commendatore e ne fanno parte, con diritto di voto, i Grandi Dignitari.

Giunta Esecutiva – Organo dell’”Ordine” sottostante la Gran Loggia (vedi) che delibera ed approva i bilanci, esamina problematiche ed emette sanzioni  relazionando alla Grande Assemblea.

Giuramento – Impegno solenne assunto dal neofita o dall’adepto nelle diverse iniziazioni.

Gnosi –  Dal greco antico γνῶσις (gnòsis),  significa “conoscenza”: nel contesto latomista il termine “gnosi” rappresenta la costante tendenza dell’iniziato alla conoscenza che consente all’uomo di contrastare la diffusione dell’ignoranza e del pregiudizio, di scegliere scientemente tra il bene ed il male  e procedere con una maggiore grado di consapevolezza alla acquisizioni delle necessarie libertà.

Gnosticismo – Da tener distinto dalla “gnosi” con il quale condivide la comune radice, lo “gnosticismo” è un  movimento filosofico, religioso ed esoterico a carattere iniziatico che ha interessato il mondo ellenistico greco-romano con un momento di massima diffusione tra il II e il IV secolo d.C.  La complessità dello Gnosticismo ci obbliga a rimandare ai vari autori quali Carpocrate, Menandro, Cerino e Simon Mago (per il c.d. Gnosticismo “volgare”) oppure a Basilide, Valentino o Marcione per il c.d. Gnosticismo “dotto”) i quali, pur nelle loro diversità, mantengono sempre una identica “teoria dell’emanazione” per la quale dal Pleroma sarebbero stati, appunto “emanati” gli Eoni: questi enti immateriali, a seguito di un “errore”, di una “ribellione” o di un “peccato” (a seconda delle interpretazioni) crearono il mondo materiale. Particolarmente diffuso e rilevante era il mito dell’Eone “Sophia”.  Qui è opportuno dire che la Massoneria ha ben pochi contatti con le tesi gnostiche che indicano un Dio creatore lontano dall’uomo in una prospettiva nella quale l’esistenza del genere umano  è vista sotto un profilo di espiazione e subordinazione ai capricci di un dio “minore” (il Demiurgo). E’ opportuno riflettere sulla prospettiva “pessimistica” dello gnosticismo e del diverso approccio seguito dalla Massoneria la quale, al contrario,  una visione positiva ed ottimistica dell’uomo e del suo divenire nella società e nella storia, individuando nel miglioramento personale il percorso verso un “ideale” di ricerca ed elevazione dell’individuo.

Grado – In una scala di valori rappresentata dai Gradi del Rito Scozzese è il livello conseguito dal massone a seguito dello studio e della applicazione nella sua attività latomistica. Il passaggio a un grado superiore suppone un crescita nella conoscenza dei principi massonici.

Gradini –  I gradini hanno rilevanti significati simbolici:  il gradino singolo distingue il piano del pavimento del Tempio (rappresentante, simbolicamente, il livello profano)  dal livello in cui si sistemano i fratelli che partecipano al lavoro rituale (e raggiunto attraverso l’iniziazione muratoria).

Sempre in senso simbolico sono tre i gradini attribuiti all’Apprendista (al pari degli anni di età muratoria richiesti per tale grado) mentre sono cinque i gradini che contraddistinguono il Compagno d’Arte, e sette quelli del Maestro Massone.

Grammatica – Scienza liberale che c’insegna ad esprimere le nostre idee in parole corrette ed adatte, le quali possiamo efficacemente – al fine di ottenere il convincimento dell’ascoltatore-  elaborare a mezzo della Retorica.

Gran – Suffisso che precede le cariche dei dignitari a livello nazionale. Le cariche corrispondono a quelle della loggia. Es. Gran Segretario, Primo Gran Sorvegliante ecc.

Gran Concistoro Nazionale – Camera rituale del 32mo grado del R.S.A.A. alla quale compete “la salvaguardia della ritualità massonica e la conservazione della dottrina, nonché funzioni consultive, di studio e di attività culturali”.

Gran Consiglio dell’Ordine – Organo dell’“Ordine”  sottostante la Gran Loggia (vedi) si occupa della formazione di nuove Logge  e della esclusione degli iscritti che dovessero risultare “irregolari”.

Gran Loggia – Sovrastruttura dell’“Ordine” la quale comprende, al suo interno, organi quali, la Grande Assemblea (vedi), il Gran Consiglio dell’Ordine (vedi), la Giunta Esecutiva dell’Ordine (vedi), il Gran Magistero (vedi) con i Gran Sorveglianti e Grandi Ufficiali. In senso lato indica un’Obbedienza nella quale si pratica un solo rito (vedi differenza con Grande Oriente)

Gran Loggia d’Italia – Vedi Gran Loggia d’Italia degli ALAM : Obbedienza alla quale appartiene la Loggia AUSONIA.

Gran Maestro – Massima carica del Governo dell’Ordine (la Gran Loggia d’Italia unisce in una stessa persona, la figura del “Sovrano Gran Commendatore” e del “Gran Maestro”, l’organo esecutivo del Supremo Consiglio e della Gran Loggia) .

Gran Maestro Aggiunto – Carica con il compito di coadiuvare e sostituire il Gran Maestro in caso di impossibilità da parte di quest’ultimo.

Gran Magistero – Organo dell’“Ordine” sottostante la Gran Loggia (vedi) composto dal Gran Maestro, dal Gran Maestro Aggiunto Vicario e da tre altri Gran Maestri Aggiunti, promulga deliberazioni e provvede alla vigilanza ed alla disciplina delle Logge, cura la corrispondenza, emana provvedimenti di carattere esecutivo finalizzati a mantenere l’Armonia all’interno delle Logge.

Grande Architetto dell’Universo (GADU) – Principio creatore che non si identifica con nessuna religione. L’invocazione “Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo” (AGDGADU) precede generalmente gli atti ufficiali e la corrispondenza massonica.

Grande Assemblea – Organo dell’“Ordine” sottostante la Gran Loggia (vedi) composto da tutti i MM.VV. di Loggia si riunisce in tornata ordinaria annuale solitamente in corrispondenza della festa di San Giovanni, in inverno. Compiti della Grande Assemblea è la nomina dei dignitari, il controllo dei rituali, l’approvazione dei regolamenti dei bilanci e la discussione e formazione delle direttive generali.

Grande Oriente – In senso lato indica un’Obbedienza nella quale si praticano diversi riti (vedi differenza con Gran Loggia)

Grandi Dignitari – Nel RSAA sono il Luogotenente Sovrano Gran Commendatore, il Gran Priore, il Grande Oratore Gran Ministro di Stato, il Gran Segretario, il Gran Cancelliere, il Gran Tesoriere, il Grande Architetto Revisore.

Grembiule – Simbolo del lavoro massonico consiste in un rettangolo di tessuto o di pelle  sormontato da una bavetta triangolare: esso varia, nelle decorazioni, a seconda del grado raggiunto e deriva da quelli dei muratori operativi medievali.

Guanti – Parte dell’abbigliamento rituale sono indossati obbligatoriamente durante le sedute rituali: quando sono bianchi simboleggiano la purezza spirituale e l’onesta intellettuale del Fratello.

Hekkal – Seconda parte del tempio di Salomone. L’edificio era diviso in tre ambienti: il portico (ulam), il Santo (hekal) e il Santo dei Santi (debir).

Hermorian (Hermes o Nimrod) – Hermorian, figlio di Cush, a sua volta figlio di Ham, il secondo figlio di Noé,  fu chiamato il “padre della saggezza” perchè riusci nell’impresa di ritrovare le colonne che custodivano le artidopo il diluvio. Egli insegnò queste arti al momento della costruzione della torre di Babilonia e lì venne chiamato  Nimrod o “potente davanti al Signore”. Nimrod professò la massoneria su desiderio del re di Ninive suo cugino. Nimrod fece dei massoni e li raccomandò al signore del paese perché essi costruissero ogni sorta di edificio ed insegnò loro dei segni e delle marche in modo che potessero riconoscersi l’un l’altro in mezzo al resto dell’umanità sulla terra (dal Manoscritto Dumfries).

Hiram – Hiram Abif personaggio biblico, storicamente collocabile nel X secolo a.c., assunto a Simbolo, dalla Massoneria, quale architetto e costruttore del Tempio di Salomone. Hiram Abif il cui nome era già presente nell’Antico Testamento nel libro delle Cronache (II, 2, 13), era figlio d’una vedova di Tiro, della tribù di Neftali, ed era esperto nella fusione e lavorazione del rame: successivamente e nel mito massonico Hiram viene indicato come esperto non solo nella lavorazione dei metalli ma anche nella falegnameria e carpenteria e nella lavorazione delle pietre.

Hiramita – Maestranza che, a differenza di quella “Noachita” o di quella “Osiridea”, si riferisce al mito di  Hiram .

Horus – Dio egizio dalla testa di falco spesso rappresentato dal c.d. “occhio di Horus”. Nella evoluzione del personaggio mitico Horus si affranca dal ruolo di semplice vendicatore del padre Osiride, smembrato da Seth il quale a sua volta venne smembrato da Horus al quale tuttavia accecò un occhio, per diventare la divinità che lotta per salvaguardare l’equilibrio tra forze avverse e assecondare il trionfo della luce.

Illustre, Illustrissimo – Viene appellato Illustre, dal latino “illustris”, colui che ha in sè la luce e la irradia illuminando, a sua volta, coloro che sono ancora immersi nell’oscurità.

Ineffabile – Aggettivo proprio di alcuni gradi – dal IV al XIV- che, appunto, sono indicati come “ineffabili” e pertanto non possono essere ne’ espressi, ne’ spiegati, con le parole.

Iniziazione – Cerimonia con la quale il profano diventa massone oppure quest’ultimo si eleva ai diversi gradi dell’Ordine o del  Rito. Riprendendo la ripartizione suggerita da Oswald  Wirth, affinché si abbia una iniziazione occorrono tre elementi: la Qualificazione (qualità personali dell’individuo), la Trasmissione (la presenza di una organizzazione tradizionale che svolga una “influenza” tale da orientare alla “illuminazione”), il Lavoro Interiore (con il quale il neofita, coadiuvato  da fratelli ed ispirato da elementi esteriori, avanzerà nel proprio sviluppo  verso la propria liberazione).

Iniziato – Colui che ha superato il rito d’iniziazione massonica. Si usa come sinonimo di massone.

Inglese (Rito)  – Contrapposto al “Rito Scozzese” (vedi) con un forte semplificazione questo Rito si potrebbe caratterizzare come protestante, hannoveriano, borghese, limitato ai soli 3 gradi detti “azzurri”, di origine corporativa, illuminista, razionalista.

Installazione – Rituale con il quale i dignitari di una loggia, dopo la loro elezione, assumono la carica.

Ionico – Stile architettonico che rinveniamo all’interno del Tempio a caratterizzare la colonna J (“Jachin”, fermo, stabile, retto), colonna del sud, seconda colonna ed emblema della intuizione, immaginazione e del sentimento, caratteristiche ben rappresentate dallo stile ionico, leggero ed agile . In realtà le colonne del Tempio di Salomone erano in bronzo ed erano uguali tra loro anche nei capitelli ma le necessità di procedere per rappresentazioni simboliche hanno condotto alle modificazioni delle colonne.  (vedi Dorico)

Iside – Sorella e moglie di Osiride è la dea che protegge i defunti e li resuscita: vuole la leggenda che dopo aver rubato il nome segreto del dio Ra il suo potere si estese all’intero universo tanto da far dire che ogni essere vivente è una goccia del sangue di Iside. Iside è protagonista della ricerca delle membra disperse dello sposo: essa è la madre di Horus – il quale impersonifica l’idea del Massone- , al quale trasmetterà  il potere della consapevolezza, della trasformazione e della conoscenza.

Ispettorato regionale – Gli Ispettorati Regionali sono organismi non rituali che costituiscono il tramite tra il Supremo Consiglio e i Corpi Rituali e hanno funzioni di impulso e di coordinamento per il miglior funzionamento del RSAA nelle Regioni. Sono composti da Fratelli insigniti del 33° Grado residenti nelle varie Regioni Massoniche e sono presieduti da un Ispettore Regionale che ne coordina l’attività, nominato dal Supremo Consiglio.

Istituzione – Riferito alla “istituzione massonica” è sinonimo di massoneria.

Jachin – Colonna sita all’ingresso del Tempio con impressa la lettera “J”: essa rappresenta la diade mentre la colonna gemella, Boaz, rappresenta la monade. Insieme Jachin e Boaz rappresentano l’equilibrio tra due forze opposte. Boaz (e Jachin) rappresentano i due pilastri costruiti sotto il portico del Tempio di Re Salomone, alti diciotto cubiti e splendidamente decorati con ghirlande, melograni e trame varie. Sulla parte superiore di ogni colonna vi erano delle grandi coppe – oggi erroneamente chiamati sfere o globi – una delle coppe conteneva il fuoco e l’altra l’acqua. Il globo celeste (originariamente la coppa di fuoco), che sormonta la colonna di destra (Jachin), è il simbolo dell’uomo divino, mentre il globo terrestre (la coppa di acqua), che sormonta la colonna di sinistra (Boaz), significa l’uomo terreno .

Johaben (anche Johabert o Johaber, o Yehohaben, -vedi- tutte corruzioni di Yehohaver): E’, nel mito hiramico,  il nome del più audace ed impaziente dei nove maestri che Salomone ha inviato alla ricerca degli assassini di Hiram: sarà Johaben a contravvenire alle disposizioni di Salomone e ad uccidere Abiram, l’assassino  del Maestro .

Kilwinning (Loggia di) – Denominazione della antica Loggia che al tempo di re Roberto di Scozia (Robert I Bruce, Girvan, 11 luglio 1274 – Cardross, 7 giugno 1329,  re di Scozia dal 1306 al 1329), avrebbe accolto i Templari sfuggiti alle persecuzioni dopo la soppressione dell’Ordine. Il nome “Herodom” o “Heredom” deriverebbe da “Heir”, erede (dei Templari); oppure indicherebbe il nome sacro (quindi quello non comune) della montagna scozzese, nei pressi di Kilwinning, dove i Templari si sarebbero rifugiati.

LL.MM.- Liberi muratori.

Labaro – Stendardo distintivo di una loggia.

Labirinto – In una prima accezione, il Labirinto rappresenta un disegno geometrico di diversa complessità costituito da linee e corsie disposte ora a spirale ora a quadrato o rettangolo (o altra figura geometrica piana) che tracciano un percorso verso il centro – punto di arrivo – o consentono una diversa uscita da esso. Sotto  il profilo simbolico il Labirinto  simboleggia il caos primordiale e lo sforzo di imporgli un ordine e, da ciò,  il labirinto rappresenta la delimitazione di uno spazio ben ordinato e regolato da precise geometrie la cui esplorazione implica un viaggio “oltre il limite”, in un’area sconosciuta e da scoprire. E la ricerca di far luce su ciò che è sconosciuto ci conduce ad indagare sulla complessità del mondo, sulla vita, sulla morte, sul bene e sul male.

Laicità – Per i liberi muratori questa parola è sinonimo di  “capacità di vivere insieme”. Alcune obbedienze non utilizzano la parola “laicità” nelle loro costituzioni ma professano i tre principi che la definiscono: “Tolleranza reciproca, rispetto per gli altri e di sé, assoluta libertà di coscienza. “

Landmarks – Termine di origine anglosassone composta da “land”, terra e “mark” traccia, segno che indica una “pietra di confine” impiegata, appunto, per delimitare generalmente, appunto, il confine di un territorio. La Massoneria ha fatto proprio il termine nel 1721 quando, nelle Costituzioni di Anderson,  è stato utilizzato per indicare il “limite”, il “confine” che separa l’“iniziatico” dal “profano” oltre il quale si diviene “irregolari”.

Latomismo – Termine che indica l’attività massonica di scavo e ricerca interiore in analogia alla attività di scavo effettuata dagli schiavi (la latomia era la cava in cui, appunto, lavoravano gli schiavi): in senso ampio è sinonimo di Massoneria

Lavori architettonici – Espressione, d’origine medievale, che indica i lavori che si svolgono nelle logge liberomuratorie

Leva – Strumento rigido, passivo, riguardante la materia perchè utlizzato per “muoverla”: il simbolo suggerisce il potere della volontà umana, potere che se non ben controllato può diventare distruttivo. Regolo, la Livella e il Perpendicolare (filo a piombo dei muratori).

Libera Muratoria – Sinonimo di Massoneria.

Libero – Qualità richiesta al Massone. L’aggettivo è utilizzato per indicare  chi non ha padrone (quindi chi non è schiavo): simbolicamente il padrone e la schiavitù possono avere le più diverse nature. Infatti, è libero chi possiede una piena libertà fisica e di pensiero, la prima per esprimere la capacità di muoversi senza costrizioni, la seconda per manifestare la autonomia del proprio pensare e della propria volontà..

Libero (Muratore) – L’accostamento dell’aggettivo “libero” alla parola “muratore” richiama senz’altro al “libertà” richiesta al bussante al momento della sua iniziazione. Tuttavia essa ha anche una ragione storica. Infatti,  papa Nicola II (anche appellato Niccolò II) nel 1277 concesse alle associazioni architettoniche laiche che realizzavano i maggiori edifici della cristianità, importanti franchigie e, con esse, attribuì ai loro membri il nome di  “Liberi Muratori”. Queste franchigie, peraltro successivamente  confermate da papa da Benedetto XII nel 1334, ed il generale favore papale, resero la Massoneria “gradita” ai principi e monarchi europei propiziando la diffusione su tutto il continente  di un originale ed innovativo  modello architettonico “ogivale” o “Gotico”.  .

Libro sacro – Libro (nei paesi occidentali si usa generalmente la Bibbia) su cui si posano la Squadra e il Compasso incrociati.

Livella – Strumento che assicura l’orizzontalità, strumento di precisione per la ricerca e stabilità dell’equilibrio. Simbolicamente consente all’utilizzatore libero muratore di verificare che, a prescindere dall’altezza raggiunta dall’opera, tutti i piani siano orizzontali e, quindi, perfetti quanto alle fondamenta.

Loggia – Luogo dove i massoni si riuniscono. Indica anche un gruppo di almeno sette massoni, con i gradi dal primo al terzo, che costituiscono l’unità di base di un’organizzazione massonica.

Logica – Scienza liberale che istruisce sul “come” pensare e quindi pervenire ad un ragionamento conveniente allo scopo prefisso: al pensiero “logico” deve essere subordinata l’espressione verbale.

Luci di Loggia- Termine con il quale si indicano generalmente il Maestro Venerabile, il Primo Sorvegliante e il Secondo Sorvegliante.

L.U.F. – Libertà, Uguaglianza e Fratellanza trinomio fondamentale di ideali derivato dalla Rivoluzione francese del 1789

Loggia di perfezione- I Fratelli dal 4° al 30° Grado operano all’interno di Corpi Rituali: entro il 17° Grado questi corpi rituali sono denominati “Logge di Perfezione”.

Luna – Il simbolo della Luna – alla quale corrisponde l’elemento dell’acqua-  è presente nel Tempio massonico all’Oriente, alla sinistra del Maestro Venerabile: esso simboleggia  l’immaginazione, la comprensione e la femminilità nella sua accezione di “passività”.

M.B. – (pronuncia “Moabon” secondo il rito scozzese, corruzione fonetica dell’ebraico “Mac-benah” a sua volta trasformazione di “Ma Haboneh” –vedi-). Sigla massonica tuttora riportata sui grembiuli da Maestro nell’abbigliamento rituale del terzo Grado del Rito Scozzese Antico ed Accettato.

Ma Haboneh – L’espressione corrisponde alla domanda “Chi è l’architetto” oppure “Chi è il costruttore”: essa deriva dal Compagnonaggio ed è apparsa per la prima volta  nel 1760 nell’opera “Tre colpi separati” (vedi “i libri”): senza dubbio è la parola sacra più antica e la sola corretta (“Dictionnaire du Rite Écossais Ancien et Accepté” – Michel Saint-Gall)

Maestranza – 1) Il complesso di maestri che lavorano in una Loggia o in una diversa struttura massonica; 2) Arco temporale che decorre da quando l’iniziato assume il grado di maestro.

Maestro – Nell’Ordine (vedi Ordine 1) è il Terzo e ultimo grado della massoneria simbolica.

Maestro delle cerimonie- Svolge la tipica funzione del Maestro di Casa, scandendo i tempi degli ingressi al Tempio, ricevendo  i Fratelli visitatori e curando la corretta disposizione degli oggetti per le tornate. Egli è autorizzato ad entrare per primo nel Tempio a preparare e accendere le luci secondo le indicazioni del M. Ven. ad accendere il candelino dal Testimonio per le tre Luci. Il M.Cerimoniere guida la marcia di ingresso dei Fratelli nel Tempio.

Maestro venerabile – E’ la massima carica all’interno di una Loggia: egli presiede ed amministra, insieme agli altri dignitari, la Loggia e viene eletto ogni due anni.

Magia – La magia è l’arte di modificare la realtà. Essa è  “l’arte di applicare cause naturali per produrre effetti sorprendenti” (Israel Regardie) e le viene attribuito “lo scopo generale. di influenzare il mondo dietro le apparenze, per poter trasformare le apparenze stesse” (Crowley). E “per mezzo della magia le cose cessano di essere ciò che sono per divenire ciò che noi desideriamo che siano” (Robert Canters “Storia della magia”).

Magistero – Vedi “Maestranza”

Maglietto – Attrezzo, di origine muratoria, che simboleggia il comando. Durante i lavori di loggia ne hanno il possesso  le tre Luci di Loggia.

Manoscritto Chetwode Crawley – Datato nell’anno 1700 – ma la datazione non è certa-, costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri”: riporta alcune indicazioni sulla Massoneria (ad es. Il grande segreto o il modo di fornire la parola muratore, le parole J e B) e, quindi, un dialogo formulato in domande e risposte finalizzato al riconoscimento del grado di apprendista o di compagno di mestiere.

Manoscritto Cooke –  Datato tra il 1400 ed il 1440, costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri”: il manoscritto di Cooke, che appare essere più un “codice deontologico” che uno “statuto”, era ancora in uso presso le associazioni di mestiere inglesi nel Seicento. Il manoscritto riporta una parte normativa divisa in nove articoli e nove punti preceduta da una narrazione mitica delle origini della Massoneria. Questa struttura venne successivamente utilizzata dal pastore Anderson come base per le  Costituzioni del 1723.

Manoscritto Dumfries nº4 – Datato nell’anno 1710, costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri”. Il lavoro,  noto come Manoscritto Dumfries nº 4 (esistono versioni precedenti al 1710 denominate 1-2-3), venne interamente riportato negli nella Costituzioni di Anderson del 1723, come sintesi degli Antichi Doveri che i Massoni ereditarono dal loro passato. Il manoscritto  si compone di VI capitoli e il VI capitolo è a sua volta suddiviso in 6 parti. Si veda  la traduzione da Patrick Negrier: “Textes fondateurs de la tradition maçonnique”

Manoscritto di Edimburgo – Datato nell’anno 1696 – ma la datazione non è certa- costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri”: il titolo dell’opera è “Qualche domanda sulla Parola del Massone” e essa si mostra divisa in due parti: la prima parte è una successione di domande risposte convenute finalizzate ad assicurare il riconoscimento, tra loro, dei massoni. La seconda parte si presenta come un rituale di ingresso e mostra un sistema strutturato in due gradi dei quali il primo è il grado di apprendista mentre, il secondo, è il grado di compagno d’arte o maestro.

Manoscritto Halliwell o “Poema regius” –  E’ il più antico (anno 1390 ma, pur se non coinvolti nella successiva raccolta degli antichi doveri, vedi gli “Statuti di Bologna”) dei manoscritti medievali che sono posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri”. In esso si trattano i seguenti punti: a-l’origine dalla massoneria, come “applicazione al mestiere” con la attribuzione della sua fondazione ad Euclide in Alessandria d’Egitto; b- l’introduzione della massoneria in Inghilterra sotto il suo primo re Atelstano d’Inghilterra; c- la spiegazione dei 15 doveri di un massone; d- la tradizione delle leggende dei Quattro Coronati e della Torre di Babele; e- suggerimenti sul comportamento e sulla disciplina.

Manoscritto Grande loggia n° 1 (Grand Lodge n° 1 Manuscript) – Datato nell’anno 1573, costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri”.

Manoscritto Watson – Datato nell’anno 1687, costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri” : segue  lo schema del Manoscritto di Edimburgo (vedi).

Manoscritto Sloane – Datato nell’anno 1700, costituisce uno dei manoscritti medievali posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna attraverso la raccolta dei c.d. “Old Charges”, gli “Antichi Doveri” : segue  lo schema del Manoscritto di Edimburgo (vedi).

Massoneria – Nelle sue accezioni di “Libera Muratoria” o “Framassoneria”, la Massoneria è una libera associazione di uomini indipendenti, i quali non sono soggetti che alla propria coscienza, e si impegnano a praticare un Ideale di Pace, d’Amore e di Fratellanza; ha per scopo il perfezionamento morale della Umanità, e per mezzo la propaganda di una vera Filantropia, con l’impiego di usi e forme simboliche; impone a tutti i suoi adepti il rispetto delle opinioni altrui ed interdice loro nelle riunioni ogni discussione politica e religiosa, per così costituire un centro permanente di unione fraterna in cui regni una perfetta armonia di pensiero.

Massoneria Inglese – Contrapposta alla massoneria Scozzese (vedi “Scozzese” con riferimento al Rito) è caratterizzata da una impronta protestante, hannoveriana, borghese, limitata ai soli 3 gradi detti “azzurri”, è di origine corporativa, illuminista e razionalista.

Mattoni – Termine con il quale si indicano le offerte fatte dai Fratelli e dalle Sorelle,  per il tramite del Tronco della Vedova, nel corso della tornata.

Melagrana – L’origine simbolica del frutto sta nella tradizione biblica dalla quale risulta che le colonne esterne del Tempio di Gerusalemme erano ornate da bassorilievi raffiguranti le melagrane. Il frutto è oggetto di molteplici interpretazioni simboliche: la carità, l’umiltà, la fecondità, la procreazione e la proliferazione. La Melagrana si mostra all’interno del Tempio semiaperta per cui simbolicamente, potendosi scrutare l’interno, richiama l’introspezione che deve essere esercitata dal Massone. Altro significato simbolico certamente non secondario è dato dalla caratteristica del frutto di mostrarsi composto da semi strettamente uniti tra loro a rappresentare non solo l’abbondanza e la prosperità, ma anche la coesione dei Massoni e la loro unione all’interno dell’Obbedienza ed al cospetto del mondo profano.

Membro onorario – Titolo onorifico concesso da una loggia a un fratello particolarmente meritevole. I membri onorari non partecipano abitualmente ai lavori della loggia.

Menorah – E’ il candelabro a sette bracci presente nel Tempio all’interno del quale rappresenta il candelabro d’oro del Tempio di Salomone, a sua volta rappresentazione del rovo ardente in cui si manifestò a Mosè la voce di Dio sul monte Horeb . Insieme alle Melagrane, alle due Colonne ed al pavimento a scacchi contribuisce al richiamo simbolico al Tempio del III re di Israele . Il simbolismo della Menorah è caratterizzato dal numero 7.

Mercurio – Elemento del Ternario Alchemico (vedi) emblema del valore passivo contrapposto alla  attività dello Zolfo: è considerato come un principio umido, ed è il reagente dall’esteriore (così come lo Zolfo indica l’interiorità). Il Mercurio rappresenta rappresenta  una forza centripeta e compressiva che si oppone (e limita) all’azione centrifuga ed espansiva dello Zolfo. Dall’interazione dei due principii è il Sale (vedi).

Metafora – Parola di origine greca ove significava “trasferimento”, è una figura retorica consistente nella trasposizione di un termine dal concetto cui propriamente si applica ad un altro che ha qualche somiglianza caratteriale con il primo. Un esempio chiarificatore del concetto è rappresentato dalla metafora della pietra per la quale il lavoro massonico di squadratura e di levigatura della pietra grezza corrisponde al lavoro su sé stesso che il massone compie per passare dallo stato informe, incosciente e passivo del profano a quello formato, regolato e creativo del libero muratore. .

Metallo – Termine che nella libera muratoria è oggetto di diversi significati simbolici : in particolare la parola metallo rappresenta la sfera materiale, intesa come insieme di oggetti e pensieri che, propri dell’individuo, ne limitano  la libertà e la capacità di crescita iniziatica. Nella tradizione i metalli sono simbolo d’impurità: non a caso l’alchimia si propone di estrarne il soffio. La fusione dei metalli è equiparabile alla morte, il soffio estratto rappresenta la virtù.

Mezzogiorno – 1) Sud, designa la colonna occupata dai Compagni e i Maestri. 2)  Segnala l’inizio simbolico dei lavori massonici. Alla apertura dei lavori di Loggia, quando il MV domanda al Secondo sorvegliante “Che ora è ?” e questi risponde “Mezzogiorno in punto”, immediatamente si passa da un tempo profano, finito e delimitato (che subisce -in quell’attimo- una sospensione), ad un tempo iniziatico, sacro ed infinito,  il quale  va da mezzogiorno a mezzanotte (dal Nadir allo Zenit del Sole) ed entro il quale il Sole rimarrà immobile e sempre fulgido non essendo mai sorto né mai tramontato. Simbolicamente rappresenta la piena maturità psichica ed intellettuale dell’iniziato.

Mistero – La Massoneria è portatrice di un “mistero” filosofico che può essere colto dall’iniziato attraverso la propria esperienza individuale. Ciò fa si che tale “percezione” non sia univoca variando a seconda dell’esperienza e del soggetto. Si riportano le parole di Giacomo Casanova: Il Mistero della Massoneria è per sua natura inviolabile. Il Massone lo conosce solo per intuizione, non per averlo appreso. Lo scopre a forza di frequentare la Loggia, di osservare, di ragionare e dedurre. Quando lo ha conosciuto si guarda bene dal far parte della scoperta a chicchessia, sia pure il migliore amico massone, perché se costui non é stato capace di penetrare il Mistero, non sarà nemmeno capace di approfittarne se lo apprenderà da altri. Il Mistero rimarrà sempre tale”.

Misteri Eleusini – I riti eleusini hanno origine remota: essi si svolgevano già prima dell’invasione ellenica (periodo miceneo, circa 1600-1100 a.C.) Quando nel VII secolo a.C. Eleusi diventò parte dello Stato ateniese, i riti si estesero a tutta la Grecia antica e alle sue colonie. Successivamente ebbero larga diffusione anche a Roma. I misteri rappresentavano il mito del ratto di Persefone, strappata alla madre Demetra dal re degli Inferi, Ade, in un ciclo di tre fasi, la “discesa” (la perdita), la “ricerca” e l’ “ascesa”, dove il tema principale era la “ricerca” di Persefone e il suo ricongiungimento con la madre. Il rito era diviso in due parti: la prima, “piccoli misteri”, era attività orientata alla purificazione e si svolgeva in primavera nel mese di Antesterione;  la seconda, i “grandi misteri”, costitiva un momento consacratorio e si svolgeva in autunno nel mese di Boedromione (settembre-ottobre). La cerimonia aveva lo scopo di rappresentare il riposo e il risveglio perenne della vita delle campagne. I riti erano dedicati anche alla figlia di Demetra, Persefone, poiché l’alternarsi delle stagioni ricordava l’alternarsi dei periodi che Persefone trascorreva sulla terra e nell’Ade.  I riti, le cerimonie e le credenze erano tenute rigorosamente segrete.

Misteri orfici –  L’Orfismo è un movimento religioso sorto in Grecia presumibilmente verso il VI secolo a.C. intorno alla figura di Orfeo.  Orfeo, la cui figura storica è stata identificata ora con un “tracio”, ora con un missionario “greco” in Tracia, sembra tuttavia preesistere  alla sua adozione da parte dei maestri religiosi orfici del VI secolo a.C. e sembrerebbe realizzare la necessità di ereditare le credenze sulla “possessione” divina propria dell’esperienza dionisiaca e  di  perpetrare le pratiche di “purezza” proprie dei Misteri eleusini. Gli elementi fondamentali delle dottrine orfiche sono 1- la credenza nella divinità e quindi nell’immortalità dell’anima; 2-  la necessità di condurre un’intera vita di purezza (al fine di evitare la perdita di tale immortalità). Con l’Orfismo si introduce nella cultura greca qualcosa di nuovo e precedentemente assente: la presenza nell’uomo di qualcosa di “divino” e non mortale, che proviene dagli Dei ed alberga nel corpo stesso. questo “qualcosa” ha natura antitetica a quella del corpo e  quando quest’ultimo allenta i vincoli con esso (con il dormire o con la morte)  lo lascia in libertà. Il nuovo schema di credenza consiste, dunque, in una concezione “dualistica” dell’uomo, che contrappone l’anima immortale al corpo mortale e considera la prima come il vero uomo o, meglio, ciò che nell’uomo veramente conta e vale. Tale concezione introdusse nell’intera civiltà europea  nuova interpretazione dell’esistenza umana.

Mistica – E’ esperienza dell’unità  dell’essere (unità uomo-Dio, Dio – Mondo, uomo – Mondo)

Mito –  Termine con valenze filosofiche e religiose, derivato dal greco “mudoz“, favola, racconto, leggenda, con cui si indica l’enunciazione in forme irrazionali e fantasiose di determinate verità morali, storiche, sociali e religiose.

Mohabon – Il termine, utilizzato come parola sacra è probabilmente la forma distorta di “Ma Haboneh” (vedi) , parola data per i “Tegolatori” dalla Convenzione di Losanna (Losanna 6-22 settembre 1875)

Monade: Termine derivato dal greco “monaz” e “adoz”, con il significato di “unità”, fu impiegato dai pitagorici con il significato di elemento della realtà minimo ed indivisibile.

Morale – E’ l’insieme dei principi generali che guidano il nostro comportamento e le nostre relazioni, principi applicati – nel concreto- con le modalità dettate dall’Etica.

Musica –  Arte liberale che prevede lo studio  e rappresentazione del  suono organizzato, ovvero arte del produrre significati e sensazioni, più o meno complessi – e comunque di natura volontaria – organizzando suoni e silenzio.

Musica Massonica –  Importante supporto ai Lavori massonici, la musica massonica si pone come elemento capace di promuovere la concentrazione e la meditazione contribuendo alla elevazione della spiritualità delle Tornate.

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LA TERMINOLOGIA A – C

Terminologia

Il vocabolario della Massoneria richiama un particolare linguaggio simbolico, ermetico, che può risultare difficilmente comprensibile ai non iniziati. Questo vocabolario, che si è evoluto nel tempo, varia anche in modo considerevole secondo i riti, i paesi e le convenzioni delle diverse Obbedienze.
Molti termini si riferiscono a tradizioni di mestieri, in particolare dei costruttori del Medioevo, altri possono essere reali oppure indicare entità immaginarie: in ogni caso tutti i vocaboli costituiscono gli strumenti per una trasmissione iniziatica. L’elencazione che segue, inevitabilmente incompleta, riporta termini propri del Rito Scozzese  ed espressioni ad esso estranee ma richiamate per stimolare una attività di comparazione e studio.

“Già non attendere’ io tua dimanda, S’io m’intuassi, come tu t’inmii” (Dante, Par. IX, 80-81)

A.·.G.·.D.·.G.·.A.·.D.·.U.·. – Acronimo dell’invocazione “Alla Gloria del Grande Architetto dell’Universo”.

A.·.L.·.A.·.M.·. – Acronimo di “Antichi Liberi e Accettati Muratori”.

A.·.U.·.T.·.O.·.S.·.A.·.G.·. – Acronimo di “Ad Universi Terrarum Orbis Summi Architecti Gloriam”.

Abbattere le colonne – Indica la attività di sospensione di una Loggia: l’attività di una Loggia può essere sospesa per diversi motivi (assenza di membri attivi, irregolarità dei lavori o sospensione dei diritti massonici).

Abbraccio fraterno – Abbraccio rituale, discreto, che consente ai fratelli di riconoscersi.

Abbreviazioni – Riduzione grafica di una parola o di una frase per mezzo di una sigla o altri segni convenzionali (vedi, tra gli altri, gli acronimi).

Abda – Nome del padre di Adonhiram

Abif – Nome associato ad Hiram (vedi), padre, maestro e già presente nell’Antico Testamento nel libro delle Cronache (II, 2, 13).

Abiram – Uno degli assassini di Hiram a sua volta ucciso da Johaben (vedi)

Acacia – Albero o arbusto dotato di spine e fiori bianchi a grappolo con un forte valore simbolico collegato alla leggenda di Hiram.

Accettato (Rito) – I moderni massoni speculativi, i c.d. “Moderns”, furono “accettati” nel XVIII secolo dagli operativi, i c.d. “Ancients” : si crearono in tal modo i presupposti per lo sviluppo della moderna Libera Muratoria. E’ da dire che a contribuire alla ormai inevitabile scelta, da parte degli operativi, di accettare i massoni speculativi fu la circostanza che essi si trovavano in forte declino essendo cambiata l’interpretazione della struttura dei mestieri all’interno della società. Una volta “accettati”, in breve i massoni speculativi imposero la loro “rappresentazione” ed i propri rituali, con specifiche simbologie, allegorie e metodi di indagine esoterica. Da questo processo è nata la moderna muratoria denominata, appunto, Massoneria “Antica ed Accettata”. Sotto altro profilo il termine “accettato” indica che il Rito è stato a suo tempo accolto  da molteplici nazioni e regolato dalle costituzioni dette di Federico II.

Acclamazione – Manifestazione verbale di consenso o plauso pronunciata a voce alta singolarmente o coralmente: le acclamazioni sono utilizzate frequentemente di concerto con le “batterie” (vedi)

Accoglienza – Ogni Loggia ha il dovere di ricevere, accogliere ed assistere i Fratelli o le Sorelle che la visitano: l’accoglienza comporta che ai visitatori siano riconosciuti gli onori corrispondenti al loro rango.

Achad – Uno dei nomi di Dio presenti in Massoneria: il termine, che deriva dall’ebraico “dha” ed ha il significato di “l’uno” è tratto da un passo del Deuteronomio (vi. 4) che recita “Ascolta, o Israele: il Signore nostro Dio è uno (achad)”.

Acqua – Elemento del quaternario.  L’acqua è sorgente della vita, componente primordiale e principio vitale inteso come mezzo della rigenerazione. Nella teoria dei Quattro elementi tradizionali l’Acqua si pone al terzo posto: dopo il Fuoco e l’Aria e prima della Terra. Questa posizione tra l’Aria e la Terra è data dal movimento consentito all’acqua dalla sua struttura: geometricamente è rappresentata da un Triangolo equilatero rovesciato con il vertice verso il basso. L’acqua rappresenta il femminile per la sua adattabilità, passività e ricettività: ad essa sono associate virtù come la calma e la temperanza, come punto cardinale, l’ovest mentre , come stagione è abbinato l’autunno.

Adonai – E’ uno dei nomi ebraici del Grande Architetto e costituisce la parola di passo di diversi gradi.

Adoniram – Era l’ufficiale addetto alla riscossione dei tributi per Re Salomone. Egli ebbe l’incarico di supervisionare i 30.000 operai che dovevano tagliare il legname in libano per la costruzione del Tempio. Avrebbe sposato la sorella di Hiram (il costruttore): la sua figura è presente nei gradi di Maestro Segreto, di Maestro Perfetto e di Intendente delle Fabbriche.

Afanismo – Dal greco ajanizw (aphanizo), nascondere, celare. Atto di celare il corpo del defunto presente nelle leggende che prevedono la morte e la successiva resurrezione (oppure il ritrovamento del corpo) di  personaggi rappresentativi e portatori di significati  simbolici.

Affiliazione – Iscrizione di un massone a una loggia differente da quella in cui è stato iniziato. In senso lato può essere sinonimo di iniziazione.

Agape – Banchetto che può essere rituale o bianco. All’agape rituale possono partecipare solo gli iniziati mentre nell’agape bianca possono essere invitati anche i profani.

Ahiman Rezon – Nome attribuito al “Libro delle Costituzioni” adottate da quella branca di Massoneria  separatasi nel 1739 dalla Gran Loggia d’Inghilterra. Il c.d. “Vero Ahiman Rezon” venne compilato nel 1772, per il governo dei Massoni Antichi da Lawrence Dermott,  Deputato Gran Maestro di quel corpo massonico. L’etomologia del titolo deriva da tre vocaboli ebraici: ahim (fratelli), manah (scegliere, eleggere o nominare), e ratzon (la volontà o la legge) per giungere al significando di “la legge dei fratelli eletti”.

Albedo (o opera al bianco) –  Secondo dei tre stadi fondamentali della “materia prima” (vedi Nigredo e Rubedo) nel processo alchemico della trasmutazione: in questo stadio la materia si purifica, sublimandosi. E’ simbolicamente rappresentato dal Cigno.

Albero Sefirotico (“Albero della Vita”) – Costituisce la sintesi degli  insegnamenti della Cabala ebraica. Si mostra come un diagramma, astratto e simbolico, costituito da dieci entità, chiamate Sefirot, disposte lungo tre pilastri verticali paralleli. Le Sefirot sono poste, nel diagramma,  tre a sinistra, tre a destra e quattro nel centro; il pilastro centrale si estende al di sopra e al di sotto degli altri due. Osservando la figura, si può notare che le dieci Sefirot sono collegate da ventidue canali, tre orizzontali, sette verticali e dodici diagonali. Ogni canale corrisponde ad una delle ventidue lettere dell’abjad ebraico.

Alchimia – Insieme alla Mistica ed all’Astrologia, l’ Alchimia costituisce la terna delle scienze madri anche dette “Dottrine Ermetiche”. L’Alchimia, di derivazione araba, cela al profano significati ed attività affatto diverse da quelle che appaiono. E’ emblematica la vulgata per la quale gli alchimisti avrebbero cercato di trasmutare qualunque metallo in oro: questo era ciò che appariva ai profani mentre, in verità, l’alchimista, attraverso una pratica esoterica e simbolica cercava di cambiare “se stesso”. Le quattro tappe dell’Alchimia sono: la Gnosi, la Trasmutazione, l’Elisir di Lunga Vita e la Reintegrazione Universale. Lo Zolfo, con il Sale ed il Mercurio costituiscono simboli alchemici fondamentali. Essi simboleggiano le tre fasi di un processo spirituale di “iniziazione” e “perfezionamento”: lo Zolfo rappresenta la fase della putrefazione  della pietra (colore nero, lettera Q), il Sale rappresenta la fase della pietra al colore bianco (colore bianco, lettera C),  il   Mercurio  rappresenta la prossimità del compimento del percorso iniziatico (colore rosso, lettera J).

Alfabeto –  L’alfabeto massonico era stato originariamente adottato (inizio secolo XVIII) per garantire la riservatezza nella comunicazioni tra fratelli. Esso è ormai in disuso residuando  in marginali espressioni (ad es.la ” L “- che sta per Loggia ed è raffigurata da un quadro con un punto al centro) – e nei  tre punti a triangolo usati come segno di abbreviazione delle parole rituali.

Alfabeto degli angeli – Nella mitologia ebraica si racconta di un alfabeto mistico trasmesso da entità angeliche ai patriarchi: di tale alfabeto troviamo traccia nel Rito Scozzese (IV).

Allegoria –  Storia nella quale il significato “altro” è immediatamente percepibile ed è ricavabile attraverso un procedimento logico e razionale (cfr con il “Simbolo”).

Alveare – Emblema dell’operosità ed ispirazione ad essere sempre industriosi.

Alzare le colonne – Ripresa dei lavori rituali da parte di una loggia o creazione di una nuova loggia.

Anderson James-  (Aberdeen, 1679 – Londra, 28 maggio 1739) Già Maestro Venerabile di loggia massonica e Gran Sorvegliante nella Gran Loggia di Londra, ministro di culto della chiesa presbiteriana scozzese, scrittore e massone, è tra i redattori delle costituzioni dei liberi muratori, dette le “Costituzioni di Anderson”, di cui è considerato il padre: le “Costituzioni” vennero pubblicate nel 1723 e costituirono il punto di riferimento per le future comunioni massoniche.

Angolo retto – L’incontro di due rette perpendicolari tra loro genera un angolo di 90 gradi, o la quarta parte di un cerchio. La perpendicolarità delle rette richiama il concetto della correttezza della condotta e, perciò, l’angolo retto è stato adottato dai massoni – sulla scia di quanto già significato dai pitagorici- come emblema di virtù. Simbolo dell’angolo retto all’interno della Loggia è la squadra, con l’orizzontale definita dalla livella e la perpendicolare dal filo a piombo.

Anniversario – I due anniversari celebrati dalla Massoneria simbolica sono quelli ricadenti nelle festività di San Giovanni Battista (24 Giugno, Solstizio d’Estate)  e di San Giovanni Evangelista (27 Dicembre, Solstizio d’Inverno)

Anno massonico – L’anno massonico viene computato sommando 4000 anni al calendario cristiano ed il primo giorno dell’anno massonico è il primo Marzo. La distinzione tra le diverse datazioni segue la terminologia di  “Anno di Vera Luce” (V.L.) ed  “Era Volgare” (E.V.).

Annuit Coeptis –  “la Divinità ha acconsentito” oppure “La Provvidenza favorisce le nostre imprese”. Espressione tratta da due versi virgiliani. Il primo di questi versi lo troviamo nelle Georgiche I 40, ove, nel contesto dell’invocazione ad Ottaviano, si legge “Da facilem cursum atque audacibus annue cœptis” (“Concedimi facile avvio ed asseconda la mia audace impresa”). Il secondo verso lo troviamo nell’ Eneide, IX 625, quando Ascanio, nello scagliare una freccia contro Numano -detto Remulo-, rivolge la seguente invocazione a Zeus: “Jupiter omnipotens, audacibus annue coeptis” (“Giove onnipotente, asseconda la mia audace impresa”).

Antichi doveri – Espressione con la quale si indicano i “landmarks” (vedi) che furono pubblicati per la prima volta dalla Grande Loggia Unita d’Inghilterra nel 1723 e, successivamente, adottati dalla maggioranza delle Obbedienze massoniche. Essi consistono in una serie di manoscritti medievali che sono posti alla base della tradizione e delle regole della massoneria moderna. Di essi fanno parte tra gli altri il Manoscritto regio (il più antico tra tutti i documenti che costituiscono i c.d. “old charges” anche noto come Manoscritto Halliwell o Poema regius),  il Manoscritto Cooke,  il Manoscritto Grande loggia n° 1, del 1583 (Grand Lodge n° 1 Manuscript), il Manoscritto Edinburgh del 1696, il Manoscritto Chetwode Crawley del 1700, il Manoscritto Watson del 1687, il Manoscritto Sloane del 1700, il Manoscritto Dumfries nº4 del 1710, il Trinity College del 1711.

Antico (Rito)- In quanto derivato dall’antica Loggia di Herodom di Kilwinning (vedi).

Apprendista – Primo grado della scala iniziatica massonica. Si diventa apprendisti dopo l’iniziazione.

Ara sacra – Tavolino in cui è posto il libro della legge sacra su cui si pongono la squadra e il compasso. Si trova nel tempio massonico ed è posto all’oriente.

Archetipo –  concezione junghiana nella quale  gli schemi “innati” manifesti nella psiche umana sono espressi attraverso i sogni, l’arte e altre forme di processi inconsci, simboli o immagini fondamentali. L’impiego delle immagini archetipe permette la costituzione di un ponte tra la dimensione della mente o dell’immaginazione e la dimensione delle manifestazioni fisiche.

Archipendolo – Vedi Livella.

Architettura – Arte e tecnica di studio, progettazione e realizzazione di edifici ed opere edilizie in genere, per le quali è necessaria la mediazione del disegno al momento della ideazione dell’opera. In senso simbolico lo studio dell’Architettura ha la funzione di far comprendere all’iniziato la cura che egli deve porre nella costruzione del Tempio interiore da edificare alla Verità ed al Progresso.

Arco Catenario – Anche detto “arco di catenaria” o “arco equilibrato” è un arco la cui curva ricorda quella di una lunga catena tenuta alle due estremità e lasciata pendere naturalmente , la catenaria appunto, il cui tracciato somiglia ad una parabola. La natura impenetrabile, la forza, di questo arco rappresenta simbolicamente la necessità di preservare i nostri segreti più inviolabili. Inoltre, il collegamento di tutte le parti della catena gravitanti verso il centro, rappresenta lo spirito e l’unione fraterna a sua volta legata al rispetto delle gerarchie massoniche e istituzionali. È detto anche arco equilibrato perché la sua forma consente una omogenea redistribuzione del carico; a differenza di altri tipi di archi, quali l’arco romano (a tutto sesto) o l’arco gotico (a sesto acuto), non necessita né di contrafforti, né di altri elementi di supporto.

Areopago – Nel Rito Scozzese Antico Accettato è la Camera del Rito dove lavorano i massoni insigniti dal 30 al 33 grado.

Aritmetica – Scienza liberale che studia il calcolo per mezzo dei numeri: essa è necessaria non solo ai fini scientifici  ma anche per un “ordinato”  svolgimento dei nostri lavori e della nostra vita .

Aria – Elemento purificatore e simbolo  sensibile della vita invisibile. L’aria è  il principio della composizione, elemento intermedio tra i due elementi Fuoco e Acqua. Per questa sua collocazione intermedia, l’acqua costituisce la linea di demarcazione proprio tra la terra e il cielo e rappresenta il punto di contatto tra la spiritualità e la materia. Il suo simbolo è un Triangolo equilatero con vertice in alto, sbarrato orizzontalmente. Figurativamente l’aria è anche rappresentata dal Cerchio.

Aritmosofia – Corrente filosofica collegata al Neopitagorismo (III sec. a.C.) che sintetizzò la filosofia greca, la Gnosi, la mistica ebraica, la Cabala con la concezione del Sefiròt, i dieci numeri emanazioni dell’En Sof e, successivamente, del Cristianesimo. La Aritmosofia era considerata sapienza di ordine superiore ricavata da un’analisi metafisica dei primi numeri interi (Uno=Unità=Monade, Due=Duplicità=Diade, Tre=Triplicità=Triade): nelle entità matematiche risiederebbero le verità ultime dell’universo e dell’essere ed i modi di descrivere essi.

Armonia – 1) Corrispondenza di idee e di sentimenti, di equilibrio interiore e di proporzione, di rispondenza ed accordo di più parti fra loro, l’Armonia si manifesta appieno nel dialogo tra gli opposti: obiettivo della ricerca massonica è il perseguimento di un “equilibrio” (armonia) interiore che si manifesti nell’iniziato e tra Fratelli in un percorso che coinvolga le Logge e gli Orienti. 2) (Maestro di A.) il Maestro d’Armonia  fornisce indicazioni indispensabili per meglio comprendere la tipologia di musica che meglio possa supportare la Tornata, considerando la valenza Rituale e la funzione Simbolica. Massima attenzione è dedicata a suggerire l’insieme di atmosfere e suoni, indispensabili per meglio armonizzare le vibrazioni interiori.

Arredamento (di loggia) – Insieme di strumenti funzionali alla operatività della Loggia: Bibbia, Compasso, attrezzi tecnici.

Arte reale – Sinonimo di Massoneria. Termine che era usato nel Settecento e si rifaceva alla leggenda del Re Salomone.

Arti liberali – Sono le sette arti e scienze “liberali” che vengono introdotte nel grado di “Compagno”. La definizione di “Arte Liberale” deve essere data  in relazione al significato generale di “arte” e alla distinzione tra “lavoro manuale” e “lavoro intellettuale”. Le Arti Liberali si pongono come le arti che si esplicano soprattutto con l’intelletto e si contrappongono a quelle meccaniche (o manuali) proprie dei mestieri che, invece, richiedono abilità tecniche e pratiche. Le Arti Liberali contemplavano tutto lo scibile umano e erano indicate, nel Medioevo,  in numero di sette e distinte  in arti del trivio (grammatica, dialettica e retorica) e arti del quadrivio (aritmetica, geometria, astronomia e musica) -vedi- .

Assemblea “Generale” – Nel R.·.S.·.A.·.A.·. è l’organo periferico del Sovrano Tribunale Nazionale presente nelle diverse Regioni massoniche. I Presidenti delle Sezioni Regionali sono nominati dai rispettivi Ispettorati.

Assemblea “Nazionale” – Nel R.·.S.·.A.·.A.·. è l’organo periferico del Sublime Gran Concistoro Nazionale presente nelle diverse Regioni massoniche. I Presidenti delle Sezioni Regionali sono nominati dai rispettivi Ispettorati.

Astronomia – Arte liberale che studia i corpi celesti e il loro moto.

Atanor – E’ il crogiolo delle trasmutazioni fisiche, morali o mistiche. Dagli alchimisti l’Atanor è concepito come una matrice dalla forma di uovo al cui interno, nelle sue acque, fluttua lo spirito del mondo, lo spirito della vita di cui l’alchimista deve essere in grado di impadronirsi.

Atena – Nella mitologia greca Minerva è una dea, figlia di Giove, balzata fuori dalla sua dolorante testa dopo un terribile colpo infertogli da Vulcano. A Minerva corrisponde, nell’empireo latino, Minerva. Nel Tempio ne viene collocata la raffigurazione presso il trono del  Maestro Venerabile a rappresentare la dote principale che questi deve possedere, la Sapienza, e la virtù che lo caratterizza, ovvero la Saggezza

Athelstan – Re inglese protettore della Massoneria la cui figura viene coinvolta sia nella narrazione del viaggio di Euclide in Egitto riferita al 300 a.C. (ove avrebbe fondato una scuola dell’arte della geometria e della costruzione, i cui insegnamenti sarebbero stati trasmessi a numerose genti e, in particolare, agli inglesi all’epoca del re  Athelstan), sia nel racconto che origina da prima del Diluvio e menziona vari personaggi biblici – fra cui Jabal, che sarebbe stato un maestro costruttore impiegato da Caino, ed Enoch – i quali avrebbero trasmesso i segreti dell’arte muratoria in lamine d’oro o colonne nascoste (niente a che vedere con le colonne Jachin e Boaz del tempio di Salomone). Successivamente questi segreti sarebbero stati rivelati ad Abramo e sarebbero, con il tempo, pervenuti ad Euclide il quale, a sua volta, avrebbe insegnato l’arte agli egizi. Dagli egizi l’arte sarebbe stata ritrasmessa agli ebrei, e avrebbe trovato il suo culmine con Salomone e il suo Tempio. Dopo la distruzione del Tempio l’arte sarebbe passata ai cristiani – fra cui quattro martiri europei, costruttori di professione, i santi Quattro Coronati –, e quindi sarebbe pervenuta in Inghilterra con sant’Albano (il cui martirio è tradizionalmente fissato al 303 d.C.) e codificata da Athelstan.

Aumento di salario = Aumento di Luce – Passaggio di grado. Termine che deriva dall’ambiente dei costruttori di cattedrali medievali, dove il passaggio da apprendista a compagno d’arte veniva ricompensato con un aumento di paga.

Auspici –  Termine che indica il riconoscimento di una loggia da parte un organismo massonico nazionale. Tutte le logge devono essere sotto gli auspici di un Grande Oriente o di una Gran Loggia. La Loggia AUSONIA opera sotto gli auspici della Gran Loggia d’Italia.

B – Lettera che indica, per abbreviazione, il nome Boaz (vedi). È impressa nella Colonna (vedi) meridionale, detta degli Apprendisti, posta all’ingresso del Tempio.

Balaustra – Lettera o relazione del Sovrano Gran Commendatore Gran Maestro a diffusione interna.

Bara – Feretro simbolico utilizzato per la rappresentazione dei riti e cerimonie che rappresentano l’atto di celare il corpo del defunto sovente seguito dalla sua rinascita.

Batteria – Applauso rituale, ritmato, con cui si onorano eventi particolari (ad es. la visita di massoni illustri, l’iniziazione di un profano).

Battesimo – E’ la cerimonia con  la quale la Loggia adotta il figlio di un iniziato.

Bellezza – Qualità di ciò che è bello. Essa è la qualità che, rappresentata da Venere,  la tradizione affida al 1° Sorvegliante, il quale sovrintende alla colonna “J” dei Compagni.

Benda –  Striscia in tessuto di colore nero posta a coprire gli occhi del recipiendario. Essa ha valore simbolico ed indica, da un lato, l’ignoranza e l’incapacità di muoversi in un ideale luogo sconosciuto, dall’altro, l’umiltà e la necessaria fiducia di rimettersi ad una guida che indirizzi il nostro cammino.

Bibliotecario – Incarico di loggia conferito ad un fratello o una sorella per incentivare e diffondere la cultura Massonica fra i Fratelli dell’Officina. Il F.llo Bibliotecario deve curare l’archiviazione dei volumi e deve rendere disponibili gli stessi a chi, all’interno della Loggia, ne dovesse fare richiesta.

Bibbia – Libro sacro rappresentante la grande luce per la libera Muratoria.

Boaz – Colonna sita all’ingresso del Tempio con impressa la lettera “B”: essa rappresenta la monade mentre la colonna gemella, Jachin, rappresenta la diade. Insieme Jachin e Boaz rappresentano l’equilibrio tra due forze opposte. Boaz (e Jachin) rappresentano i due pilastri costruiti sotto il portico del Tempio di Re Salomone, alti diciotto cubiti e splendidamente decorati con ghirlande, melograni e trame varie. Sulla parte superiore di ogni colonna vi erano delle grandi coppe – oggi erroneamente chiamati sfere o globi – una delle coppe conteneva il fuoco e l’altra l’acqua. Il globo celeste (originariamente la coppa di fuoco), che sormonta la colonna di destra (Jachin), è il simbolo dell’uomo divino, mentre il globo terrestre (la coppa di acqua), che sormonta la colonna di sinistra (Boaz), significa l’uomo terreno .

Bolla di fondazione – Decreto attestante la fondazione di una loggia, rilasciata da un organismo massonico nazionale.

Brevetto – Documento che attesta il grado massonico raggiunto dall’iniziato.

Brindisi – Nel corso dell’agape si effettuano brindisi rituali durante i quali le sorelle ed i fratelli sono “all’ordine”: tradizione vuole che il primo brindisi sia dedicato al Capo dello Stato, il secondo al SGCGM, il terzo al Maestro Venerabile, il quarto ai Sorveglianti, il quinto ai visitatori, il sesto agli Ufficiale e membri della Loggia ed il settimo “A tutti i Fratelli poveri e afflitti, ovunque siano dispersi sulla faccia della terra e sui mari, augurando a loro una pronta ripresa dalle loro sofferenze, ed un felice ritorno al loro paese natio, se così è nei loro desideri”.

Bruciare tra le colonne – Riferito al grembiule (vedi) del Massone, il quale grembiule veniva seppellito con il Libero Muratore, quando questi passava all’Oriente eterno, ma, in caso di espulsione dalla istituzione per colpa grave, lo stesso grembiule veniva bruciato fra le colonne.

C.L.I.P.S.A.S (Centre de Liaison et d’Information des Puissances Signataires de l’Appel de Strasbourg)- Organismo internazionale che raggruppa le Obbedienze massoniche firmatarie del c.d. Accordo di Strasburgo (Strasburgo, 22 Gennaio 1961). Il CLIPSAS è stato fondato il 22 Gennaio 1961 su iniziativa del Grande Oriente di Francia e di undici altre Obbedienze massoniche. Oggi raccoglie in Europa, Africa, Asia e America, più di 70 Obbedienze maschili, femminili e miste che hanno aderito all’ Appello di Strasburgo, firmato in occasione della fondazione dello stesso C.L.I.P.S.A.S.

Cabala (o qabbalah) ebraica: “Qabbalah” in ebraico vuol dire “tradizione”. Forma di esoterismo ebraico sorto nel I secolo dopo Cristo che vuole la sua origine nella diretta trasmissione da Dio all’uomo attraverso gli Angeli. La Cabala comprende magia intellettiva (forza della mente) ed operativa (ricorso a talismani “angeli”, spiriti).

Caduceo –  La verga (bastone, bacchetta, caduceo) rappresenta il duplice concetto di potere e di conoscenza.

Calcinazione –  Termine che indica l’azione ustionante della calce unita alla proprietà di cementificare. Tra le diverse interpretazioni del termine si ricorda il suo significato fondamentale che è quello di purificare la materia.

Calendario massonico – Sistema adottato per suddividere, calcolare e dare un nome ai vari periodi di tempo nel quale il “capodanno” è fissato, rispetto al calendario di Era Volgare (E.V. – vedi-), al primo di Marzo e la nascita della massoneria a quattromila anni prima dell’era cristiana. Le date così computate sono indicate con l’espressione del c.d. Anno della Vera Luce (V.L. – vedi-)

Camera – Riunione rituale di massoni appartenenti ad uno stesso grado.

Camera dei passi perduti – Anticamera del tempio nel quale si svolgono le tornate di loggia.

Camera di giustizia – Organismo dove sono giudicate infrazioni ai regolamenti che regolano le obbedienze massoniche.

Camera di Mezzo – Riunione rituale di Maestri massoni.

Camere del Rito – Sono le Logge di Perfezione  de 4° e del 9° grado, i  Capitoli del 18° grado, gli Areopaghi  del 30° grado, i Tribunali Regionali del 31° grado e Concistori Regionali  del 32° grado che sono distribuite su tutto il territorio nazionale nelle sedi provinciali e regionali della Gran Loggia d’Italia. Le Camere del Rito si riuniscono a cadenze fisse.

Camera di perfezione – vedi “Loggia di perfezione”

Camera di riflessione – vedi “gabinetto di riflessione”.

Camera superiore – I Fratelli dal 4° al 30° Grado operano all’interno di Corpi Rituali: a partire dal 18° Grado tali corpi rituali sono nominati “Camere Superiori”

Candelabro – La tradizione sincretica massonica ha ripreso questo simbolo dalla cultura ebraica (il Menorah a sette braccia). Il candelabro a sette braccia era presente all’interno del Tempio di Salomone e veniva acceso bruciando olio sacro: le sette braccia fanno riferimento alla divinità secondo la tradizione ebraica e cristiana.

Candelieri – Possono essere a uno, due, tre e sette bracci (Menorah). Simbolicamente rappresentano all’interno della Loggia la «luce» della vera conoscenza che è attiva e risplende nel corso dei lavori.

Cannone – E’ così detto  il bicchiere che durante l’agape viene utilizzato dai massoni per i brindisi rituali: da qui  la consuetudine di esclamare ad ogni brindisi, prima di bere, “fuoco!”.

Capitazione – Quota associativa che i massoni versano annualmente alla loro loggia.

Cappio – La corda è posta al collo dell’iniziando nel corso della cerimonia di iniziazione. Essa simbolicamente ha diversi significati: rappresenta sia la disponibilità del neofita ad essere condotto nel percorso inizatico ed indica l’ umiltà dell’adepto, sia la punizione nel caso di spergiuro, sia, infine, l’ideale collegamento – al pari di un cordone ombelicale- con la terra/madre dalla quale l’iniziato può iniziare a prendere le distanze nel momento in cui si libererà dalla stessa corda.

Carità – Nella accezione meglio sotto indicata la Carità ha grande rilievo nella Massoneria. Richiamando i grandi principi su cui è basato l’Ordine,  l’Amore Fraterno, il Conforto e la Verità,  il secondo di essi trova la sua massima espressione proprio nella Carità. In verità l’originale termine inglese “charity”, ha una accezione senz’altro più ampia della nostra “carità” ricomprendendo  non solo all’atto di fare carità, ma anche – e soprattutto, la organizzazione che si occupa di distribuire denari, beni e aiuti a persone in stato di necessità.

Carta di Bologna- Vedi “Statuti di Bologna”.

Catena d’unione – Rappresenta il principio di fratellanza ed è costituita da una catena umana che si forma durante i lavori di loggia: nell’occasione le Sorelle ed i Fratelli massoni si uniscono in circolo incrociando le mani per simboleggiare l’unione di tutti massoni che partecipano ai lavori di loggia.

Cavaliere – Termine proveniente dal tardo latino “caballarius” originariamente indicava chi combatteva a cavallo ma, col tempo, si è applicato a qualunque guerriero facente parte di un Ordine Cavalleresco. Il termine “cavaliere” compare nel R.S.A.A. all’11° grado.

Cavaliere dell’Ascia Reale, o Principe del Libano (Royal-Hache, ou Prince du Liban) – E’ il XXII grado nell’Antico rito Scozzese, il cui rito richiama la funzione dei “possenti cedri del Libano” in occasione della costruzione dell’Arca di Noè, in occasione della costruzione del Tempio di Salomone e, infine, in occasione della costruzione, da parte di Zerobabele, del secondo Tempio. A far da sfondo al mito sta il ruolo dei c.d. Architetti di Sidone i quali, generazione dopo generazione, contribuirono al taglio dei cedri e, quindi, alla realizzazione delle diverse opere.

Caverna – Luogo sotterraneo o rupestre, chiuso da una volta, che può essere interrato o meno, così come può essere più o meno oscuro: in questo si differenzia dall’antro che, invece, è una caverna oscura e profonda senza apertura diretta di luce. Nelle tradizioni iniziatiche greche l’antro rappresenta il mondo : ricordiamo il mito della caverna di Platone dove gli uomini sono imprigionati in una caverna dagli dei. La caverna, simbolo di interiorità e di ricerca di se stessi per la sua collocazione, è il luogo ove può e deve verificarsi la rinascita, la rigenerazione e la iniziazione quindi una nuova rinascita: lo stesso Gesù è nato in una grotta ed è stato sepolto in una caverna.

Cazzuola – Strumento simbolico di derivazione muratoria: esso simboleggia il lavoro compiuto in loggia.

Cedro – Conifera di grandi dimensioni, il cedro del Libano è il simbolo della grandezza, della nobiltà , della forza e della perennità: il suo rimanere integro nel tempo lo rende, inoltre, simbolo di incorruttibilità. Con il cedro del Libano si costruirono le colonne portanti del Tempio di Salomone .

Cerimoniere  – Vedi Maestro delle Cerimonie

Chiave – Simbolo del Tesoriere di Loggia: nel gioiello corrispondente all’incarico due chiavi sono rappresentate incrociate. L’elemento “chiave” ha forte connotati simbolici collegati al potere di “aprire” quindi consentire l’accesso ad uno stato, ad un grado, ad un livello iniziatico.

Circumambulazione – La circumambulazione (o Peridrome) è un rito che consiste nel girare intorno ad un tempio, ad un oggetto di culto o ad una reliquia, come ad esempio la pietra nera della Mecca, od infine ad un defunto, in quanto partecipe della vita ultraterrena e quindi della sfera del sacro. All’interno del Tempio la circumambulazione è detta “squadratura”, e si compie in senso orario a passo processionale intorno ad uno spazio che,  in tal modo, viene consacrato. Ricordiamo che tale consacrazione avviene nel corso dei lavori in tre distinti momenti: all’accensione del testimonio da parte del M. delle Cerimonie, evento che dirada le tenebre simboliche, all’apertura del libro sacro ed alla collocazione su di esso della  squadra e del compasso, momento che richiama il rapporto dell’uomo con la divinità, ed, infine, alle accensioni dei tre candelabri con la formulazione delle invocazioni di forza, sapienza, e bellezza da parte delle tre Luci.

Clessidra – Simbolo del tempo che raffigura il ciclo perenne e immutabile della vita: ad essa sono collegati i principi di Pazienza e  Tolleranza che deve seguire il massone consapevole che il tempo  dissolve ogni forma transitoria.

Coagulazione – Nel modello alchemico la coagulazione (o fissazione) è il secondo termine della espressione “solve et coagula”. Sotto il profilo chimico la coagulazione consiste nella solidificazione di una sostanza in precedenza ridotta allo stato fluido.

Collana – Ornamento in tessuto tagliato ad angolo, utilizzato da gradi superiori ed indossato al collo.

Collare – Dall’agg. “collaris”, der. di “collum” «collo»  il collare è ornamento simbolico distintivo di un’alta funzione nella gerarchia della loggia.

Collegia Fabrorum – Associazioni di mestieri alle quali si fanno risalire – con riferimenti storici certi quantomeno riferiti alla esistenza degli stessi Collegia- le origini della c.d. Massoneria operativa. I Collegia erano stati istituiti nei domini di Roma nel 715 a.c. da Numa Pompilio – secondo Re di Roma – con la funzione di favorire i loro membri e promuovere l’esercizio delle arti pratiche. A capo di ogni Collegium era un Magister (Maestro) che governava per mezzo dei Decuriones (Sorveglianti) i Sodales (Compagni). Ogni Collegio aveva una propria cassa e gli appartenenti si riunivano in una mensa comune: i candidati erano obbligati a giuramento di segretezza su quanto avrebbero appreso nell’arte propria dei Collegia ai quali erano stati ammessi.

Colonne – 1) Sia in arte che in architettura, le due colonne sono simboli archetipici che rappresentano un importante punto d’accesso o il passaggio verso l’ignoto: in Massoneria le colonne sono due e sono poste all’ingresso del Tempio. Esse costituiscono le rappresentazioni simboliche dei principi di Forza e Bellezza necessari per la costruzione di un tempio interiore. La colonna di sinistra di stile dorico e quella destra di stile ionico (oppure corinzio), sono contraddistinte dalla lettera J e B (vedi) e sormontate rispettivamente da tre melograni e da un mappamondo. In senso figurato alzare e abbattere le colonne sono espressioni riferite  alla creazione e alla chiusura di una loggia. 2) Altra accezione del termine “colonna” è quella che indica  la fila degli scanni dove si siedono i massoni durante i lavori rituali di loggia: gli Apprendisti siedono alla destra del Maestro Venerabile, mentre i Compagni d’Arte ed i Maestri  a sinistra.

Colonna di armonia – Strumenti di riproduzione musicale aventi lo scopo di eseguire la musica massonica nel corso delle tornate.

Compagno d’Arte – Nell’ “Ordine” costituisce il secondo grado della scala iniziatica massonica.

Compagnonaggio – Il termine “Compagnonaggio” risale al XVIII secolo ed indica una antica associazione iniziatica di mestiere in già precedentemente indicata con il nome di “Dovere”. Il “Dovere” era l’insieme di regole che reggevano ciascun rito ed indicava la sua storia dell’associazione, le sue regole e l’ambito di azione.
Come la Massoneria, il Compagnonaggio deriva dal ceppo delle Corporazioni di mestieri e nella simbologia e nelle allegorie fa riferimento a riti riconducibili a tre figure distinte, storiche o mitologiche, che sono Salomone, Maestro Giacomo, Padre Soubise.

Compasso – Simbolo massonico che rappresenta, in senso lato, la spiritualità. In loggia, il compasso si trova sottoposto, incrociato o sovrapposto alla squadra per rappresentare il grado della tornata.

Comunione – Sinonimo di Obbedienza.

Conservazione – Costituisce il secondo principio dinamico dell’alchimia. La “conservazione” vede coinvolte le stesse componenti interessate alla “generazione”, con l’aggiunta del “metabolismo”: quest’ultimo da una parte indica l’assorbimento di sostanze esterne (da qui l’idea di nutrizione).  Il nutrimento deve essere inteso sia di tipo spirituale , sia fisico.

Consiglio delle luci – Organismo di una loggia, composto dal Maestro Venerabile, dal Primo e dal Secondo Sorvegliante.

Controiniziazione – iniziazione al contrario, che alimentando l’Ego dell’iniziato,   peggiora l’uomo piuttosto che elevarlo: da qui lotte fratricide per cariche o gradi che vedono prevalere la “politica massonica” anziché la ricerca interiore.

Convenzione di Losanna (Losanna 6-22 settembre 1875) – Dal 6 al 22 settembre 1875  si tenne a Losanna un convegno internazionale che vide la partecipazione di 11 dei 22 Consigli Supremi del tempo. Il convegno si concluse con l’adozione di un documento spesso citato nelle discussioni che riguardano il Rito Scozzese Antico ed Accettato e che, a tanti anni di distanza, conserva spunti interessanti ed attuali.

Coperto (al) –  Espressione massonica rituale utilizzata per indicare che i lavori nel Tempio sono svolti al riparo da ogni sguardo profano.

Coppa (delle libagioni) – Calice utilizzato, a fini simbolici, nel corso della iniziazione al grado di apprendista.

Coprire il tempio – Espressione usata per indicare che nessun profano è presente nel tempio. Significa anche uscire dal tempio durante una tenuta rituale.

Copritore esterno – Detto anche “Tegolatore” è il guardiano incaricato di sorvegliare l’ingresso esterno, affinché nessuno possa entrare nel tempio senza permesso (vedi Copritore Interno).

Copritore interno –  E’ il guardiano della soglia del Tempio: egli non presiede solamente il varco  tra il mondo profano e la Loggia ma è anche il custode di un punto di passaggio tra una realtà fisica e una metafisica. La presenza di due copritori (uno interno ed uno esterno) si spiega con i richiami della Massoneria alla Alchimia: ” Nel rituale di Apprendista L.M. il Tempio viene chiuso ermeticamente, viene operata cioè una doppia chiusura, alla stessa stregua del vaso alchemico: prima esterna ad opera del Copr. esterno di poi interna ad opera del Copr. Interno. In tal modo si inibisce agli estranei di entrare, ma altresì ai partecipanti ai lavori di uscire. E se assimilassimo, e paragonassimo gli estranei alle distrazioni esterne e i partecipanti ai pensieri consoni all’oggetto dei lavori?  Oppure, gli estranei  a influenze esterne e quindi da bloccare perchè possono portare nocumento al lavoro che ci si accinge a compiere; e i partecipanti alle energie interiori che non devono disperdersi perchè servono per compiere l’Opera?” (G. Gigliuto, “Della Massoneria e di altri scritti eretici”, Catania 2010, p.70)

Cordone – Sciarpa decorata indossata nel corso delle tornate.

Corpus Hermeticum – Il Corpus Hermeticum è costituito da una serie di scritti pervenutici in greco, grazie alla loro redazione da parte di Michele Psella, bizantino dell’XI secolo. La raccolta conteneva 14 opere e, sulla base di essa, Marsilio Ficino redasse una versione latina pubblicata nel 1471. In tempi successivi altre opere furono introdotte nel “corpus” fino a raggiungere il numero complessivo di 17 scritti. Il lavoro è stato attribuito ad Ermete Trismegisto, il cui nome significa “Ermete tre volte grande”, dalla traduzione in greco della formula egizia demotica: “del grandissimo e più grande dio, del grande Ermete”.  Il rinvenimento di copie del “Corpus” in lingua copta nella biblioteca gnostica ritrovata a Nag Hammadi, in Egitto, permette di far risalire l’opera alla tradizione tardo egizia.

Costituzioni – Il riferimento è, generalmente, alle Costituzioni di Anderson che risalgono al XVIII secolo, e costituiscono un  riferimento per i massoni.

Costituzioni gotiche – Insieme dei documenti massonici sulle origini della Massoneria anteriori alle costituzione andersoniane del 1717.

Cranio – Per la sua collocazione in cima alla testa, per la sua forma “a cupola” e per la sua funzione di centro spirituale, il cranio può essere assimilato al “cielo” del corpo umano. Esso è considerato la sede della forza vitale del corpo e dello spirito e rappresenta il civlo iniziatico : la morte corporea preludio alla rinascita ad una vita superiore. Simbolo della morte fisica il cranio è l’analogo della putrefazione dell’alchimista, così come la tomba è quello dell’atanor: l’uomo nuovo esce dal crogiolo dove il vecchio si annulla. Il cranio è spesso associato a due tibie incrociate a formare la “croce di S. Andrea”, che simboleggia lo squartamento della natura sotto l’influenza predominante dello spirito.

Croce – La Croce ha, simbolicamente, molti significati. Essa è simbolo di orientamento ai diversi livelli dell’esistenza dell’uomo e simbolo di congiunzione tra cielo e terra: la Croce  assume anche il significato di “sacrificio” ed è presente, ad esempio, nel quadro di loggia in grado di Maestro: il riferimento è al sacrificio del Maestro Hiram. Guenon individua nella croce il “simbolo della totalizzazione spaziale…l’unione dei contrari…che occorre accostare al Kua (unione tra yang e yin) come alla Tetraktys pitagorica”.

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LA SPERANZA INTERIORE

LA SPERANZA INTERIORE
Abbiamo preso coscienza che i Significati della Vita sono l’unica Acqua che ci disseta ?
 

Allora dobbiamo imparare a dirigere la nostra mente per scorgere quello che si accompagna ai Significati in modo indissolubile.

Un Significato implica soprattutto una Speranza. Se viviamo un Significato viviamo anche nella Speranza e tutto diventa di grande leggerezza. Svaniscono come d’incanto le ansie e le depressioni – sembravano insuperabili ! – si riducono ad un non senso. Misteriosamente, il futuro diventa convincente, una specie di terra da esplorare, un luogo attraente.

Possiamo anche permetterci il lusso di diventare migliori.

Ma forse la cosa più importante è che non dobbiamo dare per forza un oggetto alla nostra Speranza. La forza che opera in noi consiste nella nostra identificazione con il verbo sperare: fissare la meta (sperata) fa declinare quella forza a semplice calcolo. Quello che può avvenire dopo è una conseguenza che non aggiunge valore al significato.

Allora, nella nostra Vita dobbiamo soprattutto cercare i Significati, quelli che appagano. Ma i Significati ci vengono solo dati dagli eventi esteriori, indipendentemente dalla nostra volontà ? Oppure possiamo deliberatamente agire per consentire la loro manifestazione entro la nostra coscienza ?

E infine, come possiamo agire, per mantenere in noi la loro ricchezza vivificante ?

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LA SPERANZA ESTERIORE

LA SPERANZA ESTERIORE
Abbiamo preso coscienza che i Significati della Vita sono l’unica Acqua che ci disseta ?

Allora anche per l’esteriorità la mente deve essere indirizzata verso una coerenza di comportamenti.

Il comportamento è la forma che si accompagna all’azione. Se è incoerente, allora la forma non è armonica.

I Significati spesso inducono ad agire. Poiché i Significati sono appaganti, il nostro impulso ci spinge a cercare di prolungare la loro presenza gratificante trasportandoli nel mondo esteriore delle manifestazioni, dando loro corpo e braccia e gambe. In tal modo si pensa di fissare la loro “essenza” in forme definite di azioni o di pensieri. Si cerca di dare un oggetto specifico alla Speranza che si accompagna al Significato.

Si intende tracciare in questo modo una direzione ed una meta al cammino che si percorrerà. Il “dove andiamo” viene istintivamente identificato con la rotta tracciata. dalle nostre proiezioni.

Ma attenzione : Hic sunt leones. In assenza di regole e di capacità di orientamento, il cammino tende a diventare impervio ed incerto. Non bastano, da sole, le buone intenzioni. Qui si verifica un fatto che merita di essere considerato attentamente : ognuno comprende, prima o poi, che dare un oggetto alla speranza, senza essere in grado di alimentare e dirigere i Significati delle azioni, non porta a nulla se non a fatiche interiori ed ansie. Il verbo sperare non può avere complemento oggetto: chi glielo impone fa degradare la speranza in aspettativa, compagna di viaggio di sterili euforie e subitanei abbattimenti.

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FICHTE – LO SCOPO FINALE DELL’ESISTENZA UMANA:

FICHTE – Lo scopo finale dell’esistenza umana: i problemi di questa vita alla luce dell’eternità. I tre punti principali di questo problema: Chiesa, stato, dominio sulla natura

Noi vogliamo ora lavorare affinché i principi fin qui posti siano sufficienti, nella loro applicazione, alla valutazione di cose massoniche, e quindi alla valutazione della presente condizione della Massoneria, in generale, o alla valutazione del rituale, delle leggi c degli organismi massonici in particolare, della condotta massonica di singole logge e Fratelli, e infine anche, nel caso che si trovasse necessaria una riforma, a giudicare dove e come propriamente si dovesse riformare. Ma ora, affinché questi principi appaiano realmente sufficienti a tale scopo, essi debbono essere ancor più compiutamente distinti l’uno dall’altro e venir applicati ancor più diffusamente. Per questo fine però dobbiamo nuovamente risalire  ai primi principi e accordarci intorno ad essi. Primo principio. Lo scopo finale dell’esistenza umana non è posto, in generale, in questo mondo presente. Questa prima vita è soltanto preparazione e semente di una più alta esistenza, di cui sentiamo intimamente la certezza, nonostante che nulla possiamo pensare sulla costituzione e specie e maniera di essa. Secondo principio. Gli scopi che ci sono proposti per la vita presente, nonché questa medesima vita presente, conservano per noi valore e significato solo perché i primi ci vengono comandati, e perché soltanto nell’ultima questi scopi possono venir attuati. Tutta la nostra possibile attività si presenta a noi, e può a noi presentarsi, solamente come esigenza di quei supremi scopi della vita presente. Non abbiamo pertanto da fare, in via prossima e immediata, se non con la vita presente: il suo fine prefisso è l’unico concepibile, e dev’essere perseguito con chiara coscienza dall’uomo savio e buono. Vogliamo

[ora]

ridurlo ai seguenti tre punti principali, c così descriverlo e distinguerne le parti più precisamente. In primo luogo: tutta quanta l’umanità deve formare un’unica comunità puramente morale e religiosa.

Questo è lo scopo della Chiesa, s’intende della Chiesa nella forma ideale, che come Chiesa visibile si trova ancora qua e là. A questo scopo si riferisce ogni educazione dello spirito con valore di mezzo. In secondo luogo: tutta quanta l’umanità deve formare un unico stato interamente giuridico; il mutuo rapporto dei singoli uomini negli stati, il rapporto reciproco di questi stati sulla terra, deve essere ordinato, da capo a fondo, secondo l’eterna legge di giustizia della ragione; questo è lo scopo di ogni legislazione nei singoli stati e di tutte le alleanze e trattati dei popoli fra loro. – A ciò si riferisce buona parte delle scienze, quando non si consideri alla leggera [soltanto] la cultura spirituale da conseguirsi per mezzo loro (come, per altro rispetto, ci accadde di fare più sopra), mail loro effettivo contenuto, come il mezzo per lo scopo. In terzo luogo, infine: l’essere razionale deve interamente dominare la natura priva di ragione, e il  morto meccanismo essere sottoposto al comando di una volontà. Lo scopo che solo, in qualche modo, un essere ragionevole dietro l’impulso della sua natura, si può prefiggere, deve essere attuabile fuori di lui nella natura senza         vita, e la natura conformarsi alla volontà razionale.

– A ciò è mezzo parte meccanica, e buona parte delle scienze, giusta il loro contenuto.

– Applichiamo ora queste idee fondamentali più strettamente al nostro proposito

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FICHTE – LA CLASSE PARTICOLARE, …

FICHTE – La classe particolare, a cui è affidata l’educazione religiosa della maggiore società

La classe particolare, a cui è affidata l’educazione religiosa della maggiore società, e che non vede, né può vedere, altra efficacia del suo ufficio da questa infuori, perché essa di fatto, quand’anche procede al vero scopo, deve rimanere invisibile, può facilmente essere indotta a cercar di considerare l’utilità, e procurare al suo ufficio un’efficacia visibile e comprensibile, alla sua attività un influsso sociale e civile. Chi, fra questi membri della classe, la pensa in tal modo, ricorre poi al consueto espediente, di voler trarre gli uomini alla moralità con il timore delle pene oltremondane e con la speranza di un’eterna ricompensa, c chiamar ciò religione. Infelice! egli non sa, che quanto egli ottiene per mezzo del timore e della brama di compenso, non è assolutamente moralità, ma solo esteriore onoratezza  e ossequio alle leggi, e che egli, per quel che sta nelle sue forze, contribuisce a uccidere per sempre coloro, sui quali esercita l’opera sua, tanto nei riguardi della moralità che della religione.

Non così [procede] il Massone: il quale sa che nella maggiore società, là dove non v’è eticità alcuna, bisogna che si ottenga per lo meno l’esteriore osservanza alle leggi, e sa come sia un pretesto falso, anzi sommamente pericoloso, il ritenere questa osservanza delle leggi una preparazione alla moralità, mentre essa dovrebbe sussistere, e venir conservata nella sua integrità con ogni sforzo, affinché la società umana possa durare intatta. Ma egli non si dedicò mai a questo scopo, perché sa altresì, che lo stato ha già istituito a tal fine prigioni e case di disciplina e altre note istituzioni; ed è ben lontano dal desiderare, che la cosa più santa che abbia l’uomo, la religione, sia avvilita fino a sostituire volontariamente gli sbirri mancanti.

Per quel che concerne il Massone stesso € la società massonica, si capisce da sé che chi ancora abbisogna di essere disciplinato con il premio e la pena per conservarsi uomo onorato, non può appartenere a questa società, in quanto, lontanissimo com’è dall’aspirare a un miglioramento dell’educazione da lui ricevuta per la società, manca di questa stessa cultura: sicché non c’è da far conto sopra untale individuo nelle intraprese massoniche.

Il Massone deve fare il bene ed evitare la colpa per sentimento del dovere, o almeno per sentimento dell’onore, quand’anche (sebbene ciò non sia possibile) egli non avesse la benché minima nozione, o credenza, di Dio e della religione: e questo non come Massone, ma come uomo, che sia anche soltanto capace della Massoneria come noi l’intendiamo. Pertanto il Massone non può voler considerare né usare la religione come stimolo alla virtù; non fosse che per l’unico motivo già enunciato, perché essa [cioè] non può essere tale, in quanto è contrario alla virtù tutto quel che si fonda sopra uno stimolo esterno. Senza nocumento potrebbe tuttavia la religione essere usata per tranquillare lo spirito e il cuore, per calmarli con lo spettacolo dell’evidente contrasto fra la legge del dovere e il corso del mondo. Ma anche a tal uopo essa non verrà usata dal Massone perfetto, in quanto egli non ha bisogno di tale conforto.

Certamente ciascuno è tratto a bella prima verso la religione dalla contemplazione di quel contrasto. Dal mio intimo mi è postoun fine, quell’ultimo fine terreno dell’umanità, c mi son date azioni, fatiche, sacrifici da compiere per questo fine. Non posso rifiutarmi di ascoltare questa voce [che parla] nel mio cuore. Ma quando osservo lo svolgersi delle circostanze e dei destini del mondo, ogni mio lavoro per questo fine mi pare perduto, anzi sembra talora essergli d’impedimento. Pare che tutto venga guidato, bene o male che sia, da una cicca forza invisibile, senza riguardo di sorta per il mio lavoro, come appunto accade. Questa considerazione, costante! che tosto si impone all’uomo coscienzioso, ma freddo osservatore, è quella che conduce l’uomo alla religione, e gli presenta, in luogo del fine terreno, del quale egli dispera nonostante che non cessi di lavorare per esso, un fine invisibile, eterno. È forse pertanto il bisogno che lo conduce alla religione; ma l’uomo perfettamente evoluto, quale io voglio pensare, una buona volta, il Massone, non si ferma a questo punto: ora che egli ha la religione, che essa è divenuta parte costitutiva di lui medesimo, egli non ne sente più il bisogno, appunto perché

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la possiede. La legge del dovere e il corso del mondo non si contraddicono più, perché egli conosce un mondo più alto, di cui questo porge soltanto quella parvenza che lo travaglia. Il dubbio, che lo spinse alla fede, è ora per lui risolto per sempre. Il che fa sì che ora la sua religione acquisti appunto il carattere, che per essa ho più sopraindicato, di essere cioè per lui non più oggetto del suo operare, ma, per così esprimermi, organo e strumento di ogni sua attività. Essa non è per lui alcunché, ch’egli ancora si foggi per trarne a sé ricordo e ammonimento, ma ciò per cui mezzo egli fa, inconsapevolmente, ogni altra cosa. Essa è l’occhio della sua vita, che egli, quando è lasciato a se stesso, e quello non gli viene riflesso da uno specchio di artificiosa riflessione, non vede, ma col quale vede tutto il resto di ciò che gli viene alla vista.

E ora credo di aver esaurito tutto ciò che riguarda, dal punto di vista massonico, la prima parte del fine complessivo di tutta l’umanità. Mi son fermato a parlarne molto ampiamente, perché ciò serve di chiarimento a quanto segue, c perché volevo darvi, a proposito di questa parte importante, un compiuto esempio della dottrina e concezione massonica.

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A.’.G.’.D.’.G.’.A.’.D.’.U.’.

A.’.G.’.D.’.G.’.A.’.D.’.U.’.

Dio è la saggezza eterna, immutabile, intelligente, tu l’onorerai con la pratica delle tue virtù …

Fai il bene per amore del bene …

Fai agli altri ciò che vorresti gli altri facessero a te stesso …

Onora i tuoi genitori …

Rispetta gli anziani …

Istruisci la gioventù, proteggi l’infanzia …

Ama la tua Patria e obbedisci alle sue leggi, adoperandoti per il loro perfezionamento …

Fuggi le false amicizie, ama i buoni, compatisci i deboli, fuggi i cattivi …

Non odiare nessuno …

Parla fermamente con i grandi, sinceramente con gli amici, dolcemente con gli inferiori, teneramente con i poveri …

Cerca la verità, rispetta le credenze e le fedi sincere …

Rispetta la donna …

Non abusare mai della sua debolezza …

Sii per tuo figlio un protettore fedele …

Fa che fino a dieci anni ti creda, che sino a venti ti ami, che sino alla morte ti rispetti …

Sino a dieci anni sii per lui il maestro, sino a venti il padre, sino alla morte l’amico …

Sforzati di conoscere gli uomini per imparare a conoscere te stesso …

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LO SCOPO DEI SAGGI E’ LO SCOPO FINALE DELL’UMANITA’

Lo scopo dei saggi è lo scopo finale dell’Umanità

Ciò che vuole l’uomo saggio e virtuoso, ciò che è il suo scopo, è lo scopo finale dell’umanità. L’unico scopo dell’esistenza umana sulla terra non è né cielo né inferno, ma solo l’umanità, che quaggiù portiamo in noi, e la sua massima possibile perfezione. Diversamente da questo nulla conosciamo: e ciò che noi chiamiamo divino, diabolico, bestiale, null’altro è che umano. Quanto non è contenuto nello scopo della perfezione più grande possibile, quanto non si riferisce ad esso, o non ha rapporto con esso né qual parte né quale mezzo, non può costituire lo scopo di nessun uomo, e l’uomo saggio e virtuoso non può proporselo come scopo sia nel più generale che nel più particolare dei casi: ciò che sta sopra o sotto, giace anche fuor della cerchia del suo pensiero, dei suoi sforzi, del suo agire. In una qualsiasi misura quello scopo viene alla luce in tutti gli uomini, senza che essi chiaramente lo pensino e lo perseguano di proposito, semplicemente pervia della loro nascita, e vien pure conseguito mediante la loro vita nella società: sembra come se non fosse il loro scopo, bensì uno scopo unito a loro.

Ma l’individuo cosciente lo pensa chiaramente, esso è il suo scopo, ed egli se lo pone qual meta cosciente di tutto il proprio agire.” Come viene esso perseguito nella grande società umana? Forse tutto opera in favore suo direttamente e senza deviazioni, con forze associate? Non pare. {La società] non pensa né lavora con la chiarezza e con la consapevolezza proprie dei singoli saggi: su lei pesano le colpe del mondo trascorso, e occupata com’è di questi peccati, essa appena ha tempo di lavorare per una posterità che a sua volta avrà da lavorare per un’altra. Essa deve sostenere la sua gran lotta con la natura ostinata e con il tempo infingardo; essa vuole acquistar vantaggio su entrambi, e intanto la sua attività È sottoposta a una condizione svantaggiosa, ma inevitabile: essa ha divisa in parti l’insieme dell’evoluzione umana, se ne è distribuite le varie branche e attività, e a ciascuna condizione sociale ha assegnato il suo campo speciale di collaborazione. Come in una fabbrica si risparmiano tempo e spese con ciò che il singolo operaio per tutta la sua vita fa soltanto quella data forma di molla, di chiodo, ruota, o recipiente, dà soltanto quel dato colore, sorveglia e guida solo quella data macchina, e ciascun altro del pari per  tutta la sua vita eseguisce la tal altra forma di lavoro, cui da ultimo riunisce in un tutto un capomastro sconosciuto a tutti loro: egualmente procede [la cosa] nella grande officina dell’evoluzione umana. Ciascuna classe lavora e produce alcunché per tutte le altre, oltre a ciò che ciascuno dovrebbe fare per la propria parte e per la sua stessa persona: e quelle producono alla lor volta anche per lei ciò per cui non ha né tempo né attitudine l’uomo ben altrimenti occupato per il loro benessere.

Al benessere e al perfezionamento del tutto guida ogni opera dei singoli l’invisibile mano della provvidenza. Così scende il dotto nelle profondità dello spirito e della scienza, per evocare alla luce ciò che dopo alcune epoche sarà a tutti facile e giovevole, mentre il contadino e l’operaio lo nutrono e lo vestono; l’impiegato dello stato fa valere il diritto, che senza di lui dovrebbe applicare la comunità stessa, e il guerriero difende l’inerme, che lo nutre, contro la potenza straniera.

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IMPEGNO DEL FRATELLO NELLA PROFESSIONE

IMPEGNO DEL FRATELLO NELLA PROFESSIONE “

Sicuramente sono molte le professioni in cui oltre all’aspetto

professionale è importante anche l’aspetto umano spesso mi

sono chiesto quanto e come debba prevalere anche di poco l’uno sull’altro. Questa domanda me la sono posta da quando una paziente  mi disse:” si cura più con un sorriso che con una medicina” avvenne qualche tempo fa quando mi accingevo a visitare questa paziente e quella mattina questa si accorse immediatamente del mio stato d’animo ,infatti senza parlare appena finì di pronunciare quella frase la presi per un braccio e la condussi nella altre due stanze di visita mostrandole che un paziente era intubato in prognosi riservata e doveva essere trasferito in rianimazione e l’altra  paziente i cui familiari avevano  richiesto l’estrema unzione essendo molto credente. Solo allora le dissi:” in questa situazione non credo ci sia molto da sorridere , venga mi dica cosa è successo”. Quando ripenso a questo episodio sicuramente ho qualcosa di cui non andare fiero. Dicevo che molte sono le professioni in cui l’aspetto umano ha il suo peso basti pensare ai commercianti che fanno di tutto per instaurare un feeling con il cliente e questo non va visto solo come un espediente a scopo meramente utilitaristico Torniamo al tema della serata e dico che sono molte le analogie tra medicina e massoneria: c’è un giuramento professionale e un codice deontologico, nella professione medica; c’è una promessa solenne al momento dell’iniziazione, sia il giuramento e il codice deontologico  che la promessa solenne hanno dei punti in comune: giuramento recita ……. di attenermi ai principi morali di umanità e solidarietà ….

art.3 del codice … doveri del medico sono la tutela della vita nel rispetto della libertà e della dignità della persona, senza discriminazione alcuna. promessa solenne: …di avere sacri la vita, la libertà,  l’amore e la dignità di tutti . come si vede in ambedue si parla di principi morali, di umanità di solidarietà di libertà e inoltre il codice deontologico non prevede nessun tipo di trasgressione delle leggi dello stato e ugualmente nella promessa solenne si recita: … di rispettare scrupolosamente la carta costituzionale e le leggi che alla stessa si conformino … e guardate che il codice deontologico è il nostro vangelo professionale, il nostro punto di riferimento, perché non è una costruzione astratta, moralistica o feticistica ,ma e’ una traduzione puntuale, a tratti molto sofferta , di principi etici che sono fortemente presenti nella nostra comunità sociale, di grandi valori, di grandi principi civili. sono principi che servono molto nella nostra società in costante, continua, rapida trasformazione; una società che si riempie di culture di sensibilità di profili confessionali diversi si è pensato a lungo che il concetto di salute fosse definibile in termini negativi come “assenza di malattia” in realtà l’uomo ha definito “salute” lo stato di completo benessere fisico, mentale e sociale.  La medicina (e il medico) se vuole veramente conoscere l’universo–uomo dovrà adottare principi e metodiche che consentano di conoscere meglio l’interezza che è fatta (è bene ricordarlo, perché sembra che ce ne siamo dimenticati!) non solo di aspetti scientifici, ma anche psicologici, etici e socio economici. Nelle organizzazioni le risorse umane hanno un’importanza prioritaria e questo è più che mai giusto nel sistema socio sanitario dove si erogano servizi alla persona. Negli ultimi anni molteplici cambiamenti hanno interessato il sistema sanitario comportando per i professionisti un notevole sforzo di adattamento. in questi anni, sono sempre più frequenti i vissuti di devalorizzazione, stress, incertezza, demotivazione, frustrazione, senso di solitudine riferiti da coloro che si trovano a lavorare nelle organizzazioni, come anche il bisogno di riconoscimento

: le difficoltà di relazione e comunicazione . questo quadro è particolarmente vero per coloro che lavorano in sanità, ciò implicando  un oneroso lavoro con la sofferenza, la malattia , la morte e un lavoro psicologico non visto e misconosciuto . molte sono le problematiche di ordine strettamente medico e quelle sia di ordine medico e umano che dobbiamo affrontare ogni qualvolta montiamo in turno .  gli alcolisti, i barboni, I tossicodipendenti quando per esempio ci chiedono anti dolorifici e ci arrabbiamo molto ora non è che dobbiamo dargli la morfina , ma perché arrabbiarsi? perchè la rabbia ?! in quel momento dobbiamo provare a considerare la cosa dal loro punto di vista . cosa sarebbe successo se io fossi nato in quella casa , con mamma drogata , padre alcolista e violento , senza soldi , senza alcuna forma di scolarizzazione … dove sarei se avessi fatto quella vita ? quindi mostrare tolleranza  altro principio caro al nostro essere massoni . e quante volte dobbiamo fare ricorso alla tolleranza oggi il paziente viene e sottopone la sua sintomatologia , la sua patologia , le caratteristiche del suo stato clinico ,molto spesso viene già con una serie di informazioni in tasca , ha sentito la televisione, ha letto i giornali ,il settimanale con la pagina salute , è andato in internet. spesso viene con la ricetta propria di quello che vuol fare accettiamo cosi come è ? credo proprio di no tolleranza fratello tolleranza è opportuno ragionare con la persona. Il rapporto malato-medico ,sin dai tempi di Ippocrate, si basa su di un dialogo fra due persone , fatto di ascolto, di rispetto, di interesse ; un autentico incontro tra due uomini liberi , incontro tra una fiducia (quella del malato)e una conoscenza (quella del medico) un grande antropologo Byron Good evidenzia la dimensione del rapporto medico-paziente quando afferma che la relazione tra il medico ed il paziente non è incontro tra un saper alto (il medico) e uno basso (il paziente) , tra un sistema di conoscenze ed uno di credenze , ma una somma di due narrazioni. al medico compete raccontare la medicina, la sua complessità tecnologica, le sue straordinarie potenzialità’ di curare e sconfiggere malattie terribili ma anche i suoi limiti, i suoi insuccessi, le sue fallibilità i conflitti etici che accende, la ricerca dell’equità che può smarrire, smarrendo per questa strada, se stessa.  Il rispetto di questi principi, in particolare quello di autodeterminazione del paziente, non sottrae ma aggiunge valore morale e tecnico professionale all’agire del medico soprattutto quando, nelle cure di fine vita, o di pazienti affetti da patologie irrimediabilmente progressive e devastanti, pone limiti a quelle pratiche diagnostiche – terapeutiche ritenute inutilmente invasive del corpo e della persona, magari capaci di guadagnare del tempo alla morte ma incapaci a far vivere con dignità la morte. Questo significa riconoscere al morente la forza e la capacità di fermare una medicina inutilmente velleitaria ed aggressiva, da richiamare invece al compito assolutamente proprio di alleviare le sofferenze facendosi carico del disagio fisico, psichico e relazionale della malattia a prognosi infausta e della morte, non meno di quanto si faccia carico della salute e della guarigione per la vita. quindi il diritto ad una buona morte è fondamentalmente quel diritto al riconoscimento della dignità della persona che fortemente sollecita l’insieme dei doveri nei confronti del morente in capo a tutti coloro che gli sono vicini per relazioni affettive, è dunque un processo di riappropriazione della propria morte, che costituisce un evento unico e irripetibile così come la vita. In questo senso a noi medici compete avere sempre un progetto di cura della morte perché troppo spesso la domanda di terminare la vita è in realtà una disperata richiesta di aiuto a vivere con più’ dignità, con meno sofferenza la propria morte. In entrambi i mondi, sia profano (medico) che massonico dobbiamo operare con grande attenzione, con impegno a capire ed a migliorare. come la massoneria anche la medicina persegue i principi di amore fraterno, soccorso e verità. Il percorso iniziatico ci aiuta a maturare pensieri, riflessioni, non solo sulla condizione di uomo, di medico e di massone, ma anche sul rapporto con chi soffre. Deve esistere un buon rapporto tra scienza e etica, da porsi alla base dell’evoluzione della ricerca e della medicina, oltre che della massoneria, il tutto per il miglioramento della vita dell’uomo sia per la salute del corpo che della mente. La medicina e la massoneria sono nate con l’uomo, ed in entrambe l’uomo ricerca la conoscenza, sviluppa teorie e tende alla loro successiva applicazione pratica. Dallo sviluppo tecnologico e scientifico il medico deve essere in grado di leggere le problematiche antropologiche e morali che sorgono.

Quando sei di fronte ad un paziente che arriva al fine vita si devono prendere decisioni molto difficili , sia per la persona direttamente coinvolta , sia per tutti i suoi cari . Purtroppo non sempre si riesce a passare all’oriente eterno velocemente e con dignità ed è proprio il progresso biomedico e biotecnologico ad allungare questa delicata e tormentata fase.

Probabilmente non tutti o meglio la maggior parte non condivideranno la mia considerazione che è del tutto personale: sono convinto che prolungare la vita, in presenza di malattie terminali, senza più aspettativa e speranza, porti solo ad allungare l’agonia ed una mera sopravvivenza. Dopo anni di professione quando sono davanti a questi pazienti sento un gran vuoto una consapevolezza di impotenza  ora con l’aiuto di strumenti, terapie e macchinari  siamo in grado di mantenere in essere, anche per lungo tempo, le funzioni vitali, in modo artificiale, ma ciò non ha significato sulla qualità della vita ( se ancora così si può chiamare ) e mette in grande difficoltà la possibilità di scelta sia del malato terminale che dei suoi cari; ma quale atteggiamento ha il massone in queste situazioni di rapporto tra malattia e vita? Ognuno avrà la sua risposta; per me l’eutanasia ha come obbiettivo di ridurre la sofferenza, tendendo alla morte senza dolore e con dignità. per altri l’eutanasia è omicidio; e qui il dibattito si infiamma: per Veronesi medico–oncologo dichiara che ogni persona ha diritto di autodeterminarsi. (modello di eutanasia tipo Olondese dove da anni è già ammessa anche ai minori a partire dai 12 anna altri si sono espressi: “il medico salva la vita, non uccide” ed altri ancora  bisogna essere “liberi di vivere e morire”. Il problema dell’eutanasia esisteva già ai tempi di Ippocrate tanto è vero che nel giuramento troviamo: “non somministrerò ad alcuno, neppure se richiesto, un farmaco mortale, ne’ suggerirò un tale consiglio”.  Il dibattito sull’eutanasia è difficile problematica io ritengo che: in ogni situazione in cui la morte è inevitabile è necessaria la somministrazione di farmaci che tolgano o quanto meno riducano il dolore e accompagnare così il paziente alla morte con minore sofferenze  possibili e soprattutto con dignità, perché si deve vivere con dignità e con pari dignità morire. Noi massoni crediamo nella libertà e nella dignità della persona, libertà di pensiero riconoscendo le opinioni degli altri e mettendo in discussione le nostre.

Il gran maestro Virgilio Gaito ebbe a dire:” la massoneria si può paragonare ad una facoltà di medicina: questa non ha come programma quello di intervenire per porre rimedio alle malattie che colpiscono gli uomini, bensì solo ed esclusivamente quello di formare buoni medici ai quali e solo a loro, spetterà poi il compito di guarire i pazienti”

Concludo: chi va per mare naviga chi sta a terra giudica

A.G.D.G.A.D.U.

                                            Fr.’.  A .D. S.

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CATECHISMO DEGLI APPRENDISTI

CATECHISMO DEGLI APPRENDISTI

Quale è la prima preoccupazione di un Muratore?

E’ quella di controllare se la Loggia sia coperta.

Da dove venite?

Dalla Loggia di San Giovanni.

Quali raccomandazioni ci portate?

Buona accoglienza ai Fratelli e Compagni di questa Loggia.

Non portate niente di più?

Il Venerabile Maestro della Loggia di San Giovanni vi saluta per tre volte tre.

Che cosa venite a fare qui?

A vincere le mie passioni, a sottomettere la mia volontà e a fare nuovi progressi nella Muratoria.

Siete Muratore?

I miei Fratelli e Compagni mi riconoscono come tale.

Come potrò riconoscere che siete un Muratore?

Dai miei segni e dalle mie prove e dal punto perfetto del mio ingresso.

Quali sono i segni dei Muratori?

La squadra, la livella e la perpendicolare.

Quali sono le prove?

Certi toccamenti regolari che si danno tra Fratelli.

Datemi il punto perfetto del vostro ingresso.

Datemi il primo, io vi darò il secondo.

Io copro.

Io nascondo.

Che cosa nascondete?

I segni dei Muratori e della Muratoria.

Dove siete stato ricevuto Muratore?

In una Loggia giusta e perfetta.

Chi compone questa Loggia?

3, 5, 7; vale a dire, un Venerabile Maestro, 2 Sorveglianti, 2 Compagni e 2 Apprendisti.

Chi la forma?

5, che sono un Venerabile Maestro, 2 Sorveglianti, 1 Compagno e 1 Apprendista.

Chi la governa?

3, un Venerabile Maestro e 2 Sorveglianti.

Perché vi siete fatto ricevere Muratore?

Perché ero nelle tenebre e volevo vedere la luce.

Chi vi ha esaminato in Loggia?

Un Esperto.

In quale stato eravate quando avete subito questo esame?

Né nudo né vestito, ma tuttavia in una postura decente.

Come siete stato introdotto?

Con tre grandi colpi.

Cosa significano questi tre grandi colpi?

3 parole delle Sacre Scritture: bussate e vi sarà aperto; parlate e vi sarà risposto; chiedete e vi sarà dato.

Che cosa avete visto comparire dopo quei tre grandi colpi?

Un Secondo Sorvegliante.

Che cosa ha fatto di voi?

Mi ha fatto fare il giro della Loggia attraverso il settentrione e mi ha rimesso all’occidente nella mani del primo Sorvegliante.

Che cosa cercate su questa strada?

La luce.

Che cosa vi ha fatto fare il primo Sorvegliante?

Mi ha fatto mettere in posizione da Muratore, con i piedi a squadra, e mi ha presentato al Venerabile Maestro con tre passi.

Che cosa il Maestro ha fatto di voi?

Con il desiderio sincero che io provavo e con il consenso della Loggia, mi ha ricevuto Muratore.

Come siete stato ricevuto Muratore?

Con tutte le formalità richieste; avevo il ginocchio destro nudo sulla squadra, la mano destra sulla Bibbia, nella mano sinistra un compasso aperto, di nuovo a squadra, contro il mio seno sinistro, nudo.

Che cosa facevate in quella posizione?

Io assumevo una obbligazione di conservare il segreto dei Muratori e della Muratoria.

Che cosa avete fatto quando siete entrato in Loggia?

Nulla che lo spirito umano possa comprendere.

Che cosa avete visto quando siete stato ricevuto Muratore?

Tre grandi luci.

Che cosa significano queste grandi luci?

Il Sole, la Luna e il Maestro della Loggia.

Perché il Sole?

Come il Sole presiede al giorno e la Luna alla notte: e così il Maestro governa la Loggia.

Quali sono i doveri di un Muratore?

Fuggire il vizio e praticare le virtù.

Quali sono i segreti dei Muratori?

Delle prole, dei toccamenti e dei segni senza numero.

Quale è il punto principale della Muratoria?

E’ quello di essere privi di tutti i metalli.

Perché?

Perché quando fu costruito il Tempio di Salomone, non si sentì alcun rumore di ascia o di altri strumenti fatti di metallo.

Come fu possibile elevare un edificio così grande e così solido, senza l’aiuto di alcu8n strumento costruttore in metallo?

Hiram re di Tiro inviò a Salomone i cedri del Libano già tagliati e pronti ad essere posati; e Salomone fece fare lo stesso nelle cave delle pietre di cui aveva bisogno per il suo Tempio.

Dove era situata la vostra Loggia?

Nella valle di Iosafat, o in qualche altro luogo nascosto.

Quale forma aveva?

Quella di un quadrato lungo.

Di quale lunghezza?

Da Oriente ad Occidente.

Di quale profondità?

Dalla superficie della terra al suo centro.

Quale larghezza?

Da mezzogiorno a settentrione.

Quale altezza?

Piedi, tese e cubiti senza numero…

Che cosa la copriva?

Un baldacchino celeste ornato di stelle.

Che cosa la sosteneva?

Tre grandi colonne.

Come le chiamate?

Saggezza, forza e bellezza.

Perché sono chiamate così?

La saggezza per inventare, la forza per sostenere e la bellezza per ornare.

Avete dei gioielli?

Si, Venerabile; sono in numero di 6, cioè 3 mobili e 3 immobili.

Quali sono i vostri gioielli mobili?

La squadra, la livella e il filo a piombo.

E i gioielli immobili?

La tavola da disegno, la pietra cubica a punta e la pietra grezza.

Quale è l’impiego di quelli mobili?

La squadra serve a dare la forma, la livella a mettere in piano, il filo a piombo ad elevare delle perpendicolari dalla base.

Quale è l’impiego di quelli immobili?

La tavola da disegno serve al Maestro per fare i suoi progetti; la pietra cubica a punta è dei Compagni, la pietra grezza è degli Apprendisti.

A chi era dedicata la vostra Loggia?

A San Giovanni.

Perché?

Perché dalle tende della Guerra Santa in Palestina i Cavalieri Muratori si unirono ai Cavalieri di san Giovanni di Gerusalemme.

Quanti tipi di Muratori ci sono?

Due tipi, cioè i Muratori della teoria e i Muratori della pratica.

Che cosa imparate essendo un Muratore della teoria?

Una buona morale; a emendare i nostri costumi e a renderci accettabili a tutto il mondo.

Che cosa è un Muratore della pratica?

E’ l’operaio tagliatore della pietra e che eleva delle perpendicolari sulle loro basi.

Avete delle luci fisse?

Si, Venerabile, in numero di tre, di cui una all’oriente, una ad occidente e la terza a mezzogiorno.

Perché nessuna a settentrione?

Perché i raggi del sole penetrano debolmente in quella parte.

A cosa servono quelle luci?

A illuminare coloro che vengono alla Loggia, che lavorano e che tornano indietro dalla Loggia.

Dove stava il Maestro?

All’Oriente: perché il Sole si leva ad oriente per aprire le porte del giorno; il maestro perciò sta nello stesso luogo per illuminare e governare la Loggia, aprirla e mettere al lavoro gli operai.

Dove stanno i Compagni?

A mezzogiorno, per ricevere l’istruzione e dare una buona accoglienza ai Fratelli visitatori.

Dove stanno gli Apprendisti?

A settentrione, per vigilare e rinforzare la Loggia.

Dove stanno i Sorveglianti?

A occidente. Come il Sole si posa ad occidente per chiudere le porte del giorno, i Sorveglianti stanno nello stesso luogo per pagare gli operai, rimandarli indietro e chiudere la Loggia.

Che età avete?

Più di sette anni.

Che ora è?

Le dodici suonate.

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